venerdì 31 dicembre 2010

La fine e il principio

Auguri

Di BUONA FINE

-Al Commissario del terremoto,dell’alluvione,di tante disgrazie,della Sanità , AL DOTTORE , al GOVERNATORE della regione Molise Michele IORIO;
-Al Presidente dell'AICCRE (?), al Componente del Consiglio di Amministrazione del FORMEZ, al membro del COPPEM (??), al Revisore dei Conti della CPALRPA (???) ,al componente del CPLRCE ,del CSSCP, del PDL ( ????) , all’ AVVOCATO ,al Presidente del Consiglio Regionale del Molise Michele PICCIANO;
-ai  presidenti della provincia  di Campobasso sig. Nicolino D’ASCANIO e di Isernia Sig. Luigi MAZZUTO
- al Senatore, al Presidente , al GEOMETRA , al Sindaco di Campobasso Gino DI BARTOLOMEO;
-agli Assessori ombra;
-ai baldi govanotti artigliati nel futuro e comodamente seduti in via IV novembre Geom.TOTARO, Dott. ROMANO, Dott. DI LEVA, Ing. OTTAVIANO;
-al vicepresidente, al capogruppo del PD, al sig. consigliere regionale Antonio D’ALETE;
- a tutti i consiglieri regionali, fissi e saltatori;
- ai tanti scribacchini di fogli bianchi  ( compreso il merlo);
- ai  dirigenti regionali strapagati che vivacchiano e non dirigono;
-ai tanti consulenti che succhiano e non consultano;
-ai tanti professori esterni e senza titoli dell’UNIMOL;
- a tutti i parenti ed amici della casta, della cosca e della cricca;
-ai tanti fessi che ancora lavorano, si salutano e si rispettano

Augurissimi
 DI OTTIMO PRINCIPIO
                 e per tutto il 2011
                        e.......per sempre              

Al Governatore della Nostra Regione MOLISE

Al Presidente del Consiglio della Nostra Regione MOLISE

Ai  Nostri Presidenti delle province di Campobasso e Isernia

Al Sindaco della Nostra città, CAMPOBASSO

Ad Assessori presenti

A consiglieri responsabili, giovani e attempati

A dirigenti  validi e operativi

A consulenti utili ed a buon prezzo

A  professori veri dell’Università del Molise

Al Nostro Vescovo che invita a mangiare con i poveri e i derelitti e non dar da mangiare ai poveri

Ai nostri giovani che possano ritornare a calpestare questa amata terra

A tutti i molisani che onorano queste valli e montagne e credono e vedono il SOLE TORNARE A SPLENDERE

sabato 25 dicembre 2010

Nascere in una stalla

Buon Natale
a tutti noi  , e siamo tanti,
che crediamo
nell'innocenza del bimbo
nella semplicità del luogo
nella dignità dell'uomo
nella purezza dell'amor

Natale buono , anzi ottimo
per coloro che sono pochi,  ma stanno crescendo
che ricordano di questo evento solo la stalla
ed il loro vivere è una continua stalla
con la benedizione dei custodi della stalla
diffondono nel mondo solo il letame della  stalla

venerdì 22 ottobre 2010

IL DIRE E IL FARE

La politica è semplicemente il modo migliore, economico e veloce per fare denari , il resto sono solo illusioni e sogni  decantati per i soliti fessi. Economico perchè non spendi niente della tua vita per arrivare e veloce perchè in gioventù raggiungi gli scopi e non alla vecchiaia. ( vedi i Casini, i Gasparri, i Larussa , i Renzi, i Veltroni, le Finocchiaro, i Bossi, i Di Pietro, I Iorio, i Nagni, i Ruta, i Cavalieri, i Totaro, i Serchia, i Romano e tutti quelli che voi conoscete) .Ogni giorno ci confrontiamo con le chiacchiere ed i fatti e tutti si fanno ( o ci facciamo) abbindolare dalle prime trascurando i secondi , ritenendoli marginali oppure , se osiamo, siamo sommersi da fango, denunce o peggio lasciati nell'indifferenza o  tacciati di qualunquismo, antipolitica e comunisti. ( leggere alcuni commenti ricevuti in alcuni post dove si è avuto l'ardire di dire qualcosa prossimo alla verità, non la verità).  Qualcuno dice, sbuffando e sprezzante,  che sono sempre il solito lagnoso ed inconcludente , ma poi mi accorgo di non  esere poi tanto solo, anzi la compagnia aumenta. Mi è stata  inviata questa mail di protesta che gira sul Web e che comincia a  denotare segni di stanchezza e rottura del guscio dove ci si è rintanati o rinchiusi. Pubblico con piacere e spero che venga diffusa e recepita.
Domandatevi  cosa hanno votato in merito i Bersani, i Di Pietro ,i Rutelli, i Casini,  alfieri del diritto del cittadino, certo l'eletto non l'elettore. Almeno gli altri , i destri, sono coerenti, difendono i diritti dei pochi e non di tutti.
INCAZZIAMOCI , entriamo nei templi e prendiamoli a schiaffi e calci nel culo.
 
