mercoledì 28 ottobre 2009

LA PROVINCIA DI BULGARIA NEL LIBERO AFGHANISTAN

ANALISI DI UN VOTO
Il popolo delle primarie si è nuovamente smosso ed è andato al solito a votare: andare ai gazebo ormai è diventata la gita fuori le mura per l'immaginario del frustato e morto di fame di sinistra e quindi comunista. Non potendo far ritornare dall'estero quei capitali che non ha e tantomeno una tranche di misero lavoro , almeno per un giorno, si illude di partecipare ,di esistere e di contare. Certo di essere contato dai signorotti di questo deserto di idee, pensieri, e vita.
La ditta piacerificio e c. si è mobilitata senza risparmio di risorse ed ha portato alle urne la popolazione media ed usuale di questa desolante regione MOLISE : una marea di anziani.
Nel califfato di Mustafà vi è poco spazio e quel poco che si libera subito i servi lo occupano e lo conservano senza disturbare il capoccia, anzi lo assecondano. A tal proposito cercano di non superarlo nemmeno in altezza!
Siamo diventati un mondo di ignoranti nelle materie scientifiche, il numero lo temiamo eppure esso viene sempre citato ed utilizzato dai più rozzi ed incapaci. E' utile per addormentare gli increduli e zittire gli svegli. I numeri si uniscono e danzano in statistiche, sondaggi, percentuali : tutto concorre alla giusta causa di nascondere e confondere.
Allora adeguiamoci e sfoggiamo numeri a volontà sulle primarie del 25ottobre 2009 .
Analizzando, inoltre, i voti seggio per seggio si scopre che la Bulgaria impallidisce di fronte alla volontà espressa dagli elettori nei comuni di Isernia ed in alcuni di Campobasso.
Forse si è superato l'Afghanistan. ( non perdo mai il vizio di essere malpensante!)
Il giovane neo segretario in tutti i 38 seggi ( raggruppanti più Comuni) di Isernia supera il 70% di preferenze tranne in due dove la percentuale si ribalta, (Capracotta e Agnone) raggiunge valori dell' 80% in oltre 25 ed in due, meraviglia delle meraviglie, del 100%.
Nella pr. di Campobasso supera l'80% in 19 seggi.


Il poeta Petraroia (sua alta e modesta definizione) nella pr. di Campobasso raggiunge valori periore all' 80% in 16 seggi con punte del 94,44%, udite udite, a Molise , con 38 votanti e del 92% a Cercepiccola dove hanno votato in 25!!
Il numero impietoso ci dice che Leva ha superato di oltre 150 voti il suo avversario in 9 seggi con la punta di 705 a S. Martino in P., mentre Petraroia in soli 2 seggi con il massimo di 192 a Cercemaggiore.
(I dati forse non sono definitivi, ma significativi e la percentuale della pr, di Campobasso si riferisce ai voti validi dei due candidati)
Esimio presidente Berlusconi apprenda da questo giovane rampante e pimpante: non serve sfoggiare sondaggi altisonanti sui 68-70% ma risultati concreti con percentuali bulgare.
Ahmid Karzai ,forse, sta facendo scuola.
Allora esimio Presidente , è un'idea vincente, porti il popolo a votare nei gazebo e , in onore della sua grande magnanimità, doni Lei 2 euro ad ogni elettore: è più democratico e risolve anche i problemi della povertà e della disoccupazione.

