giovedì 31 dicembre 2009

ALZA GLI OCCHI, UOMO! ALZA GLI OCCHI !

(Post di fine anno 2009 e di speranza e di augurio per il nuovo 2010 , da leggere con attenzione , poi ...)
Scusate, ma non voglio fare il politico.
Non è il mio mestiere.
Non voglio governare o conquistare nessuno.
Mi piacerebbe aiutare tutti, se fosse possibile: gli ebrei, i gentili, i negri, i bianchi.
Noi tutti vogliamo aiutarci vicendevolmente. Gli esseri umani sono fatti così. Vogliamo vivere della reciproca felicità, ma non della reciproca infelicità. Non vogliamo odiarci e disprezzarci. Al mondo c'è posto per tutti. E la buona terra è ricca e in grado di provvedere a tutti.
La vita può essere libera e bella, ma noi abbiamo smarrito la strada: la cupidigia ha avvelenato l'animo degli uomini, ha chiuso il mondo dietro una barricata di odio, ci ha fatto marciare verso l'infelicità e la sopraffazione del debole.
Abbiamo aumentato la velocità, ma ci siamo chiusi dentro. Le macchine che danno l'abbondanza ci hanno lasciato nel bisogno. La nostra sapienza ci ha resi cinici; l'intelligenza duri e spietati. Pensiamo troppo e sentiamo troppo poco. Più che di macchine abbiamo bisogno di umanità. Più che d'intelligenza abbiamo bisogno di dolcezza e di bontà.
Senza queste doti la vita sarà violenta e tutto andrà perduto.
L'aereo e le comunicazioni ci hanno avvicinati. E' l'intima natura di queste cose a invocare la bontà dell'uomo, a invocare la fratellanza universale, l'unità di tutti noi. La voce raggiunge milioni di persone in ogni parte del mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che costringe l'uomo a torturare e imprigionare gli innocenti.
A quanti possono udire : non disperate.
L'infelicità che ci ha colpito non è che un effetto dell'ingordigia umana: l'amarezza di coloro che temono la via del progresso umano. L'odio degli uomini passerà, i dittatori, i cattivi politici ,i potenti moriranno e il potere che hanno strappato al mondo ritornerà al popolo.
E finché gli uomini non saranno morti la libertà non perirà mai.
Cittadini! Non consegnatevi a questi bruti, che vi disprezzano, che vi riducono in schiavitù, che irreggimentano la vostra vita, vi dicono quello che dovete fare, quello che dovete pensare e sentire! Che vi istruiscono, vi tengono a dieta, vi trattano come bestie e si servono di voi . Non datevi a questi uomini inumani: uomini-macchine con una macchina al posto del cervello e una macchina al posto del cuore! Voi non siete delle macchine! Siete degli uomini! Con in cuore l'amore per l'umanità! Non odiate! Solo chi non è amato odia! Chi non è amato e chi non ha rinnegato la sua condizione umana!
Cittadini! Non combattete per la schiavitù! Battetevi per la libertà! Nel diciassettesimo capitolo di san Luca sta scritto:” il regno di Dio è nell'uomo”. Non in un uomo o in un gruppo di uomini ma in tutti gli uomini!
In voi! Voi, il popolo, avete il potere di rendere questa vita libera e bella, di rendere questa vita una magnifica avventura. E allora, in nome della democrazia, usiamo questo potere, uniamoci tutti.
Battiamoci per un mondo nuovo, un mondo buono che dia agli uomini la possibilità di lavorare, che dia alla gioventù un futuro e alla vecchiaia una sicurezza.
Promettendo queste cose alcuni sono saliti al potere. Ma essi mentono! Non mantengono questa promessa. Né lo faranno mai! Questi liberano se stessi ma riducono il popolo in schiavitù. Battiamoci per liberare il mondo, per abbattere le barriere locali, per eliminare l'ingordigia, l'odio e l'intolleranza. Battiamoci per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso conducano alla felicità di tutti.
Cittadini uniamoci in nome della democrazia!
Uomo mi senti? Ovunque tu sia, alza gli occhi! Alza gli occhi, uomo! Le nubi si disperdono! E torna il sole! Usciamo dalle tenebre alla luce! Entriamo in un mondo nuovo, un mondo più buono, dove gli uomini saranno superiori alla loro ingordigia, al loro odio e alla loro brutalità.
Alza gli occhi, uomo! L'anima dell'uomo ha messo le ali e finalmente egli comincia a volare.
Vola nell'arcobaleno, nella luce della speranza.
Alza gli occhi, uomo! Alza gli occhi!

venerdì 25 dicembre 2009

NON STO CON I RE MAGI

Natale , festività cristiana che celebra la nascita di Gesù, per i Cristiani figlio di Dio e della Vergine Maria.
Il termine italiano Natale deriva dal latino natalis che significa "natalizio", "relativo alla nascita".
E' la festa dell'inizio del nuovo mondo, dell'avvento di una speranza "verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge" (vangelo di Luca).
Un sole che squarcia le tenebre e si materializza nella semplicità e nell'essenzialità della vita per invitare ad essere uomini veri a rispettarsi, aiutarsi, sostenersi e comprendersi. Il cammino è lungo,tortuoso ed irto di ostacoli e tentazioni: si inciampa e si cade . Ma se lo si percorre insieme e facile rialzarsi , comprendere ,vedere ed illuminare ,alla fine, anche gli altri.
Belle parole che si son perse nel tempo e non si ritrovano nel buio pesto che avvolge come una cappa di nera pece il nostro mondo. L'egoismo, l'arrivismo il cinismo e qualunque “ismo” domina questo consorzio umano e giustifica se stesso celebrando questa festa nella rappresentazione esasperata dei RE MAGI.
Il giorno diventa la celebrazione del regalo, dell'opulenza dei potenti : materialismo spicciolo. Una realtà dominata dal mercato si è subito appropriata di questo evento e lo ha trasformato nell'ossessione continua della ricerca del regalo da comprare, del cibo da ingurgitare, del posto di vacanza originale da trovare.
Gli effetti son duplici: invitano al consumismo ed addormentano e nascondono le problematiche vere di questa società non più opulenta. Molti già sono ritornati alla semplicità della capanna ed altri li seguiranno. Non è una scelta di spirito ma una necessità contingente che obbliga ad essere poveri .
Anche la chiesa, nei suoi massimi livelli, lo festeggia come ormai è solita manifestarsi: in vesti sgargianti con ori ed incensi. Accoglie, si schiera e si prostra ai RE ed ai POTENTI. Ha invertito i ruoli mentre i Re magi omaggiavano il Redentore loro festeggiano i RE MAGI.
Allora io sto :
con quei veri sacerdoti che non badano alle vesti ma aiutano gli ultimi,
con quei volontari che sostengono chi cade,
con i poveri ma ricchi di spirito e amore,
con i diversi per razza,sesso e nazione che cercano solo solidarietà e comprensione,
con i potenti che lavorano e agiscono per il bene comune nei fatti e non nelle parole.
con quel Bambino che è venuto su questa terra per invitarci ad amare a rispettare ed aiutare.



Impariamo a donare il superfluo saremo in un contesto più felice : quel che non si dona è perso “ ( Madre Teresa di Calcutta)

mercoledì 23 dicembre 2009

L' ESELCITO ITALIANO PALLA ..CINESE

Soldati spalate al nemico e difendete il suolo della vostla Patlia.
I tempi cambiano e di conseguenza anche i nemici.

Spalate la munnezza.

Spalate il fango.

Spalate la neve.

Le forze armate comprendono il momento economico delicato e si riconvertono risparmiando negli armamenti non più costosi fucili, carri ma pale, picchi e ruspe.

