sabato 24 dicembre 2011

Scorci invernali da Capracotta, cima del nostro MOLISE

L'inverno è arrivato e subito spruzza un po della  sua magica neve sulle vette più alte del nostro Molise. Capracotta , adagiata tra i suoi due amati monti, risplende e luccica al sole ammantata di bianco. Si scopre civettuola ai caldi  raggi   sotto la cupola di  un cielo terso : nemmeno una gocciola di nuvola. I nembi candidi si sono accoccolati sulle pendici di monte Campo, sentinella sul fiume sangro e sulla vallata del verrino.
Questi bellissimi squarci offre in ogni dove  la nostra  terra, il Molise,  al viandante attento che la percorre lungo i crinali delle sue valli .
Noi l'abbiamo tradita ed abbandonata e non siamo stati capaci di apprezzarla. L'abbiamo lasciata nelle mani di persone incapaci e rapaci. Il loro desiderio di potere  ha travolto tutto ed ha devastato anche queste sue bellezze. Il nostro popolo vigile e amante  del suo territorio è stato scacciato da esso. Il molisano  si è portato verso lidi lontani  e gli è stata negata anche la speranza di tornare. 
Riprendiamoci la nostra terra e lottiamo per essa.
L'inverno ci regala la neve ma non la nostra libertà e la nostra dignità.
La rinascita è nelle nostre mani, distinguiamo gli uomini onesti dai ladri. 
E tra gli onesti dobbiamo avere il coraggio di assegnare  ad ognuno la sua parte attiva in funzione della sua competenza e professionalità. Basta con gli asini che vorrebbero correre al posto di cavalli. A volte anche i parenti, gli amici e i compari sono asini e non purosangue.
Il candore di questi fiocchi raggiunga  anche gli animi di tutti gli uomini e li purifichi  ridando fiato alla giustizia ripristinando una minima equità e pace sociale.



mercoledì 21 dicembre 2011

UN LEMBO DELLA CAMPOBASSO CHE FU, SE NE VA

Un  pezzo della vecchia Campobasso scompare: la tribuna del mitico stadio Romagnoli. 
E' o meglio era nel centro di Campobasso.
Ha accompagnato e cullato tante generazioni a partire dagli anni della ricostruzione della metà del secolo scorso.
Guardava e vigilava un campo che era in carbonella e presentava il giro di pista in terra rossa. 
Ha ospitato sulle sue scalinate i tanti giovani studenti  molisani quando si disputavano i giochi scolastici di atletica sulle sue piste in terra battuta.
 Erano gli anni delle sfide tra i vari istituti del Molise: il Mario Pagano (classico), il Pilla (Ragionieri e geometri),il Marconi (Industriale) e il Minuscolo Romita  (scientifico)di Campobasso, il Fascitelli (classico)  e il Majorana (industriale)di Isernia, , il Boccardi (industriale) di Termoli . 
A primavera ,disputa di questa gare di atletica , una marea di giovani la occupava in ogni suo posto e la vestiva gioiosa di tanti colori : biancoceleste del M. Pagano, rossoblu del Pilla, bianco neri dell'ITIS ( gli squadroni) e gialloblu del Romita ( la cenerentola).
Una breve digressione per  ricordare che lo scientifico in quegli anni contava appena due sezioni ed andava ramingo per  Campobasso ( Via Elena ex palazzo di Iannetta, ala del Pilla in v. Veneto , Orfani di guerra in v. P. di Piemonte).

Sui suoi gradoni coperti ha accolto i tanti ragazzi di Campobasso che seguivano il torneo giovanile della città con le squadre della Virtus, Gifra, Giac, Gladiator.
 Erano gli anni  genuini del calcio popolare, praticato  e seguito dai giovani, del tifo convinto per la squadretta del cuore, del quartiere , della parrocchia.
Gli amici si divertivano formando una squadra.

Ha sorretto, infine,  e sopportato sui suoi spalti i festanti tifosi della squadra del  Campobasso .
Anni in cui ha visto sedute persone partecipare a cavalcate esaltanti e/o a  semplici comparsate.

