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lunedì 30 gennaio 2012
domenica 29 gennaio 2012
DOVERE DI CRONACA
E' d'obbligo ritornare sulla notizia pubblicata in merito alla situazione penosa dei canali di scolo a mare in c.da Marinelli a Termoli e provenienti dalla zona industriale di "Pantano Basso" (nucleo industriale di Termoli).Post del sabato 5 novembre 2011 O DIO DEL CIELO SALVACI DALLE BOMBE D'ACQUA.
Le immagini di seguito pubblicate parlano da sole ed evidenziano in modo eloquente l'egregio lavoro svolto per la pulizia dei canali. ( le prime 4 rappresentano lo sbocco verso il mare, all'orizzonte, mentre le altre due i canali provenienti dal nucleo ).
Il canale della zona industriale costeggia la strada che conduce al nucleo dalla zona di Rio vivo di Termoli ed è perfettamente visibile dall'auto percorrendo questa direttrice per cui si può notare la sua recente pulizia ed il suo stato libero da erbacce e residui per tutto il suo percorso.
Il cittadino una volta tanto osserva e plaude l'impegno per il rispetto del territorio da parte dei responsabili.
Hanno fatto bene il loro dovere di amministratori a salvaguardia del bene pubblico, non sono "EROI" ma semplicemente onesti lavoratori.
Sarà un caso ma ad ogni denuncia di abbandono del territorio è seguita sempre l'azione immediata dell'Amministrazione preposta che si è impegnata a risolvere il problema segnalato . Vedasi a tal proposito anche il post del venerdì 1 luglio 2011 -Esimio ASSESSORE ALL'AGRICOLTURA del Comune di Campobasso- in merito alla segnalazione del degrado di parte del verde nel Comune di Campobasso.
Non si vuol prendere il merito dei risultati raggiunti in seguito alla denuncia documentata perchè si crede sempre nell'esistenza di Amministratori responsabili ed attenti al loro dovere per cui si ritiene che i lavori erano stati già programmati. Tuttavia ci piace sottolineare l' impegno, nostro e di tutti, ad essere attenti e vigili del territorio perchè se il cittadino è presente le Amministrazioni si sentono controllate e penso si adoperino con più solerzia a fare semplicemente il proprio dovere.
Non potranno essere distratte perchè il cittadino sentinella invita all'azione.
venerdì 27 gennaio 2012
LA PASSERELLA DELLE SECONDE FILE
Ballarò è la vetrina di questa Italia, la passerella delle secondo file.
Bellezze o presunte tali , anche rigorosamente bipartizan, bionda e bruna, si piazzano dietro ai cosiddetti grandi ed aspettano la lucetta rossa della telecamera per cercare di cogliere l'attimo al fine di esaltare di essere ed apparire. Sono ferme ed impassibili , rispettose della creanza del padrone di casa, alla ricerca spasmodica della posa migliore. Fanno capolino dalla spalla dell'oratore come gli angioletti custodi della nostra fanciullezza.
Il primo piano raffigura qualcosa di vivo, in un lento movimento esaltato dalle variazioni facciali del personaggio. Lo sforzo di esprimere idee, dare logicità alle parole e partecipazione al contenuto è accompagnata da questa maschera in evoluzione e mai eguale. Di contro, sullo sfondo si stagliano volti amorfi, privi di espressioni, vuoti nel lor sembrare manichini senza vita. Diventano soprammobili nel salotto del capo eppure rubano la scena e distogliono lo sguardo. Creano diversivi .
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PASSERA e la Passerotta |
MARONI e la Marronina |
E' il fedele specchio della politica attuale in questo nostro paese e principalmente della nostra regione moscerino.
Son finiti gli attori protagonisti. Ormai non sanno interessare le platee e di conseguenza disertano i palchi ed , allora, le scene sono dominate dalle comparse delle seconde file. Elementi inutili, non recitano non parlano, ma mimano l'indifferenza e l'immobilismo, segno della loro vacuità. Son buoni solo per riempire ed abbellire ed a volte alzare la manina per votare secondo copione, come indicato dal capocomico.