venerdì 23 ottobre 2009

LA REGOLA DELLE TRE CARTE

Questa vince ,questa perde, signori votate, pardon puntate.
Siamo nuovamente arrivati alla fase finale della consacrazione nella fiera della politica del nuovo padrone del vapore: il segretario regionale.
Il banditore con maestria mostra le tre carte più volte poi le mischia ed abilmente le adagia davanti al pubblico affinché operino le loro scelte : una sola è vincente. In questo gioco da mercato e sagra paesana non si è mai visto uscire vincitore il popolino che puntava inutilmente per sfidare la sorte. E' il classico gioco per spillare denaro ai polli. Le primarie del PD, altrettanto, propongono tre nomi e illudono l'elettore di sceglierne il vincente: L'imbonitore sa che una sola è vincente ed i fiancheggiatori illudono e confondono i fessi. Queste primarie regionali sono viste almeno da alcuni, i soliti che gozzovigliano bene con pane e politica, come l'occasione per consacrare con il voto popolare la nullità e la negazione di loro stessi.
Ormai è un classico della letteratura moderna, è diventato legge ( a furia di martellarcelo tutti i giorni in ogni ora si sono convinti) l'eletto, il prescelto dal popolo è il comandante massimo ed è intoccabile.
La carta vincente si costruisce a priore, a tavolino con manovre, accordi , spartizioni, ricatti. Si concentra l'attenzione sul capo e si fa credere di votare il capo ma intanto si prefigura, con liste bloccate, un'assemblea regionale dove i pochi decidono e gli altri, se ci andranno, si adegueranno.
Sembra che c'è un grosso desiderio di partecipare poi nessuno ci va. Giustamente le decisioni si prendono in altro loco.
Non dimenticate che le liste ormai seguono la prassi consolidata : sono bloccate secondo la regola principe del Porcellum- Non si sceglie , si elegge ma si convalida semplicemente il prescelto.
Il massimo della democrazia !
Allora la santa alleanza ha scelto come ombrello il bamboccio anziano isernino , ondivago , ad arte o forse perché incapace di giudizio, tra i due nomi nazionali. ( Ha circa trentanni ma almeno 15 passati in politica)! Lo ha affiancato da una serie di liste dove nelle prime posizioni, quindi sicuramente eletti, si sono attestati i nuovi, il futuro l'alternanza.
Ma amate essere presi per i fondelli? Non sapete più leggere?
Ma cavolo sono sempre gli stessi, quelli che sguazzano da sempre nella broda della politica regionale con benefici per se e per le corti. Credono essere i big. Scusate ma big non vuol dire grande! Un individuo che ha fatto qualcosa di importante,nella sua vita lavorativa o politica, per cui viene ricordato. Ma qualcuno mi sa indicare una minima cosa, anche piccola piccola piccola legata al nome di costoro? Sono passati e passeranno senza lasciare tracce, tranne gli accumuli terreni per loro e per almeno due generazioni, Chiamali Fessi!
Erano in testa nel 2007 in liste dai nomi altisonanti e significativi, sempre chiacchiere, ad appoggiare Macchiarola o De santis, ora sono per Leva: il nome le idee non contano un ca.... basta esserci e spartire. Qualcuno non c'era nelle liste perché accedeva di diritto, in quanto eletto al parlamento nelle file del PD. Il Popolo lo ha spazzato eppure sta sempre là.
Poi c'è la carta incognita, sempre per gli ingenui, che ragguppa i cartelli dissidenti ma che vogliono dimostrare di esistere ed anche di contare.
E allora per esclusione aggrappiamoci a Petraroia almeno ha il coraggio di scoprire i giochi del potere dominante, ha, all'apparenza, un'autonomia di pensiero, ha la sfrontatezza di definire ladri di voti i saltafossi e i Giuda per denaro. Ha almeno una dialettica fluida e convincente , e spesso non sono solo chiacchiere: qualcosa smuove. Non è candido ed illibato perchè conosce molto bene la diplomazia politica ed i giochetti di potere: viene dalla scuola del sindacato! Speriamo che non intrecci alleanze con Mascellone e PPN ? Le sue due liste, scelta almeno coerente, non sembrano imbottite dei soliti nomi, anche se si nascondono nelle retrovie ben sapendo che almeno per la legge delle probabilità saranno eletti-
Non disertiamo questa occasione di partecipazione e democrazia e speriamo almeno di cambiare con PETRAROIA, gli altri son sempre gli inutili, RUTA,TOTARO, BATTISTA, D'ALETE, DE SANTIS, ..........e le loro corti dei miracoli

mercoledì 21 ottobre 2009

I SIGNORI E I CAFONI

Ovvero il popolo e gli eletti.
Lor signori vivono nel nulla divertendosi a sputarsi addosso milioni di euro e lanciando palline di spiccioli ai questuanti che silenziosi si azzuffano per accaparrarsi l'obolo del padrone. Nel loro ozioso trastullarsi si sforzano di utilizzare al minimo, se no si brucia, la loro materia, grigia per i normali ma dorata per essi. Pensano e ripensano a come accrescere il loro potere accumulare ricchezze e, sempre, a divertirsi alle spalle dei gonzi. Ritornerà anche lo IUS PRIMAE NOCTIS.

