Ballarò è la vetrina di questa Italia, la passerella delle secondo file. Bellezze o presunte tali , anche rigorosamente bipartizan, bionda e bruna, si piazzano dietro ai cosiddetti grandi ed aspettano la lucetta rossa della telecamera per cercare di cogliere l'attimo al fine di esaltare di essere ed apparire. Sono ferme ed impassibili , rispettose della creanza del padrone di casa, alla ricerca spasmodica della posa migliore. Fanno capolino dalla spalla dell'oratore come gli angioletti custodi della nostra fanciullezza.
Il primo piano raffigura qualcosa di vivo, in un lento movimento esaltato dalle variazioni facciali del personaggio. Lo sforzo di esprimere idee, dare logicità alle parole e partecipazione al contenuto è accompagnata da questa maschera in evoluzione e mai eguale. Di contro, sullo sfondo si stagliano volti amorfi, privi di espressioni, vuoti nel lor sembrare manichini senza vita. Diventano soprammobili nel salotto del capo eppure rubano la scena e distogliono lo sguardo. Creano diversivi .
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PASSERA e la Passerotta |
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MARONI e la Marronina |
E' il fedele specchio della politica attuale in questo nostro paese e principalmente della nostra regione moscerino.
Son finiti gli attori protagonisti. Ormai non sanno interessare le platee e di conseguenza disertano i palchi ed , allora, le scene sono dominate dalle comparse delle seconde file. Elementi inutili, non recitano non parlano, ma mimano l'indifferenza e l'immobilismo, segno della loro vacuità. Son buoni solo per riempire ed abbellire ed a volte alzare la manina per votare secondo copione, come indicato dal capocomico.
E' un momento particolare e definirlo difficile è poco e dalla scena si sono defilati il nostro Governatore e l'assessore principe : non dominano, non sparano sentenze, non si osannano ( della serie " se non mi avvanta mamma, mi avvanto Io").
Stesso discorso nelle file di madama contraria, al secolo opposizione, dove il capo , almeno il tessitore delle fila, è volutamente scavalcato dalle seconde file che cercano la passerella a tutti i costi. E pur di raggiungerla sparano vento nell'aria tempestosa, ossia strombate inutili e scoordinate dal contesto.
Il consiglio regionale ha stancamente liquidato il libro dei desideri dove i furbi trascrivono tutti i sogni derubati e carpiti dal sonno perenne dei poveri fessi che pascolano in questa terra dominata dal dio Morfeo. Quale programmazione è possibile fare, quali investimenti prevedere, quali servizi erogare, se i soldi bastano solo per soddisfare il lavoro ( che bestemmia!) ,i capricci ed i desideri dei politici e dei loro amici di combriccola presente e passata!
La sanità è ormai come il vecchio nobile e decrepito fabbricato del signorotto, dove il principe gozzoviglia e festeggia con i soliti del suo rango svuotando "la credenza" ma lasciando cadere a pezzi la costruzione ed il suo impalcato incurante dei poveri diavoli usufruitori dello stesso. Per risparmiare si rottamano i primari con incentivi favolosi e poi li si richiama come "consulenti", anzi a volte si garantisce loro anche una poltrona nelle stanze della politica. ( doppio stipendio garantito, e che stipendi!) Si risparmia a discapito del servizio infatti il consulente ,ben pagato, è difficile se non impossibile reperirlo nelle emergenze ed allora una sala operatoria prontamente allestita dalle formiche infermieri è ferma in attesa del patreterno che passeggia comodamente con il cane per le vie di Roma.
Intanto una vita umana si spegne.
Nel silenzio e nell'indiffrenza si smobilitano gli ospedali da chiudere rendendoli sempre meno efficienti e privi di personale per cui sarà lo stesso cittadino ad abbandonarlo perchè non sarà in grado di fornire servizi adeguati. Il primo attore è salvo, Lui ha semplicemente ratificato una situazione sancita dai suoi sciocchi sudditi.
Si parla della salute ! Della nostra sopravvivenza!
Emigreremo anche per cullare ancora la speranza della vita.
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