PENSIONI E ... CASTA
 
Il giorno 21 settembre 2010 un  Deputato di "opposizione" ha proposto l'abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura in quanto "tale trattamento risultava iniquo rispetto a quello previsto dai lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione". 

Presenti 525 (GOVERNO E OPPOSIZIONE ...) 
Votanti 520  
Astenuti 5 
Maggioranza richiesta261 
  • Hanno votato sì 22 
  • Hanno votato no 498
Ecco un estratto del discorso presentato alla Camera : 
“Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio. È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno - ce ne sono tre - e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C’è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità.

Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo ordine del giorno, è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati, chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono stati trattenuti all’ente di previdenza, se il deputato svolgeva precedentemente un lavoro, oppure al fondo che l’INPS ha creato con gestione a tassazione separata.
 
Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri nell’arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di ogni lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti realizzati.
 
Proprio la Corte costituzionale, con la sentenza richiamata dai colleghi questori, ha permesso invece di dire che non si tratta di una pensione, che non esistono dunque diritti quesiti e che, con una semplice delibera dell’Ufficio di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato, che consentirebbe di fare risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i cittadini e ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l’anno”.

venerdì 15 ottobre 2010

I tizzoni sotto la cenere

Si era visto uno scintillio di faville ed  avvertito un crepittio di ceppi poi il fuoco si è lentamnete addormentato lasciando il posto alla cenere.
Si  era cominciato a parlare delle prossime elezioni regionali ed alla provincia di Campobasso e si notava una vivace movimentazione, un'interessante partecipazione ed apparivano  nomi ,accordi, bozze di strategia : nulla la cenere copre i tizzoni. In genere si dice carboni  ardenti o brace  che covano sotto la cenere, ad indicare che sotto l'ndifferenza qualcosa si muove alla carbonara ( non alla pasta come qualcuno crede) in modo subdolo e silenzioso. Ma nel vostro Molise paragonare la nostra attuale classe politica a carboni infiammati  e brace viva  è un bestemmia ed anche un'offesa per questa nera pezzatura legnosa, si sfiora il  razzismo. Parliamo di tizzoni , semplici pezzi di legno anneriti dal fumo che non saranno mai  nero carbone e quindi  non servono sono inutili allo scopo.
Le forze che vorrebbero opporsi al governatore-commissario-bis  sono tante , anzi quelli che si autodefiniscono capi sono tanti ma la  truppa, nessuna. Al massimo rappresentano se stessi, se si fidano,  e forse il nonno la zia e qualche lapide cimiteriale e sempre i treamici del bar  (anzi sembra che siano aumentati ).  Eppure siedon ai tavoli per parlare, di che cosa non è dovuto sapere, ma solo immaginare. Essendo tutti maschietti parleranno di pallone e femminucce, la solita tiritera da bar e da basso tenore culturale, visto i commensali ed i tempi. Poi d'improvviso tutto tace.
Come i tizzoni covano sotto la cenere e si organizzano, predispongono i piani, si dividono le poltrone gli sgabelli e gli starpuntini, prevedono di spostare gli asini dalla stalla alle stanze. Parola d'ordine : tutti zitti nessuno deve sapere. Si tirerà a campare indaffarati  ( oddio qualcuno non ha niente da fare ma diciamo indaffarato) per tutto l'anno che ci separa all'appuntamneto senza concludere niente di ufficiale o di informare  i soliti aspettatori. Si avvicnano le scadenze  e tutto ancora tace mentre i consueti mansueti fessi ancora sperano  di dialogare,  di indire le primarie, di partecipare alle scelte. Si cincischia e si traccheggia sino ad arrivare con l'acqua alla gola alle scadenze ufficiali.  E allora bisogna concludere non c'è tempo da perdere e come d'incanto sgorgano  dal cilindro quattro conigliate propinate come ideee e programmazione.  I soliti, stavolta non i fessi, tracciano quattro linee ( non sul muro non ne sono capaci) programmatiche infarcite di sociale e populismo e si dicono concordi  e convergenti. Riscoprono l'acqua calda con le scelte sulle eterne  priorità :  lavoro, giovani , sanità ( non santità , i papi per adesso li lasciamo perdere )e bla bla bla. Sono noiosi e ripetitivi, non sanno dire altro se non quella strofetta imparata a memoria o qualche diritta in politichese.  Ed in tutto questo compaiono i  privilegiati al listino, le liste ed il nome del capoccia  anti IORIO. Sembra un'improvvisazione  ma condita con il quasi consenso popolare e fatta passare per la migliore con larga  partecipazione dove la vittoria dei tanti  è una chimera ma la rielezione dei soliti  una certezza.
Non è altro la solita zuppa di zucca dove le checocce son sempre checocce.
E' semplicemente l'uscita dei tizzoni dalle ceneri in cui hanno brigato e stretto alleanze di potere non di programma.
Lo scopo è sostituire non rinnovare.
La storia si ripete uguale da sempre.
Sarò monotono e catasfrofico ma il tempo sarà giudice delle mie parole.
Se non si avvereranno vuol dire, con mio sommo piacere,  che finalmente il servo ha osato alzare  la testa e comincia a guardarsi intorno e pensare.