Ora il nostro esercito si è finalmente convertito non spara ma spala.

martedì 22 dicembre 2009

VAE VICTIS

CDD. Come dovevasi dimostrare nella settimana trascorsa ed in quella da venire e nelle prossime venture si è scatenata la guerra santa contro i mandanti morali ( o amorali), i nemici del Dio, i seminatori di odio.
Guai ai vinti !
La carta stampata della sinistra becera forte del suo strapotere sul mercato nazionale,(80%) l'informazione televisiva in mano ai comunisti, gli attacchini abusivi, i venditori ambulanti di notizie false e tutto il popolo invisibile di internet sono stati zittiti da quel piccolo manipolo di persone giuste, amanti degli altri , rispettosi del libero arbitrio di ogni individuo.
Finalmente hanno potuto donarci i loro boccioli di rose e parole di amore!
Guai ai vinti!
La verità spalmata era e resta una sola ed ora la si ribadisce con forza : tutta la sinistra con la sua campagna di odio e di opposizione maleducata contro una sola persona ha armato una mano non di un incapace ma di una persona responsabile e cosciente. E' la classica visione del popolo italiano che si rispecchia nella personalità dell'attentatore : siamo tutti Tartaglia, quindi incapaci di intendere e di volere. Tutti colpevoli di essere simili.
I timidi ed gli inibiti ( da non confondere con ebeti !) dell'informazione dell'amore hanno finalmente aperte le porte del letamaio della porcilaia ed hanno sparso in un solo colpo al vento il lezzo che forse prima distribuivano con discrezione, ma ad orologeria.
Hanno messo in funzione tutti i ventilatori possibili sotto i cessi delle loro roccaforti del potere per potere distribuire nel segno di una crociata santa tutta la merda possibile.
Si sono additati al libero ludibrio ed a gogna mediatica tutti quei personaggi tanto odiati, ma forse rispettati dai cittadini (rispetto non vuol dire amore o condivisione!!). L'unica loro colpa era quella di aver cercato di dimostrare che la testa non è solo elemento fisico di divisione delle spalle ma un contenitore che macina pensieri ed idee libere e non un ripetitore di quelle inculcate dal padrone.
Ma gli untori che non hanno rispetto per se stessi, come possono avere rispetto per gli altri ? Individui che nella loro vita dimostrano di cambiare padrone come il colore delle mutande?
Forse non sanno nemmeno cosa sono perchè non hanno niente da metterci dentro ed infatti le usano da copricapi.
Ogni minimo pensiero, attenzione non parola profferita, balenante per cercare di trovare nel dialogo e nel confronto non la verità ma almeno la strada verso di essa è stato subito soffocato dal grido imperante : vergogna, vergogna ,vergogna.
In campo il vecchietto fedele rincoglionito ormai dal peso degli anni ha invitato al pianto ed alle preghiere;
il soft liberal e para..democratico ma primo domestico del regime subito ha fatto un patto con gli ambulanti ed ha propagandato il pezzo del reato;
il bocchetta di rosa, invitato ovunque, ha vomitato parole in cascata ( qualcuno gli deve spiegare il senso ed il nesso!);
i sottopancia nominati dal potere hanno restituito il debito ed hanno addormentato, additato e osannato;
infine i mastini, i bulldog , i gorilla del padrone hanno sbavato, ringhiato ed abbaiato in ogni dove ed il latrare continuo zittiva ogni minimo rumore.
Dimenticavo non poteva mancare la più viscida bertuccia con la faccia di serpente con gli occhiali che compri per poche noccioline e salta da un ramo all'altro.
E' mancato dalla scena il solito sparasputi e strabuzzato perché è stato solidale con l'amico di terapia Tartaglia insieme agli amici che gli reggevano il gobbo durante le interviste.
Tanto clamore ha svegliato anche il segretario del PD che ha scavalcato il suo portavoce ed ha pronunziato parole di speranza e di apertura per l'amico colpito.
Si è colta l'occasione per azzerare, purificare e santificare il capo e contemporaneamente zittire i pensanti.
Io credo di avere la la possibilità e capacità di dissentire, di saper giudicare i fatti , di poter anche sbagliare e non per questo essere il mandante morale. Il sentimento di odio ed amore verso una persona è scorrelato da qualunque gesto violento verso la libertà sacrosanta di ogni individuo. L'azione che offende la persona va sempre condannata e rientra nella capacità di ogni individuo di saper dominare i propri sentimenti.
Ed anche dicembre è passato e gli operai della Yamaha, i ricercatori dell'ISPRA, i licenziati, i disoccupati restano al gelo ed inascoltati, mentre i pochi spandono e spendono per questo ricco Natale.

lunedì 14 dicembre 2009

MEZZO PIENO o MEZZO VUOTO......

Che senso ha parlarne quando si sono fregato anche il bicchiere?
Si vorrebbero raccontare, ascoltare, discutere i problemi reali, concreti del semplice vivere quotidiano , invitandone i protagonisti, niente i soliti parlano e si animano dei fatti degli altri.
Poi si ascoltano i tg e subito si viene travolti dall'ennesimo episodio di violenza e si mostra il sangue di un poveretto, vittima dell'aggressione.
La cronaca : a Milano in piazza Duomo scoppia una lite tra un piccolo vecchietto di circa 70-75 anni ed un energumeno, pare con problemi psichici. Come accade in fatti del genere il vecchietto soccombe e presenta chiari i segni sulla faccia. Inspiegabilmente il fatto accade tra tanta gente senza un motivo preciso e sembra che il vecchietto era in compagnia di tanti amici , anche palestrati. L'episodio di cronaca, spiacevole per il gesto e la mancanza di rispetto per i vecchietti, si chiude con l'arresto dell'aggressore e con il ricovero dell'aggredito.
La vita continua e macina problemi, speranze e delusioni.
Macchè , dato che si mormora che uno dei protagonisti sia un ricco sfondato mentre l'altro un povero cristo, ora tutti inzupperanno il pane e faranno titoloni, servizi, analisi. La notizia sarà sbattuta in prima pagina ed addormenterà molti e forse aizzerà altri.
Si inizierà il solito tormentone italiano: plastico con ricostruzione, convegni di inutili, dibattiti tra i professionisti del nulla Si analizzeranno tutte le interpretazioni della psiche dei protagonisti, gli sviluppi in uno scenario futuribile. Si andrà verso l'immancabile odio di classe ed allora si etichetterà l'aggressore come cattivo comunista che attenta al buono borghese. Tutta l'alta borghesia, i poteri forti ed i perenni parassiti scenderanno in piazza per difendere gli interessi di classe utilizzando i potenti mezzi a disposizione. Si aizzeranno i maggiordomi, i domestici, i valletti ed i sottoposti per scatenare una guerra di odio, di paura e terrore per salvaguardare e difendere le proprie posizioni.
Bombarderanno il povero scemo del villaggio in modo da convincerlo.
Si creeranno barricate: i giusti contro i balordi, i difensori del diritto e della libertà contro i violenti, gli eletti del popolo contro i nessuno .
In Iran il potere democratico , visti i tumulti di piazza, minaccia che le opposizioni saranno eliminate.
Di nuovo quella parte di paese colpevole della sua miseria e del suo abbandono sarà messo da parte, trascurato e tutti dovranno interessarsi di cronaca spicciola e fine a se stessa.
Tutti odiamo la violenza da qualunque parte provenga e non c'è bisogno di spiattellare parole ma mostrare azioni e fatti.

domenica 6 dicembre 2009

NEL MOLISE LA CRISI VERSO LA RISOLUZIONE

Finalmente un attimo di respiro per una popolazione infinitesima ma gravata da problemi infiniti. Un barlume di luce all'orizzonte su una notte buia che non ha mai fine.
Qualche speranza per i nostri giovani, laureati,diplomati e sempre disoccupati. Poverini condannati a eterni bamboccioni!
Una piccola Regione dove il disagio economico si avverte. Certo dal popolo!
La It Holding di Pettoranello (pr di Isernia) è in crisi e si intravedono pesanti licenziamenti; di contro l'artefice di questo capolavoro diventa socio di maggioranza dello zuccherificio di Termoli, carrozzone politico, che sembrava senza futuro. In questa fazzoletto di terra dove lo sviluppo industriale è pura chimera quelle poche realtà produttive che ci sono entrano nel vortice della instabilità finanziaria e chiudono o tagliano le maestranze: Fiat di Termoli, lo stabilimento prefabbricati di Mafalda, la Fruttagel di Larino, la Solagrital di Boiano e tante piccole attività artigianali e commerciali.
Si perdono le poche gocce che bagnano questo deserto arido.
I nostri giovani , che restano, sono costretti a competere con gli immigrati : 500€ al mese senza domeniche, festività e contributi . Oppure percepiscono 600€ con partita IVA per impegni altamente professionali, ma sottoposti ad orari flessibili : tutte le ore possibili e tutti i giorni.
SE SONO FORTUNATI!!
Dall'analisi dei dati emerge che 8 ore per 22 giornate lavorative ( ad essere ottimisti!) diventano 176 ore mensili per cui si percepisce all'ora 3,40 € lordi o nel caso più sfavorevole 500€ diviso le 192h mensili (8h x 24 gg=192h) circa 2,6€ .
ATTENZIONE!! Valori al lordo senza contributi e assistenza.Sembra che sia trascorso secolo da quando le lotte avevano portato ad una dignità del lavoro.
Se questo non è schiavismo!!
Nessuno di questi risulta disoccupato o occupato per cui non entra nelle statistiche tanto care ai nostri governanti.
Ma il Governo della Regione si sveglia da suo torpore ,si discosta dai suoi personalismi osserva i suoi figli che soffrono e si appresta a varare provvedimenti significativi che diano sbocchi occupazionali , risposte alle domande di lavoro e concretezza ai sogni di questo popolo sommesso.
Ma cosa hai equivocato , povero citrullo molisano, si parla della crisi alla Regione Molise. Oddio di crisi non direi visto che non muoiono di fame o sono stanchi per il troppo lavoro ma semplicemente pensano di aggiungere un posto al trollo per altri amici .
La cinghia del popolo si stringe la Giunta si allarga : due nuovi assessori, ( sorridenti e gongolanti) ma uno si dimette.
I due nuovi assessori rinunceranno alla carica di consiglieri dando l'opportunità subcommissario per il terremoto ed all'ex firmataio  del tartufo di Isernia di entrare nel consiglio.
E Noi nella nostra immaginazione leggendaria pensavamo al subcomandante “MARCOS”. E' solo un povero sub, ma ricco di tasca.
L'assessore attuale che lascia si trova un lavoro dignitoso. Era ora ! diranno i malevoli. Macchè è già pronta una bella poltrona con ampia retribuzione.

