Nei tempi andati quando l'acqua non arrivava nelle case dei cafoni , per le strade dei piccoli borghi del Molise si muoveva la figura dell '
”acquaruol'”. Portava una
“tina” di rame piena d'acqua di sorgente e la vendeva agli assetati . La domanda classica del potenziale cliente era sempre “
Acquaruol è fresca l'acqua”. Immaginate quale era la sicura risposta ad un'interrogazione banale, formale e perfettamente idiota , per cui tutti assaporavano felici quella fresca acqua.
Nel nostro Molise nulla è cambiato è l'aquruol si muove ancora per i meandri dei nostri paesi immutati solo che si è adattato ai tempi, non vende più acqua ma chiacchiere e percorre, preferibilmente, le strade telematiche.
Fa il politico.
Ed il Califfo e i suoi sceriffi hanno occupato tutti i mezzi d'informazione dati in gestione a paggi e maggiordomi al soldo della corte pagati dai fessi.
Oggi da un lato il popolo, oddio quattro gatti , ha avuto il coraggio di sfidare il freddo sfilando per le strade di Campobasso per difendere ed invocare la libera informazione e di contro il capo dei “ portatori di chiacchiere” fa la sua solita passerella annuale negli studi personali di una vuota emittente regionale. ( vedi post martedì 9 dicembre 2008 IL CABARET ALLA MOLISANA).
Alla sua beatificazione hanno partecipato tutti gli scemi del villaggio , principalmente quelli che credono di non esserli, che in debita ed ossequiosa fila hanno posto la solita domanda interessante, critica e intelligente:” Acquaruol' è fresca l'acqua”.
Tra le righe , in un momento di follia di passaggio, è stata ascoltata o forse riascoltata la barzelletta sugli ospedali dell'Isernino : non saranno chiusi ma resteranno operativi sino alla costruzione di un nuovo grandioso ospedale baricentrico.
Ormai tutti i califfi seguaci del supremo capo carismatico rispettano la sua volontà principe: raccontare barzellette al popolo.
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