martedì 12 ottobre 2010

Aiutiamo EMERGENCY

Pubblico con gioia un appello di EMERGENCY inviatomi da uno di voi ed invito tutti a sostenere il loro grande impegno.
Son spesi bene 2 euro per Emergency in confronto ai tanti che paghiamo e pagheremo per merito del nostro CommissarioGovernatore che spende e spande e poi ci affossa.
Forse dovremo fare un appello anche Noi a Emergency

Se vuoi che questa nostra storia continui hai tutti i numeri per farlo - Emergency
Cari amici,
dieci anni fa abbiamo chiesto una mano ai nostri sostenitori per costruire un ospedale a Goderich, in Sierra Leone. Lo abbiamo fatto perché sapevamo che sarebbe servito, e tanto, ma nessuno di noi allora avrebbe potuto immaginare quanto. Un numero? Trecentomila: 300.000 volte, in questi anni, una persona ha avuto bisogno di aiuto e ha trovato il nostro - il vostro - ospedale, che lo ha curato bene, gratis e con passione. Ma ancora non basta, nel Paese più povero al mondo, e i nostri pazienti continuano ad aumentare.
E allora?
Allora qualche altro numero: 3 nuove sale operatorie, 9 letti nella nuova terapia intensiva, 1 nuovo pronto soccorso, e la ristrutturazione delle 6 corsie di degenza... Abbiamo cominciato in questi giorni i lavori: perché il Centro chirurgico e il Centro pediatrico possano curare sempre più persone, e sempre meglio.


Ancora un numero?
45506, se vuoi mandare un SMS da 2 euro e far crescere l'ospedale.
Per saperne di più, trovi tutto qui.
Intanto, trecentomila volte grazie.
Cecilia Strada
Presidente
EMERGENCY
via Gerolamo Vida 11, Milano
tel +39 02 881881
fax + 39 02 86316336
http://www.emergency.it/