I Lupi rossoblu i suoi figlioli più amati.

Ora la Tua Campobasso ti volge  le spalle ed osserva miseramnete le tue macerie mentre giovani rugbisti si allenano sul campo spelacchiato con qualche rado ciuffetto di erba e circondato da una recinzione cadente.


lunedì 19 dicembre 2011

INCONTRO ELETTI ELETTORI

Riunione del 14 dicembre presso il dopolavoro ferroviario indetta dal gruppo “ Unire il Centro sinistra" di Facebbook” con gli eletti del CS alla regione Molise.

La riunione è per le 18 , sono le 18 è in sala c'è solo la luce,le sedie vuote e qualche puntuale.
Si arriva stancamente alle 18 e 30 e la sala comincia a riempirsi ma gli eletti sembrano aver perso l'orologio e la memoria.
Tutti avevano garantita la partecipazione.
Si comincia ed in sala solo Parpiglia e Romano tra gli eletti.
Giungerà a breve Frattura.

Franco Di Biase, il padrone di casa, porge il benvenuto ed esalta questa nuova possibilità di creare finalmente un filo diretto tra eletti ed elettori. ( Se i privilegiati ci onorano della loro presenza!)

Carmelo Parpiglia ( consigliere IDV eletto per la prima volta)- Come è prassi ringrazia dell'invito e parla non in termini esaltanti della classe dirigente del CD che ci governa e si dice contento di far parte del gruppo di CS,esaltandone le professionalità che esso esprime. Fa trapelare che esiste un'unità nel gruppo, anzi una squadra, termine a lui, ex giocatore di calcio caro, spolverando i vecchi ricordi. Conferma un 'opposizione dura ma responsabile e costruttiva e rivela che nella squadra del Cs si sono assegnate delle deleghe specifiche ad ogni consigliere. (Il solito ,Doimo, l'etichettatore , vuole subito appiccicare un'etichetta a questa meravigliosa idea, proponendo la solita “governo ombra” o giù di lì , mentre qualcuno indifferente alle facciate ma badante ai contenuti propone l'incolore “Verdura” , nome strampalato gettato lì per caso.) Ribadisce che l'opposizione sarà propositiva ed alternativa con responsabilità e quindi anche condivisione di quelle scelte a favore del territorio operate dal CD. Sulla collaborazione chiesta da Iorio, dove IDV con DI PIETRO è favorevole, Parpiglia ribadisce che essa lo sarà solo in quelle rare circostanze in cui si avanzeranno proposte condivisibili. Le tematiche principali sono sanità e trasporto ed avverte un aria diversa dove traspira unione e compattezza.

Marcello VENEZIALE - Esterna le sue aspettative come cittadino ed anche iscritto al PD a questo nuovo vento e si dissocia dalla proposta di Iorio. Si aspetta una contrapposizione forte. Si interroga e interroga su cosa si vuole fare.

Franco DI BIASE - Comunica alla platea che da facebook si pone l'accento sulle aziende in crisi: Zuccherificio e Solagrital . Ribadisce che il gruppo non si fermerà.

Domenico DI LISA - Si aspetta che si facciano sempre più incontri e non ci si perda per strada perchè abbiamo sempre qualcosa altro da fare. Chiede una riflessione su dove è andato a finire questo paese e di chi sono le responsabilità e le distribuisce sia al CS che al CD. Vede un paese disastrato senza prospettive con l'assalto alla diligenza di mister Berlusconi e miste Iorio. Si domanda ” Unire il CS” che senso ha quando tra un anno o poco meno non ci sarà più?. Crede che una cosa che non ha fatto ma doveva fare il CS è l'analisi elettorale di queste ultime elezioni. Siamo ai minimi con partiti che fanno solo le liste e non ci riescono perché incapaci di fare politica.. Non esprime nulla il CS come opposizione almeno nella nostra regione ed è colpevole come il CD. La politica ha messo in mora se stessa.
Termina con una domanda : come ne usciamo e come selezioniamo la nuova classe dirigente?.