Per gli amici non esiste disoccupazione.
Operazione a costo zero per la politica ma non per gli onesti cittadini molisani : il bilancio politico si aggravia di circa 720 mila euri ( 15.000€m x 12m x2anni x 2=720.000€)
Gli inutili eletti nel Novembre del 2006 erano 30 ora sono diventati 38 : la famiglia allargata.
Gia nel 2008 erano entrati 5 nuovi consiglieri ( post del lunedì 20 ottobre 2008 LA PROTESTA DELLA CARTA IGIENICA ) ad essi, nel frattempo, si è aggiunto un Assessore per la Sanità oltre ad un commissario, un subcomissario e tre commissioni (post del venerdì 20 novembre 2009 ANCHE I SERVI PENSANO)Ma è giusto che in periodo di crisi e di vacche magre si devono solo ingrassare i soliti ed il popolo deve arrangiarsi? Queste spese non hanno nessuna giustificazione sociale, etica e morale ma rientrano nel modo di pensare e gestire la politica: far piacere agli amici degli amici .
Costano a noi formiche laboriose circa 4 -5 milioni di euri e tante nuove tasse che si aggiungeranno a quelle che già versiamo per pagare il debito sanitario. Considerate che con questa cifra si potevano far lavorare nel nostro Molise dal 2009 sino alla fine del 2010, compimento naturale della legislatura , circa 140 giovani e disoccupati con uno stipendio di 1000€ al mese. Se i porci invece di allargare il trollo ( mangiatoia) avessero ridotto la vrenna (la papatoria) e si toglievano solo la misera cifra di 1000 € al mese avremmo dato lavoro per 5 anni a 30 giovani. Aggiungete gli sprechi: schiere di consulenti e imbarco di amici nella barca pubblica; i costi di amministrazioni vuote : Provincie, comunità montane della marina e della collina .
Ma possibile che non comprendono che in questo modo il Molise è destinato a morire, resteranno solo i vecchi senza futuro.
Se i giovani emigrano chi pagherà le loro ricche prebende?
Credo che Noi MOLISANI , di qualunque credo politico, dovremmo muoverci e denunciare alla Corte dei Conti, ai Ministeri dell'Economia e della Funzione pubblica questo sperpero dei denari del contribuente e chiederne il rimborso ai responsabili. I nostri fogli illustrati non denuneceranno mai le marachelle del boss che li foraggia.
IO LO FARO'
Per MICHELE IORIO HIP HIP HIP URRAH!

venerdì 27 novembre 2009

LO SCEMO DEL VILLAGGIO

Vive onestamnete,distaccato, deriso e trascurato. Sta sulla sua nuvola di principi e ideali : fuori dal mondo. E' il pollo da spennare, l'ingenuotto da raggirare il sempliciotto da illudere. Grandi parole lo stordiscono e lo fan pensare ed estasiato alza lo sguardo ma riabbassa la testa senza obiettare.
......Parlavi alla luna giocavi coi fiori
avevi l'età che non porta dolori
e il vento era un mago, la rugiada una dea,
nel bosco incantato di ogni tua idea......”
(LEGGENDA DI NATALE 68 F. De Andrè)
Nella nostra Italietta , nella commedia della vita il suo ruolo è stato assegnato al cittadino. Lavora senza lamentarsi, accetta i sacrifici in silenzio e spera sempre in domani luminosi.
Tutti i gaudenti ,i boriosi , i cinici e gli sprezzanti, lo strattonano, lo deridono ma all'occorrenza lo tirano in ballo lo invocano lo blandiscono.
I furbi diventati potenti lo palleggiano e gli sussurrano o gli sgridano parole difficili: Non han senso non perché il babbeo non comprende ma semplicemente perché chi le dice forse è davvero più scemo di quello che ascolta.
Il cittadino, componente del popolo sovrano,( tradotto : una banda di idioti) elegge il suo capo ed i suoi sottopancia e poi deve ritornare nel suo mondo di gnomi e folletti. ( Non deve chiudere gli occhi per immaginarli, se ha il coraggio basta aprirli per vederli) Il capoccia acquisisce l'investitura perenne del diritto di governare come gli pare e non esiste nessuno ostacolo, vincolo o ,tantomeno, dovere di rispettare le semplici norme che regolano la vita del villaggio. Se qualche insetto più intrapendente osa contraddirlo e chiedergli almeno di rispondere ad alcune domande subito si scatena il putiferio. ( Forse una volta i giudici avevano il diritto di farlo!)
Si sguinzagliano i mastini ed i cagnacci della proprietà, si mobilitano i tanti pennaioli al soldo, si affannano le moltitudini di buffoni ed dei pagliacci di corte e si schierano tutte le truppe della servitù. E' una perfetta macchina da guerra : azzanna, ipnotizza, intimorisce e frastorna il povero scemo. Lo tirano sempre per la giacchetta, non lo lasciao in pace e in suo nome si invocano i diritti divini, la martirizzazione del grande capo. All'opera , senza indugio, scibacchini, azzeccaarbugli e prestanomi si prodigano a scrivere leggi e papielli per salvaguardare e difendere lo sciocco da pericoli che nemmeno vede. Si martella da ogni dove che il capo poverino è ostaggio di uomini neri cattivi. Unico al mondo, anomalia Italiana! Ha avuto 120 o forse più mandati di cattura, pardon camparizioni: non se ne può più grida lo scemo, non del villaggio ma della banda.

Caro cittadino hai la giustizia troppo lunga , bene noi per te l'accorciamo anzi la eliminiamo. Perchè vuoi perdere tempo e denaro a chiedere giustizia contro un potente, candido ed incensurato? Non provarci nemmeno risparmierai due anni di salute . Oltre al danno la beffa . Lo scemo beve.

Tu ultimo ed inutile sei un birbante perché hai portato i pidocchi all'estero, pardon i capitali, noi magnanimi ti perdoniamo e ti diamo il permesso di riportarli. Lo scemo ringrazia.

Sei disoccupato senza un posto di lavoro, sei disperato perché non arrivi alla 4 settimana del mese o non parti proprio. Sappi che noi siamo solidali , comprendiamo e lavoriamo per te ma non possiamo fare niente perché abbiamo pochi denari e tanti debiti. ( I pochi spiccioli servono solo ad incrementare le rette ed i multiincarichi dei membri dei clan al potere). Consolati, gioisci e gonfia il petto con orgoglio perchè la tua grande Patria in Europa ha superato l'Inghilterra, è in ripresa più della Francia ed quasi allineata con la Germania , ha superato meglio la crisi ed ha la percentuale più bassa di disoccupazione. Non fare il disfattista e nutriti di pane, orgoglio nazionale e numeri . Se proprio non puoi arrangiati in nero, si chiude non uno ma tutti e due gli occhi. Lo scemo sventola la bandiera, canta il suo inno , osanna il Capo e dimentica i morsi dello stomaco.