lunedì 11 ottobre 2010

RANDAGISMO

 Il randagismo riflette la condizione di abbandono di animali domestici o vicini all'uomo e che li porta a vivere ai margini della società umana. Questo fenomeno si ingigantisce e prende ad interessare lo stesso uomo che ne copia le linee essenziali e le trasforma come sue linee guida nel campo politico scorrazzando e dominando nella nostra Italia e nella vostra regione sputazza, il Molise.
Per randagismo (wikipedia) si intende, in genere, la condizione di animali o individui politici che sono stati abbandonati dal proprio padrone o si sono smarriti o si sono allontanati , e che si trovano quindi a vagare per proprio conto. Più in generale si può intendere per randagio qualsiasi esemplare normalmente considerato "da compagnia" che vaga senza padrone o fuori da un branco e che va errando per il mondo senza meta e senza dimora a prescindere dalle cause del suo stato.
 Animali o individui sembrano due identità distinte ma sono convergenti ed a volte si identificano.

Sembrerebbe un vagabondare libero avendo perso, per vari motivi, l'originario detentore il proprietario il padrone, un  muoversi in solitudine o in branchi e che, talvolta, costituisce 'problema di sicurezza' per la società. Invece la sua condizione  vissuta in assoluta tranquillità  che gli permette di spostarsi , in apparenza , sciolto da catene e guinzagli ,in ogni dove per raggrupparsi, isolarsi ed si aggregarsi  nasconde il suo malessere ed il suo servilismo. Offre sempre  i suoi servigi a nuovi padroni. Inoltre, la vita si svolge in condizioni difficili e questo lascia un fondo di 'cultura selvaggia' da impiegare in caso di perdita del sostegno o per conservarlo.

Scegliere di randagiare è l'opportunità che da l'illusione apparente della libertà ed indipendenza , ma per mangiare e campare si deve sempre elemosinare il cibo che qualcuno da perché non si è capaci di cacciare le proprie prede. Sino a quando la pappa è assicurata e garantita dal capobranco o un suo sottoposto si fa il perditempo a girovagare con le compagnie più disparate. Si formano e si sformano mandrie o greggi o gruppi singoli sul territorio valutando l'opportunità animalesca di arraffare più cibo e prendendo ad assumere l'aria del gaudente dell'indipendente. L'istinto di conservazione porta a scegliere con indifferenza non solo branchi amici ma anche quelli nemici : tra animali conta il numero non l'appartenenza.

Ma allo scadere della pappatoria garantita scompare l'istinto del randagio e si riabbassano le orecchie, si riposiziona la coda tra le gambe e si ritorna nell'ammucchiata scegliendo con opportunismo e tatticismo il padrone che offre le migliori garanzie per sopravvivere per un altro ciclo: un'altra tornata di mangiatoia bassa. Rientra in simbiosi con il detentore del potere, il capoccia e mantiene nel suo confronto un rapporto docile e servile : pura strumentalità. All'interno della relazione gli scambi sono chiari e marcati da una certa durezza ed il subalterno deve svolgere le funzioni del pastore da guardia, dell'assistenza nella caccia o pigliare i topi per così contare su un minimo di protezione e sostegno.
All'interno della logica dello scambio i cuccioli e le cucciole vengono tenuti nel numero minimo, utile a svolgere il compito per cui, in tal modo, si limita la necessità di disfarsi di elementi adulti che restano al loro posto sino a che morte non sopraggiungerà.

Ricompare il vecchio dai quattro peli spelacchiati che cerca di rientrare, si rivede il novello tornare al nuovo branco alternativo che il solito imperterrito cerca di formare per sconfiggere quello forte dominante. Il consueto sciacallo, proprio del randagismo più estremo, che vive sempre alle spalle del branco e sembra un orso con la pancia cerca di aggregarsi al brancone ma poi ci ripensa perchè non gli fanno il festino ed allora diventa lo scudiero nel territorio del branco emergente del capo perennemente incazzato. I giovanotti galleggianti , rientranti nella logica del minimo per la conservazione della specie, si accodano come quelli di taglia bassa, con il pelo imbiancato, inutili per cacciare ma numero nel mucchio. Rispuntano dalle selve e dalle fogne tanti dispersi o ritenuti tali ed avanzano per rientrare nel mucchio.

In quest'ultimo periodo si opera il trasformismo dell'animale di servizi ad animale 'da compagnia'.Si finisce per perdere ogni capacità di adattamento alla vita naturale a causa di una vita totalmente dipendente : dal punto di vista ecologico si trasforma in perfetto parassita. E' l'animale che, cooptato nel branco, perde prima l'animalità e poi la sussistenza.
Il randagismo diventa inevitabile, in crescita e, paradossalmente, una delle essenze della modernità.