I cafoni, di contro, si dannano l'anima per vivere anzi per sopravvivere non avanzano pretese enormi ma pretendono solo quel tozzo di pane che li mantenga in vita ed in cambio non disturberanno il manovratore.
Subiscono in doveroso silenzio soprusi , angherie, ingiustizie, arbitri.
Nella nostra piccola regione il martedì si celebra la cerimonia del formalismo e la sfilata delle mezze cartucce : si certifica e si avvalora volontà imposte . In altri luoghi: vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandar. I cafoni osano permettersi in detta occasione di dimostrare che esistono e tirano fuori timidamente l'audacia riposta e vanno a presenziare l'accesso di via IV Novembre sede del consiglio.
Non vengono per chieder, d'altronde è il loro diritto, perché non hanno il coraggio, ma vengono a prostrarsi per ricevere quell'obolo che gli eletti si sono dimenticati di lanciare in una delle loro sceneggiate.
Oggi, ieri per chi legge, la piccola massa variopinta che si è esibita davanti alla sede del consiglio veniva dalle montagne del nostro altissimo Molise. Sono arrivati con le slitte trainate dai cani e con l'osso di orso tra le nari, pardon si sono adeguati ed hanno utilizzato il pulmanno. Volevano far presente a lor signori che si sono dimenticati di questi rudi montanari e chiedono di non morire. La Giunta con delibera n. 1005 del 29 settembre 2009 ha approvato la costituzione di una nuova società che dovrà promuovere la sola stazione sciistica molisana di Campitello Matese e dell’Area Matesina, finanziando l’intervento con 350mila euro ed escludendo Capracotta e l’altissimo Molise. Campitello ed il Matese sono luoghi di incanto e posti meravigliosi. Campitello è la stazione sciistica più a sud d'Italia con un bacino d'utenza indefinito: Puglia e Campania. Eppur non si muove, non decolla non si sviluppa. Divora finanziamenti, si creano società che durano un battito d'ali : falliscono e ricrescono con i soldi dei fessi. Solo i presidenti ed i consiglieri ingrassano e succhiano risorse. Dopo l'ennesimo fallimento una nuova invenzione e 350 mila euro per foraggiare il solito tromabato, ma questa volta il cuoco , potente signorotto del luogo, fa mangiare solo i suoi amici e fuori l'altissimo. Si è venuti a chiedere di continuare a non morire : una questua per la gestione degli impianti e non linee programmatiche di sviluppo. Si attendono i potenti, son giovani, uomini, anziani, donne ed i bambini con i loro costumini e le loro amate sci.
Intanto i Signori arrivano in perfetto ritardo, con le loro scintillanti e potenti audi A8 , Mercedes, BMV con tanto di autista. Macchine pagate di tasca loro : notizia vera per i gonzi. Spregio per la tanto bistrattata Italianità e per la crisi della nostra regione : la pezzentaria vo lu sfogh. Finalmente si apre il consiglio, tutti dentro. Ma come vi permettete cafoni di montagna, subito esordisce quello seduto sullo scanno più alto, nel consiglio per ,questione di ordine pubblico e sicurezza, sono ammessi solo quelli che occupano i posti a sedere ed in rispettoso silenzio e senza coppole o colbacchi. Gli altri fuori: hai cacciato dal tempio non mercanti e ladri ma giovani bambini che forse credevano ancora nel tuo ruolo. Povero cafone, sei sceso e ritornato quello che sei sempre stato. Il consiglio introduce dopo pause infinite la richiesta nell'ordine del giorno, ma la sequenza non si può stravolgere. Si deve passare ad approvare la variazione di bilancio : la nomina dei membri della FIN MOLISE passa di competenza alla giunta e non più al consiglio.
Era la notizia tanto attesa dai Molisani , finalmente possono sperare di essere eletti nella FIN MOLISE e mettersi alle spalle la crisi di sviluppo e di lavoro che li attanaglia.
Ma quando perderem la nostra calma, la nostra educazione, il senso di rispetto che ancora abbiamo e non facciamo una tritata di sangue ed un mucchio di ossa. Prendiamo una mazza, una forca e li defenestriamo tutti, locali e nazionali.
Svegliamoci che la guerra è finita!

