lunedì 31 gennaio 2011

LA SINISTRA NON VINCERA' .....mai

Generale, il tuo carro armato e una macchina potente spiana un bosco e sfracella cento uomini
ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.

Generale, il tuo bombardiere e potente.
Vola più rapido di una tempesta e porta più di un elefante.
Ma, ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.

Generale, l'uomo fa di tutto
può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto: può pensare.
                                                       Bertolt Brecht

Ecco perchè  la sinistra, rappresentata da questi uomini,  non vincerà mai le elezioni.
A livello nazionale Baffettino cerca di galleggiare e si spreme ,non so se il cervellol o qualche altra parte anatomica, e tira fuori l'idea geniale per conquistare il potere : tutti insieme appassionatamente. Boccuccia a culo di gallina benedice. 
Ma noi generale abbiamo ......

A livello locale, nel piccolo califfato del Molise si vuol combattere il Califfo, potente ed assoluto, con armate inesistenti sognando di guidarle con semplici caporali e non con capitani di ventura coraggiosi. Dopo 5 anni , dove tanta acqua è scorsa sotto i ponti son sempre gli stessi che rifluiscono e cercano di presentarsi al popolo come " alten@tivi". Il tempo è passato invano!
Ma noi generale abbiamo un difetto .........................
Non saremo mai truppe da macello buone, ubbidienti, silenziose e sempre prone.

Le provan  tutte ma mai che gli sfiori l'idea che son loro che si devon mettere  da parte per vincere. "Nzia mai!" Una società civile che lavora non può più permettersi il lusso di questi gioielli pagati a peso d'oro.

mercoledì 26 gennaio 2011

La scadenza della caciotta

In un mondo di consumismo sfrenato con lodi sperticate al Dio denaro il tempo che avanza inesorabilmente è un cattivo nemico. Esso lentamente attacca e tutto degraga, marcisce , rovina ,deturpa. Non può essere fermato ed allora lo si combatte semplicemente con un'etichetta: la data di scadenza . Ogni prodotto, a difesa del consumatore , viene marchiato e se ne stabilisce la durata, il suo termine temporale. Si salvaguardia giustamente la salute e non e si combatte la caciotta, il salame, il tortellino e tutto ciò che si espone e commercializza, commestibile o no, e lo si rende innocuo cestinandolo. E' una battaglia valida.
 Mai avrei pensato che anche il tesseramento del PD fosse paragonato alla caciotta. I nutrizionisti e le menti pensanti del PD ben han pensato di dare una scadenza uno stop altrimenti si correva il rischio di straforo delle previsioni e/o superare le tessere stampate. Ai simpatizzanti del Pd quei pochi o forse tanti cani sciolti nel marasma di correnti e clientelismo vecchia maniera arriva la seguente email:

IL TESSERAMENTO DEL 2010 E' CONSENTITO SINO AL 25 GENNAIO 2011.
RIVOLGERSI AL SEGRETARIO DEL PROPRIO CIRCOLO.

Si potrebbe obiettare: è giusto ,è normale dare uno stop alle telefonate, pardon iscrizioni non è un televoto.  Ogni azione deve avere un termine non può essere eterna e poi siamo Italiani, finiamola di fare tutto all'ultimo giorno.
La cosa invece strabiliante o forse comica che l'informazione arriva domenica 23 , non del mese di Novembre , ma di gennaio 2011: appena due giorni fa. Neanche il latte ha una scadenza temporale così breve!
La povera caciotta offre uno spazio temporale maggiore per essere degustata!
La mente incomincia a lavorare e purtroppo, per altri disabituati, formula ancora pensieri e qualche volta sono cattivi e maliziosi. Ci si chiede che senso abbia questo messaggio? perché si rinunzia a tesserare , convincere tante persone e crescere insieme in un dibattito? La risposta sorge spontanea : alcune scelte politiche saranno demandate solo ai tesserati entro il tempo massimo, gli altri alla finestra ad osservare. Pertanto i soliti del palazzo, i padroni del vapore , avvisati in tempo, riescono a tesserare mogli, figli, zii, amanti, nonni , defunti e compari per cui con il bel gruzzolo di tessere da pilotare potranno decidere, senza opposizione, quel che vorranno: i candidati ,gli organi di partito, i rappresentanti. Non solo lo venderanno al miglior offerente in cambio di poltrone e benefici. I risultati sono sotto gli occhi di qualunque cecato . E' un retaggio della più pessima Democrazia Cristiana dove le tessere si portavano a mazzette e si giocavano nel ruolo dei poteri. Qualcuno che ricorda applica. Se questo è il PD che gode di aver scelto il suo candidato “COZZOLINO” a Napoli, ben noto ai lettori dell'espresso ai tempi della sua candidatura alle Europee sponsorizzata anche a Campobasso, che parla di etica ,di merito e che si arroga il diritto di poter fornire risposte ai bisogni della gente: allora ridiamo ma non rassegnamoci e guardiamo altrove. I risultati predetti dal merlo Cassandra, si vedranno ben presto.
Aspettate gente, meditate gente :  lunga vita a te o Sommo Michele sarai protetto per sempre.