I cani insorgono per la crudeltà della loro condizione ed abbaiano con foga perchè si sentono offesi nel paragone con questi individui : loro conservano sempre alto il senso di fedeltà e di dignità.
L'uomo quell'essere che si rispecchia ancora nei suoi simili e crede di poter vivere insieme nel rispetto, amore e solidarietà combatta questo pernicioso randagismo ed ingabbi , ammuseruoli, allontani questi randagi inutili e dannosi per la società.
Un semplice gesto di coraggio non limitato dalla paura e dall'opportunismo spicciolo può dare un senso alla vita.

mercoledì 15 settembre 2010

Cambiare o sostituire ?

Nella nostra regione comincia a crescere la febbre della politica per le prossime regionali del 2011 e le provinciali di Campobasso . I politici, intendendo per tali coloro che vivono esclusivamente di politica e sono tanti e stanno bene e non subiscono crisi, si mobilitano già da adesso ( anzi sono in ritardo), entrano in fibrillazione e cominciano a muoversi per raccattare voti per arrivare sicuri alla quota regalo , presumibile sui 2000 di media, molto meno per i partiti sputazza.
 Si riarma la pazienza e si sfodera la chiacchiera si rispolverano le parole ad effetto, si vendono paroloni e gli sprolochi si sprecano. Riappaiono i piaceri , si moltiplicano gli incarichi le consulenze e rifioriscono i servilismi, Che s'adda fa' pe campà' .
Tutti sono eccezionali, tutti promettono , tutti vogliono guardare con rinnovata fiducia al futuro alle innovazioni e danno spazio alle speranze e panzanate varie. E' un proiettarsi verso la vittoria. Di chi? Per che cosa si vince?.
 Bisogna cambiare pagina dice anche Iorio e gli fan eco i suoi cortigiani ed anche i pseudo avversari . Il verbo cambiare nella nostra lingua vuol dire di tutto : mutare,convertire,trasformare,correggere e diventare diverso. Viene abusato e stuprato da tutti i professionisti della politica ed al coro non si sottraggono coloro che partecipano alla cerimonia solenne ma non la celebrano ed allora vogliono essere i nuovi officianti .
Tranne qualche cecato tutti vedono la situazione non esaltante che si vive ed avvertono i disagi della gente e la loro rabbia ed allora avvertono il desiderio di tornare sul territorio: casa per casa si comincia la conta .
Si accusano gli altri, sempre gli altri sono i colpevoli del disastro attuale: Io sono l'alfiere senza macchia e senza paura.
Cambiare , certo. E' necessario ricominciare ma son finite le stagioni delle vacche grasse e la nostra minuscola società non può permettersi il lusso di avere parassiti con stipendi da favola. Bisogna realmente ridistribuire tra tutti le risorse esigue che siamo in grado di produrre senza creare forti squilibri tra chi lavora e chi amministra ed essenzialmente scovare inventori di iniziative e di nuove fonti di lavoro.
La politica come sin ora è stata pensata va cambiata : ritorna il solito verbo assillante.

Lasciamo le ideologie le sigle ed ora si abbia il coraggio di riportare in primo piano il rispetto, l'onestà e la legalità. Non è noiosa litania ma pura verità. Sembrano le tre parole ispiratrici della rivoluzione francese : fraternitè, legalitè e libertè. Son passati due secoli! E noi siamo ancora a questo!