Angelo DI TORO- Inizia con il dire che Domenico in parte ha anticipato le sue riflessioni. Esprime non pessimismo ma realismo ed afferma che siamo al centro di una situazione pericolosa. Viviamo un Sistema politico Neoautoritario e denota l'assenza di dialettica democratica. Si cerca di mettere il silenziatore e mancanza di ascolto delle proteste. Lancia accuse anche al presidente Napolitano riprendendo le problematiche del 14 dicembre 2010 e continua con accuse a tutto campo.

Pasquale DI BELLO o Corrado Sala- Non si sa chi parla, ma sia Di Bello che Sala sono incazzati neri. Svolge una breve analisi sul voto da cui è emerso che il CS ne è uscito con le ossa rotte mentre Frattura ha trionfato. Si chiede quando gli eletti passeranno ad esaminare il problema della comunicazione e su come pensano di informare la gente nell'immediato. Lancia l'idea di indirizzare subito gli sforzi per realizzare una struttura fattibile di comunicazione. Prospetta un area vasta dove devono convivere sensibilità diverse.

Antonio RUGGERI - E' sulla falsariga di Di Bello. E sprona tutti a cercare di capire la gravità della situazione . Si domanda qual'è il progetto politico economico e sociale del CS ? . Non condivide di utilizzare la spesa pubblica , strumento usuale del CD, per acquisire consenso. Si augura la nascita di un blocco sociale progressista che nei partiti non c'è più che si indirizzi a ricercare, scoprire ed utilizzare le tante intelligenze diffuse, sociali esistenti nel mondo. Si affermi la Democrazia partecipata. La protesi della democrazia è la comunicazione, ma l'informazione non è comunicazione.

Giovanni PRINCIPE- Esalta l'incontro come esperimento di cercare un rapporto vivo tra eletti ed elettori, tra un gruppo che supera gli steccati di partito .Pone tre domande secche agli eletti.
  1. C'è un programma di opposizione impostato su 8 mesi o su 5 anni ?
  2. Esiste l'impegno di far rispettare la legge dello Stato entro questi 8 mesi?
  3. Si lavorerà sui costi della politica e lavoro . In particolare sul lavoro e sul Comune di Isernia ( prossimo appuntamneto regionale) si chiede quali saranno le posizioni sullo stabilimento di Macchia di Isernia della DR motors e sullo scandalo dell'Auditorium di Isernia.
Luigi DI NUCCI- Cerca di allacciarsi agli interventi precedenti e ritiene che sono slegati tra di loro e poco costruttivi tranne quello di di Bello e Principe che pongono delle domande per realizzare idee. Accetta la posizione di Parpiglia sull'opposizione costruttiva. Si dissocia dal puro idealismo di Di Lisa e Di TORO impregnato di vaghezza e genericità ma privo di indicazioni per prospettive future. Ritiene disuso parlare di CS e CD ma cercare solo partiti di onesti e di ladri e lui è in quello degli onesti. Chiede agli eletti di impegnarsi a far rispettare la legge dello Stato esistente sulla riduzione dei costi della politica regionale ( la 148 del 14-9-2011 conversione in legge del DL 308 del 14-8-2011) rammaricandosi che non si è combattuto per essa prima delle elezioni . Rammenta che la conversione di Iorio al risparmio sulla politica non è fulminazione sulla via di Damasco ma semplice attuazione della medesima. Chiede l'abolizione dei doppi incarichi dei consiglieri, ritenendo ingiusto in questo momento difficile che gli eletti conservino il loro posto di lavoro e svolgano quello di consigliere ( Il consigliere Scasserra manager nel settore produttivo ed assessore regionale del settore produttivo! Il Consigliere DI DONATO, dottore di base e consigliere regionale!)