E' un momento particolare e definirlo difficile è poco e dalla scena si sono defilati il nostro Governatore e l'assessore principe : non dominano, non sparano sentenze, non si osannano ( della serie " se non mi avvanta mamma, mi avvanto Io").
Stesso discorso nelle file di madama contraria, al secolo opposizione, dove il capo , almeno il tessitore delle fila, è volutamente scavalcato dalle seconde file che cercano la passerella a tutti i costi. E pur di raggiungerla sparano vento nell'aria tempestosa, ossia strombate inutili e scoordinate dal contesto.
Il consiglio regionale ha stancamente liquidato il libro dei desideri dove i furbi trascrivono tutti i sogni derubati e carpiti dal sonno perenne dei poveri fessi che pascolano in questa terra dominata dal dio Morfeo. Quale programmazione è possibile fare, quali investimenti prevedere, quali servizi erogare, se i soldi bastano solo per soddisfare il lavoro ( che bestemmia!) ,i capricci ed i desideri dei politici e dei loro amici di combriccola presente e passata!
La sanità è ormai come il vecchio nobile e decrepito fabbricato del signorotto, dove il principe gozzoviglia e festeggia con i soliti del suo rango svuotando "la credenza" ma lasciando cadere a pezzi la costruzione ed il suo impalcato incurante dei poveri diavoli usufruitori dello stesso. Per risparmiare si rottamano i primari con incentivi favolosi e poi li si richiama come "consulenti", anzi a volte si garantisce loro anche una poltrona nelle stanze della politica. ( doppio stipendio garantito, e che stipendi!) Si risparmia a discapito del servizio infatti il consulente ,ben pagato, è difficile se non impossibile reperirlo nelle emergenze ed allora una sala operatoria prontamente allestita dalle formiche infermieri è ferma in attesa del patreterno che passeggia comodamente con il cane per le vie di Roma.
Intanto una vita umana si spegne.
Nel silenzio e nell'indiffrenza si smobilitano gli ospedali da chiudere rendendoli sempre meno efficienti e privi di personale per cui sarà lo stesso cittadino ad abbandonarlo perchè non sarà in grado di fornire servizi adeguati. Il primo attore è salvo, Lui ha semplicemente ratificato una situazione sancita dai suoi sciocchi sudditi.
Si parla della salute ! Della nostra sopravvivenza!
Emigreremo anche per cullare ancora la speranza della vita.
venerdì 13 gennaio 2012
Oggi 12 gennaio si festeggia santo“NO” da Vaffa
La
chiesa il 12 gennaio festeggia san Barnardo da Corleone, il frate
buono, ma poi per non lasciarlo solo ci infila tanti altri :San
Modesto, San Ferreolo,Sant'Aelredo,Sant'Arcadio,Santa Cesira
(Cesaria),Santa Taziana ,Santi Tigrio ed Eutropio.
La
politica in Italia oggi ha festeggiato ed ha brindato , ha ha avuto
l'opportunità di battezzare nuovamente il suo”NO”, buono per il
frate, e la Consulta per non lasciarla solo ci mette anche il suo
“NO”. Doppia bocciatura in contemporanea per il popolo italiano:
il parlamento nega l'arresto del deputato Cosentino e la Corte
Costituzionale respinge i due referendum e salva il “porcellum”.
Doppio champagne per la politica : «siamo intoccabili e decidiamo
solo noi ». Due schiaffi forti agli italiani che , da
illusi e sognatori quali sono, sperano sempre inutilmente che
qualcosa cambi : la casta canta e suona il popolo!
Il
passaporto dell'impunità è salvo e le elezioni prossime sono
garantite per tutti gli amici dei vari cartelli ..politici.
In
tutte le sedi regionali e locali la festa è ancora più grande
perchè la porcata di salvare il porcellum garantisce a tanto oscuri
Scilipoti, ora a umile servizio dei boss romani ( i classici
lingienisti di paese), di ottenere il sospirato posto in prima
fila nelle prossime elezioni anche in sedi lontane, fuori dalle
indiscrezioni dei paesani.
Si chiudano gli occhi e si pensi alle tante mezze cartucce della nostra politica molisana, ai portatori di rotoli e si immagini quanti di essi saranno nel parlamento prossimo, porcellum imperante.
