venerdì 22 ottobre 2010

IL DIRE E IL FARE

La politica è semplicemente il modo migliore, economico e veloce per fare denari , il resto sono solo illusioni e sogni  decantati per i soliti fessi. Economico perchè non spendi niente della tua vita per arrivare e veloce perchè in gioventù raggiungi gli scopi e non alla vecchiaia. ( vedi i Casini, i Gasparri, i Larussa , i Renzi, i Veltroni, le Finocchiaro, i Bossi, i Di Pietro, I Iorio, i Nagni, i Ruta, i Cavalieri, i Totaro, i Serchia, i Romano e tutti quelli che voi conoscete) .Ogni giorno ci confrontiamo con le chiacchiere ed i fatti e tutti si fanno ( o ci facciamo) abbindolare dalle prime trascurando i secondi , ritenendoli marginali oppure , se osiamo, siamo sommersi da fango, denunce o peggio lasciati nell'indifferenza o  tacciati di qualunquismo, antipolitica e comunisti. ( leggere alcuni commenti ricevuti in alcuni post dove si è avuto l'ardire di dire qualcosa prossimo alla verità, non la verità).  Qualcuno dice, sbuffando e sprezzante,  che sono sempre il solito lagnoso ed inconcludente , ma poi mi accorgo di non  esere poi tanto solo, anzi la compagnia aumenta. Mi è stata  inviata questa mail di protesta che gira sul Web e che comincia a  denotare segni di stanchezza e rottura del guscio dove ci si è rintanati o rinchiusi. Pubblico con piacere e spero che venga diffusa e recepita.
Domandatevi  cosa hanno votato in merito i Bersani, i Di Pietro ,i Rutelli, i Casini,  alfieri del diritto del cittadino, certo l'eletto non l'elettore. Almeno gli altri , i destri, sono coerenti, difendono i diritti dei pochi e non di tutti.
INCAZZIAMOCI , entriamo nei templi e prendiamoli a schiaffi e calci nel culo.
 
PENSIONI E ... CASTA
 
Il giorno 21 settembre 2010 un  Deputato di "opposizione" ha proposto l'abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura in quanto "tale trattamento risultava iniquo rispetto a quello previsto dai lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione". 

Presenti 525 (GOVERNO E OPPOSIZIONE ...) 
Votanti 520  
Astenuti 5 
Maggioranza richiesta261 
  • Hanno votato sì 22 
  • Hanno votato no 498
Ecco un estratto del discorso presentato alla Camera : 
“Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio. È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno - ce ne sono tre - e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C’è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità.

Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo ordine del giorno, è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati, chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono stati trattenuti all’ente di previdenza, se il deputato svolgeva precedentemente un lavoro, oppure al fondo che l’INPS ha creato con gestione a tassazione separata.
 
Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri nell’arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di ogni lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti realizzati.
 
Proprio la Corte costituzionale, con la sentenza richiamata dai colleghi questori, ha permesso invece di dire che non si tratta di una pensione, che non esistono dunque diritti quesiti e che, con una semplice delibera dell’Ufficio di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato, che consentirebbe di fare risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i cittadini e ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l’anno”.

