Lunga vita a noi.
giovedì 15 aprile 2010
Mustafà gonfia il petto
Lettera di ringraziamento ai sudditi
Noi Mustafa Michellud Al Iorine Bin Abbuffaten sommo onoratissimo e fregatissimo califfo del califfato del Molise rivolgiamo in questo giorno di vittoria e felicità per i nostri beduini del mare un saluto alla nostra servitù, pardon popolo. La nostra figura si sta proiettando verso l'apoteosi totale e stiamo spazzando via le ultime ridotte di opposizione al nostro splendore. Tutti i cammelli del regno blaterano ed emettono bramiti o rummel di gioia. Anche l'ultimo di loro, benchè azzoppato, incitrullito e imbiancato, è riuscito a salire su per le scale del palazzo ed arrivare “uno” contro cavalli di razza ( Si fa per dire per avvalorare la vittoria , sono sempre degli asini o vecchi ronzini quelli che corrono!) . Abbiamo sistemati tutti i nostri cammelli, in special modo, quelli più inutili ed inoffensivi che nessun mercante avrebbe mai acquistato. Questi ottimi portatori d'acqua, ubbidienti e scattanti ai nostri ordini vigileranno nei feudi più lontani e porteranno sempre più pappa per la nostra mangiatoia. Confermiamo la nostra fine abilità nell'arte del mercante in fiera che vende per cammelli semplici caproni ed acquista piccioni spacciandoli per falconi. Stiamo perseguendo con tenacia il nostro obbiettivo : riportare il nostro amato territorio alle sue antiche origini nel segno delle nostre tradizioni. Esso diventerà nuovamente deserto, luogo sacro dei nostri padri. Senza usare la forza ma semplicemente le mazzette ed il piacerificio stiamo lentamente spopolando il nostro regno da intrusi ,infedeli usurpatori, per riportarlo a quello splendore di landa bruna e solitaria, dove il vento ed il sole domineranno incontrastati ed il nostro popolo ritornerà finalmente ad essere nomade ( emigra e non rompe ) e dedito alle sue capre (riacquista il suo abito di buzzurro e pecoraio). Il nostro acume politico faro per la strategia di governo ci permette di allontanare i discredenti, carichi di conoscenze e capacità, lasciando sul territorio i beduini genuini, ignoranti ed ubbidienti. Ora li facciamo chiamare dottori, assessori, presidenti ma son sempre cafoni e tarpani. Essi rappresentano l'essenza vera del nostro popolo di sottomessi ed esprimono lo spirito stesso del nostro esistere, delle nostre origini. Stiamo sconfiggendo lo sviluppo e le prospettive del futuro blasfemo inceppando il suo percorso con servi incompetenti posti nei punti chiave al fine di riportare la semplicità e l'ignoranza dei nostri avi.
Che grande vittoria per il nostro califfato!
La nostra azione inscindibile dalla nostra indole di mercante ci porta di continuo a raccattare tutti i cammelli ed anche le capre e caproni che pascolano nella nostra terra. Nasce allora la necessità di allargare le mangiatoie ma noi,furbo e taccagno, li lasciamo pascolare nelle stalle dei venditori. Diventano nostri infiltrati , al nostro soldo, e ci fiancheggiano nelle campagne di conquista. Un laudo e plauso mandiamo, a tal proposito, ai giovani capretti ( che credono di essere i “zurri” della mandria) dei greggi guidati dei nostri primi servitori ,Men RUTUF e AN-al AZZECCA , che con abili manovre han ingarbugliata la matassa o per dirla alla paesana “hann 'mbriacata la ciuccia “ e ci hanno consegnato la vittoria prima di andare alla guerra. Ricordiamo la prima strategia di favore messa in atto da AN al Azzecca a Campobasso che con la sua baby creatura ha scompaginato lo schieramento avverso che è stato ulteriormente indebolito dalle azioni di disturbo ai fianchi di Men Rutuf. Panzer ovvero geometra di campagna si insedia.
Ringraziamo la meravigliosa mossa politica sempre dei nostri fedeli servitori posti nelle leve di comando del campo nemico operata a Montenero per cui vincere è stato una normalità.
Il capolavoro dei nostri è stato a Termoli dove i capoccia hanno fatto passare le loro sporche porcate come capricci di bimbetti viziati e amnesie di vecchi rincitrulliti per consegnarci il dominio della città alla reggenza del nostro cammello barelliere. L'ultimo baluardo , la provincia di Campobasso, è in apparenza sotto la dominazione a noi avversa ma lo sceriffo Mascellonen ed il vicesceriffo Pien Porcaro Magnen, ed i suoi tre porcellini, sono nostri fidati scudieri e pascolano e si abbuffano in libertà da noi benedetti.
"Il resto è noia" per dirla come il nostro ugual rango nella canzone.
Villani del califfato adulatemi e chinate la schiena che vi porterò sempre alla vittoria.
Lunga vita a noi.
Lunga vita a noi.
Per Mustafa Michellud Al Iorine Bin Abbuffaten HIP HIP HIP URRA'
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