martedì 2 agosto 2011
Il mercato delle chiacchiere
E' estate, il caldo avanza o aspetta a venire e nel marcato si vende di tutto anche le chiacchiere. Non sono i dolcetti di carnevale ma parole pompose ed inutili per la salute, passano e non dicono niente. Anzi si propina l'elisir per la vita stessa o sopravvivenza del molisano perchè ci sono i soliti saltimbanchi che dicono di volere diventare governatore di questa disgraziata regione e si autodefiniscono i migliori ed hanno la famosa parola magica.
Nella fiera delle vanità si mostrano in tutto il loro fulgore e rispondono con entusiasmo e favore ad ogni richiesta.
Si parla di giovani e tutti declamano con foga ed articolazioni varie e complicate, dipende dal loro livello di esprimersi e dalla quota di politichese conseguita, che è il pensiero principe del loro programma: il futuro delle nostre speranze e la certezza del nostro sviluppo.
Si chiede cosa faranno per la cultura e tutti dicono che è il sale della loro politica,il motore dell'evoluzione del Molise e ,pertanto, la porteranno in tutte le salse in ogni posto : non esistono limiti e confini alle promesse.
Si bisbiglia il costo della politica e subito ognuno sciorina un elenco di azioni da fare per ridurre i privilegi degli altri ed eliminare e tagliare gli inutili ( loro sono i pirlastri dei nostri orizzonti) : le solite promesse alla “Arco”, ma nessuno tocca le tasche dei consiglieri.
Si invoca un azione sulla sanità e si scatenano nell'attaccare e criticare l'attualità immersa nella melma ed aspettano con ansia ( Aspetta e spera !) che il Commissario REX gli chiuda gli ospedali e tagli il personale altrimenti si contorcono sulle loro stesse parole e sanno che saranno acini duri da masticare.
Le rinnovabili, ( non le segretarie da cambiare ma le fonti di energie) affermano che sono le aspettative per la nostra regione ma basta con l'eolico selvaggio e ammaestrato, è trend e si cerca di ingraziarsi la folta schiera di associazioni composte da un numero elevato di componenti di numero pari al guerriero sannita o lega sannita ( son dispari ma tre son troppi), no al fotovoltaico invadente ed abbagliante, mai la biomassa fumosa, guai alle turbogas ed allora! Cavolo resta il nucleare o la vecchia candela e la lanterna ad acetilene.
Nessuno che dica di aver interessato in merito alle varie problematiche gruppi di lavoro composti da esperti veri e non di apparato, basta il loro sapere. E' una questione di mancanza di ignoranza!
E così si procede organizzando una una cena dal compare, nel Molise sono tutti compari, o partecipando a qualche incontro combinato dall'amico di turno che in questo ultimo mese si è scoperto attivo ed all'opposizione. Si riscoprono tutte le sagre paesane e tutti insieme, oltre agli altri consiglieri, si fa una sfilata ininterrotta salutando a destra e a manca, stringendo mani, sorridendo e menando la solita pacca sulle spalle.
Via con l'esposizione al banco di parole, paroline, paroloni ,ma mai parolacce, da mischiare e shacherare per magnificare chiacchiere condite e colorate: un ronzio verbale pervasivo che non comunica né esprime più nulla.
Le primizie dei partiti vanno avanti ed ognuno pensa esclusivamente a ricamarsi una posizione che gli permetterà di seder sull'amato scanno da consigliere per i prossimi cinque anni. A nessuno interessa il Molise tanto sanno che con il loro clientelismo, unico motore per la rielezione, non potranno mai confrontarsi con quello del loro Capo ma almeno sarà sufficiente per sopravvivere. E che sopravvivenza!
Emulano la fiera delle vacche ed ognuno cambia fattoria strombazzando trombe e scrivendo comunicati nella certezza di trovare, in base al numero di voti che crede di aver racimolato in questo quinquennio, il gruppo ( partito, associazione o lista civica) giusto che gli permetta di vincere alla lotteria delle regionali. Si parla che i candidati alle regionali saranno tanti e qualcuno dice che supereranno il migliaio, numero congruo come in ogni concorso dove i posti da assegnare sono 30 e vale la graduatoria per i successivi 6 .
E noi, poveri fessi ed illusi continueremo a lustrare le scarpe dei soliti furbi? Ad ascoltar con la bocca aperta ed il naso all'insù ? A sperticarci le mani per applaudire rumori e non melodie?
Se continuano le primarie dei partiti e dei candidati già eletti e non quelle del popolo, le nostre , allora prolunghiamo le vacanze e restiamo al mare sino alle prossime elezioni e, loro, se le giochino da soli con i loro paggetti.
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