domenica 30 ottobre 2011
LA CERA SI SQUAGLIA E LA PROCLAMAZIONE NON CAMMINA
Siamo prossimi all' occorrenza della festa in onore dei cari estinti . Tradizione vuole che i vivi rivisitano i luoghi dei ricordi dove riposano i nostri avi. Si portano i fiori e principalmente si accendono i lumini di cera. Quest'anno la vendita delle piccole fiammelle va avanti alla grande ed , a dire il vero, si trova difficoltà nella reperibilità della merce. Esiste una richiesta enorme rispetto agli anni procedenti.
Ma perchè mica siamo di fronte ad una strage, una catastrofe con un numero spropositato di morti ?
( Oddio , in questo paese approssimato e facilone morti per caso ce ne sono tanti, ma non da ecatombe!)
E allora! Semplice!
E' finito da poco il concorso per nababbi alla regione Molise e si aspetta con trepidazione la proclamazione degli eletti. Son sospesi una quarantina di partecipanti in modo diretto e tanti sottoposti dell'indotto. Molti posti per la truppa sono ancora indecisi e sono traballanti. I concorsari di riempimento sperano di occuparli, chi fidando nella scoperta di qualche errore tale da anteporli agli amici che li precedono, chi pregando affinchè non emergano segnali correttivi tali da spingerli indietro nella graduatoria. Di contro, le primizie della classe, pardon i primi della politica sono in intrepida attesa con sentimenti opposti nei due schieramenti , chi nella certezza chi nell'illusione di risultare la banda vincente . Questo trionfo permette di ricoprire le alte sfere del comando, con conseguenze ed onori immaginabili .
Nell'attesa per scaramanzia non si parla né ci si mostra in giro. Tutto tace e nessuno si vede.
Una sola cosa tutti fanno: accendono la candela alla Madonna.
Una per modo di dire, tante ma tante ma proprie tante. Nessuno si tira indietro nel rispetto della consuetudine che vuole San Gennaro accondiscendente ma a patto che si chiede. Si prendono d'assalto i rivenditori e si riempiono chiese, santuari e conventi di ceri, lumini, cerogeni e candele. Ogni elemento che brucia in onore del santo va bene, anzi dei santi per non creare mancanze pericolose. Sono pure fortunati, si avvicina il 1 novembre, festa di tutti i santi, e quindi i tanti lumicini accesi vanno in onore ed in gloria di Tutti, proprio Tutti. Più luci risplendono e maggiore è la possibilità creduta di mettersi in mostra in prima fila dinanzi ai Santi e di essere ascoltati . I giorni passano, il fuoco rimane perennemente accesso e la cera si squaglia. Espande nell'aria il suo lezzo e comincia a nauseare gli estranei a questo rito.
Il nervosismo sale, le poltrone son vuote e gli affari sfumano.
L'orso con gli energumeni e con gli azzecagarburgli vigila e minaccia. La posta in gioco è troppo alta.
I problemi reali non interessano a nessuno, le promesse fatte , poi si vedrà. La riduzione dell'indennità ad un valore equo per un servizio reso e non per un privilegio, una bestemmia:
Intanto, non va trascurato, che i primi della classe di entrambe le masserie ( alcuni le chiamano destra e sinistra ) hanno già proceduto agli adempimenti di rito in onore della loro certezza di esserci sicuri per i prossimi cinque anni. Hanno conquistato o riconquistato l'agognato posto al sole. Non si lavora, si mangia, si abbuffa e si accumulano anche i soldi per la vecchiaia. Altro che formiche, super cicale!
