In questi giorni , come al solito in ogni pollaio che si rispetti, si odono tanti canti di galli, starnazzare di anitre e pigolii di pulcini e gallinelle, argomento all’ordine del giorno, la legge elettorale .
I signori e signorotti le dame e le damigiane , illuminati e qualcuno unto dal Signore si dilettano in questo vacuo parlare e solo per seguire il consiglio del loro dentista, danno di continuo fiato ai denti. Si parla di legge maggioritaria, alla francese , alla tedesca, ad un turno a doppio turno, con la proporzionale e con lo sbarramento al 3 al 2 al 5 %, no al referendum, si alla legge varata dal parlamento e bla..bla..bla.. Tutti hanno la soluzione ottimale e quella degli altri fa ridere, ognuno cerca di dimostrare che è più bravo degli altri. In questo teatrino della politica tutti i personaggi tendono allo scopo unico di salvaguardare gli interessi ed i privilegi della casta : di destra o di sinistra mangiano tutti nello stesso piatto e che piatto!!!! In questa Italia di disperati.
Non interessa la formula che si troverà, sicuramente si inventerà il modo per lasciare tutto invariato, il famoso dinamismo statico.
Art.I°
Art.II°
Art.III°
Art.IV°
Tutti i cittadini possono partecipare alla vita pubblica per soli due mandati per un totale massimo di 10 anni complessivi ,cumulabili in più mandati di durata non quinquennale, in ogni carica dello stato o ente pubblico o concessionario . ( Ogni cittadino può partecipare alla vita pubblica ad ogni livello , sindaco, assessore comunale o provinciale o regionale , presidente di provincia, consigliere regionale o presidente regionale, deputato, senatore o ministro per soli 10 anni massimo, continuativi o spezzati, dopo ritorna alla sua normale attività lavorativa di prima, se ce l’aveva!!!!. Non deve restare per una vita sempre con una poltrona sotto il sedere, deve contribuire anche con il suo lavoro alla crescita di questo paese, e la politica deve rappresentare una parentesi della parentesi lavorativa e operativa di ognuno di noi e non la carriera privilegiata ed eterna di pochi).
Art.VI°
L’indennità del mandato elettorale , omnicomprensiva senza balzelli vari aggiuntivi, sarà :
-per i parlamentari regionali , per i presidenti di Provincia e sindaci di Comuni con abitanti superiori a 50.000 ed inferiori a 200.000 non deve superare quattro volte la mensilità media netta del pubblico impiego;
-per il parlamentare dello stato, senatore e deputato e per i sindaci di grossi comuni , superiore ai 200 mila abitanti, 5 volte;
-per i governatori e ministri 6 volte .
( si lega il mandato non al tetto massimo percepito da una sola persona, Presidente illustre della Consulta come …………è attualmente, ma allo stipendio del cittadino medio)
POI si può discutere di tutto quello che si vuole, almeno .