Dal mondo, a volte, trapelano notizie di potenti che si dimettono. Lo scemo è subito felice perchè si accorge di non esere solo, ma poi si intristisce perchè osserva sconsolato che in ogni dove ci sono uomini cattivi che fan del male agli amici dei suoi benefattori.
Osserva nei momenti di pausa la scatola magica. Finalmente si realizza perché si confronta con i quiz dato che sono alla sua portata; si rilassa con i varietà e sbircia tutte quelle signorine nude; si commuove con tutte le storie di cuore, di povertà e di ingiustizia, parlano dello scemo accanto; si aggiorna dai telegiornali dei morti incidentati, sul lavoro ed ammazzati; ascolta i consigli di nani e ballerine, sono belle, brave e famose; infine una luce di speranza si accende nei suoi occhi : riconosce in tutti quegli uomini importanti in giacca e cravatta che parlano parlano parlano i suoi vecchi compagni di giochi. Lo scemo si inorgoglisce perchè quei compagni erano davvero i più scemi di ogni villaggio.
Lui guarda sempre la luna, se scompare forse si sveglierà.

lunedì 23 novembre 2009

IL RITORNO SULLA SCENA DEL CRIMINE

Nel post “ La buona spesa della politica nostrana del 16 novembre 2008 si parlava di interventi sostanziosi nel pieno centro di Campobasso.
A distanza di un anno si ritorna sui luoghi e si riporta lo stato di fatto
1)-Recupero edificio, sede ex compartimento regionale dell'ENEL.
La Regione Molise acquista a prezzo da favola la sede Enel di via Genova a Campobasso, strada vicino al centro.
Al solito la favola e per i sempliciotti perché il venditore ci guadagna ed il Molisano paga gli spiccioli per il sovrapprezzo. Chi compra agisce nell'interesse dei Molisani! La sede doveva essere consegnata in due tranches la prima il 5 gennaio 2009 la seconda il 5 agosto 2009. Il buon completamento dell'opera ha richiesto una delibera speciale di consulenza annuale al geometra , ma dirigente, pensionato. Nervi , pardon Pinelli, non ci poteva abbandonare in questo difficile cammino! ( post di domenica 21 dicembre 2008 “CHAMPAGNE PER I SOLITI e "PEZZE IN CULO" per IL POPOLO" )
L'opera è lì e sembra ancora non finita e quindi inutilizzata.

2)Ampliamento sede Provincia di Campobasso in via Milano a Campobasso, strada vicino al centro.
I lavori dovevano essere completati il 23 dicembre 2008. Forse la realizzazione dei terrazzi e dei balconi ha richiesto più attenzione e di conseguenza maggior tempo. E' ancora cantiere.
A proposito, balconi in un edificio pubblico!
Sicuramnete servono per giustificare, in un Ente superimpegnato e fondamentale per lo sviluppo, una nuova figura di assessore al verde che vi coltiverà fiori, citrioli e pomodori ?
O forse creeranno spazi per il sollievo, il relax ed il fumo a cotanti lavoratori, che potranno usufruire di ombrelloni, sdraio e tavolini? Non saranno ammesse escort e trans.
Vuoi vedere che si ritorna al passato e quindi un balcone fa sempre comodo? Pazienza non da su una piazza e nemmeno su una via , si potranno sempre arringare i vicini.
Mi assale un dubbio :è una semplice masturbazione architettonica ! Inutile e costosa in una città dove fa 11 mesi di freddo ed uno di fresco.Solito perfido e malpensante!

3)Recupero ex palazzo GIL ( Gioventù Italiana del Littorio. Palazzo dell'era fascista) sempre in via Milano a Campobasso, strada vicino al centro.

Tecnici e impresa sono della grande provincia di Isernia , dove vive e dimora Mustafà.
I lavori dovevano essere ultimati il 7 agosto 2009 e sono ancora in alto mare.

Una domanda sorge spontanea : Ma con questo ritardo chi ci guadagna?
Semplice, Noi Molisani perché la politica fa tutto per noi e sempre nel nostro interesse : impiega più tempo per fare le opere più belle!

venerdì 20 novembre 2009

ANCHE I SERVI PENSANO

Nel piccolo califfato del Molise domina incontrastato Mustafa Michellud Al Iorine da una generazione. Diciamo meno che mezza, da quando generale della banda di palazzo fece un colpo di mano e si insediò. Nel piccolo territorio collinare, montuoso e pianeggiante spadroneggia incontrastato e domina i suoi sudditi con illusioni e favoritismi. Si preoccupa sia della loro salute fisica con una Sanità elefantiaca che mentale con quei pochi , tanto quanto basta.,stracci di carta che riesce a finanziare. E seguendo il sultano si serve anche delle scatole parlanti che rincretiniscono solo di sport, morti ammazzati, lodi sperticate e cani randagi abbandonati. Ha il potere di vita e di morte : solo i più fedeli possono sposarsi perché sono accolti nella grande mangiatoia del palazzo. Gli altri restano perenni bamboccioni e liberi di morire o di seguire le orme dei padri : ottimi emigranti.
La vita nel califfato e noiosa e monotona :solo alcuni pensano gli altri ascoltano.

Il turismo è una iattura, nulla si muove e le bellezze naturali , di monti e di mare, restano solo ricordi negli occhi dei suoi vecchi.
L'allevamento delle bestie a quattro zampe è preferito a quelle a due e l'oro bianco, antica tradizione scompare.
I ponti crollano e restano crollati solo le mulattiere resistono.
I trenini sono quelli di Francischiello hanno perso solo il ciuffetto simpatico di sbuffi e lo sferraglio di bielle.
L'energia è una parola sconosciuta , poi quella alternativa è una bestemmia : oscure Imprese ci colonizzano riempendo di pali le creste collinari senza nessuna contropartita.
La banda è ristretta quella larga una chimera.
Tra noi ed il Burundi esiste solo il colore della pelle.
Unica nota positiva sono i dignitari ( tradotta nel nostro secolo i politici): cresce sempre di più il loro giro panza e non si abbuffano mai.
Ed un giorno,udite! udite !, il miglior servitore che dalle sue colonne ogni giorno lo omaggia o lo incorona oltre alle solite cazzate quotidiane e camionate di incenso sembra osi pensare e si permette di scrivere.

E tra le note emerge : “.... le ultime tre commissioni che si occuperanno di energia debito sanitario ( ma non c'è già un commissario, un sub commissario e un assessore regionale alla sanità?) e di federalismo fiscale ......”
“ Tre commissioni che costeranno alle casse regionali 1 milione di euro all'anno”
A breve le randellate del padrone e le menti saranno nuovamente oscurate.
Se anche il servo osa finalmente pensare vuol dire che siamo proprio arrivati alla frutta per non dirla alla Celestini " siamo un paese di merda ".