Educazione vuole, conforme alla pessima tradizione di queste terre, di sdebitarsi una volta per tutte per il voto ricevuto ringraziando per iscritto ed offrendo la “cerimonia” a parenti ed amici. Ed allora si regalano al popolo, è troppo oneroso al singolo di cui si conosce nome cognome e residenza ( alla faccia della segretezza del voto!!) carte colorate colme di grazie grazie e grazie e belle strombate di rito. E si organizzano feste di gran gala in noti ritrovi del territorio. Tanto i soldi non solo loro ma di noi poveri fessi che lavoriamo e li manteniamo . Adda finì a nuttata!
lunedì 24 ottobre 2011
LA NOTTE DEI LUNGHI COLTELLI
Nel trapasso del lunedì 17 al martedì 18 si è consumato il capolavoro molisano di mister Clap-Clap.
Giocando sull'ingenuità dei suoi corregionali, creduloni e fessacchiotti ( basti pensare che ancora in 80.000 credono di nuovo alle sue strombate, vendute per genialità) , è stato un gioco da ragazzi consumare la pianificazione dello scippo. Alle ore 20 aveva capito di essere finito insieme a tutto il suo staff ed alle sue volpi più strette. Pochi si fregiano del titolo di volpe , gli altri sono semplici faggiani ,polli di rango con le piume colorate. Qualcuno aveva perso pure il piumaggio ma restava gallo di monta e di vanto.
E' calato il terrore. Madonna! Aveva lasciato in disordine la mangiatoia! Chissà cosa penserà il nuovo inquilino!. Tutti quei pizzini in giro!
Era scorretto e disdicevole, bisognava tornare anche momentaneamente alla stalla per mettere in ordine e levare il letame. Rientrato, avrebbe avuto tutto il tempo di sistemare ed anche di arginare la poesia scatenante per cacciarlo.
E allora! Che fare!. Semplice si organizzano le bande e si cercano di individuare i picciotti adatti a creare scompiglio e casino. In un batter d'occhio si comincia a rallentare la trasmissione dei dati e si bucano gli zoccoli degli asini usati nel trasporto dei messi comunali ,in sella per portare le notizie al Prefetto. Il tragitto è lungo e tortuoso la notte è buia e tempestosa e si perde la strada e per strada qualche pacchetto. La distanza ed il tempo spazientiscono gli animi ma liquefano gli inchiostri: I segni scompaiono e si deve riscrivere il numero.
Cavolo! Qual'era? Ma semplice era favorevole ed allora per magia compare sotto le stelle il numero propiziatore ed ammiccante. Tanti sono gli attori della sceneggiata e tutti si prestano al gioco.
Qualche pennivendolo di turno simula spazientamento e fastidio.
Il vice si incazza e va a dormire.
Il banditore dall'aria furbastra per zittire gli ingenuotti all'ascolto anticipa la venuta dell'asino e tira fuori , come un mago dal cappello, il pezzetto di carta con i risultati attesi . Sono stati ricevuti via segnali di fumo nella notte, fumatore il capovillaggio del posto lontano e sconosciuto. Le ore passano lentamente ed i numeri si adeguano e si piegano alla volontà del capo e si inchinano al suo volere.
Ultimo atto. Bisogna dare al popolo la notizia della vittoria ed allora si svegliano le città con spari e champagne di contro silenzi e gazzose. Le scatole magiche , a servizio del capo massaro, sprizzano felicità da ogni bit e diramano, urbi et orbi, la lieta novella ai mollisani con l'osso al naso e la sveglia al collo. All'alba tutte le carte a rotoli colorate del regime riportano la notizia e le antenne diffondono nell'etere la vittoria. I soliti amici si inchinano e riconoscono e confermano la volontà del popolo. Sono i soliti rosssi disastranti , non si rassegnano e si appellano a poteri occulti per ribaltare le espressioni democratiche del popolo. Azzz!
Tutti sono stati convinti.
Trombe , trombette, trombini e mezzi clarini ripetono la solita litania sino all'ossessione, sino a convincere se stessi.
Ora tutto è compiuto si aspetta solo la proclamazione ufficiale da parte del tribunale, anche se tarderà a venire. Giusto, non per creare suspense ma semplicemente a dimostrazione della scrupolosa verifica , senza lasciare dubbi e sospetti.
