lunedì 11 ottobre 2010
RANDAGISMO
Il randagismo riflette la condizione di abbandono di animali domestici o vicini all'uomo e che li porta a vivere ai margini della società umana. Questo fenomeno si ingigantisce e prende ad interessare lo stesso uomo che ne copia le linee essenziali e le trasforma come sue linee guida nel campo politico scorrazzando e dominando nella nostra Italia e nella vostra regione sputazza, il Molise.
Per randagismo (wikipedia) si intende, in genere, la condizione di animali o individui politici che sono stati abbandonati dal proprio padrone o si sono smarriti o si sono allontanati , e che si trovano quindi a vagare per proprio conto. Più in generale si può intendere per randagio qualsiasi esemplare normalmente considerato "da compagnia" che vaga senza padrone o fuori da un branco e che va errando per il mondo senza meta e senza dimora a prescindere dalle cause del suo stato.
Animali o individui sembrano due identità distinte ma sono convergenti ed a volte si identificano.
Sembrerebbe un vagabondare libero avendo perso, per vari motivi, l'originario detentore il proprietario il padrone, un muoversi in solitudine o in branchi e che, talvolta, costituisce 'problema di sicurezza' per la società. Invece la sua condizione vissuta in assoluta tranquillità che gli permette di spostarsi , in apparenza , sciolto da catene e guinzagli ,in ogni dove per raggrupparsi, isolarsi ed si aggregarsi nasconde il suo malessere ed il suo servilismo. Offre sempre i suoi servigi a nuovi padroni. Inoltre, la vita si svolge in condizioni difficili e questo lascia un fondo di 'cultura selvaggia' da impiegare in caso di perdita del sostegno o per conservarlo.
Scegliere di randagiare è l'opportunità che da l'illusione apparente della libertà ed indipendenza , ma per mangiare e campare si deve sempre elemosinare il cibo che qualcuno da perché non si è capaci di cacciare le proprie prede. Sino a quando la pappa è assicurata e garantita dal capobranco o un suo sottoposto si fa il perditempo a girovagare con le compagnie più disparate. Si formano e si sformano mandrie o greggi o gruppi singoli sul territorio valutando l'opportunità animalesca di arraffare più cibo e prendendo ad assumere l'aria del gaudente dell'indipendente. L'istinto di conservazione porta a scegliere con indifferenza non solo branchi amici ma anche quelli nemici : tra animali conta il numero non l'appartenenza.
Ma allo scadere della pappatoria garantita scompare l'istinto del randagio e si riabbassano le orecchie, si riposiziona la coda tra le gambe e si ritorna nell'ammucchiata scegliendo con opportunismo e tatticismo il padrone che offre le migliori garanzie per sopravvivere per un altro ciclo: un'altra tornata di mangiatoia bassa. Rientra in simbiosi con il detentore del potere, il capoccia e mantiene nel suo confronto un rapporto docile e servile : pura strumentalità. All'interno della relazione gli scambi sono chiari e marcati da una certa durezza ed il subalterno deve svolgere le funzioni del pastore da guardia, dell'assistenza nella caccia o pigliare i topi per così contare su un minimo di protezione e sostegno.
All'interno della logica dello scambio i cuccioli e le cucciole vengono tenuti nel numero minimo, utile a svolgere il compito per cui, in tal modo, si limita la necessità di disfarsi di elementi adulti che restano al loro posto sino a che morte non sopraggiungerà.
Ricompare il vecchio dai quattro peli spelacchiati che cerca di rientrare, si rivede il novello tornare al nuovo branco alternativo che il solito imperterrito cerca di formare per sconfiggere quello forte dominante. Il consueto sciacallo, proprio del randagismo più estremo, che vive sempre alle spalle del branco e sembra un orso con la pancia cerca di aggregarsi al brancone ma poi ci ripensa perchè non gli fanno il festino ed allora diventa lo scudiero nel territorio del branco emergente del capo perennemente incazzato. I giovanotti galleggianti , rientranti nella logica del minimo per la conservazione della specie, si accodano come quelli di taglia bassa, con il pelo imbiancato, inutili per cacciare ma numero nel mucchio. Rispuntano dalle selve e dalle fogne tanti dispersi o ritenuti tali ed avanzano per rientrare nel mucchio.
In quest'ultimo periodo si opera il trasformismo dell'animale di servizi ad animale 'da compagnia'.Si finisce per perdere ogni capacità di adattamento alla vita naturale a causa di una vita totalmente dipendente : dal punto di vista ecologico si trasforma in perfetto parassita. E' l'animale che, cooptato nel branco, perde prima l'animalità e poi la sussistenza.
Il randagismo diventa inevitabile, in crescita e, paradossalmente, una delle essenze della modernità.
I cani insorgono per la crudeltà della loro condizione ed abbaiano con foga perchè si sentono offesi nel paragone con questi individui : loro conservano sempre alto il senso di fedeltà e di dignità.
L'uomo quell'essere che si rispecchia ancora nei suoi simili e crede di poter vivere insieme nel rispetto, amore e solidarietà combatta questo pernicioso randagismo ed ingabbi , ammuseruoli, allontani questi randagi inutili e dannosi per la società.
Un semplice gesto di coraggio non limitato dalla paura e dall'opportunismo spicciolo può dare un senso alla vita.
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