venerdì 20 ottobre 2006
La meta è vicina ma ......
Le elezioni sono prossime, la campagna è arrivata stancamente alla seconda settimana e ne mancano ancora due. La bagarre continua, leader nazionali che vengono , piccoli candidati che crescono, big ( presunti tali da espertoni del niente) che vacillano, procuratori e procacciatori in perenne caccia di voto per l'amico. Parole grandi, promesse immense ed il nostro che garantirà posti ad ore, lo scrutatore, la prenotazione per il prossimo esame clinico, la raccomandazione per fare il portantino, il soldato di carriera, il carabiniere , l'avvicinamento al carcere più vicino e......... .
Cominciano a muoversi anche piccoli capitali sottobanco per cercare di arraffare, comprare, in ultima analisi, quel voto che garantirà a navigati malfattori ( grandi uomini politici per il popolo) la continuazione ( quasi sempre) o l'inizio ( raramente) del sogno dorato in un paradiso di potere e di denaro.
I tabelloni per la propganda si piegano soto il peso di cotante teste che in un continuo turbillon appaiono, scompaiono,sorridono, tendono la mano, ammiccano, minacciano. Fiumi di colla si perdono in mille rivoli. I tergicristalli si flettono per strigere in una morsa sempre più stretta il volantino di turno che si avvicenda, come nel normale cambio di guardia, a quello precedente. Ognuno ha il suo programma e lo discute comodamente a tavola con commensali estasiati da tanto ...ben di Dio. Le sedi dei partiti, le sale da te, piccole camere per pochi intimi, garage, cantine, diventano teatri di noiosi dialoghi e discussioni individuali.
Ognuno cerca di dare aria ai suoi denti.
Si strigono mani, si salutano con affetto perfetti sconosciuti, si ascoltano infinite lagnanze, si giustificano enormi panzanate, si sorride al mondo intero, si sperpera denaro, si crede di essere il numero primo, si vola nel sogno : tanti cadranno da questa illusione e forse si faranno del male.
E' un perenne movimento in cui tutto viene annullato dalla staticità e dall' immobilismo del pensiero e del cervello.
Il randagio mogio mogio.
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