Il merlo ritorna alle amate sponde e riprende a garrire al vento.
È un canto potentissimo,bellissimo,anche se talvolta il ritornello arriva a ripetersi con un pizzico di monotonia è pero’ effettuato a squarciagola, dal profondo dell'anima senza dubbi o incertezze nelle varie note,insomma è il canto della libertà.
Ormai siamo lo zampillo d'europa, attenzione non sorgente viva di energia e culla di arti e saperi,ma zimbello per le nostre cazzate degnamente rappresentate dal capo massimo e dai suoi dignitari.
Due sono i modi di dire che definiscono in pieno il popolo italiano.
Fa facilmente il il frocio con il culo degli altri.
Quando il padreterno creò il creato si accorse di non esere stato giusto nella distribuzioni delle bellezzze anzi aveva calcato troppo la mano per quel lembo che si infila nel mediterraneo ed allora per controbilanciare non ci mise i tedeschi o gli svizzeri ( pensate come l'avrebbero migliorata e conservata!) ma semplicemnete “ GLI ITALIANI”.
All'estereo ridono di noi e noi siamo orgogliosi di come siamo, anzi osanniamo il nostro capo ed i suoi sottocapi che ci rappresentano degnamnente.
In Cina e finito a gennaio l'anno del topo in Italia continua alla grande l'anno della “zoccola”.
Il servilismo non era così viscido e strisciante nemmeno nell'antichità dove il servo aveva e conservava la sua dignità: aspirava fortemente alla sua libertà. Anche il cane rifiuta l'osso se sa di non meritarlo : In Italia !
Le parole sono belle auliche ma prive di riscontro non costruiscono ideee: siamo sempre l'italiano della barzelletta del francese e del tedesco: la spariamo sempre più grossa ma è pur sempre una balla.
Noi miseri inutili friiamo ( friggiamo) con l'acqua,ci arrangianmono viviamo con poco (24.000€ all'anno li sogniamo!) mentre il Nostro si fa liquidare come extra dagli amici del consorzio 250.000€ come premio alla carriera e nella Regione oltre alle 20.000€ mensili spende e spande i nostri soldi.
Scusate ma a cosa servono questi soldi spesi dal Nostro mensilmente, forse onora l'anno italiano?
I nuovi assessori comunali, primario, dirigente, tecnico in tre comuni, non sono minimamente sfiorati dal pensiero ( non dico dignità) di mettersi in aspettativa per onorare la nuova carica e meritare lo stipendio. Ma siamo pazzi, mangiano comodamente anche nel troccolo comunale.
Il piccolo uomo bacia ed abbraccia Micheluzzo e cosi fa il vicepresidente ed il capogruppo, uno in più.
Il campobassano si vende per un biglietto di fiera (2€) o di pinocchio (6€).
Ma quando diciamo basta e prendiamo una mazza e meniamo alla cecata (cieca) e facciamo un lago di ossa e mucchio di sangue.
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