giovedì 7 gennaio 2010
LE VETRINE DI AMSTERDAM
In Olanda e nella sua capitale esiste un quartiere a luci rosse dove la prostituzione è tollerata e permessa, ma deve essere svolta con decenza. Non sono le strade buie e degradate di periferia con sfilate di donne seminude che si mostrano ammiccanti ,a volte ,scadendo nella volgarità e si servono per la consumazione e la degustazione della merce dei posti più impensati . Importante è non perdere tempo. Lì, invece, il tutto si svolge con discrezione forse con un pizzico di sciccheria. Le donne si mostrano nella loro bellezza, nude ma non sguaiate con biancheria intima elegante e con modi gentili. Stuzzicano e scatenano sogni e fantasticherie. Dalle loro vetrine offrono tutta la merce, cioè loro stesse, e danno quasi l'idea che siano bellezze candide, soavi e deliziose: la donna del sogno. Allontanano dalla mente la realtà del ruolo con sapienti maquillage di facciata. Quando ,infine, la tenda oscura la vetrina si illumina il retrobottega per la consumazione .Le tanto decantate bellezze ritornano sulla terra e svolgono la stessa attività di tutte le donne che passeggiano di notte sui marciapiedi.
Dal produttore al consumatore.
D'altronde se si resta soltanto in vetrina si batte cassa e si muore di fame e non si sopravvive.
L'UDC del portavoce CESA ( sulla carta segretario), ma ostello privato del Pierferdy nazionale, per svolgere il suo ruolo utilizza appieno il modello vetrina di Amsterdam.
A livello nazionale si mostra in tutti i modi migliori possibili nella vetrina delle vanità . Si offre disponibile al dialogo, ragionevole, difensore della democrazia e delle istituzioni, baluardo della famiglia, critico, quanto basta, del governo, dei gossip, delle maniere forti . E' sempre perfettista e usa ogni mezzo e quant'altro necessario per abbellire la facciata della vetrina e sedurre il cliente, pardon l'elettore.
Cerca di apparire il più anche se non è.
Quando si chiude la tenda ritorna impellente il bisogno vero del sopravvivere e ci si getta sul territorio , nei comuni, nelle province e nelle regioni. Si ritorna ad essere protagonisti che ripercorrono la strada del più vecchio mestiere del mondo. Si è come gli altri , anzi peggio.
Non importa il cliente basta che paghi ! Gli ideali, la dignità le belle maniere: a farsi fottere! Si va alla ricerca del migliore procacciatore di voti.Non si è più la donna più bella ma la vecchia puttana che cerca il massimo profitto dalle sue prestazioni per continuare ad esistere.
Non si bada al sottile e si chiudono occhi ed orecchie alle dicerie o alla fedina penale. Tutto porta acqua alla causa della sopravvivenza altrimenti si chiude retrobottega e vetrina. Si riattiva la fabbrica di piaceri, ricatti, collusioni.
In questa fase, prossime regionali, dove è in gioco l'esistenza alzerà il prezzo delle sue prestazioni, pardon del suo appoggio, e come logica di mercato vuole si venderà al migliore offerente.
In parole spicciole valuterà caso per caso, regione per regione. Non interesseranno uomini, programmi o idee o progetti , sono inezie buone solo per abbellire la vetrina. Ora si gioca duro. Si cercherà solo il sicuro e probabile vincitore nel territorio, non interessa se di destra o sinistra, importante che garantirà sesterzi e poltrone. Questi posti di potere sul territorio permetteranno alla fine di mantenere aperta la vetrina nazionale.
Avrà la faccia tosta di dire di aver vinto su tutto il territorio con quella boccuccia a culo di gallina.
Evviva la vetrina di Amsterdam.
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