mercoledì 16 febbraio 2011
La sindrome "HUBRIS"
Da non confondere con "RUBIS" , ma della serie : "LEI NON SA CHI SONO IO".
In merito si riporta l'articolo del Dott. MICHELE TANSELLA ( professore di Psichiatria,direttore del Centro Oms di Ricerca sulla salute mentale,Università di Verona) pubblicato sull'espresso nella rubrica "SALUTE " MALATTIE MENTALI.
Hubris è un termine greco non facilmente traducibile, che significa arroganza, orgoglio, tracotanza, presunzione. Nelle tragedie greche indica il peccato commesso dall'uomo che non sa riconoscere i suoi limiti e si sente uguale o superiore agli Dei, ignora temerariamente le loro leggi e alla fine vede punito il suo orgoglio. Lo stesso termine è stato poi utilizzato in contesti diversi, a indicare sovrastima delle proprie capacità, sentimenti di onnipotenza, atteggiamenti narcisistici, specie da parte delle persone che sono in posizioni di potere.
Lord David Owen, medico e politico inglese, ha pubblicato un volume e alcuni lavori scientifici, uno dei quali uscito recentemente sulla rivista scientifica "Brain", nei quali descrive la "sindrome hubris" . Questa sindrome, caratterizzata da comportamenti arroganti e ispirati a presunzione, che si accompagnano a una preoccupazione maniacale per la propria immagine, sarebbe affine a tre disturbi di personalità : quello narcisistico, quello antisociale e quello istrionico, inclusi nella classificazione americana dei disturbi mentali (it DSM IV). E si svilupperebbe gestendo il potere, specie se ciò succede a lungo.
Essa rappresenta dunque una specie di "intossicazione da potere" e può affievolirsi e persino scomparire quando la persona lo perde. Per poter parlare di "sindrome hubris" , secondo lord Owen, devono essere presenti almeno tre o quattro sintomi di una serie di 14, come ad esempio: " Predisposizione a compiere azioni che mettano se stessi in buona luce; esagerata preoccupazione per la propria immagine ed il proprio aspetto; modo messianico di parlare di ció che si sta facendo e tendenza all'esaltazione, nei discorsi e nel modo di fare; tendenza a parlare di se in terza persona, fiducia eccessiva nei propri giudizi, con scarsa considerazione per i consigli e le critiche degli altri; una fiducia eccessiva in se stessi e nelle proprie opinioni".
Se il principale fattore di rischio è il potere, fattori protettivi sono l'umiltà, il senso dell'humour, l'autocritica e l'autocontrollo, la disponibilità ad ascoltare i suggerimenti di persone vicine che non hanno paura di manifestare le loro critiche. La patogenesi di questa sindrome, secondo lord Owen, comprende un set di fattori predisponenti geneticamente determinati, che interagiscono con fattori ambientali. La sua neurobiologia sarebbe legata ai sistemi dopaminergici, noradrenergici e serotoninergici nel cervello. Non esistono cure mediche per questa sindrome, ma è possibile una riabilitazione che rinforzi l'effetto dei fattori protettivi.
Ogni riferimento e puramente voluto, pardon casuale.
Il solito messaggio di un dottore comunista ,che riprende il pensiero , fritto e rifritto, dai consueti e vecchi tomi polverosi della sinistra saputona e bacchettona, per attaccare il nostro amato e grande presidente BERLUSCONI. E' un complotto continuo contro l'uomo eletto da popolo, che ha la fiducia del parlamento, che ci governa con prospettive ed ottimi risultati e che toghe rosse lo perseguitano e la sinistra non sconfiggerà mai.
Che balle cambiamo disco!!!
Qualunque scritto o leggero soffice di vento è subito interpretato come crocefissione del Santo.
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