Si chiudano gli occhi e si pensi alle tante mezze cartucce della nostra politica molisana, ai portatori di rotoli e si immagini quanti di essi saranno nel parlamento prossimo, porcellum imperante.
Si
scoperchia , a tal proposito, il politico furbo, l'arlecchino servo
di due padroni: cavalca l'onda popolare con sparate sporadiche che
gli permettono solo di rafforzare il potere. E' con il popolo e
combatte le sue battaglie , ma poi ,sconfitto , accetta di buon grado
le stesse regole contro cui si scaglia apparentemente
indignato.
Solo chiacchiere fumose e nei fatti il più falso di tutti. Per esempio se il capobastone “X” non accetta il porcellum e si dovesse andare al voto con questa legge dovrebbe, se fosse coerente, fare primarie serie di partito per far decidere al popolo i candidati ,come lui si batte . Campa cavallo!
Solo chiacchiere fumose e nei fatti il più falso di tutti. Per esempio se il capobastone “X” non accetta il porcellum e si dovesse andare al voto con questa legge dovrebbe, se fosse coerente, fare primarie serie di partito per far decidere al popolo i candidati ,come lui si batte . Campa cavallo!
Si
guardi in quest'ottica il conterraneo nazionale più famoso : ha
utilizzato a man bassa questa possibilità eleggendo sempre i “
Munnizza” che lui vuole e poi scimmiotta , per i popolani, sul
palcoscenico politico prima raccogliendo firme e poi montando sdegno.
La politica dei due piccioni ,che lui mangia , con una fava ,che
elargisce ai poveri fessi che gli credono. Il suo operato è
perfettamente in linea con quello del nano, del cerebroleso, ( lo ha
perfettamente. emulato anche nella ittica di acqua dolce : il trota e
la carpa), di boccuccia a culo di gallina, di mister orecchino, di
stenditore lenzuolato.
Si
predica bene e si continua a razzolare: innovazione nella continuità
o continuità nell'innovazione? Sono solo giochi di parole
,belle per gli allochhi.
Pretendiamo
, nel nostro piccolo, dal consigliere che si scaglia contro i costi
della politica di ridursi effettivamente la sua indennità
costituendo e pagando un equipe di giovani laureati ,con il massimo
dei voti, che lo aiutino nelle scelte tecniche, legali e
amministrative per la programmazione regionale. Campa cavallo!
Domani
si farà la solita comparsata e passerella per gli eletti del CS per
dire speriamo il non solito nulla, visto che si dovrebbe parlare di
finanziaria in poco meno di tre-quattro ore! Si era partiti di fare
uno studio solo sul vitalizio dei regionali: come eliminarlo o
tantomeno ridurlo nella legalità.
Oggi
in questo buio pesto almeno una notizia buona ci illumina e ci rende
felici : il tribunale di Lanciano rende giustizia a due lavoratori
della Sevel ingiustamente licenziati, reintegrandoli nel posto di
lavoro con contratto a tempo indeterminato e riconoscendogli un
risarcimento di sei mensilità.
In
bocca al lupo cari compagni ( scusate la digressione, ma è più
forte di me) e che la vostra gioia odierna per la giustizia sia
segno di speranza futura per tutti noi.
mercoledì 11 gennaio 2012
LA NATIVITÀ a CAMPOBASSO
Nell'oscurità della villa comunale "DE CAPOA" tra i solitari e vecchi alberi, nella abbandonata rotonda con balaustra in marmo si erge nella sua maestosità la nuova rappresentazione scenica della natività con figuranti viventi. E' un quadro compatto ricostruito su una semplice struttura metallica, dipinto con semplici ed umili elementi.
Si innalza verso il cielo su diversi livelli esaltato da effetti luminosi che impressionano i vari angoli su essa ricreati. Si è riprodotto uno squarcio settecentesco dove ricorrono gli elementi e i personaggi classici con i loro simbolismi della tradizione popolare rivisitata sin dalla sua base nei luoghi vivi e significativi i della vita dell'epoca.
