lunedì 8 marzo 2010
Il voto in....borsa
E' nell'aulica definizione della solita minestra fritta,rifritta, riscaldata, propinata e cucinata in ogni salsa “l'espressione sovrana della volontà del popolo in democrazia.”. E' il momento culminante per la rappresentazione del nostro sistema democratico. Come ci racconta il senatore doppia scoreggia è l'arma potente nelle mani dei cittadini che eleggono i loro rappresentanti: “Noi abbiamo governato bene è il popolo ci ha votato, ora dobbiamo governare”. Ogni azione del potente è conseguenza del voto perchè con esso vengono legittimati i gran culì attaccati alle poltrone e delegittimati quelli attaccati agli sgabelli, ma sempre con una sedia sotto le dorate chiappe. Gli altri , i possessori del bene, si attaccano ….. al tram con il culo per terra. E' un possesso provvisorio, effimero che acquista valore solo per una croce e poi sfuma diventa insignificante. Gli viene attribuito un valore enorme: è il paravento ed il sigillo per la nuova classe cafona e padrona. E' l'arma spuntata nelle mani dei fessi che si credono grandi. E' diventato unico, di preferenza , ma anche di scambio, per corrispondenza, comprato. E' diventato noioso e perdita di tempo. Per i nostri impegnati nel continuo gioco delle parti, dove si scambiano i ruoli nella commedia dei palazzi, Madama e Montecitorio, perchè sanno bene della sua inutilità dato che esso sancisce e sigilla una linea di potere già definita, al massimo definisce alcuni particolari e dettagli. Per il popolino, cassaforte del bene, (ripetiamo per noia le solite cazzate!) invece è solo rinunciare al mare o alla campagna per adempiere questo suo ruolo importante ed irrinunciabile: ci risiamo con le lusinghe e prese per i fondelli. Tu amico di merende non sei eletto , non ti preoccupare farai il sub-acqueo pardon sub-commissario, il presidente di un nulla, l'assessore esterno: è garantita sempre la continuità nella mangiatoia esclusiva. Il voto non spezza niente, ma legittima. La sua celebrazione e manifestazione comporta una sequenza noiosa e burocratica: riempire carte con la raccolta di firme, predisporre liste zeppe di rincalzi ed illusi, rispettare la tempistica per la presentazione, accettazione ,estrazione ,campagna ed infine aspettare la canonizzazione. Qualche volta anche i capocomici sbagliano sul set e diventa tragedia mentre per i nostri siamo alle comiche. Non preoccupiamoci ci pensa Papì ad aggiustare tutto e i bimbi capricciosi ed irrequieti possono tornare a giocare dopo aver incassato ramanzine, tirate di orecchi e qualche volta sculaccioni. Il PDL, Panino Della Libertà , nutre e rinforza il popolo. E ridaie! E' tutto preordinato nella nostra Italia, nulla è lasciato al caso.
Alora ci dobbiamo rassegnare, certo che no!
Diamo un valore a questo gesto e facciamolo diventare proficuo e produttivo come la nostra società richiede nell'adorazione del suo dio: il denaro.
Quotiamolo in borsa.
Poniamolo sul mercato come le pere e le fragole esposte e facciamolo vendere a chi offre di più.
Si formeranno, a tal fine, gruppi di amici, di compari, di illusi ,di furbi , come meglio si crederà. Si faranno listini locali di voti, variabili nel numero di adepti, riempendoli ed abbellendoli di parole e segni altisonanti. L'ipocrisia è e sarà la madre suprema del nostro vivere. Ogni cittadino sceglierà in libertà ( che bello!) la sigla colorata ed appariscente a cui aggregarsi e consegnare il suo unico bene. Questi listini saranno affidati a brokers spregiudicati ed affaristi che li cercheranno di vendere con una quotazione minima nelle fiere delle vacche, pardon a piazza Affari. I potenti o i loro prestanonome pieni di denaro e risorse cercheranno di acquistare i voti minimi per il raggiungimento dei loro desideri: presidente, assessore, consigliere. Nessun numero garantirà la vittoria del singolo ed allora si cercherà l'acquisto del maggior numero possibile. Resterà inteso che più la competizione sarà forte più salirà la quotazione : il voto sarà in balia del mercato.
Basta con le solite centomila ,ora cento euro, strappate o con il paio di scarpe che si ricongiungono dopo . Basta con i ricatti, le promesse inutili, gli ammiccamenti e le prestazioni!
Basta con candidati più numerosi degli elettori!
Tutto dovrà svolgersi alla luce del sole ed i padroni del vapore sapranno la quotazione del voto sulla piazza che salirà o scenderà in quest'asta della dignità dove i poveracci la venderanno .( niente di nuovo sotto il sole, solo che ora si fa nelle tenebre!). Niente burocrazia, niente sospetti e denunce tutto sarà legittimo nel rispetto ossequioso del Dio del nostro tempo. Si elimineranno frastuoni e rifiuti nelle strade. Cesseranno le preoccupazioni del candidato a farsi bello nel santino,a ricercare frasi comiche e melanconiche, ad elemosinare, rompere e ossessionare i cittadini. Finalmente non sentiremo le solite barzellette a chi la spara più grossa. Altro che l'elemosina dell''otto per mille la chiesa farebbe listini molto sostanziosi su tutto il territorio con possibilità di quotazioni elevate. Risparmieremo tempo e denaro anzi ci guadagneremo tutti il popolo subito con questa manciata di noccioline gli altri il potere, anticipando ciò che onestamente han rubato ma che riprenderanno con i dovuti interessi con le cariche e le mazzette. Non la meneranno più con la legittimazione ed i comunisti, pezzenti morti di fame o taccagni, saranno finalmente fuori dal gioco. Se la burocrazia e la politica costerà almeno sapremo perchè: han dovuto sborsare tanti soldini per essere eletti.
I giudici finalmente potranno farsi un'ora in più di sonno al mattino e riprenderanno la famosa toga nera sostituendo quella rossa esistente nel parlatoio della carta stampata.
Il vuoto sostituirà il voto.
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