Paolo FRATTURA- (Il secondo degli eletti presenti) Ringrazia per la fantastica esperienza che abbiamo e stiamo vivendo. Siamo opposizione e conferma l'esistenza di un programma condiviso sul costo della politica.
 Il ricorso in atto pone i seguenti interrogativi:
1) Come hanno votato i molisani?
2)Come sono state ammesse le liste?
3)Come sono stati ammessi i candidati?
Informa che il presidente del Tar ha dato mandato al prefetto di verificare i risultati elettorali nei seggi  entro il 17 maggio, data di discussione nel merito del ricorso. ( Speriamo che non si chieda una proroga per rispondere al quesito del presidente!)
Sul lavoro non nasconde che il tema è drammatico vedi zuccherificio. Default dello zuccherificio, esposizione per circa 70 milioni di euro dove nel consiglio ci sono 2 privati ( 35% di capitale) e nessuno pubblico ( 65%) ( Successivamente Iorio ha proposto il giovane Monti di turno per la presidenza: DI ROCCO. Un uomo una certezza).
Lancia una proposta terza sul modello di autofinanziamento per l'informazione, considerato che è impossibile l'esistenza di una struttura sul nostro territorio autofinanziabile.
Conferma nel consiglio la condivisione di proposte per il bene comune e non per il proponente, ritiene che bisogna essere d'accordo su temi anticipati dal CD ma rientranti nel programma del CS.
Non reputa possibile un programma di governo a 7 mesi .
Si auspica un partito aperto che accetta la posizione di tutti:proposizione e costruzione.
Deve prevalere lo spirito della condivisione che ci ha portato a questo risultato.
Si pone il problema immediato su Isernia: cosa si vuol fare per il sindaco? Per che cosa di vuole lottare?
Richiede un forte impegno delle professionalità e competenze.
Pierpaolo GIANNUBILO- Tre domande veloci agli eletti
  1. Esiste la volontà di ritornare alle urne?
  2. Sono tutti d'accordo sui tagli alla politica, no vitalizio, no premio di reiserimento?.
  3. Sono disponibili ad andare nelle scuole? Perchè esse stanno scadendo sempre più in basso ed è necessario trovare un incontro con gli studenti.
La riunione si conclude e si spera nelle prossime di avere più rappresentati del popolo, ( gli eletti) a confrontarsi con gli elettori più numerosi e partecipativi.