venerdì 15 ottobre 2010

I tizzoni sotto la cenere

Si era visto uno scintillio di faville ed  avvertito un crepittio di ceppi poi il fuoco si è lentamnete addormentato lasciando il posto alla cenere.
Si  era cominciato a parlare delle prossime elezioni regionali ed alla provincia di Campobasso e si notava una vivace movimentazione, un'interessante partecipazione ed apparivano  nomi ,accordi, bozze di strategia : nulla la cenere copre i tizzoni. In genere si dice carboni  ardenti o brace  che covano sotto la cenere, ad indicare che sotto l'ndifferenza qualcosa si muove alla carbonara ( non alla pasta come qualcuno crede) in modo subdolo e silenzioso. Ma nel vostro Molise paragonare la nostra attuale classe politica a carboni infiammati  e brace viva  è un bestemmia ed anche un'offesa per questa nera pezzatura legnosa, si sfiora il  razzismo. Parliamo di tizzoni , semplici pezzi di legno anneriti dal fumo che non saranno mai  nero carbone e quindi  non servono sono inutili allo scopo.
Le forze che vorrebbero opporsi al governatore-commissario-bis  sono tante , anzi quelli che si autodefiniscono capi sono tanti ma la  truppa, nessuna. Al massimo rappresentano se stessi, se si fidano,  e forse il nonno la zia e qualche lapide cimiteriale e sempre i treamici del bar  (anzi sembra che siano aumentati ).  Eppure siedon ai tavoli per parlare, di che cosa non è dovuto sapere, ma solo immaginare. Essendo tutti maschietti parleranno di pallone e femminucce, la solita tiritera da bar e da basso tenore culturale, visto i commensali ed i tempi. Poi d'improvviso tutto tace.
Come i tizzoni covano sotto la cenere e si organizzano, predispongono i piani, si dividono le poltrone gli sgabelli e gli starpuntini, prevedono di spostare gli asini dalla stalla alle stanze. Parola d'ordine : tutti zitti nessuno deve sapere. Si tirerà a campare indaffarati  ( oddio qualcuno non ha niente da fare ma diciamo indaffarato) per tutto l'anno che ci separa all'appuntamneto senza concludere niente di ufficiale o di informare  i soliti aspettatori. Si avvicnano le scadenze  e tutto ancora tace mentre i consueti mansueti fessi ancora sperano  di dialogare,  di indire le primarie, di partecipare alle scelte. Si cincischia e si traccheggia sino ad arrivare con l'acqua alla gola alle scadenze ufficiali.  E allora bisogna concludere non c'è tempo da perdere e come d'incanto sgorgano  dal cilindro quattro conigliate propinate come ideee e programmazione.  I soliti, stavolta non i fessi, tracciano quattro linee ( non sul muro non ne sono capaci) programmatiche infarcite di sociale e populismo e si dicono concordi  e convergenti. Riscoprono l'acqua calda con le scelte sulle eterne  priorità :  lavoro, giovani , sanità ( non santità , i papi per adesso li lasciamo perdere )e bla bla bla. Sono noiosi e ripetitivi, non sanno dire altro se non quella strofetta imparata a memoria o qualche diritta in politichese.  Ed in tutto questo compaiono i  privilegiati al listino, le liste ed il nome del capoccia  anti IORIO. Sembra un'improvvisazione  ma condita con il quasi consenso popolare e fatta passare per la migliore con larga  partecipazione dove la vittoria dei tanti  è una chimera ma la rielezione dei soliti  una certezza.
Non è altro la solita zuppa di zucca dove le checocce son sempre checocce.
E' semplicemente l'uscita dei tizzoni dalle ceneri in cui hanno brigato e stretto alleanze di potere non di programma.
Lo scopo è sostituire non rinnovare.
La storia si ripete uguale da sempre.
Sarò monotono e catasfrofico ma il tempo sarà giudice delle mie parole.
Se non si avvereranno vuol dire, con mio sommo piacere,  che finalmente il servo ha osato alzare  la testa e comincia a guardarsi intorno e pensare.

martedì 12 ottobre 2010

Aiutiamo EMERGENCY

Pubblico con gioia un appello di EMERGENCY inviatomi da uno di voi ed invito tutti a sostenere il loro grande impegno.
Son spesi bene 2 euro per Emergency in confronto ai tanti che paghiamo e pagheremo per merito del nostro CommissarioGovernatore che spende e spande e poi ci affossa.
Forse dovremo fare un appello anche Noi a Emergency

Se vuoi che questa nostra storia continui hai tutti i numeri per farlo - Emergency
Cari amici,
dieci anni fa abbiamo chiesto una mano ai nostri sostenitori per costruire un ospedale a Goderich, in Sierra Leone. Lo abbiamo fatto perché sapevamo che sarebbe servito, e tanto, ma nessuno di noi allora avrebbe potuto immaginare quanto. Un numero? Trecentomila: 300.000 volte, in questi anni, una persona ha avuto bisogno di aiuto e ha trovato il nostro - il vostro - ospedale, che lo ha curato bene, gratis e con passione. Ma ancora non basta, nel Paese più povero al mondo, e i nostri pazienti continuano ad aumentare.
E allora?
Allora qualche altro numero: 3 nuove sale operatorie, 9 letti nella nuova terapia intensiva, 1 nuovo pronto soccorso, e la ristrutturazione delle 6 corsie di degenza... Abbiamo cominciato in questi giorni i lavori: perché il Centro chirurgico e il Centro pediatrico possano curare sempre più persone, e sempre meglio.


Ancora un numero?
45506, se vuoi mandare un SMS da 2 euro e far crescere l'ospedale.
Per saperne di più, trovi tutto qui.
Intanto, trecentomila volte grazie.
Cecilia Strada
Presidente
EMERGENCY
via Gerolamo Vida 11, Milano
tel +39 02 881881
fax + 39 02 86316336
http://www.emergency.it/

lunedì 11 ottobre 2010

RANDAGISMO

 Il randagismo riflette la condizione di abbandono di animali domestici o vicini all'uomo e che li porta a vivere ai margini della società umana. Questo fenomeno si ingigantisce e prende ad interessare lo stesso uomo che ne copia le linee essenziali e le trasforma come sue linee guida nel campo politico scorrazzando e dominando nella nostra Italia e nella vostra regione sputazza, il Molise.
Per randagismo (wikipedia) si intende, in genere, la condizione di animali o individui politici che sono stati abbandonati dal proprio padrone o si sono smarriti o si sono allontanati , e che si trovano quindi a vagare per proprio conto. Più in generale si può intendere per randagio qualsiasi esemplare normalmente considerato "da compagnia" che vaga senza padrone o fuori da un branco e che va errando per il mondo senza meta e senza dimora a prescindere dalle cause del suo stato.
 Animali o individui sembrano due identità distinte ma sono convergenti ed a volte si identificano.