Importante è installarsi nelle scuderie!
Poi venga il ricorso, la richiesta del conteggio, l'annullamento del voto, l'adeguamento del numero degli eletti alla legge esistente.
Campa cavallo!
Il tutto lascia il tempo che trova. In soldoni , lungaggini burocratiche ed amministrative e scesa in campo di centurie di principi del foro , bastano anche stallieri. Missione possibile : si dilazioneranno ancora ad arte a dismisura le attese e le speranze. Le certezze si scioglieranno.
E intanto! Semplice si governa e si razzia nel pollaio, mettendo in ordine le piume e lasciando ai posteri il nulla quando la giustizia trionferà.
Giocando sull'ingenuità dei suoi corregionali, creduloni e fessacchiotti ( basti pensare che ancora in 80.000 credono di nuovo alle sue strombate, vendute per genialità) , è stato un gioco da ragazzi consumare la pianificazione dello scippo. Alle ore 20 aveva capito di essere finito insieme a tutto il suo staff ed alle sue volpi più strette. Pochi si fregiano del titolo di volpe , gli altri sono semplici faggiani ,polli di rango con le piume colorate. Qualcuno aveva perso pure il piumaggio ma restava gallo di monta e di vanto.
E' calato il terrore. Madonna! Aveva lasciato in disordine la mangiatoia! Chissà cosa penserà il nuovo inquilino!. Tutti quei pizzini in giro!
Era scorretto e disdicevole, bisognava tornare anche momentaneamente alla stalla per mettere in ordine e levare il letame. Rientrato, avrebbe avuto tutto il tempo di sistemare ed anche di arginare la poesia scatenante per cacciarlo.
E allora! Che fare!. Semplice si organizzano le bande e si cercano di individuare i picciotti adatti a creare scompiglio e casino. In un batter d'occhio si comincia a rallentare la trasmissione dei dati e si bucano gli zoccoli degli asini usati nel trasporto dei messi comunali ,in sella per portare le notizie al Prefetto. Il tragitto è lungo e tortuoso la notte è buia e tempestosa e si perde la strada e per strada qualche pacchetto. La distanza ed il tempo spazientiscono gli animi ma liquefano gli inchiostri: I segni scompaiono e si deve riscrivere il numero.
Cavolo! Qual'era? Ma semplice era favorevole ed allora per magia compare sotto le stelle il numero propiziatore ed ammiccante. Tanti sono gli attori della sceneggiata e tutti si prestano al gioco.
Qualche pennivendolo di turno simula spazientamento e fastidio.
Il vice si incazza e va a dormire.
Il banditore dall'aria furbastra per zittire gli ingenuotti all'ascolto anticipa la venuta dell'asino e tira fuori , come un mago dal cappello, il pezzetto di carta con i risultati attesi . Sono stati ricevuti via segnali di fumo nella notte, fumatore il capovillaggio del posto lontano e sconosciuto. Le ore passano lentamente ed i numeri si adeguano e si piegano alla volontà del capo e si inchinano al suo volere.
Ultimo atto. Bisogna dare al popolo la notizia della vittoria ed allora si svegliano le città con spari e champagne di contro silenzi e gazzose. Le scatole magiche , a servizio del capo massaro, sprizzano felicità da ogni bit e diramano, urbi et orbi, la lieta novella ai mollisani con l'osso al naso e la sveglia al collo. All'alba tutte le carte a rotoli colorate del regime riportano la notizia e le antenne diffondono nell'etere la vittoria. I soliti amici si inchinano e riconoscono e confermano la volontà del popolo. Sono i soliti rosssi disastranti , non si rassegnano e si appellano a poteri occulti per ribaltare le espressioni democratiche del popolo. Azzz!
Tutti sono stati convinti.
Trombe , trombette, trombini e mezzi clarini ripetono la solita litania sino all'ossessione, sino a convincere se stessi.