domenica 4 dicembre 2011

I COLLEZIONISTI DI BENI PUBBLICI

Il collezionismo è un arte che prende ed appassiona l'individuo e spesso risveglia in lui desideri nascosti ed ansie represse. Ognuno si ricava il suo cantuccio personale ed in esso si rifugia e nasconde e raccoglie le cose più disparate: gira ,osserva , cataloga e raggruppa.  In Italia da molti anni invece corre l'obbligo di collezionare non solo cose e beni pubblici, ma anche poltrone e posti di comando. Il collezionare implica il possesso del bene agognato e pertanto si cerca di soddisfare in tutti i modi questo desiderio e di venirne in possesso. Questo impadronirsi del bene non implica necessariamente un reato perchè lo si fa solo per arricchire e soddisfare il proprio Io e non a scopo di lucro al fine di accrescere il patrimonio personale con evidenti vantaggi per sè. 
Si inizia la corsa, anzi è partita dalla notte dei tempi e non si è mai fermata, ad accaparrarsi con ogni mezzo il bene pubblico: la fontana, la panchina,la macchina, la casa ,il denaro, la carica, la consulenza, il posto e qualunque cosa capiti a tiro, basta che appartiene a tutti e quindi  non ha proprietario.  E' una sensazione di potere e di libertà assoluta acquisire qualcosa comprata con i contributi della collettività ma che sembra non appartenere a nessuno e quindi libera sul mercato. 
Inoltre nessuno mai ne richiede la restituzione, perchè spesso chi dovrebbe e lo stesso collezionista. Ogni cittadino che si rispetti  si sente autorizzato a collezionare e sottrarre beni alla  collettività in ogni ambito e nel suo entourage. Ogni nuova legge apre spazi immensi di manovra per collezionare carta moneta e le persone intelligenti ( viste nelle loro ottica, ma delinquenti per la società civili)  sanno subito occuparli per soddisfare questa loro passione di raccattare. 
E' diventata una mania per cui si cercano tante banconote con la scusa di individuare il numero di serie particolare, la piccola macchia, la frase scritta, si accumulano cariche ed incarichi per sentirsi superiori nei circoli che contano.
 E si cerca si cerca si cerca, poverini diventa quasi faticoso collezionare. 
Un intervento pubblico qualsiasi: A sinistra maggio 2010 a destra agosto 2010 dopo il passaggio del collezionista di panchine.
Il povero cristo si impossessa della panchina, del lampione, della caditoia stradale, del piccolo oggetto materiale. Un gradino più sù il colletto bianco si porta a casa, con piacere , il computer, la scrivania, la benzina per la macchina e cerca di fare incetta di banconote da 10 e 20 € scambiandole con la licenza, l'autorizzazione, il permesso, la fila mancata, il modulo riempito, il verbale non pagato. Il gradino successivo è più aristocratico e chic cominciamo ad essere nella politica che conta e nelle  sfere dirigenziali e si comincia a parlare non di banconota ma di mazzette e nelle pezzature da 50 e 100, di case, di motoscafi , barchette, di auto, di vacanze a Rimini. L'ultimo livello , assessori, sindaci, governatori, ministri e alti manager, si interessa di auto sportive,( Ferrari, masersati, porche) ville, appartamenti vista Colosseo o in resort caraibici, di escort di alto bordo, di valige di banconote da 500€, di bonifici su conti esteri.
Siamo tutti collezionisti e nessuno ladro.
Fermiamo questa corsa alla rovina per tutti ed arricchimento per pochi. E' l'imbarbarimento della nazione. Chiediamo pene severissime per chi colleziona “res pubblica”. Non galera perchè non dobbiamo offrire anche vitto e alloggio gratis a questi Signori. Una volta colto con le dita nella marmellata, deve essere processato per direttissima e già al I° grado di giudizio deve restituire subito tutto il collezionato sino all'ultimo penny in ragione del doppio del valore. Se risulta nullatenente, nessun problema lo prendiamo dai parenti stretti e lo mandiamo ad accattonare in mutande sotto i ponti ed appena elemosina un cent glie lo strappiamo e lo scaliamo dal debito. Interessa recuperare che dare anni di galera condizionati, arresti domicilairi: attualmente gli anni passano ma il malloppo resta.
E' un'indecenza solo italica dimettere un ladro o presunto tale, un farabutto, un corrotto dalla sua carica pubblica e poi dargli la buonuscita miliardaria. Poco manca che gli chiediamo scusa. Che senso ha indagare sul manager depravato e poi liquidarlo con milioni di euro e forse poi scoprire che ne deve restituire altrettanti. Scacciamolo fuori a pedate, lo interdiciamo perennemente dai pubblici uffici ( comprese le cariche politiche istituzionali ) e chiediamo immediatamente il rimborso del doppio del valore sottratto o regalato ad amici e compari. Deve essere versato sull'unghia. Chi ruba il pubblico deve sapere che sarà ridotto sul lastrico lui e la sua famiglia. Vediamo poi chi colleziona i beni della collettività.