lunedì 19 ottobre 2009

LA DOMANDA : Ma Leva con chi sta, con Bersani o Franceschini?

Avete mai visto una marionetta pensante?
Tutti sappiamo che ha la testa di legno .
Ad essa è dato solo rappresentare la volontà e le scelte del puparo.
Vorrebbe avere un'anima ed una memoria ed allora si inventa di sognare il coordinatore regionale di BERSANI , poi ritorna nella sua triste realtà e presenta liste per Franceschini perché cosi vuole il suo tessitore.
Creatore e signore delle beghe del PD, promette e acquista : la brutta copia di IORIO.
Sembra l'armata Brancaleone.
C'è tutto il vecchio amato fiore, compreso il moscerino insignificante del paese di partiti per solo maschietti (giovani e giovanotti).
Ricompare l'homo ridens con i suoi ultimi ciuffetti superstiti.
Si aggrega il piccoletto inutile ma grande perché vice e capo.
Si rivede il politico baby, acquisito con un posto nuovo di zecca al gruppo. E dire che voleva essere l'alfiere della primavera molisana!
Un miscuglio così variegato può aver mai un'idea condivisibile in cui credere e per cui lottare ?
Giammai solo il potere li cementa e sperano tanto che Petraroia non vinca con il 50,1% perché hanno pronta la ruota di scorta della Mini : vecchi compagni di merende.
Aspirano solo ad acquisire poltrone, seggiole e strapuntini per sfilarle agli attuali eccellenti che ci governano.
E' LA SOLITA POLITICA DELL'ALTERNANZA!

sabato 17 ottobre 2009

Il capo e la TV del capo fanno informazione gli altri gossip

La grande TV neutrale e liberista,di propietà del presidente del paese delle bandane, svolge appieno il suo dovere di cronaca ed offre in m modo imparziale i suoi scoop ai sudditi sottomessi.
Nell'infanzia dei tempi della sofferenza dove l'individuo era indipendente già a tre anni , c'era la regola non scritta ma praticata del dispettuccio: tu mi fai un piccolo torto a me io ti faccio un torto grande come una casa a te.
Una formica svolge il suo lavoro, bene o male dipende dal punto di vista, ma almeno si spera con onestà e dignità, e colpisce una cicala.
Apriti cielo! Come osa!
I servi del cicalone o cicaletto , che dir si voglia, per compiacere il capo cercano subito di sputtanare ( termine ormai di uso comune nel linguaggio della repubblica delle bandane stabilito direttamente in TV da un palco dal suo sommo,illuminato ed eletto capo) la povera formica. La fanno seguire da una troupe televisiva ( al soldo del potente e reincarnato) e mostrano al mondo allibito i suoi più viziacci nascosti ,le manie perverse e le sue idee sovversive e quindi comuniste.
Cammina a piedi per Milano : vende e spaccia;


si reca dal barbiere : ritira il pizzo;


fuma nervosamente :canne;


si siede stanco su una panchina nel parco e scopre calzini turchesi : è il segnale convenzionale per i complici;

gira in maniche di camicia come un povero cristo : è inequivocabilmente comunista.