Ora tutto è compiuto si aspetta solo la proclamazione ufficiale da parte del tribunale, anche se tarderà a venire. Giusto, non per creare suspense ma semplicemente a dimostrazione della scrupolosa verifica , senza lasciare dubbi e sospetti.
Importante è installarsi nelle scuderie!
Poi venga il ricorso, la richiesta del conteggio, l'annullamento del voto, l'adeguamento del numero degli eletti alla legge esistente.
Campa cavallo!
Il tutto lascia il tempo che trova. In soldoni , lungaggini burocratiche ed amministrative e scesa in campo di centurie di principi del foro , bastano anche stallieri. Missione possibile : si dilazioneranno ancora ad arte a dismisura le attese e le speranze. Le certezze si scioglieranno.
E intanto! Semplice si governa e si razzia nel pollaio, mettendo in ordine le piume e lasciando ai posteri il nulla quando la giustizia trionferà.
E' la politica del fare e del continuare.
sabato 22 ottobre 2011
SO FAR TUTTO O FORSE NIENTE, MA DOMANI...
Che PACCHIA!!!!!!!
SEMBRA UNA PRESA PER I FONDELLI, Considerato il momento felice.
E, poi, mica poteva mancare!!!
GRAZIE PAPA'
SIAMO DIVENTATI COME LA LOMBARDIA!!!
Noi regione di pezzenteria siamo come loro : abbiamo finalmente sugli scanni della regione il pesce ed il padre su quelli di Roma .
SEMBRA UNA PRESA PER I FONDELLI, Considerato il momento felice.
E, poi, mica poteva mancare!!!
GRAZIE PAPA'
SIAMO DIVENTATI COME LA LOMBARDIA!!!
Noi regione di pezzenteria siamo come loro : abbiamo finalmente sugli scanni della regione il pesce ed il padre su quelli di Roma .
IL lombardo TROTA e PAPA' |
IL Molisano CARPA ATTACCHINO e PAPA' |
E POI dicono che è colpa dei 5S se stiamo ancora tribolando ( non abbiamo perso e terremo duro!!!)
giovedì 20 ottobre 2011
Il GIORNO DOPO
L'attesa è stata lunga e snervante. La notte non aveva mai fine e l'alba tardava a venire. In una sede si notava partecipazione intensa, si strabordava sulla strada sul marciapiede, si cincischiava contenti e si parlottava di percentuali di paesi di nomi , di contro, nell'altra si respirava abbandono e solitudine, si erano attenuate le luci ed era calata l'oscurità sui risultati. Le notizie giungevano da ogni lido, dai monti e dalle pianure ingrossavano le speranze ed aumentavano le certezze. Incessanti si susseguivano i numeri, si accavallavano , incalzavano i candidati , ingrossavano la marea travolgente e spingevano verso la vittoria. Si assaporava la gioia in ogni dove ed in ognuno si manifestava una soddisfazione appagante che traspariva nei volti, nei gesti, nei sorrisi, nelle pacche forti sulle spalle.La stanchezza non si avvertiva era sommersa dalla felicità di esserci e di condividere con tanti quel lumicino di luce che si affacciava finalmente all'orizzonte. Tutti sembravamo fargli quadrato intorno, tutti cercavamo di proteggerlo dal vento malefico che sinora aveva spazzato queste terre. Un esercito di volontari aveva comunicato i risultati emessi alla fine di ogni scrutinio nei seggi sparsi in ogni dove in questa minuscola , insignificante per molti , terra abbandonata. Somme, verifiche, risultati contati, ricontati , riscontrati: erano sempre maledettamente uguali . Nel deserto di Mustafà sembrava svegliarsi la speranza e cominciava a muoversi al vento l'esile filo d'erba della rinascita.Ma all'improvviso verso le due del mattino si diffonde tra sussurri e sospiri una notizia infelice che invita alla cautela e raggela gli animi. Traspare dai dai dati ufficiali che qualcosa non torna e tutto quel vantaggio sospirato ed agognato, ma contato e verificato, sembra scemare ed asosttogliarsi sempre di più, anzi volge a favore del nemico. Si avverte all'improvviso nell'aria una leggera cappa di incertezza ed avvolge le persone ed affonda le speranze.La paura e lo spettro della sconfitta comincia a volteggiare silenziosa nell'aria e si insinua nelle menti la sensazione di essere stati scippati del sorriso per il solito pugno di dollari. Il duro risveglio è annunciato dall'apparizione dei zombi alle 4,30 del mattino con in testa il loro capo ridens.