martedì 25 gennaio 2011

La selezione naturale

 La natura matrigna infligge dure lezione ai suoi figli.
Quel manto candido li copre, li opprime li carica : li sottopone a sforzi e prove dure.

I migliori ed i più forti sfidano gli eventi ed  intatti si ergono fieri con le loro chiome verso il cielo.
Si rafforzano e son pronti per altre sfide.

Altri deboli, indifesi  e vecchi non reggono e crollano al suolo

 o perdono quei rami che non meritano di andare avanti.
La natura perpetra il suo ciclo e stronca  crudelmente i più delicati e inconsistenti per far emergere i migliori per la conservazione ed il mantenimento della specie.



 Solo in un campo ha fallito: La politica.
Continua sempre a lottare per cercare di migliorare, per selezionare: Invano.
Sempre i più pessimi, gli inutili, le gramigne e spesso anche giovani virgulti senza nerbo emergono, sopravvivano e peggiorano sempre di più la specie. Aumenta la cafonaggine, l'ignoranza, la tracotanza e si sfiora l'onnipotenza ( Oddio qualcuno pensa di averla già raggiunta!). Sono intoccabili ed ora anche non eletti ma prescelti. Rappresentano a chiacchere sempre la volontà del popolo, ma sono riconoscenti solo al padrone. 
Bisognerebbe seminarla di nuovo per ridarle spendore e rivederla lottare per nuovi traguardi protesi sempre " ad maiora".
Ma forse la natura non centra e sempre l'uomo che rovina tutto: dovrebbe ribellarsi e non pascolare come un pecorone.


domenica 23 gennaio 2011

Passeggiata per Campobasso imbiancata

La neve ricopre con il suo manto bianco la città e ridà candore alla sozzezza












sabato 22 gennaio 2011

Il vecchietto il compare ed il pappone

L'Italia impazza per una notizia di cronaca, gossip spicciolo e sguaiato ed il bel paese del gallismo e dei Rodolfo Lavandini si racconta e si compiace.

