E' settembre le vacanze sono finite ed anche nel califfato del Soliman, sputazza di territorio nel grande deserto e simil a macchia di cacca di mosca sullo stivale del sultanano , il sommo Abbuffà, padre padrone ritorna nella sua reggia e si appresta alle consuete pulizie delle sue stalle. Come in ogni regno la forza dello stesso dipende dagli animali, capre, cammelli e dromedari, che si posseggono. Il Nostra ama i cammelli perchè sono animali mansueti ed ubbidienti. Non hanno molta intelligenza ma trottano e galoppano sempre seguendo il padrone e, poi, sono dotati di gran spirito di adattamento : si spostano con facilità da una stalla all'altra e subito si ambientano.
Quest'anno riveste particolare importanza perchè nel prossimo o anche prima, dipende dalle lune e bizze degli animali, si farà la solita grande fiera quinquennale del regno. E' molto importante perchè con essa si decidono le stesse sorti del califfato ed in principal modo del suo califfo. In questa occasione ritornano in auge i cammelli che diventano oggetto del contendere e fonte primaria della supremazia sui signorotti minori e vicinori. Abbuffà uomo esperto e navigato è uscito vittorioso nelle ultime due fiere dopo che si era impadronito del regno con un colpo di mano e complotto senza ferir nessuno.
Sa benissimo come domare i suoi cammelli: li mantiene, li rinnova li redarguisce li onora e li distrugge. Ma principalmente gli offre una mangiatoia sempre piena dove sguazzano e si abbuffano.
Abbuffà non è contento delle sue vittorie e vuole strafare e per essere sicuro anche della prossima stringe amicizia con gli altri signorotti, che sembrano all'apparenza sfidarlo. Il Grande, uomo dal cuore magnanimo, per amicizia e rispetto ma essenzialmente per far quadrare i fatti suoi si offre di ripulire anche le loro stalle. Sicuro della sua stalla ,uomo acuto e di parola, subito si mette all'opera e cerca di piazzare nelle stalle altrui i cammelli migliori che nella prossima fiera non creeranno problemi a quelli di proprietà. Analizza i cammelli esistenti nelle stalle vicine e considerato il cammino seguito ne deduce che sono animali altamente affidabili e convince i padroni a lasciarli al loro posto. Ottime bestie per la fiera e per il successivo pascolo di cinque anni. I giovani acerbi ed inesperti provenienti dalla masseria Pentra sono discreti cammelli da fiera e sono mansueti anche perchè privi di balle. Quello giovan del mare , dormiente sempre per cui passa inosservato e non lascia tracce, e quello di razza nana della masseria Monforte son talmente docili e servili che hanno perso l'uso della lingua per emettere bramiti o forse latrare. In fin dei conti non osano nemmeno più far sentire la loro voce, si accontentano di poche carrube e tirano avanti. Un solo cammello sembra irrequieto, anzi malato, si muove sempre , si agita ad ogni rumor di foglia e parla e scrive: può andar bene per valorizzare anche gli altri.
Il vicino massaro più potente del regno sta raggiungendo un accordo favorevole per i suoi nuovi cammelloni, oni perchè di stazza notevole, per condurli alla fiera e riportali vincenti nelle stalle. Principlamente si preoccupa del figliolo e del nuovo che avanza, nuovo perchè da poco approdato alle sue stalle ma vecchio e navigato, circondato sempre da docili cammellini. Nella sua bontà infinita si adopera per accontentare le potenti famiglie del regno e si preoccupa di trovare insieme una nuovo rifugio ai loro cammelli che non ce l'hanno e corrono il rischio di venir scartati alla fiera o addirittur di non parteciparvi. Per il cammellino, per il lampadino scarafone e per il piccolo trombato ma giovin-vecchio condottiero , amico da sempre di merende, trova una nuova casa rinnovata per cui almeno è garantita la partecipazione ed hanno un tetto dove ripararsi, . Sarebbe un peccato sono collaudati ed affidabili per inezia e fedeltà. Spera ,altresì, di trovare posto in qualche stalla all'avvenente cammella, utile già per la fiera del mare. Ama i cammelli ma una cammella rinvigorisce il gruppo. Gli altri quadrupedi esistenti , introvabili ed insignificanti, saranno sciolti e lasciati di girare in libertà tanto non se ne accorgerà nessuno della loro perdita e mancata partecipazione. Nessuna preoccupazione per la sua mandria sarà rinnovata o immutata non cambia niente. Le stalle son ripulite e la fiera è assicurata.
Abbuffà sei grande! Viva
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