E' il lavoro certosino di tanti volontari e non dell'Associazione "Città viva" di Campobasso portato avanti in condizioni climatiche disagevoli ( pensate che la mattina del 6 nevicava e tirava un gelido vento) sotto la regia di varie figure responsabili dell''idea progettuale. Si è risvegliato ed animato un luogo,ormai desueto di questa nostra città.
Il presepe è stato visitato da circa 5.000-6.000 persone che si sono alternate tra i viali della villa De Capoa , con code di almeno un ora dato che si entrava a gruppi di circa 100, nelle serate del 6-7 -8 gennaio.
Possa il nuovo essere un piacevole auspicio di cambiamento, alimentare il vento delle speranze e spazzare i soprusi ricreando armonia,giustizia e solidarietà sociale.
Le foto successive riportano vari spot della scenografia.
lunedì 9 gennaio 2012
LA RICREAZIONE È FINITA
Dopo il fermo biologico della macchina amministrativa e produttiva nel lungo ponte di Natale domani 9 gennaio si presume che riprendano le attività normali. In questo maledetto paese la sequenza di tre giorni festivi a cui succedono altri due o tre e poi altri ancora intervallati da pochi giorni lavorativi diventa una striscia interminabile di blocco totale di tutte le attività. Si ferma tutto ed in primis i santuari, le cattedrali, le chiese e le sacrestie della politica ed anche la TV delle stelline ed il calcio degli stelloni. Gli attori e i santoni inattivi vanno a riposare le stanche membra al mare caldo dei tropici in casette di paglia e fango. Col cavolo! In alloggi super lussuosi da pochi, pochi denari, alla portata dello stipendio misero del lavoratore medio, con la piccola differenza che quel dannato deve lavorare due mesi per raggiungere la somma per un giorno di “suite”. E' la relatività del tempo. Poi si parla di ” la pezzenteria vuole lo sfogo “ quando ci riferiamo ai poveri miserabili che vanno a Cortina ed a stento prendono i denari delle loro badanti.
Dopo questa lieve digressione si ritorniamo al riprendere il tram della monotonia, intesa come lavoro. Oddio, parlare di “riprendere” a lavorare in quei carrozzoni inutili esistenti e nei nostri uffici regionali, dove la noia è una virtù, è pura blasfemia. Di contro per alcuni è tragico perchè questo verbo ha perso senso nel lungo ponte del riposo per cui diventa “restare “, a casa naturalmente. Il posto di lavoro è evaporato come le calde acque che hanno bagnato le chiappe dei padroni.
Si riprende anche per i nostri piccoli politici ( non perchè bassi di statura o poveri in canna, tutt'altro, ma perché inutili per questa misera Regione) la lenta quotidianità a sollazzarsi nel dolce far niente infarcito delle solite parole inutili di circostanza e presenzialismi a funerali e vetrine.
Ebbene cari signori le feste son finite è pure la ricreazione, ora dovete rimboccarvi le maniche e cominciate a marciare. Modo nuovo per muoversi per persone abituate di solito a passeggiare, anzi scorrazzate su “autone” pilotate . I tempi sono difficili e lo devono essere anche per voi. In special modo non ha senso che gli agnelli si rivolgano al lupo per avere protezione, dato che esso perde il pelo ma non il vizio, ma ai cani pastori eletti nell'opposizione da cui si aspettano invece risposte e fatti . Non da tutti, dato che alcuni hanno utilizzato questo carrozza per giungere allo scopo, visto che le altre del treno del navigato manovratore erano tutte occupate.
Il padron del vapore e i suoi garzoni proclamano tagli e cambiamenti, son solo specchietti per gli allocchi dato che continuano a fare esattamente quello che hanno interrotto di fare in questo lasso di tempo della campagna elettorale: l'occupazione ed il saccheggio del bene comune.
E' giunto il momento per i consiglieri regionali di buona volontà , che si ritengono dell'opposizione, di raccogliere le forze e tutti insieme lavorare per quei principi per cui si è lottato. ( lotta: parola forse pesante per personaggi che hanno girato solo per raccattare voti necessari all'elezione, fine ultimo dell'aspirazione personale)
Il popolo è stanco ed attende che si dia concretezza ai paroloni e proclami della campagna elettorale.