La resurrezione dei cadaveri annuncia la vittoria di IORIO all'alba malefica del 18 ottobre 2011.
La resurrezione dei cadaveri annuncia la vittoria di IORIO all'alba malefica del 18 ottobre 2011.
lunedì 17 ottobre 2011
AL VOTO, AL VOTO, AL VOTO
Molisani ancora uno sforzo e sgombriamo il campo da tanta munnezza.
L'arancione deve trionfare anche nel Nostro Molise.
L'alba di un nuovo giorno illumini la vittoria di FRATTURA.
L'arancione deve trionfare anche nel Nostro Molise.
L'alba di un nuovo giorno illumini la vittoria di FRATTURA.
venerdì 14 ottobre 2011
I CANDIDATI PRESIDENTI INCONTRANO GLI INGEGNERI
Oggi 13 ottobre presso la sede dell'Ordine degli Ingegneri della provincia di Campobasso i candidati Presidenti per le elezioni regionali del 16 e 17 ottobre hanno incontrato gli iscritti.
I temi proposti sono :
1)Ascolto e confronto tra politica e tecnici,
2)Leggi urbanistiche, assetto del territorio e lavori pubblici,
3)Prospettive di lavoro
Non è stato organizzato un dibattito alla presenza di tutti i candidati ma semplicemente una passerella, in successione, di ognuno di loro con esposizione e dibattito. Hanno partecipato solo Iorio e Frattura succedutesi in questa sequenza. Mancini l'aveva dimenticato ( ha tanti impegni per incrementare lo 0,0001 %) e Federico impossibilitato a venire perchè preso da altri impegni sopraggiunti: comizio con Grillo ad Isernia. Si scusa almeno con una lettera e si rammarica di non poter partecipare.
Iorio accompagnato da Pallante con in platea il paggetto Ing. Tamburro (“ Un idea diversa” lo stesso slogan e foto di 5 anni fa. La crisi è dura per tutti!) sciorina le solite litanie : farà una legge urbanistica e sui lavori pubblici, non ha favorito ordini professionali specifici ( leggasi intervento sul terremoto imbottito di Isernini, pura coincidenza!), ha fatto la migliore legge d'Italia sul piano casa ( se lo dice Lui, ci crediamo!),ha reso le scuole sicure spendendo 100 milioni di euro ( si dice che anche quella di Montelongo con 200 anime abbia usufruito di un finanziamento di circa 1 milione di euro.Razionalizzazione con poli scolastici non ne parliamo, è una bestemmia ), con la sua esperienza ha portata a casa un finanziamento il più grande tra le regioni italiane ed ha avuto con il piano per il Sud 340 milioni per la ricostruzione totale dell'area.
Assicura con tutti questi soldi lavoro garantito per Tutti, oddio per i soliti amici che gironzolano sempre nelle vicinanze. I giovani professionisti, si dovranno arrangiare se non apparterranno all'entourage.
Finito il comizio il Presidente dell'ordine si rammarica con il Governatore uscente ( e speriamo non rientrante) per il mancato coinvolgimento dell'ordine degli Ingegneri come partner tecnico e sociale nelle decisioni pubbliche prese. Iorio risponde : “SONO STATO DISATTENTO NEI RIGUARDI DELL'ORDINE, SARÒ PIÙ VIGILE NEL FUTURO”.
Auguriamogli di tutto cuore di fare il “vigile” nel suo futuro prossimo.
