domenica 9 gennaio 2011
Il boicottaggio , la nuova strategia del 2011
La nostra è una battaglia persa se continuiamo nel perseverare ad attaccare in campo aperto il berlusconismo e le sue derivazioni . Sono i padroni incontrastati della comunicazione e del modo di proporsi e detengono tutti i mezzi principali.
Fermo l'obiettivo di sconfiggere il berlusconismo e quindi non solo il suo capo BERLUSCONI, che poverino morirà come ogni essere umano, nella strategia da perseguire per il nuovo anno dobbiamo combattere con determinazione e non guardare e delegare. Dobbiamo trovare ed usare quei mezzi , alla nostra portata, che ci permettano di scalfire, almeno, questa poderosa macchina di potere.
Due sono gli elementi fondamentali che illuminano il cammino di questo fenomeno e dei loro campioni : il denaro ed il presenzialismo. Noi dobbiamo scendere sul loro campo preferito della comunicazione ma lavorare con pervicacia ai fianchi e non frontalmente e quindi non per usarla ma di bloccarla cercando di boicottare tutti quei flussi che producono denaro e nello stesso tempo i mezzi utili per esaltare e porre sempre in primo piano i protagonisti, nel bene e nel male.
La politica del basti che se ne parli ed oscurare le verità!
Cominciamo ad oscurare il TG1 di MINZOLINI e vediamo in alternativa alla stessa ora ( 13,30 e 20,00) il tg7 di Mentana, non è il contenitore della verità né tantomeno il vate dell'imparzialità ma almeno non gronda di lecchismo. Evitiamo il TG2 e guardiamo il TG3.
-tutte le reti del capo rete4, italia 1 e canale 5,
-i suoi giornali ( forse già ampiamnete ignorati ; IL GIORNALE, LIBERO, PANORAMA, e quellli del gossip),
-tutti i libri editi dalla MONDADORI, è dura ma anche Roberto Saviano se ha le palle può trovare un altro editore,
-le sue assicurazioni MEDIOLANUM ,
-la sua squadra di calcio MILAN.
Sarà più efficace un calo di audience del 1% con ripercussione sulle tasche del padrone che un calo di preferenze del 10% nei sondaggi. Per chi vive e mangia numeri, grafici e proiezioni, un movimento di boicottaggio con conseguenze economiche per il capo sarà un duro colpo che provocherà un terremoto nelle cifre ed un disagio crescente.
Non è infantilismo o come qualche solone vorrà chiamarlo ma è opportunismo pratico. Forse qualcosa potrà cambiare, proviamo.
Poi non pronunciamo più BERLUSCONI nel nostro linguaggio, evitiamolo nei nostri scritti, esorcizziamolo dal nostro pensiero, dalle nostre barzellette e dalle nostre satire.
FACCIAMOLO camminare come fantasma e scorrere nell'indiffrenza assoluta.
Le sue cazzate giornaliere facciamole apprezzare solo dai suoi accoliti, che sono ancora molti, ma noi non ingrossiamo questo fiume con le nostre attenzioni.
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