Non ha senso procedere a ranghi sparpagliati e tantomeno con uscite e sparate isolate su argomenti secondari ma non per questo importanti ( La spesa del concerto di fine d'anno, le nomine ultime all'Arpa, il problema del traporto su rotaie, l'uscita dalla commissione per l'approvazione del bilacio2010) . Sembra di voler sparare pallini per evitare i “botti”. Una manovra diversiva per evitare di parlare dei problemi veri che interessano in primis gli stessi consiglieri e che il popolo chiede con insistenza : riduzione dei costi della politica e privilegi. Non è accettabile questo procedere individuale teso solo ad accrescer la propria risonanza per restare sulla cresta dell'onda nella prospettiva, quasi certa, del ritorno alle urne .
Se non si ricavano risorse dalla riduzione dei costi della politica e dallo spreco sanitario ( altro tasto dolente dove si favoreggiano solo amici e figlioli a discapito della vera assistenza e funzionalità. Vigiliamo sulla scelta del primario alla chirurgia vascolare il cui unico scopo è quello che potrà nominare successivamente, è nella sua discrezionalità, come vice qualcuno che non ha diritto ma forti conoscenze e poi diventerà di fatto il capo per la latitanza del primario. Attualmente per questo gioco il reparto è senza primario , ma è il santuario meta continua di tutti i dottori della sanità per ingraziarsi il capo e avanzare. Andare a vedere per credere! ) non ha senso parlare di sviluppo e prospettive di lavoro considerato le inesistenti risorse disponibil.
E' necessario agire sui settori parassiti ed improduttivi ed il popolo vi seguirà e lotterà con voi, altrimenti vi spazzerà come gli altri.
Non dimenticate che il consiglio deve approvare entro maggio il nuovo Statuto , lo impone la legge.
Quindi l'eliminazione dei costi e privilegi può benissimo passare entro questa nuova stesura e approvazione.
sabato 7 gennaio 2012
SE CI STRINGIAMO CI ENTRIAMO TUTTI
Il mondo era largo terribilmente largo ora è stretto maledettamente stretto. Si sono occupati tutti gli spazi disponibili. Si è stati capaci di crearne nuovi, reali e virtuali ,utili ed inutili e puntualmente il prepotente di turno si è arrogata la doppia possibilità ,anzi la tripla possibilità di esserne il padrone. Il possesso spesso dell'uno o dei tanti non è stato solo personale ma lo si è elargito al famigliare prossimo. Esaurita la cerchia stretta di consanguinei si è data l'opportunità di insediarvi il compare, il parassita, l'amante, il compagno di merende, il fedele paggetto: si sono allargate le famiglie. La famiglia dominante è diventata una banda ramificata sul territorio, un centro indiscusso di potere. Anzi per essere ai tempi, dove anche le parole cambiano e si evolvono, è diventato un partito.
L'occupazione dei centri nevralgici con individui della cricca è stata sistematica ed il benchè minimo dubbio ha sfiorato la mente del capo bastone se costui era un idiota o un competente. La linea di demarcazione tra l'imbecille ed il competente si è sempre più sbiadita sino a scomparire nella visione delle varie cricche, tutto era a vantaggio dell'appartenenza.
Il guaio è che si è avuto una prevalenza di citrulli insediati in questi posti di comando.
In quest'ottica si comprende l'inutilità di chiedersi se per essere Direttori della Fondazione Cultura Molise bisogna avere almeno come minimo la laurea , tralasciando le peculiarità che la carica impone; se la consulenza per l'incarico di comunicazione della sede romana della Regione Molise deve essere affidata ad un giornalista bravo o alla figlia giornalista; se a capo dell'azienda in crisi si mette il manager esperto o il vecchietto componente del gruppo; se a presiedere gli Enti Regionali si insedieranno professionisti del settore o compari disoccupati ( trombati nel gergo attuale); se a primario del reparto si sceglie il migliore sul territorio o l'incapace che nominerà vice il predestinato di turno ( a volte anche le leggi vanno rispettate, tanto si baipassano)
La gestione della società della sua prospettiva di vita è scivolata a poco a poco tra le mani di questi gruppi. Le scelte economiche, di sviluppo e di crescita sono state e saranno casuali, all'insegna della spesa incontrollata e senza fini.