Conclude la passerella lo sviolinamento di Pallante e nessuno dei presenti osa intervenire anche perchè il vostro deve andare. L'ingegnere diverso ha seguito il capo.
Dopo si presenta Frattura: è solo, senza paggi. Saluta i presenti, pochi per la verità, dato che tra professionisti ci si conosce.
Parla apertamente senza creare illusioni non promettendo lune nel pozzo constatando palesemente che l'acqua si è seccata e le nude pietre riflettono la difficoltà del momento con scarse risorse economiche. Ritiene fondamentale interconnettersi con le parti sociali e gli ordini professionali per potere avere un confronto in un magazzino di idee. Per dare futuro ai giovani professionisti ritiene di dover inserire nei bandi di incarichi l'inserzione obbligatoria di una percentuale di giovani. Bando e percentuale da concordare in un tavolo programmatico. Ritiene di dover eliminare strutture e sovrastrutture tecniche giudicate superflue, di operare una semplificazione e riorganizzazione della macchina pubblica, di ricorrere alle consulenze solo nell'eccezionalità e di azzerare l'attuale consiglio di amministrazione della Termoli San Vittore, perchè inutile e costoso, e ricostituirlo , a tempo debito, quando il contenitore sarà funzionale con finanziamenti in cassa. Per la sede regionale reputa prioritaria la scelta dell'area concordata con i cittadini e fare un bando di idee , non precludendo, in tal modo, la partecipazione del giovane senza curriculum. Terminata la sua esposizione risponde anche alle domande , con un pizzico di polemica rivoltegli, con franchezza, determinazione e realismo. All'obiezione se la sua coalizione accetterà questo modo di operare ribadisce, senza mezzi termini, che l'impegno è stato sottoscritto da tutti i partiti della coalizione nel tracciare le linee guida del programma e quindi non devono esistere dubbi in merito all'attuazione. In conclusione sottolinea che la situazione economica è molto difficile e non crede , invitando chiunque a spulciare in tal senso per documentarsi i siti governativi preposti, che vi siano concrete possibilità che quei fiumi di finanziamenti promessi e sbandierati dal Iorio possano effettivamente atterrare nel nostro Molise.
Un parlare lontano dal politichese ambiguo e infarcito di promesse ed esaltazioni dell'IO.
Sono emerse due realtà completamente opposte.
L'una incapace di confrontarsi, accettare la possibilità della partecipazione e la collegialità delle scelte. Il classico ponte di comando dove pochi possono salire, forse nessuno, e tutti devono passare sotto le arcate. La tuttologia diventa arte e le favole realtà per i soliti creduloni.
L'altra concreta e dinamica in un mondo in continua evoluzione dove ognuno deve contare ed avere il suo ruolo. Ma il tutto condito da determinazione e fermezza nel perseguire le linee indicate, accompagnate da grande responsabilità nei riguardi dei cittadini di questa minuscola Regione che può decollare portando benessere a tutti.
Votiamo FRATTURA, lo dobbiamo al futuro dei nostri figli.
Se non ora, QUANDO.
Altrimenti andiamo dove siamo andati e dove andremo sarà il baratro.
giovedì 6 ottobre 2011
Quando il Ministero mente e sa di mentire
Mentre le agenzie battono che Moody's declassa il rating della Regione Molise da “A2” a “Baa1”, più basso di quello nazionale “A2” nella nostra Regione echeggia solo il clap,clap delle forbici che tagliano nastri ed il bla, bla di castini e castati festanti appoggiati da titoloni sul Web e sulla carta stampata . Il ministero finalmente chiarisce " Alle prossime elezioni si eleggono 30 consiglieri" poi, Dio pensa . Tutti soddisfatti della sicurezza del posto di lavoro brindano con Champagne offerto dai soliti servi che non alzano mai lo sguardo verso il sole, vedono solo scarpe e ciabatte. Ognuno tace perchè nel suo piccolo pensa: ma se tagliamo i posti il mio parente deficiente o figliolo che sa fare solo l'attacchino o compare nulla facente o caporale YesMen (uomo sì) perfetto imbecille rischia poverino di rimanere disoccupato. E poi come farà per vivere? Haimè dovrà lavorare, morirà prima, perchè il lavoro lo uccide, non lo conosce affatto: poche gocce di sudore sul suo volto saranno il preludio della sua fine. I titoli emessi a garanzia dei nostri debiti li faremo pagare ai 14 impiegati regionali in esubero per i prossimi 5 anni ( 10 consiglieri e 4 assessori superflui) . Magari!.