Eppure l'informazione ,che coglie appieno nel suo intento, sembra orfana di quel piccolo dettaglio che forse avrebbe completato in maniera egregia il quadro grottesco e preoccupante che dipinge.
Non sapremo mai se porta gli slip o i boxer e se sono bianchi o a pois a pallini rossi ( perché comunista!).

sabato 10 ottobre 2009

OTTIMISTI E PESSIMISTI

Viviamo un momento di difficoltà ,di durezza economica, di crisi sociale, di identità.
Siamo confusi ad arte, bombardati e rincretiniti con astuzia , vacilliamo nel dubbio e procediamo nelle tenebre dell'indifferenza. Questa cappa diventa sempre piu nera ed impenetrabili,ci avvolge, ci ghermisce, ci addormenta. La società si divide, come sempre in due grosse bande: fortunati e sfortunati, privilegiati e disagiati, vincitori e soccombenti, in cicale e formiche. La barra separatrice tra i due mondi è stata e sempre sarà il potere economico. Non conta l'uomo, il suo aspetto ( per la donna sì !) , la sua cultura, la sua intelligenza, solo la sua capacità di acquisto. Con il denaro compra tutto, i servi, i mercenari, i dignitari. Annulla la mente dell'individuo ( se ce l'ha!) che si pone incondizionatamente al suo servigio.
I due blocchi negli anni hanno assunti nomi differenti e consoni ai tempi, ma nella sostanza sono stati sempre uguali: patrizi e plebei; padroni e schiavi, nobili e villani, signori e cafoni, industriali e lavoratori, borghesi e proletari, fascisti e comunisti.
Nel nostro mondo, amplificato agli eccessi nella nostra Italia , i dritti nascondono il buio nero come la pece e lo presentano e lo fanno apparire come vivo e splendente ed allora , caduto il muro ed evidenziato che il comunismo è una balla ed una favola per gli illusi , si coniano nuovi termini che addolciscono e sfumano i solchi ed allora si diventa e ci si differenzia in ottimisti e pessimisti.
Ottimisti sono quelle/i che:
-portano il capitale all'estero per dargli una possibilità di evadere dalla solita monotonia,
-non hanno una lira ma comprano un barcone da 30 metri,
-hanno la ferrari , le ville, gli aerei ma dichiarano meno del lavoratore del call center,
-si preoccupano della formica perché tanto sono cicale,
-portano la gonna con il cappellino rosso o bianco e sono maschietti con la pancetta,
-fanno metà lavoro , ma percepiscono doppi, tripli stipendi
-diventano, ministre, parlamentare, escort perché fanno fruttare la fi..nanza o la mostrano in TV,
-non vedono nessuno al sopra di loro che gli faccia ombra e ne limiti i movimenti,
-ringraziano la natura matrigna perché ricostruiscono e gestiscono,
-non sono comunisti.

Pessimisti sono :
-i giovani che non hanno futuro e portano all'estero una valigia di cartone, pardon la trolley rinforzata,
-i genitori che devono campare con un misero stipendio figli anziani e pagare un mutuo infinito,
-i pensionati che racimolano la frutta dismessa al mercato generale,
-gli operai che perdono il posto e dopo venti anni di lavoro devono ricorrere alla caritas,
-le casalinghe che a 60 anni devono arrangiarsi con mansioni ad ore per tirare avanti,
-tutte quelle donne che si accontentano , ma hanno pudore e dignità,
-i precari perenni che alla fine vengono dismessi come salami scaduti,
-i disgraziati che subiscono e piangono le ire della natura matrigna,
-quei maschietti che non portano la gonna, nè il cappellino rosso o bianco, ma tanta solidarietà, carità e amore,
-quelli che non alzano mai la schiena ed accettano le gerarchie ed i ruoli,
-tutti i comunisti.

La realtà , il mondo virtuale, quello multimediale ci riversano continuamnete addosso queste verità e differenziano sempre in modo più evidente il divario tra le due categorie. Gli ottimisti son pochi ma controllano e comandano su sudditi inerti.
I pessimisti, cupi per natura,accettano supinamente la loro condizione anche perché si illudono di diventare ottimisti ed a volte, forse in molti, credono di diventarli nella prossima vita.
Allora i pessimisti riprendono a sorridere e si credono ottimisti e vanno ad ingrossare quel fiume di fessi che fa galleggiare perennemente gli ottimisti.