Sembrerebbe un vagabondare libero avendo perso, per vari motivi, l'originario detentore il proprietario il padrone, un  muoversi in solitudine o in branchi e che, talvolta, costituisce 'problema di sicurezza' per la società. Invece la sua condizione  vissuta in assoluta tranquillità  che gli permette di spostarsi , in apparenza , sciolto da catene e guinzagli ,in ogni dove per raggrupparsi, isolarsi ed si aggregarsi  nasconde il suo malessere ed il suo servilismo. Offre sempre  i suoi servigi a nuovi padroni. Inoltre, la vita si svolge in condizioni difficili e questo lascia un fondo di 'cultura selvaggia' da impiegare in caso di perdita del sostegno o per conservarlo.

Scegliere di randagiare è l'opportunità che da l'illusione apparente della libertà ed indipendenza , ma per mangiare e campare si deve sempre elemosinare il cibo che qualcuno da perché non si è capaci di cacciare le proprie prede. Sino a quando la pappa è assicurata e garantita dal capobranco o un suo sottoposto si fa il perditempo a girovagare con le compagnie più disparate. Si formano e si sformano mandrie o greggi o gruppi singoli sul territorio valutando l'opportunità animalesca di arraffare più cibo e prendendo ad assumere l'aria del gaudente dell'indipendente. L'istinto di conservazione porta a scegliere con indifferenza non solo branchi amici ma anche quelli nemici : tra animali conta il numero non l'appartenenza.

Ma allo scadere della pappatoria garantita scompare l'istinto del randagio e si riabbassano le orecchie, si riposiziona la coda tra le gambe e si ritorna nell'ammucchiata scegliendo con opportunismo e tatticismo il padrone che offre le migliori garanzie per sopravvivere per un altro ciclo: un'altra tornata di mangiatoia bassa. Rientra in simbiosi con il detentore del potere, il capoccia e mantiene nel suo confronto un rapporto docile e servile : pura strumentalità. All'interno della relazione gli scambi sono chiari e marcati da una certa durezza ed il subalterno deve svolgere le funzioni del pastore da guardia, dell'assistenza nella caccia o pigliare i topi per così contare su un minimo di protezione e sostegno.
All'interno della logica dello scambio i cuccioli e le cucciole vengono tenuti nel numero minimo, utile a svolgere il compito per cui, in tal modo, si limita la necessità di disfarsi di elementi adulti che restano al loro posto sino a che morte non sopraggiungerà.

Ricompare il vecchio dai quattro peli spelacchiati che cerca di rientrare, si rivede il novello tornare al nuovo branco alternativo che il solito imperterrito cerca di formare per sconfiggere quello forte dominante. Il consueto sciacallo, proprio del randagismo più estremo, che vive sempre alle spalle del branco e sembra un orso con la pancia cerca di aggregarsi al brancone ma poi ci ripensa perchè non gli fanno il festino ed allora diventa lo scudiero nel territorio del branco emergente del capo perennemente incazzato. I giovanotti galleggianti , rientranti nella logica del minimo per la conservazione della specie, si accodano come quelli di taglia bassa, con il pelo imbiancato, inutili per cacciare ma numero nel mucchio. Rispuntano dalle selve e dalle fogne tanti dispersi o ritenuti tali ed avanzano per rientrare nel mucchio.

In quest'ultimo periodo si opera il trasformismo dell'animale di servizi ad animale 'da compagnia'.Si finisce per perdere ogni capacità di adattamento alla vita naturale a causa di una vita totalmente dipendente : dal punto di vista ecologico si trasforma in perfetto parassita. E' l'animale che, cooptato nel branco, perde prima l'animalità e poi la sussistenza.
Il randagismo diventa inevitabile, in crescita e, paradossalmente, una delle essenze della modernità.

I cani insorgono per la crudeltà della loro condizione ed abbaiano con foga perchè si sentono offesi nel paragone con questi individui : loro conservano sempre alto il senso di fedeltà e di dignità.
L'uomo quell'essere che si rispecchia ancora nei suoi simili e crede di poter vivere insieme nel rispetto, amore e solidarietà combatta questo pernicioso randagismo ed ingabbi , ammuseruoli, allontani questi randagi inutili e dannosi per la società.
Un semplice gesto di coraggio non limitato dalla paura e dall'opportunismo spicciolo può dare un senso alla vita.