mercoledì 18 novembre 2009

AVE, SILVIO, LATRONES TE SALUTANT

Nella grande arena, Noi la parte sana e vitale di questa Italia di rammolliti, idealisti e morti di fame, salutiamo in te il nostro grande capo. Ti onoriamo e baciamo le mani. Uomo di grande coraggio ed ideali massimi hai saputo prenderti sulle tue spalle la responsabilità di difendere a spada tratta la nostra onorata categoria. Essa è variegata, bizzarra, vasta e bipartizan, si estende dalle Alpi alle piramidi. Domina l'Italietta e governa su di essa. Tu sei incontrastato il nostro condottiero maximo ed attiri da eroe tutte le attenzioni su di te nascondendo e deviando il vero scopo del tuo agire. Da comandante supremo difendi anche l'ultimo della banda. Le tue grandi e degne azioni tendono essenzialmente a salvaguardare e conservare tutti noi onesti latrones che accumuliamo,gozzovigliamo, dominiamo e comandiamo. Sprezzanti della miseria e povertà delle moltitudini noi esistiamo perché loro subiscono, anzi accettano contenti.
Sappiamo che ogni gradino, ogni passo verso l'alto è contrassegnato dall'inganno,dal tradimento. Ogni gradino ,ogni passo verso l'alto avvicina al trono o lo consolida.
" Questo è uno scalino sul quale io debbo cadere, o altrimenti debbo varcarlo d'un salto, poiché si trova sul mio cammino " ( Macbeth,I,4)
Dopo l'ultimo scalino, c'e soltanto il vuoto.
Sembrava che tu volessi tradirci perché macchiavellando con Angelino emergeva la volontà di difendere solo il tuo orticello ma alla fine si è evidenziato il tuo altruismo e senso di appartenenza. Il diversivo Lodo ( Da quando sei apparso i lodo si sono moltiplicati! Miracoli sempre!), bocciabile in partenza, ti ha permesso di preparare subito un semplice papello che va a pennello per tutti noi. Con esso saremo gratificati e tutte le nostre buone azioni saranno,finalmente, riconosciute, giustificate e nobilitate. E perennemente saremo tutti liberi , onesti ed incensurati.
Sei diabolico per come hai architettato e progettato tutto l'intrigo di palazzo e di potere.
Hai fatto in modo di sceglier personalmente le tue truppe e le hai fatte votare dal popolo sovrano. Hai posto nei punti nevralgici alla testa delle varie legioni i tuoi generali più fidati : avvocati di provata fiducia e cinismo.
Qualcuno è inciampato ma uno su mille non ce la fa!
Hai costruito con doviziosa maestria tutto lo schieramento sullo scacchiere.
Prima hai scelto il fantoccio contendente che con abile manovra diversiva ti ha consegnato, senza colpo ferire, le chiavi del potere politico.
Poi hai schierato il tuo esercito: i fazzoletti verdi come teste di ...ariete, gli ex squadristi come retrovie a raccattare eventuali codardi disertori e tutta la tua milizia nel mezzo.
Hai convinto il fido centurione Bordelli ad infiltrarsi nelle file dei pseudonemici per poter controllare tutto il campo di battaglia.
Qualche scalmanato buzzurro lo hai lasciato libero di sparlare e stradire: anche nella Bulgaria qualcuno doveva votare contro.
Hai completato l'opera con compagnie di saltimbanchi e guitti che allietano, fanno sfogare e zittiscono.
Spianata la strada via.
Stai eliminando tutti i reati lievi di noi del popolo ( falso in bilancio, corruzione, concussione, ....) con accanimento di pena verso quelli più gravi dei manager e colletti bianchi ( immigrazione clandestina, scippi ,uso di droga, ...) . Ci rendi giustizia.
Dai il giusto peso alle volontà dei tribuni della Trinacria e Campania : Marcello e Nicola. Insieme vi adoperate per riconsegnare, finalmente, quel giusto e meritato posto di onorabilità nella nostra società civile alle organizzazioni Onlus no profit che operano in que territori. Punirai con l'ergastolo i fannulloni indicati dal piccoletto. Hai dato il giusto premio a noi amici della vocina stridula che per evadere, ammassare e fare la vita, siamo costretti a girare per il mondo, ad avere l'assistenza sanitaria gratuita, le case popolari ed anche il presalario per i nostri pargoli. Stai onorando le volontà del primitivo del po , che gli strali malefici delle divinità avverse non hanno sconfitto ma hanno rafforzato il suo ghigno, stampato sulla faccia e nella voce. Tutti gli immigrati sono clandestini e saranno equiparati a terroristi e mafiosi e saranno puniti con il carcere a vita o faranno i portatori del sultano di padania e dei suoi porcelli.
Di contro massacrerai i potenti ed insprirai le pene per quelli che passeranno col rosso, fatta eccezioni per i guidatori delle auto di lusso, per quelli che sporcherannono i muri, per gli avvocati che non difenderanno i grandi, per i ladri di polli e mele, per i lavavetri ai semafori per tutti i fessi che lavorano più di 8 ore al giorno per campare .
Per noi la coscienza è qualcosa di inconciliabile con il l'ordinamento e le leggi del mondo in cui si vive, qualcosa di superfluo di ridicolo di incomodo.
Rende un uomo codardo. Un uomo non può rubare , che essa lo accusa; non può bestemmiare che essa lo raffrena, non può giacersi con la moglie del suo vicino che essa lo denuncia. E' uno spirito inverecondo,incline al rossore, che si ribella nel petto d'un uomo. Assiepa un uomo di ostacoli. “(Shakespeare)
Nella politica si entra da semplice delinquente e si diventa incalliti criminali.
Tu già lo eri e sei migliorato.
Lunga lunga vita a te Silvio e che gli dei ti proteggano.
«Sei un figlio di puttana», «sì, ma sei il nostro figlio di puttana»

sabato 7 novembre 2009

Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna?

Tu solitaria vai nel cielo ed osservi sconsolata e desolata le pene di questo mondo.
Noi andiamo sempre per bande felici e contenti in questo letamaio ad assaltare nuovi fortini.
Noi su questa terra sempre raminghi in cerca della luce gialla non del sole ma dei denari erriamo con le nostri greggi nelle valli del Molise , desertico ed abbandonato come il Gobi nell'Asia. Un approdo tranquillo e sicuro lo troviamo, in particolare nelle case chiuse ma aperte a noi. In esse ci rifocilliamo e recuperiamo le nostre forze. Alla fine gozzovigliamo ed ingrassiamo: il più ristretto di noi pesa pur sempre più di un porcello giunto a S.Antonio e pronto per le salcicce.

Siamo uomini di mondo e non resistiamo mai nello stesso posto ed alla chetichella senza nemmeno ringraziare scappiamo sempre con il malloppo.

Oddio non è reato : si ruba pur sempre ad un altro ladro!
Il nostro pollaio, ultimo ricovero, terminata la Primavera si e disciolto alle prime nevi ed è crollato sotto le raffiche del vento dell'autunno.
Ultimamente il massaro mastro Ndogno ci fa entrare annunciati da turbinio di fanfare tric trac e battamuro nel suo bel castello “Insieme Della Vergogna”, più conosciuto semplicemente dagli avventori come IDV. Nell'occasione ci presentiamo al banchetto di accoglienza con i nostri vestiti neri e sembriamo tanti pinguini allargati.
Il capobastone mostra la sua solita compagnia ,(buona , fedele nei secoli ed affidabile per tutte le stagioni)
E' ritornato il figliol prodigo.
Manca il subcomandante e lampadina.
I VALORI sono solo i piccioli ed il loro tintinnio, il resto è noia.Insieme si va verso la costruzione di un grande accampamento sinistro per cercare di superare quello Destro di Mustafà Michele.
Avremo sempre successo perché gli uomini di questo mondo sono sempre attratti e distratti da casini e belle donne.
Unico dilemma degli avventori, i soli paganti, se sciegliere l'originale del potente Mustafà o le brutte copie riunite nell'accordo di cartello.
O greggia mia che posi, oh te beata,
che la miseria tua, credo, non sai!
Quanta invidia ti porto!

mercoledì 28 ottobre 2009

LA PROVINCIA DI BULGARIA NEL LIBERO AFGHANISTAN

ANALISI DI UN VOTO
Il popolo delle primarie si è nuovamente smosso ed è andato al solito a votare: andare ai gazebo ormai è diventata la gita fuori le mura per l'immaginario del frustato e morto di fame di sinistra e quindi comunista. Non potendo far ritornare dall'estero quei capitali che non ha e tantomeno una tranche di misero lavoro , almeno per un giorno, si illude di partecipare ,di esistere e di contare. Certo di essere contato dai signorotti di questo deserto di idee, pensieri, e vita.
La ditta piacerificio e c. si è mobilitata senza risparmio di risorse ed ha portato alle urne la popolazione media ed usuale di questa desolante regione MOLISE : una marea di anziani.
Nel califfato di Mustafà vi è poco spazio e quel poco che si libera subito i servi lo occupano e lo conservano senza disturbare il capoccia, anzi lo assecondano. A tal proposito cercano di non superarlo nemmeno in altezza!
Siamo diventati un mondo di ignoranti nelle materie scientifiche, il numero lo temiamo eppure esso viene sempre citato ed utilizzato dai più rozzi ed incapaci. E' utile per addormentare gli increduli e zittire gli svegli. I numeri si uniscono e danzano in statistiche, sondaggi, percentuali : tutto concorre alla giusta causa di nascondere e confondere.
Allora adeguiamoci e sfoggiamo numeri a volontà sulle primarie del 25ottobre 2009 .
Analizzando, inoltre, i voti seggio per seggio si scopre che la Bulgaria impallidisce di fronte alla volontà espressa dagli elettori nei comuni di Isernia ed in alcuni di Campobasso.
Forse si è superato l'Afghanistan. ( non perdo mai il vizio di essere malpensante!)
Il giovane neo segretario in tutti i 38 seggi ( raggruppanti più Comuni) di Isernia supera il 70% di preferenze tranne in due dove la percentuale si ribalta, (Capracotta e Agnone) raggiunge valori dell' 80% in oltre 25 ed in due, meraviglia delle meraviglie, del 100%.
Nella pr. di Campobasso supera l'80% in 19 seggi.