Si son gettati una marea di denari nella voragine dell' opulenza. Di contro il debito cresceva ,cresce e crescerà a dismisura .
É il mondo produttivo? I professionisti, i commercianti ,gli industriali, gli artigiani ,gli operai ,gli impiegati, hanno permesso indifferenti questo scempio perchè la politica ha elargito a tutti denari facili, lavori inutili, prebende e silenzi. Tutti hanno munto e vissuto nel lusso e nello spreco per cui la politica non interessava dato che la loro attività lavorativa dava sicurezze economiche e vita spensierata.
Ma ora che la ricreazione è finita e l'Italia ed il nostro Molise si sono ristretti, saltano all'evidenza le storpiature esistenti. Rivediamo con occhi differenti la nostra classe politica, anzi la osserviamo per la prima volta con lo sguardo giusto, e ci rendiamo conto della sua inefficienza, dei suoi enormi privilegi ed incapacità di governare il nostro futuro.
Altro che disquisizioni di economia , di capitalismo, di sviluppo, di analisi complicati: lasciamoli sui libri ed a quei dotti che vivono tra le nuvole. Diciamo terra terra , volando bassi con il rischio di atterrare e farsi male che se vogliamo vivere tutti in questo momento dobbiamo ridistribuire il reddito ed il lavoro fra tutti.
-Riduzione del costo della politica : nessuna auto di rappresentanza,( se la comprassero la macchina); nessun vitalizio e negli anni di politica si continuano a versare i contributi dell'attività che si faceva ( a messo che se faceva qualcuna!); un solo incarico politico ( basta essere contemporaneamente sui banchi del Comune della provincia, della regione,dell'Ente); o politica o attività lavorativa ( nessun medico ha detto di fare per forza il politico se non conviene); controllo dell'attività e presenze come per ogni lavoratore ( decurtazione per le assenze ingiustificate); stipendio al massimo 3-4 volte quello medio del lavoratore italiano ( tetto di 5.000 euro netti mensili omnia comprensivi); eliminazione del premio di inserimento a fine legislatura.
-Via il doppio,triplo lavoro.
-Reddito minimo per tutti, compresi i giovani in cerca di primo impiego.
-Via stipendi oltre i 50-75 mila euro anuui per i nostri dirigenti regionali
-La pensione o vitalizio non deve essere cumulabile con altro reddito.
-Pensione massima di 4.000 € mensili ( Mi domando ma un vecchietto con 20 mila euro di pensione che cavolo ci fa?)
Queste sono e saranno solo belle parole perchè i boriosi dominanti non si stringeranno mai, anzi credono che sia il loro normale tenore di vita e non c'è niente di scandaloso viaggiare con il macchinone e l'autista, disporre del bancomat e telefonino dell'Ente, prendere una barca di sodi, riscuotere il premio di inserimento, prendere il vitalizio dopo un solo mandato ( che pacchia prendono 2.000 euro cumulabili mentre un prof con tanto di laurea ne prende 1700 dopo 40 anni!!!!).
Dobbiamo tutti agire e farci sentire, solo un forte movimento di opinione li farà scendere dal piedistallo.
Io personalmente sentirei tanto il desiderio di entrare in consiglio regionale e prenderli a schiaffoni specialmente quei due faccioni. Che goduria!!!!
Non siamo da meno al tunisino, al libico e all'egiziano che incuranti del pericolo hanno lottato per la libertà, se l'hanno raggiunta o la raggiungeranno lo vedremo negli anni a venire.
lunedì 2 gennaio 2012
MONTI e la puttana
Umberto Eco, straordinario testimone del nostro tempo con riflessioni originali sui nostri giorni, nella sua rubrica “la bustina di minerva” sull'espresso del 28 dicembre 2011 riesce a centrare in pieno con un paragone letterario il giudizio sul governo del tecnico professore MONTI. Coglie il rapporto tra la sua vicenda e la novella di Maupassant “ Palla di sego”.