In merito Luigi DI NUCCI ha inviato il seguente comunicato .
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IL MINISTERO HA PRESO UN GRANCHIO
"Perchè la rinuncia a 60 milioni passa attraverso l'abbaglio delle istituzioni centrali"
In merito al punto tanto discusso sul numero di consiglieri da eleggere nelle elezioni del prossimo 16-17 ottobre si intendono chiarire alcuni elementi chiave per dare al cittadino una corretta informazione.
Le nuove norme indicate nell'art. 14 del DL del 13/08/2011 (NB 13 agosto 2011) si propongono, fermo restante il rispetto costituzionale della salvaguardia delle minoranze, la riduzione dei costi della politica in un momento economico molto delicato. Esse impongono la riduzione degli organici amministrativi proporzionando il numero di consiglieri e assessori alla popolazione della singola regione e sottolineando, senza mezzi termini, che l'adeguamento deve essere operativo a partire dalla prossima legislatura.
La regione Molise, conclusa la presente legislatura, va a nuove elezioni. Il Prefetto della provincia di Campobasso, rappresentante dello Stato per i rapporti con il sistema delle autonomie, emana il decreto di convocazione dei comizi elettorali ed il decreto con il quale è stato determinato il numero dei seggi del Consiglio e la relativa ripartizione tra le circoscrizioni elettorali provinciali di Campobasso e Isernia. I decreti sono trasmessi ai Sindaci della Regione Molise che hanno l'obbligo di affiggere manifesti al fine di informare gli elettori della data delle elezioni, del numero dei seggi e la ripartizione nei collegi provinciali . Il prefetto non risponde a tempi tecnici stabiliti per legge e solo i Sindaci devono preoccuparsi di affiggere i manifesti elettorali al massimo entro 45 giorni della data delle elezioni.
Nel nostro caso i 45 giorni antecedenti al voto cadono il 1 settembre. Il decreto prefettizio è emanato in data 4 agosto , 26 giorni prima della data ultima del 1 settembre. L'articolo 14 del decreto governativo del 13/08/2011 è pubblicato su Gazzetta ufficiale proprio il 13 agosto 2011 ossia 9 gg dopo la delibera del Prefetto. Nel 2006, anno delle precedenti tornate regionali, il decreto prefettizio è promulgato 9 giorni prima del termine ultimo. Oggi, quegli stessi 9 giorni, avrebbero significato una diffusione in data 23 agosto ossia 10 giorni DOPO l'entrata in vigore del Decreto Legge sulla manovra finanziaria.
E' solo a comizi elettorali convocati (ripetiamo 4 agosto 2011) che pertanto entra in vigore il DL dello Stato nel di cui art. 14 è citata la norma che dispone la riduzione del numero di consiglieri (da 30 a 20). Tale numero entra irrimediabilmente in contrasto con il medesimo conteggio già indicato, ai sensi della passata regolamentazione, dal Prefetto nel suo provvedimento. A beneficio di chiarezza il Funzionario chiede lumi al Ministero il quale, tuttavia, non risponde entro il 1 settembre ma solo intorno alla metà di settembre ed in risposta ad una interrogazione da parte di alcuni esponenti politici locali, il senatore Astore e il consigliere Pietraroia. La nota ministeriale sostiene, in sintesi, che l'art. 14 del DL del 13/08/2011 non gode della diretta applicabilità ma richiede altresì l'approvazione del Consiglio Regionale che dichiara la sua disponibilità a modificare il proprio Statuto regionale, approvato ai sensi della legge costituzionale n°1 del 1999. Cosicchè il Ministero, stando così i fatti, conclude che non esiste il 'tempo materiale' per adeguare lo statuto fermo restando che il termine utile riservato a questa operazione scade il 13 febbraio 2012 (nella giurisdizione tedesca, a titolo informativo, “entro sei mesi” da un termine massimo non vuol dire categoricamente ALLA data di scadenza dei sei mesi ma, ça va sans dire, nel tempo strettamente necessario ENTRO I 6 MESI da suddetto termine).