Il poeta Petraroia (sua alta e modesta definizione) nella pr. di Campobasso raggiunge valori periore all' 80% in 16 seggi con punte del 94,44%, udite udite, a Molise , con 38 votanti e del 92% a Cercepiccola dove hanno votato in 25!!
Il numero impietoso ci dice che Leva ha superato di oltre 150 voti il suo avversario in 9 seggi con la punta di 705 a S. Martino in P., mentre Petraroia in soli 2 seggi con il massimo di 192 a Cercemaggiore.
(I dati forse non sono definitivi, ma significativi e la percentuale della pr, di Campobasso si riferisce ai voti validi dei due candidati)
Esimio presidente Berlusconi apprenda da questo giovane rampante e pimpante: non serve sfoggiare sondaggi altisonanti sui 68-70% ma risultati concreti con percentuali bulgare.
Ahmid Karzai ,forse, sta facendo scuola.
Allora esimio Presidente , è un'idea vincente, porti il popolo a votare nei gazebo e , in onore della sua grande magnanimità, doni Lei 2 euro ad ogni elettore: è più democratico e risolve anche i problemi della povertà e della disoccupazione.

venerdì 23 ottobre 2009

LA REGOLA DELLE TRE CARTE

Questa vince ,questa perde, signori votate, pardon puntate.
Siamo nuovamente arrivati alla fase finale della consacrazione nella fiera della politica del nuovo padrone del vapore: il segretario regionale.
Il banditore con maestria mostra le tre carte più volte poi le mischia ed abilmente le adagia davanti al pubblico affinché operino le loro scelte : una sola è vincente. In questo gioco da mercato e sagra paesana non si è mai visto uscire vincitore il popolino che puntava inutilmente per sfidare la sorte. E' il classico gioco per spillare denaro ai polli. Le primarie del PD, altrettanto, propongono tre nomi e illudono l'elettore di sceglierne il vincente: L'imbonitore sa che una sola è vincente ed i fiancheggiatori illudono e confondono i fessi. Queste primarie regionali sono viste almeno da alcuni, i soliti che gozzovigliano bene con pane e politica, come l'occasione per consacrare con il voto popolare la nullità e la negazione di loro stessi.
Ormai è un classico della letteratura moderna, è diventato legge ( a furia di martellarcelo tutti i giorni in ogni ora si sono convinti) l'eletto, il prescelto dal popolo è il comandante massimo ed è intoccabile.
La carta vincente si costruisce a priore, a tavolino con manovre, accordi , spartizioni, ricatti. Si concentra l'attenzione sul capo e si fa credere di votare il capo ma intanto si prefigura, con liste bloccate, un'assemblea regionale dove i pochi decidono e gli altri, se ci andranno, si adegueranno.
Sembra che c'è un grosso desiderio di partecipare poi nessuno ci va. Giustamente le decisioni si prendono in altro loco.
Non dimenticate che le liste ormai seguono la prassi consolidata : sono bloccate secondo la regola principe del Porcellum- Non si sceglie , si elegge ma si convalida semplicemente il prescelto.
Il massimo della democrazia !
Allora la santa alleanza ha scelto come ombrello il bamboccio anziano isernino , ondivago , ad arte o forse perché incapace di giudizio, tra i due nomi nazionali. ( Ha circa trentanni ma almeno 15 passati in politica)! Lo ha affiancato da una serie di liste dove nelle prime posizioni, quindi sicuramente eletti, si sono attestati i nuovi, il futuro l'alternanza.
Ma amate essere presi per i fondelli? Non sapete più leggere?
Ma cavolo sono sempre gli stessi, quelli che sguazzano da sempre nella broda della politica regionale con benefici per se e per le corti. Credono essere i big. Scusate ma big non vuol dire grande! Un individuo che ha fatto qualcosa di importante,nella sua vita lavorativa o politica, per cui viene ricordato. Ma qualcuno mi sa indicare una minima cosa, anche piccola piccola piccola legata al nome di costoro? Sono passati e passeranno senza lasciare tracce, tranne gli accumuli terreni per loro e per almeno due generazioni, Chiamali Fessi!
Erano in testa nel 2007 in liste dai nomi altisonanti e significativi, sempre chiacchiere, ad appoggiare Macchiarola o De santis, ora sono per Leva: il nome le idee non contano un ca.... basta esserci e spartire. Qualcuno non c'era nelle liste perché accedeva di diritto, in quanto eletto al parlamento nelle file del PD. Il Popolo lo ha spazzato eppure sta sempre là.
Poi c'è la carta incognita, sempre per gli ingenui, che ragguppa i cartelli dissidenti ma che vogliono dimostrare di esistere ed anche di contare.
E allora per esclusione aggrappiamoci a Petraroia almeno ha il coraggio di scoprire i giochi del potere dominante, ha, all'apparenza, un'autonomia di pensiero, ha la sfrontatezza di definire ladri di voti i saltafossi e i Giuda per denaro. Ha almeno una dialettica fluida e convincente , e spesso non sono solo chiacchiere: qualcosa smuove. Non è candido ed illibato perchè conosce molto bene la diplomazia politica ed i giochetti di potere: viene dalla scuola del sindacato! Speriamo che non intrecci alleanze con Mascellone e PPN ? Le sue due liste, scelta almeno coerente, non sembrano imbottite dei soliti nomi, anche se si nascondono nelle retrovie ben sapendo che almeno per la legge delle probabilità saranno eletti-
Non disertiamo questa occasione di partecipazione e democrazia e speriamo almeno di cambiare con PETRAROIA, gli altri son sempre gli inutili, RUTA,TOTARO, BATTISTA, D'ALETE, DE SANTIS, ..........e le loro corti dei miracoli

mercoledì 21 ottobre 2009

I SIGNORI E I CAFONI

Ovvero il popolo e gli eletti.
Lor signori vivono nel nulla divertendosi a sputarsi addosso milioni di euro e lanciando palline di spiccioli ai questuanti che silenziosi si azzuffano per accaparrarsi l'obolo del padrone. Nel loro ozioso trastullarsi si sforzano di utilizzare al minimo, se no si brucia, la loro materia, grigia per i normali ma dorata per essi. Pensano e ripensano a come accrescere il loro potere accumulare ricchezze e, sempre, a divertirsi alle spalle dei gonzi. Ritornerà anche lo IUS PRIMAE NOCTIS.