sabato 3 dicembre 2011

CAMBIARE POCO PER NON CAMBIARE NULLA

Il sonno, un lungo sonno è questo quello che il Molisani vogliono, ed essi odieranno sempre chiunque vorrà svegliarli sia pure per portare loro i più meravigliosi doni “
In questa frase celebre di Don Fabrizio,  Principe di Salina nel Gattopardo di G. Tomasi di LAMPEDUSA ( era riferita ai siciliani),   è racchiusa tutta la verità e va oltre ogni possibile e credibile analisi politica sulle nostre ultime elezioni regionali. Ma , per onore di precisione, si deve intendere Molise e non molisani, perché quei Molisani , figli di questa regione sdraricati dalle loro radici e costretti ad essere fuori dalla sua aria e dal suo torpore sin dalla giovane età dei loro 18 anni , si sono svegliati altrove . Essi si sono scrollati di dosso quella crosta pesante, ammaliante ed opprimente i loro padri e conterranei. I molisani nel Molise sono prigionieri di se stessi. Di contro i figli sfuggiti non torneranno e creeranno un vuoto incolmabile nei cuori dei padri . Si  impoverirà  ancora  di più questa terra. Prima i molisani emigravano ed erano prigionieri di un sogno, quello di tornare nel proprio paese ed anche di un incubo , quello che vedevano ,vedono e vedranno ogni mattina quando aprono gli occhi e per loro incomincia un altro giorno uguale agli altri, di attesa e senza speranza.
Il sultano Mustafà Michellud Al Iorine, sul trono in questa sputazza di terra dalla notte dei tempi, è il sommo artefice di queste dipartite dolorose. Questi abbandoni  incrementano la desertificazione culturale e bloccano il naturale cammino del progresso e dello sviluppo e di contro la scrematura e crescita di servi legati al potere. I servi seguiteranno a comportarsi come asini , pronti a farsi legare dove si decide per loro e non trotteranno mai come cavalli.
In questo scenario desolante Mister Clap-Clap Forbci DORIO,( Titolo acquisito, a pieno diritto, nel suo ultimo periodo del quinquennio passato) è stato riconfermato sullo scranno di comando dai suoi sudditi dormienti ed ha nominato subito la nuova giunta. Sul trono si era depositato un po' di polvere per risolvere alcune quisquille di democrazia sulla validità del voto. ( Si spera in un percorso breve e la giustizia renda onore ai cittadini di questa regione annullando le elezioni).  Oggi, poi, i compari della massaria dominante si sono riuniti e si sono spartite le mangiatoie e i trocoli restanti occupando tutte le posizioni possibili ed hanno anche capato i membri della massaria dirimpettaia. ( 1 presidente del consiglio: Pietracupa , 2 vicepresidenti : Marinelli, 1 segretario De Bernardo e 4 presidenti di commissioni ,Niro,Tamburro,Cavaliere ,Romagnuolo, che aggiunti ai 6 della giunta fanno 14 con doppia indennità). Le votazioni del 5 Dicembre, 1° riunione del nuovo consiglio, saranno una farsa democratica perchè non si voterà ma si ratificherà. Ormai il porcellum domina.
Per la formazione della giunta, il governo del Molise ,( che parolona grossa per i nostri) niente di nuovo sotto il solo si pesca e ripesca sempre nel solito recinto ristretto.
Si invertono i ruoli si cambiano le seggie, ma le figurine son sempre le stesse del vecchio album, ormai ingiallito dal tempo : Forbice Dorio, Velardi, Fusco P., Vitagliano, Chieffo, Di Sandro e la new entry Scasserra. Tutti hanno girato negli ultimi 10 anni sulle varie seggie acquisendo clienti e paggetti e formandosi il di dietro adattandolo ad ogni seduta.
La media della giunta è di 60 anni con punte di anzianità in Velardi di 72 anni e di giovinezza in Scasserra ( 42 anni abbassa notevolmente la media)
Se analizziamo i grandi uomini politici che hanno guidato questo Molise negli ultimi 10 anni si notano sempre le stesse facce solo appesantite dagli anni dal dare e cercare voti. I risultati conseguiti sono il segnale evidente e palpabile del loro operato ed in essi si rispecchiano, brillano e si riconfermano le loro competenze e grandezze. La nostra è una Regione gioiello, di disoccupazione, malasanità, tasso di emigrazione, fuga dei cervelli e decadenza, con sviluppo e progresso sempre al passo indietro a rincorrere il resto dell'Italia e forse in avanti rispetto ai popoli dei balcani e del continente africano. In questa terra l'apatia è talmente elevata che non si crea nemmeno il dubbio non di stravolgere ma di dare la sensazione di voler cambiare. Lo stato di povertà materiale e di cieca miseria morale in cui giace il Molise è  tale per cui il molisano è stanco, svuotato, sfinito. Gli uomini onesti si ritirano e la strada rimane libera per gli uomini senza scrupoli e senza prospettive.
Quali prospettive ?
Nel Molise siamo capaci anche di stravolgere i detti: "CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NULLA”.