La notizia: un arzillo vecchietto di oltre settantanni organizza orge e festini nella sua dorata residenza nella Brianza. Scoperto dagli investigatori è accusato di reati vari dalla procura. E' stato sempre un uomo con la “M” maiuscola e non si smentisce anche ora che è al suo tramonto. Sfondato di denari , “ gli escono dalle orecchie “ per dirla nel nostro gergo campobassano , si diletta a trascorrere le sue nottate con schiere di ragazze e ragazzine, pagate profumatamente si intende. Nella sua mania di immenso una è poca occorrono tante e contemporaneamente.
 Sarà anche un libertino ma è dotato di buon cuore, di generosità ed altruismo. Culi e tette lo inteneriscono e dona denari a fasci. Spesso il crudo nudismo si confonde nella rappresentazione di macchiette comiche e grottesche e si contorna con storie strappalacrime: alibi al suo vigore, “volgare rattusismo senile “ per dirla nel nostro gergo campobassano. Ma il poverino è solo e non sarebbe capace di organizzare il tutto o forse non si vuole sporcare le mani ed allora ecco pronto il compare che si prodiga per accontentarlo e si rivolge al pappone di turno per procurarsi la merce.
Merce rigorosamente giovane, di bella presenza e di facile disponibilità : scuderia del "magnaccio" per dirla nel nostro gergo campobassano,
 Tutto deve apparire agli occhi del nostro rimbambito di presenze di classe, di verginità e di candore: tutte escort , “puttanoni normali” per dirla con il vecchio gergo campobassano, con la sola variante che son giovani e belle. Per ravvivare le feste arrivano camion di polverina azzurra che tengono sempre eretta la bandiera, e non solo, che sventola per amor di patria sul comignolo del tetto. Nella goduria totale il compare ormai rimbecillito ed il pappone gay ,”frocio” per dirla nel gergo Campobassano , osservano perché l'uno non ricorda e l'altro perché l'ha sempre dimenticato. Il materiale è vario e variegato e si sfora nella globalizzazione e si scende sempre di più nell'età, come la perversione aumenta : ogni lassata è perduta.
Il famoso quadro del fiammingo Von Godo “La seduta è aperta” ( tre donne raffigurate di cui due vergini in piedi ed una meretrice seduta) impallidisce di fronte a cotanta libidine. Scoperto viene accusato ma il vecchietto ringalluzzito sì ma non rincitrullito si difende con le sue schiere di azzeccagarbugli , fa scender in piazza tutti i suoi beneficiati, che gli devono eterna riconoscenza e smuove i suoi servi nei giornali. Si alza un polverone ad arte si ribattono le accuse e si scatena il lavaggio mediatico entrando nei cavilli e cavilloni legali. Si nega tutto , regola principe per ribattere le accuse. Nella vignetta di Alltan sull'ombrello di Cipputi non si accetta la vignetta che rappresenta uno stato di fatto inequivocabile ( un ombrello nel culo) ma si mette in discussione il colore dell'ombrello, la sua tipologia, la sua inclinazione, la sua profondità, l'incompetenza della mano.
Basta distogliere e confondere:nella polvere le figure diventano sagome ed a volte scompaiono. Lo sconforto che si nota e l'abbandono del poveretto da parte di parenti e veri amici. Quelli che guaiscono ed inveiscono sono suoi prezzolati come le giovani amanti che lui non paga ma fa pagare per cui può, a ragione affermare che non ha mai fatto sesso a pagamento.
 Poverino fa pena ormai riempie gli spazi vuoti della sua solitudine con compari , papponi e zoccole. Gli italiani veri e sanguigni sono  indignati perchè ha rovinato e inflazionato il mercato della prostituzione: ha  alzato troppo i prezzi. Unico rimprovero che si sentono di  muovoergli, il resto alla grande!.
L'anno della topa continua.

domenica 16 gennaio 2011

Il MOLISE alla ribalta

Altra pagina di merito per il nostro Molise, veniamo citati con onore in un articolo del settimanale "espresso"  e siamo proiettati nella luce della ribalta nazionale.
SI RIPORTA L'ARTICOLO INTEGRALE

Parenti, parenti e ancora pa­renti. Tutti insieme appas­sionatamente negli uffici dell'Unimol, l'università del Molise fondata nel 1982.

Alla sede centrale di Campobasso, per dire, il direttore amministrativo vi­cario si chiama Valerio Barbieri ed è spo­sato con Maria Teresa De Blasis, respon­sabile della segreteria di presidenza a Legge. La quale, a sua volta, ha il fratel­lo Salvatore al settore sicurezza e pre­venzione. Intanto il cugino di Barbieri, Ottavio Cirnelli, è segretario ammini­strativo al dipartimento di Scienze eco­nomiche gestionali e sociali, mentre la moglie Silvana Rubbo si trova al settore previdenza.
Ed è appena l'inizio.
Gaeta­no Campidoglio, capo segreteria tecnica del coordinamento al rettorato, ha il fi­glio Andrea al settore servizi informati­ci, mentre il cognato Giuseppe Centillo lavora all'ufficio amministrativo del centro Unimol management.
Giovanni Lanza, responsabile dei servizi tecnici, ha per consorte Cinzia Dardone alla segreteria studenti.
Dopodichè, per chiudere alla grande, ecco riunita all'Unimol la famiglia di Fiore Carpenito: lui al settore del diritto allo stu­dio, la moglie Maria Di Camillo alla segreteria di Agraria, il figlio Felicino alla biblioteca di Iser­iia, e la nipote Assunta Di Ca­nino alla segreteria studenti.