I cafoni, di contro, si dannano l'anima per vivere anzi per sopravvivere non avanzano pretese enormi ma pretendono solo quel tozzo di pane che li mantenga in vita ed in cambio non disturberanno il manovratore.
Subiscono in doveroso silenzio soprusi , angherie, ingiustizie, arbitri.
Nella nostra piccola regione il martedì si celebra la cerimonia del formalismo e la sfilata delle mezze cartucce : si certifica e si avvalora volontà imposte . In altri luoghi: vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandar. I cafoni osano permettersi in detta occasione di dimostrare che esistono e tirano fuori timidamente l'audacia riposta e vanno a presenziare l'accesso di via IV Novembre sede del consiglio.
Non vengono per chieder, d'altronde è il loro diritto, perché non hanno il coraggio, ma vengono a prostrarsi per ricevere quell'obolo che gli eletti si sono dimenticati di lanciare in una delle loro sceneggiate.
Oggi, ieri per chi legge, la piccola massa variopinta che si è esibita davanti alla sede del consiglio veniva dalle montagne del nostro altissimo Molise. Sono arrivati con le slitte trainate dai cani e con l'osso di orso tra le nari, pardon si sono adeguati ed hanno utilizzato il pulmanno. Volevano far presente a lor signori che si sono dimenticati di questi rudi montanari e chiedono di non morire. La Giunta con delibera n. 1005 del 29 settembre 2009 ha approvato la costituzione di una nuova società che dovrà promuovere la sola stazione sciistica molisana di Campitello Matese e dell’Area Matesina, finanziando l’intervento con 350mila euro ed escludendo Capracotta e l’altissimo Molise. Campitello ed il Matese sono luoghi di incanto e posti meravigliosi. Campitello è la stazione sciistica più a sud d'Italia con un bacino d'utenza indefinito: Puglia e Campania. Eppur non si muove, non decolla non si sviluppa. Divora finanziamenti, si creano società che durano un battito d'ali : falliscono e ricrescono con i soldi dei fessi. Solo i presidenti ed i consiglieri ingrassano e succhiano risorse. Dopo l'ennesimo fallimento una nuova invenzione e 350 mila euro per foraggiare il solito tromabato, ma questa volta il cuoco , potente signorotto del luogo, fa mangiare solo i suoi amici e fuori l'altissimo. Si è venuti a chiedere di continuare a non morire : una questua per la gestione degli impianti e non linee programmatiche di sviluppo. Si attendono i potenti, son giovani, uomini, anziani, donne ed i bambini con i loro costumini e le loro amate sci.
Intanto i Signori arrivano in perfetto ritardo, con le loro scintillanti e potenti audi A8 , Mercedes, BMV con tanto di autista. Macchine pagate di tasca loro : notizia vera per i gonzi. Spregio per la tanto bistrattata Italianità e per la crisi della nostra regione : la pezzentaria vo lu sfogh. Finalmente si apre il consiglio, tutti dentro. Ma come vi permettete cafoni di montagna, subito esordisce quello seduto sullo scanno più alto, nel consiglio per ,questione di ordine pubblico e sicurezza, sono ammessi solo quelli che occupano i posti a sedere ed in rispettoso silenzio e senza coppole o colbacchi. Gli altri fuori: hai cacciato dal tempio non mercanti e ladri ma giovani bambini che forse credevano ancora nel tuo ruolo. Povero cafone, sei sceso e ritornato quello che sei sempre stato. Il consiglio introduce dopo pause infinite la richiesta nell'ordine del giorno, ma la sequenza non si può stravolgere. Si deve passare ad approvare la variazione di bilancio : la nomina dei membri della FIN MOLISE passa di competenza alla giunta e non più al consiglio.
Era la notizia tanto attesa dai Molisani , finalmente possono sperare di essere eletti nella FIN MOLISE e mettersi alle spalle la crisi di sviluppo e di lavoro che li attanaglia.
Ma quando perderem la nostra calma, la nostra educazione, il senso di rispetto che ancora abbiamo e non facciamo una tritata di sangue ed un mucchio di ossa. Prendiamo una mazza, una forca e li defenestriamo tutti, locali e nazionali.
Svegliamoci che la guerra è finita!

lunedì 19 ottobre 2009

LA DOMANDA : Ma Leva con chi sta, con Bersani o Franceschini?

Avete mai visto una marionetta pensante?
Tutti sappiamo che ha la testa di legno .
Ad essa è dato solo rappresentare la volontà e le scelte del puparo.
Vorrebbe avere un'anima ed una memoria ed allora si inventa di sognare il coordinatore regionale di BERSANI , poi ritorna nella sua triste realtà e presenta liste per Franceschini perché cosi vuole il suo tessitore.
Creatore e signore delle beghe del PD, promette e acquista : la brutta copia di IORIO.
Sembra l'armata Brancaleone.
C'è tutto il vecchio amato fiore, compreso il moscerino insignificante del paese di partiti per solo maschietti (giovani e giovanotti).
Ricompare l'homo ridens con i suoi ultimi ciuffetti superstiti.
Si aggrega il piccoletto inutile ma grande perché vice e capo.
Si rivede il politico baby, acquisito con un posto nuovo di zecca al gruppo. E dire che voleva essere l'alfiere della primavera molisana!
Un miscuglio così variegato può aver mai un'idea condivisibile in cui credere e per cui lottare ?
Giammai solo il potere li cementa e sperano tanto che Petraroia non vinca con il 50,1% perché hanno pronta la ruota di scorta della Mini : vecchi compagni di merende.
Aspirano solo ad acquisire poltrone, seggiole e strapuntini per sfilarle agli attuali eccellenti che ci governano.
E' LA SOLITA POLITICA DELL'ALTERNANZA!

sabato 17 ottobre 2009

Il capo e la TV del capo fanno informazione gli altri gossip

La grande TV neutrale e liberista,di propietà del presidente del paese delle bandane, svolge appieno il suo dovere di cronaca ed offre in m modo imparziale i suoi scoop ai sudditi sottomessi.
Nell'infanzia dei tempi della sofferenza dove l'individuo era indipendente già a tre anni , c'era la regola non scritta ma praticata del dispettuccio: tu mi fai un piccolo torto a me io ti faccio un torto grande come una casa a te.
Una formica svolge il suo lavoro, bene o male dipende dal punto di vista, ma almeno si spera con onestà e dignità, e colpisce una cicala.
Apriti cielo! Come osa!
I servi del cicalone o cicaletto , che dir si voglia, per compiacere il capo cercano subito di sputtanare ( termine ormai di uso comune nel linguaggio della repubblica delle bandane stabilito direttamente in TV da un palco dal suo sommo,illuminato ed eletto capo) la povera formica. La fanno seguire da una troupe televisiva ( al soldo del potente e reincarnato) e mostrano al mondo allibito i suoi più viziacci nascosti ,le manie perverse e le sue idee sovversive e quindi comuniste.
Cammina a piedi per Milano : vende e spaccia;


si reca dal barbiere : ritira il pizzo;


fuma nervosamente :canne;


si siede stanco su una panchina nel parco e scopre calzini turchesi : è il segnale convenzionale per i complici;

gira in maniche di camicia come un povero cristo : è inequivocabilmente comunista.


Eppure l'informazione ,che coglie appieno nel suo intento, sembra orfana di quel piccolo dettaglio che forse avrebbe completato in maniera egregia il quadro grottesco e preoccupante che dipinge.
Non sapremo mai se porta gli slip o i boxer e se sono bianchi o a pois a pallini rossi ( perché comunista!).

sabato 10 ottobre 2009

OTTIMISTI E PESSIMISTI

Viviamo un momento di difficoltà ,di durezza economica, di crisi sociale, di identità.
Siamo confusi ad arte, bombardati e rincretiniti con astuzia , vacilliamo nel dubbio e procediamo nelle tenebre dell'indifferenza. Questa cappa diventa sempre piu nera ed impenetrabili,ci avvolge, ci ghermisce, ci addormenta. La società si divide, come sempre in due grosse bande: fortunati e sfortunati, privilegiati e disagiati, vincitori e soccombenti, in cicale e formiche. La barra separatrice tra i due mondi è stata e sempre sarà il potere economico. Non conta l'uomo, il suo aspetto ( per la donna sì !) , la sua cultura, la sua intelligenza, solo la sua capacità di acquisto. Con il denaro compra tutto, i servi, i mercenari, i dignitari. Annulla la mente dell'individuo ( se ce l'ha!) che si pone incondizionatamente al suo servigio.
I due blocchi negli anni hanno assunti nomi differenti e consoni ai tempi, ma nella sostanza sono stati sempre uguali: patrizi e plebei; padroni e schiavi, nobili e villani, signori e cafoni, industriali e lavoratori, borghesi e proletari, fascisti e comunisti.
Nel nostro mondo, amplificato agli eccessi nella nostra Italia , i dritti nascondono il buio nero come la pece e lo presentano e lo fanno apparire come vivo e splendente ed allora , caduto il muro ed evidenziato che il comunismo è una balla ed una favola per gli illusi , si coniano nuovi termini che addolciscono e sfumano i solchi ed allora si diventa e ci si differenzia in ottimisti e pessimisti.
Ottimisti sono quelle/i che:
-portano il capitale all'estero per dargli una possibilità di evadere dalla solita monotonia,
-non hanno una lira ma comprano un barcone da 30 metri,
-hanno la ferrari , le ville, gli aerei ma dichiarano meno del lavoratore del call center,
-si preoccupano della formica perché tanto sono cicale,
-portano la gonna con il cappellino rosso o bianco e sono maschietti con la pancetta,
-fanno metà lavoro , ma percepiscono doppi, tripli stipendi
-diventano, ministre, parlamentare, escort perché fanno fruttare la fi..nanza o la mostrano in TV,
-non vedono nessuno al sopra di loro che gli faccia ombra e ne limiti i movimenti,
-ringraziano la natura matrigna perché ricostruiscono e gestiscono,
-non sono comunisti.