Qui entra in scena l'abbaglio.
Il Ministero sa che il MOLISE NON HA LO STATUTO APPROVATO nè si rende necessaria la sua approvazione. Pertanto, non applicandosi al Molise la dilazione (i famosi sei mesi) riservata alle Regioni munite di Statuto approvato dopo la Riforma del Titolo V della Costituzione, il Prefetto (o meglio il Ministro dell’Interno da lui interpellato) dispone ampiamente del margine giuridico e operativo necessario ad applicare la norma. O meglio, ne disponeva, perchè tale potere decade per l'appunto il 1° settembre 2011, giorno di pubblicazione da parte dei Sindaci dei manifesti di convocazione dei Comizi elettorali. La nuova norma statale obbliga i Consigli regionali ad adeguare i propri organici già a partire dalla prima legislatura successiva al 13 agosto 2011. Tale legislatura prenderà le mosse in Molise in data 18 ottobre 2011 (o quantomeno con la proclamazione degli eletti).
Questi i fatti oggettivi, ciò nondimeno è impossibile esimersi dal formulare alcune considerazioni di carattere socio-economico relative alle attuali condizioni del sistema Italia. Il difficile momento economico, madre del DL, chiede sacrifici enormi a tutto il paese, non esclusa, anzi, IN SPECIAL MODO, alla classe politica nostrana la quale, nel pieno rispetto delle istituzioni e della comunità, ha il dovere di rispondere al dettato legislativo. L'imperativo è di fare economia limitandosi allo stretto necessario per cui non esistono lungaggini, imprevisti o tempi tecnici tali da giustificare la rinuncia alla possibilità di risparmiare ben 60 milioni di euro per i prossimi cinque anni (a tanto ammonta la somma delle mancate retribuzioni, al lordo di imposte, bonus e benefits vari, dei 10 consiglieri e 4 assessori da rimuovere ai sensi del Decreto).
In definitiva, le elezioni che ci apprestiamo a vivere SONO ILLEGITTIME non tanto nelle modalità di convocazione quanto nel numero di candidati da eleggere (20 in luogo di 32). Eppure non tutto è perduto. L'ordinamento vigente stabilisce che un’eventuale contestazione non può essere mossa PRIMA ma soltanto DOPO CHE IL POPOLO SOVRANO HA ESESRCITATO IL SUO DIRITTO DI VOTO ED ESPRESSO LA SUA VOLONTA'. Ciò significa che un obbligo morale impone a noi cittadini di presentare RICORSO AL TAR, nei tempi tecnici previsti dalla legge, per consentire agli aventi diritto di eleggere, oltre al Presidente, unicamente i 20 candidati che hanno conseguito più voti, distribuiti nel numero di 12 a Campobasso, 4 a Isernia e 4 nel maggioritario. Così come stabilito per legge.
Lasciamo passare queste votazioni (che vinca il migliore) e dopo riappropriamoci dei nostri diritti e della nostra Costituzione. Facciamolo attraverso un sacrosanto ricorso, rispettoso dei bisogni del popolo, allineato alle norme vigenti e sostenuto con forza da tutti noi MOLISANI.
Il Cittadino molisano Luigi DI NUCCI
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