Doveroso, visto l'elenco, è chie­dere al rettore Giovanni Cannata come sia cresciuto questo reticolo fa­miliare. E la risposta è tra il seccato e il romantico: «Tutta ciò non mi stupisce e non mi turba», spiega, «molte persone lavorano insieme, hanno l'opportunita di conoscersi, e quindi stabiliscono rela­zioni...». No problem, in altre parole. «Niente è avvenuto fuori dalle norme», assicura Cannata; e poi «i fondamentali di quest'ateneo sono solidi» aggiunge. Il che sara certamente vero, commenta­no al ministero dell'Istruzione, ma resta il dato che Unimol e soltanto «al qua­rantacinquesimo posto tra gli atenei vir­tuosi catalogati dall'Anvur (Agenzia na­zionale di valutazione del sistema universitario e ricera)». Di più la "Grande guida al­l'universita 2010­-2011" del quotidia­no "la Repubblica", riserva a Unimol il nono posto sui nove atenei italiani che hanno meno di 10 mi­la iscritti. Per non parlare dell'analisi pubblicata a luglio 2009 dal "Sole 24 ore", secondo cui i1 16,5 per cento degli allievi Unimol «non ottiene crediti in un anno», mentre un migliorabile 14,5 si laurea nei tempi previsti.
«L'università piu pazza del mondo», l'ha ribattezzata esa­gerando qualche studente. Ma an­che il senatore Giuseppe Astore, oggi gruppo misto ed ex Italia dei va­lori, ha le sue perplessità.
«Cannata è in carica dal 1995, sta svolgendo il sesto mandato, e ha in­detto di colpo le ultime elezioni a rettore il18 marzo 2010, mentre in Parlamento si discuteva la riforma Gelmini con il li­mite di due mandati proprio per i rettori. Il 6 maggio successivo, Astore ha se­gnalato il fatto in un'interpellanza parla­mentare, citando «l'inopportunita di indire elezioni improvvise in vista di dispo­sizioni che, qualora approvate» avrebbe­ro rinnovato «radicalmente l'assetto di governo delle universita». Ma nessuno gli ha ancora risposto. «Come nessuno», rilancia, «vuole toccare un altro punto dolente dell'Unimol: la proliferazione delle docenze esterne».
Una voce, quella dei profes­sori a contratto, che nel 2007 è costata all'ateneo 1 milione 258 mila euro, nel 2008 , 967 mila euro e nel 2009 altri 848 mila. «Fenomeno fisiologi­co », lo considera Cannata, «frutto anche del blocco delle assunzioni». E ha ragione, in questo senso. Ma c'e un al­tro aspetto da considerare, gia individuate nel 2007 dal­l'ordinario all'Unimol di Chimica fisica Andrea CEGLIE «Prendere a prestito docenti dall'esterno, dalle pro­fessioni, dalle arti e mestieri per attivare nuovi corsi, snatura l'insegnamento universitario», scriveva candidandosi (sen­za successo) a rettore. E soprattutto, «condanna l'istituzione a un declassa­mento inevitabile».
Frasi profetiche, secondo la Flc-Cgil: «Nel tempo», racconta it sindacalista Paolo De Socio, «si è creata all'Università del Moli­se una ragnatela di contratti esterni che spazia dalla politica al giornalismo, dalla magistratura alla medicina ». Spiccano, tra i tanti nomi, quelli di Nicola D'Ange­lo e Giovanna Rosa Immacolata Di Petti, magistrati a Campobasso. C'è Rossana Ie­sulauro, presidente facente funzioni della Corte d'appello locale. Si trova, in questa lista disponibile sul sito Unimol, Giorgio Giaccardi, presidente del Tar molisano.
 E con lui vantano docenze esterne Antonio Di Brino, sindaco Pdl di Termoli, il diret­tore di Telemolise Manuela Petescia (mo­glie del senatore Pdl Ulisse Di Giacomo), i giornalisti Rai Pasquale Rotunno e Mario Prignano, la dirigente dei rapporti istitu­zionali per la region Molise Alberta De Lisio (sposata con Carlo Alberti Manfre­di Selvaggi, capo dipartimento per gli Affari regionali alla presidenza del Consiglio dei ministri, anch'egli docente esterno). Senza dimenticare Marco Tagliaferri, che oltre a essere un medico ha contribuito alla realizzazione di Progetto Molise: «Una lista vicina al governatore Michele Iorio, cioe allo sponsor storico del rettore Can­nata», sottolinea Vinicio D'Ambrosio, autore del best seller regionale "Il regno del Molise".
Perplessi, gli studenti dell'Unimol chie­dono «ua gestione pin condivisa e de­mocratica dell'ateneo». E della stessa opinion a il professor Ceglie, it quale boccia anche la composizione del Senato accademico, «esteso ai soli direttori di dipartimento e presidi di facoltà, sen­za rappresentanza elettiva di professori associati o ricercatori, e tantomeno de­gli studenti e del personale tecnico am­ministrativo». Una struttura, spiega De Socio di Flc-Cgil, oche la scorsa estate ha approvato, senza un vero dibattito, it progetto della Federazione pugliese-­molisano-lucana».
Ottima idea, il matrimonio dell'Unimol con il politecnico di Bari e l'ateneo del Sa­lento, ma ancora da monitorare sui tem­pi operativi. Lo stesso Cannata parla di «un percorso di avvicinamento». Anzi, di «un cantiere aperto.. Insomma: «Non e come una frittata, che si sbatte l'uovo e si mette in padella...». Ecco perche, «spe­rando di recuperare qualche posizione nella classifica Anvur», molti suoi colle­ghi incrociano le dita.
            --------------------------------------------------------------------------------
Gli amici che tacciono sono forse impossibilitati dai bocconi che gli riempiono la bocca, beccati in questa abbuffata.