Pessimisti sono :
-i giovani che non hanno futuro e portano all'estero una valigia di cartone, pardon la trolley rinforzata,
-i genitori che devono campare con un misero stipendio figli anziani e pagare un mutuo infinito,
-i pensionati che racimolano la frutta dismessa al mercato generale,
-gli operai che perdono il posto e dopo venti anni di lavoro devono ricorrere alla caritas,
-le casalinghe che a 60 anni devono arrangiarsi con mansioni ad ore per tirare avanti,
-tutte quelle donne che si accontentano , ma hanno pudore e dignità,
-i precari perenni che alla fine vengono dismessi come salami scaduti,
-i disgraziati che subiscono e piangono le ire della natura matrigna,
-quei maschietti che non portano la gonna, nè il cappellino rosso o bianco, ma tanta solidarietà, carità e amore,
-quelli che non alzano mai la schiena ed accettano le gerarchie ed i ruoli,
-tutti i comunisti.

La realtà , il mondo virtuale, quello multimediale ci riversano continuamnete addosso queste verità e differenziano sempre in modo più evidente il divario tra le due categorie. Gli ottimisti son pochi ma controllano e comandano su sudditi inerti.
I pessimisti, cupi per natura,accettano supinamente la loro condizione anche perché si illudono di diventare ottimisti ed a volte, forse in molti, credono di diventarli nella prossima vita.
Allora i pessimisti riprendono a sorridere e si credono ottimisti e vanno ad ingrossare quel fiume di fessi che fa galleggiare perennemente gli ottimisti.

mercoledì 30 settembre 2009

LA GERMANIA HA PAURA: HITLER HA COPIATO MUSSOLINI, NOI COPIEREMO BERLUSCONI?

Mi è sta inviato da un italiano che vive in Germania, che mi legge spesso e quindi amico, un bellissmo articolo di un nostro connazionale A. U. R. che vive anche Lui in Germania .

-------------------------------------------------------------------------------------------------
A.U.R. ( indico per una questione di correttezza solo le iniziali, se sarò autorizzato sarò lieto di darvi le esatte generalità) si è occupato per molti anni della scolarizzazione dei figli di emigrati italiani e ha lavorato in varie rappresentanze diplomatiche e consolari italiane in Germania Hannover. Nel 2009 ha pubblicato un romanzo sull’immigrazione clandestina afghana in Italia e sta per pubblicarne un altro sulla caduta del Muro di Berlino. Vive oggi ad Hannover.
-------------------------------------------------------------------------------------------------
Sono alcuni decenni che mia moglie mi accusa d’essere troppo noiosamente prussiano. Sentirselo dire da una tedesca fa un certo effetto, ma devo ammettere che qualcosa di vero c’è: mi ostino ad arrivare in orario (a volte, lo confesso, persino in anticipo!), credo che mantenere la parola data sia un obbligo e ho sempre cercato di essere preciso e affidabile nel lavoro.
Ovviamente non suono il mandolino, non ho amici mafiosi e cerco d’evitare gaffes. Insomma, mi sforzo di non alimentare i pregiudizi verso gli italiani e di corrispondere il meno possibile all’immagine che i tedeschi, nel corso della storia si sono fatti di noi, quello di un popolo di simpatici cialtroni, fantasiosi pasticcioni, artefici dell’imbroglio, maestri nell’improvvisare e nel nascondere i nostri vizi tramite lazzi, frizzi e battute fuori luogo.
Non credo d’essere un caso eccezionale. Tutt’altro! La Germania è piena d’Italiani fatti così.
Non saprei davvero spiegarvi la ragione, ma è un fatto che chi vive lontano dall’Italia dopo un po’ subisce una strana e inspiegabile mutazione che, se non è propriamente genetica, certo è culturale e psicologica. Così l’italiano all’estero si trasforma pian piano in un paladino dell’anti-italianità. O, meglio, di quella che a torto si ritiene sia l’italianità, perché come sappiamo stiamo parlando di stereotipi e fortunatamente gli italiani, quelli veri, sono un’altra cosa. È una battaglia di trincea, in cui si lavora per anni per strappare un centimetro di considerazione in più, come sanno bene quelli che lavorano in qualche modo sull’immagine del nostro Paese all’estero: diplomatici, esportatori, insegnanti d’italiano e via dicendo.
Una battaglia in cui ogni sofferta conquista può essere annullata in un baleno da fatti imprevisti o, come accade sempre più spesso da quando il nostro Presidente del Consiglio si chiama Silvio Berlusconi, prevedibilissimi.
Quando il nostro Presidente del Consiglio mette piede in Germania, l’attenzione dei media tedeschi – che vi assicuro sono controllati dai comunisti nella stessa misura in cui l’Ayatollah Kamenei detta legge in Vaticano – si concentra su di lui, non allo scopo di spiegare ai tedeschi la politica italiana (operazione cui hanno rinunciato da tempo), bensì d’informarli sulle stravaganti cadute di stile dell’uomo politico che a torto viene considerato l’italiano per eccellenza.
La versione domenicale della Frankfurter Allgemeine Zeitung lo ha definito qualche anno fa “la prima popstar della politica mondiale” precisando, caso mai qualcuno avesse scambiato l’appellativo per un complimento, che Berlusconi “nella sua lussuosa villa in Sardegna ha torturato vari ospiti di stato con le piatte armonie di Apicella”. Sempre la FAZ, che nel panorama giornalistico tedesco è un autorevole giornale conservatore, già ben prima delle recenti storie di Papi, Noemi, Patrizia & Co. non aveva lesinato critiche ai comportamenti pubblici e privati del nostro Presidente “Con Berlusconi la volgarità non è più un tabù”, scriveva nel 2006.Da allora molte cose sono cambiate. In peggio, purtroppo.
Prendetevi la briga di leggere via Internet ciò che la stampa tedesca ha scritto in questi ultimi mesi e ve ne convincerete.
Die Welt, quotidiano amburghese del gruppo editoriale Springer definisce la decisione del Presidente di avviare una causa legale contro La Repubblica, rea di aver posto dieci imbarazzanti domande, „una novità persino per l’Italia, in cui le scurrilità politiche certo non mancano”. Incredulità per un’iniziativa che sarebbe impensabile in Germania viene espressa praticamente da tutta la stampa tedesca.
Il tenore di questi articoli è ben rappresentato da un titolo del quotidiano Hamburger Abendblatt: “La prestigiosa Repubblica pone solo domande. Ma Silvio Berlusconi, il premier immerso negli scandali, le ritiene diffamatorie”.
Stern e Spiegel, riviste da sempre critiche verso Berlusconi e la sua politica, hanno informato dettagliatamente i lettori tra il serio e il faceto sul fenomeno Berlusconi. Stern gli ha dedicato un’ironica copertina e un pepatissimo servizio (“Potere e amore – come Berlusconi governa il nostro prediletto paese delle vacanze”), in cui le vicende che hanno interessato il nostro Presidente del Consiglio vengono attribuite a un inesistente paese sudamericano governato da una cricca dispotica per poi concludere che „l’Italia è più corrotta di certe repubbliche delle banane”. Afferma il settimanale: “Se questa fosse veramente una storia del tutto fantasiosa e non la ricostruzione dell’Affare Noemi fatta da La Repubblica, a questo punto la diciassettenne informerebbe i genitori e questi si rivolgerebbero a uno dei pochi giornali non appartenenti al capo della giunta militare e farebbero diventare pubblico lo scandalo. Ma l’Italia non è solo del tutto reale, bensì molto più corrotta della nostra fittizia repubblica delle banane sudamericana.”Spiegel si è chiesto con preoccupazione se il fenomeno Berlusconi non sia un’anticipazione di quanto potrebbe avvenire nei prossimi anni nella stessa Germania.
Citando il sociologo Peter Kammerer ha scritto che “l’Italia è sempre stata un laboratorio politico. Hitler ha studiato Mussolini, la sinistra ha ammirato l’Eurocomunismo, la Rote Armee Fraktion le Brigate Rosse. In dieci anni, secondo Kammerer, anche la Germania potrebbe avere il suo Berlusconi. I sintomi s’intravvedono già: il crollo della SPD, il vuoto programmatico ovunque, il qualunquismo delle argomentazioni e la mediocrità degli attori politici.”
Mal comune mezzo gaudio? Per gli italiani in Germania certamente il proverbio non vale.
C’è da sperare che non cadano nel prossimo futuro dalla padella alla brace Impegnati nella missione impossibile di correggere con i loro comportamenti l’immagine del Paese d’origine, si scontrano con un Presidente del Consiglio che rema loro contro e non perde occasione per rivisitare i luoghi comuni dell’italianità.
Nel frattempo, comunque, anche a costo di subire i rimproveri di mia moglie, continuerò ad arrivare in orario agli appuntamenti e non mi metterò a suonare il mandolino mangiando gli spaghetti con le mani.