La novella narra la storia di un gruppo di 10 persone in fuga su una carrozza sul territorio francese ,invaso dai prussiani.
La protagonista è Palla di sego, una rubiconda prostituta che, nello spazio ristretto della diligenza, si trova a convivere con un gruppo di nove persone appartenenti a diversi ceti sociali della borghesia e del clero. Tutti sono ansiosi di sfuggire all'invasore e di raggiungere zone più tranquille dove curare i propri interessi.
Durante il viaggio Palla di Sego è dapprima mal tollerata ma poi accettata perchè da loro da mangiare. La fame fa passare sopra il disprezzo sociale. Durante il viaggio la diligenza è bloccata in un albergo perché un ufficiale prussiano pretende il soddisfacimento dei propri desideri sessuali da Palla di sego. Lei, animata da vero spirito patriottico, rifiuta sdegnata di cedere al nemico, anche se di fronte al denaro aveva sempre abbassato la sua guardia ed alzata la gonna. Gli altri viaggiatori in un primo tempo sono solidali, ma col passare dei giorni davanti alla prospettiva di veder interrotto il loro tragitto, la spingono a cedere. Blandiscono ed esaltano il gesto in nome del bene comune. Alla fine Palla di sego, immolata al pudore delle dame e alla preghiera delle suore, si sacrifica per gli altri e la diligenza riparte. La poveretta accolta e blandita nel momento del bisogno, viene ora rimessa al proprio posto con disprezzo maggiore ed emarginata . Quello che ha fatto oscura la nobile causa che l'ha spinta.
La protagonista è Palla di sego, una rubiconda prostituta che, nello spazio ristretto della diligenza, si trova a convivere con un gruppo di nove persone appartenenti a diversi ceti sociali della borghesia e del clero. Tutti sono ansiosi di sfuggire all'invasore e di raggiungere zone più tranquille dove curare i propri interessi.
Durante il viaggio Palla di Sego è dapprima mal tollerata ma poi accettata perchè da loro da mangiare. La fame fa passare sopra il disprezzo sociale. Durante il viaggio la diligenza è bloccata in un albergo perché un ufficiale prussiano pretende il soddisfacimento dei propri desideri sessuali da Palla di sego. Lei, animata da vero spirito patriottico, rifiuta sdegnata di cedere al nemico, anche se di fronte al denaro aveva sempre abbassato la sua guardia ed alzata la gonna. Gli altri viaggiatori in un primo tempo sono solidali, ma col passare dei giorni davanti alla prospettiva di veder interrotto il loro tragitto, la spingono a cedere. Blandiscono ed esaltano il gesto in nome del bene comune. Alla fine Palla di sego, immolata al pudore delle dame e alla preghiera delle suore, si sacrifica per gli altri e la diligenza riparte. La poveretta accolta e blandita nel momento del bisogno, viene ora rimessa al proprio posto con disprezzo maggiore ed emarginata . Quello che ha fatto oscura la nobile causa che l'ha spinta.
Monti sembra Palla di sego.
Tutti gli Italiani ed i partiti in particolare, tranne gli uomini in verde, gli chiedono di sacrificarsi a guidare il paese per fare quello che loro non sanno o non hanno voluto fare.
Ora che Monti lo ha fatto tutti incominciano a guardarlo male.
Si susseguono la spietata lucidità sull'altalena delle speranze e delle disillusioni.
La speranza di essere accettati dalla gente è seguita sempre da una brusca ricaduta nella posizione di partenza: esclusione e rifiuto.
Allo stesso modo viene messa a nudo la crudeltà delle persone "rispettabili": meschine e ipocrite.
MAUPASSANT AVEVA CAPITO TANTE COSE!
Monti è la puttana. La e congiunzione per molti diventa verbo!
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PS Terminata l'era del nano ( speriamo che sia vero per sempre) anche le parole ritornano alla normalità : scompare l'avvento della "escort" e ritorna la primitiva e colorita " puttana" o signorile " prostituta"
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PS Terminata l'era del nano ( speriamo che sia vero per sempre) anche le parole ritornano alla normalità : scompare l'avvento della "escort" e ritorna la primitiva e colorita " puttana" o signorile " prostituta"
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