venerdì 14 gennaio 2011

Il poppeo moderno

La leggenda narra che Poppea, bellissima imperatrice consorte di Nerone, facesse il bagno nel latte d’asina per mantenersi giovane e bella. Il bagno è sempre al centro delle attenzione per i grandi: simbolo del potere.
Nelle TV, nei giornali e nei salotti si producono , come al solito, bolle di parole evanescenti, inutili e colorate mentre nel mondo reale il popolo arranca e si ingegna per sopravvivere. Ma in questa realtà buia emergono sempre quei piccoli raggi di sole che rischiarano e rafforzano la fiducia nelle istituzioni. I rappresentanti del popolo si prodigano per il bene comune e si autocelebrano a tal punto che cominciano a perdere di vista la linea sottile di demarcazione tra la faccia ed il culo. E allora, bisogna ridare lustro ai luoghi dove posare con indiffrenza queste parti intercambiabili del corpo dando ad entrambi la stessa importanza. Si ristrutturano i cessi , volgari luoghi della plebe e degli straccioni, e diventano bagni, perle splendenti del potere. Non si deve badare a spese tanto paga “Pantalone” e quei tanti fessi che lavorano e che , pertanto, non parteciperanno mai all'onore di essere citati nelle liste “svizzere”.

Centomila euro per i lavori di ristrutturazione del bagno dell'appartamento di rappresentanza di Francesco Musolino, prefetto di Genova.

Pensate centomila euro, circa otto anni di lavoro di un giovane moderno o di un operaio che prendono 1.000 € al mese, per posizionare una semplice tazza, un bidet ed una vasca ! ( Dove un massimo di spesa di 10.000 euro è grasso che cola!!). Almeno ha risparmiato le asine!
Gli sfoghi della pezzenteria in un paese dove i bimbi devono portare la carta igienica a scuola!
Poverino non sapeva niente, siamo al solito sbadato gli altri ti regalano una casa o un cesso e tu non lo sai.
Ma mi faccia il piacere! Diceva il grande Totò.
Si dimetta e vada a cagare nelle latrine, ma prima deve pagare sino all'ultima lira, pardon euro, questi capricci folli e da Poppeo.
L'indecenza ormai non ha più limiti. Così fan tutti!
Dove sono i controlli della Corte Dei Conti sulla congruità della spesa pubblica?
Ma quando ci indigniamo e cominciamo a prendere a calci questi dignitari degni dei paesi delle banane?VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, lontano è il tempo in cui eri una virtù.
Il governo precedente ci ha portati sull'orlo del baratro, questo ha fatto un passo avanti.

mercoledì 12 gennaio 2011

E' bello fare..

..i  froci con il culo degli altri.
I progressisti e intellettuali di sinistra ,con la pancia piena, disquisiscono sui diritti, sull'arretramento, sulle lotte sfumate, sulle paure di libertà , sul salto nel buio e sugli ultimi eroi : invitano al “NO”.
I liberali e liberisti di destra, con la pancia ultrapiena, osannano il piano industriale, brindano al ritorno del padrone, al trionfo dell'imprenditore, allo schiacciamento dello sciacquino ed all'esaltazione del crumiro : spingono verso il “SI”.

La solita amletica scelta tra un si ed un no interessa il fatto del momento: il referendum della Fiat Mirafiori di Torino.
Gli attori invitati al voto sono gli operai della Fabbrica Mirafiori e devono esprimersi sull'accordo stipulato ed accettato dai vertici dei sindacati CISL e UIL e l'AD FIAT Marchionne che prevede , detto in modo spicciolo, un robusto piano di investimento a Torino a patto che vengano rispettate e sottoscritte le nuove regole del capitalismo globale.

"La parola referendum riprende il gerundivo neutro latino del verbo refero ed indica lo strumento attraverso cui il corpo elettorale viene consultato direttamente su temi specifici; esso è uno strumento di democrazia diretta, consente cioè agli elettori di fornire - senza intermediari - il proprio parere su un tema oggetto di discussione." (Wikipedia)

Il referendum implica una libertà di scelta tra due alternative e nello stesso tempo obbliga le parti ad accettare la volontà espressa democraticamente dagli elettori.
Ed allora è giusto dal di fuori esprimere pareri ed indicare e sottolineare  la scelta con argomentazioni e disquisizioni altisonanti. Ma in questo caso la scelta è solo una chimera illusione perchè si impone agli operai Fiat , e solo ad essi ,  scegliere tra il:
No, voglio morire di fame disoccupato, ma libero
SI, voglio sopravvivere da pezzente ed anche con la catena al collo.

L'alternativa è tra la morte fisica da libero disoccupato e quella morale da schiavo.

Per l'istinto naturale di ogni essere vivente a conservare la specie , l'operaio FIAT , con la morte nel cuore voterà SI.
Il SI vincerà con almeno il 70% altrimenti la razza operaia si estinguerà a Torino, e non gongolate della vittoria D'Artagnan BONANNI ( alla vecchiaia e con la pancia si fa crescere il pizzetto!) e volpacchiotto ANGELETTI.

E' la vittoria sulla miseria della miseria.

Il grande condottiero Marchionne che cavalca i tempi, si arricchisce come top manager,( circa 40 milioni di euri all'anno. Azz!!!) e ristruttura con i ricatti , ben sapendo che non vi sono alternative.

domenica 9 gennaio 2011

Il boicottaggio , la nuova strategia del 2011

La nostra è una battaglia persa se continuiamo nel perseverare ad attaccare in campo aperto il berlusconismo e le sue derivazioni . Sono i padroni incontrastati della comunicazione e del modo di proporsi e detengono tutti i mezzi principali.
Fermo l'obiettivo di sconfiggere il berlusconismo e quindi non solo  il suo capo BERLUSCONI, che poverino morirà come ogni essere umano, nella strategia da perseguire per il nuovo anno dobbiamo combattere con determinazione e non guardare e delegare. Dobbiamo trovare ed usare quei mezzi , alla nostra portata, che ci permettano di scalfire, almeno, questa poderosa macchina di potere.
Due sono gli elementi fondamentali che illuminano il cammino di questo fenomeno e dei loro campioni : il denaro ed il presenzialismo. Noi dobbiamo scendere sul loro campo preferito della comunicazione ma lavorare con pervicacia ai fianchi e non frontalmente e quindi non per usarla ma di bloccarla cercando di boicottare tutti quei flussi che producono denaro e nello stesso tempo i mezzi utili per esaltare e porre sempre in primo piano i protagonisti, nel bene e nel male.
La politica del basti che se ne parli ed oscurare le verità!

Cominciamo ad oscurare il TG1 di MINZOLINI e vediamo in alternativa alla stessa ora ( 13,30 e 20,00) il tg7 di Mentana, non è il contenitore della verità né tantomeno il vate dell'imparzialità ma almeno non gronda di lecchismo.  Evitiamo il TG2 e guardiamo il TG3.


Boicottiamo ,con coraggio, :

-tutte le reti del capo rete4, italia 1 e canale 5,

-i suoi giornali ( forse già ampiamnete ignorati ; IL GIORNALE, LIBERO, PANORAMA, e quellli del gossip),

-tutti i libri editi dalla MONDADORI, è dura ma anche Roberto Saviano se ha le palle può trovare un altro editore,

-le sue assicurazioni MEDIOLANUM ,

-la sua squadra di calcio MILAN.

Sarà più efficace un calo di audience del 1% con ripercussione sulle tasche del padrone  che un calo di preferenze del 10% nei sondaggi. Per chi vive e mangia numeri, grafici e proiezioni, un movimento di boicottaggio con conseguenze economiche per il capo sarà un duro colpo che provocherà un terremoto nelle cifre ed un disagio crescente.
Non è infantilismo o come qualche solone vorrà chiamarlo ma è opportunismo pratico. Forse qualcosa potrà cambiare, proviamo.
Poi non pronunciamo più BERLUSCONI nel nostro linguaggio, evitiamolo nei nostri scritti, esorcizziamolo dal nostro pensiero, dalle nostre barzellette e dalle nostre satire.
FACCIAMOLO camminare come fantasma e scorrere nell'indiffrenza assoluta.
Le sue cazzate giornaliere facciamole apprezzare solo dai suoi accoliti, che sono ancora molti, ma noi non ingrossiamo questo fiume con le nostre attenzioni.

martedì 4 gennaio 2011

Verde è lega



Le cimici di Bossi.
Il Perito Tecnico Elettronico presso la scuola per corrispondenza «Radio  Elettra» (Wikipedia) Umberto Bossi ministro della Repubblica Italiana dichiara con enfasi e qualcuno  interpreta e traduce per il popolo
che le cimici sono con lui e  sono lo scudo padano .
 Lo amano e  lo vanno a trovare nella sua casa e nel suo ufficio.

Ci son voluti due mesi di continui suggerimenti a fargli comprendere che si parlava di microspie e non di animaletti verdi.
Informa la stampa.

La storiella si ripete.
«Nell' aprile del '75 - (racconta la ex moglie G:G.) - Umberto diede a tutti la grande notizia: mi sono laureato, presto avrò un impiego come medico. Corsi a comprargli un regalo: la classica valigetta in pelle marrone, da dottore». Una valigetta che Bossi cominciò a prendere tutte le mattine, raccontando alla moglie che andava a lavorare all' ospedale Del Ponte di Varese. Finchè la moglie lo smascherò. Insospettita da quel fantomatico impiego come «elettromedico», dubbiosa anche sulla seconda «laurea» del marito - stavolta a Pavia ( anno 1980 quando l'Umberto aveva 39 anni ed era ancora studente)  - l' ex signora Bossi un giorno andò dal rettore a chiedere notizie: «E lì, in quella stanza austera, un tabulato mi rivelò quello che sospettavo: mio marito non si era mai laureato, alla sua laurea mancavano undici esami».
Mi meraviglio che vi meravigliate che il  Trota  per diventare Geometra ha dovuto sudare le famose sette camicie verdi.