Il verbo cambiare comincia ad avere senso se le parole, ormai si vendono a iosa nei mercatini e si intrecciano nei teatrini, son seguite da azioni concreti, fatti inoppugnabili che riaccendano finalmente nel cittadino spettatore la fiamma fioca della speranza a credere per lottare verso un futuro vicino.
La politica deve scrollarsi di dosso tutto il fango di privilegi, interessi, combine, ricatti, mazzette e riacquistare il volto dell'impegno sociale, di fucina di idee e di competenze, di legalità senza mire egoistiche di facile arricchimento sena sacrifici.
 Tutti concordano, anzi alcuni si sentono offesi perchè loro operano in tal senso. ( Boh !) Siamo noi che deviamo. E' facile per uomini senza faccia impegnarsi verso queste mete, poi, tanto una volta eletti,  si dimentica tutto. Famosa la battaglia di Arco, da non confondere con la pulsella Giovanna D'Arco di Orleans che morì sul rogo, che partì col suo Molise Civile con lo slogan di ridurre del 50% degli stipendi ai consiglieri e poi arrivò a diventare assessore ed ora presidente di un fantomatico Ente, senza battagliare per ridurre di nemmeno un cent per la politica.
 E allora! Semplice si va al voto con l'impegno di cambiare ma in attesa di poterlo fare da eletti se si vince si parte già con lo stipendio penalizzato perchè ogni consigliere lo divide con altri 5 giovani , una segretaria un avvocato, un commercialista, un ingegnere ed un architetto, nominati prima di essere eletti. Eleggi uno e paghi 6. Non si fanno assessori esterni, si eliminano tutti quei marchingegni e trucchetti che pompano lo stipendio e si elimina il privilegio delle pensioni d'oro. Piccoli passi per indicare che si vuole intraprendere seriamente il cambiamento vero, anzi la rivoluzione.
Almeno si dimostra che ci si impegna nella politica perchè ci si crede e non per puro opportunismo personale.  Questa idea, forse sarà anche balzana semplicistica,  ma è qualcosa per cominciare e deve servire a ricercare quegli elementi che rendano credibilità ed a differenziarsi .
Altrimenti  CAMBIARE  vuole dire SOSTITUIRE .
 Cambiando gli l'ordine degli addendi il risultato non cambia. E perché altrimenti io devo cambiare Iorio, Picciano,Berardo e via tutti gli altri con Ruta, Nagni, Di Leva, Totaro, Romano, Ziccardi, D'Alete . Qual'è l'elemento che contraddistingue gli uni dagli altri? Qualcuno illuso dirà i programmi: carta straccia da riempire i cessi. Trovate un appiglio valido, prova certa e solo allora il popolo cambierà idea e forse non andrà al mare, indipendentemente se ci sarà il sole o piove. Se non sapremo dimostrare con fatti concreti che si è  diversi tutto resterà immutato. Il popolo perde ed i soliti eletti vincono.

venerdì 10 settembre 2010

La pulizia delle stalle

Storiella delle lande desertiche
E' settembre le vacanze sono finite ed anche nel califfato del Soliman, sputazza di territorio nel grande deserto e simil a macchia di cacca di mosca sullo stivale del sultanano , il sommo Abbuffà, padre padrone ritorna nella sua reggia e si appresta alle consuete pulizie delle sue stalle. Come in ogni regno la forza dello stesso dipende dagli animali, capre, cammelli e dromedari, che si posseggono. Il Nostra ama i cammelli perchè  sono animali mansueti ed ubbidienti. Non hanno molta intelligenza ma trottano e galoppano sempre seguendo il padrone e, poi, sono dotati di gran spirito di adattamento : si spostano con facilità da una stalla all'altra e subito si ambientano.
Quest'anno riveste particolare importanza perchè nel prossimo o anche prima, dipende dalle lune e bizze degli animali, si farà la solita grande fiera quinquennale del regno. E' molto importante perchè con essa si decidono le stesse sorti del califfato ed in principal modo del suo califfo. In questa occasione ritornano in auge i cammelli che diventano oggetto del contendere e fonte primaria della supremazia sui signorotti minori e vicinori. Abbuffà uomo esperto e navigato è uscito vittorioso nelle ultime due fiere dopo che si era impadronito del regno con un colpo di mano e complotto senza ferir nessuno.
Sa benissimo come domare i suoi cammelli: li mantiene, li rinnova li redarguisce li onora e li distrugge. Ma principalmente gli offre una mangiatoia sempre piena dove sguazzano e si abbuffano.
Abbuffà  non è contento delle sue vittorie e vuole strafare e per essere sicuro anche della prossima stringe amicizia con gli altri signorotti, che sembrano all'apparenza sfidarlo. Il Grande, uomo dal cuore magnanimo, per amicizia e rispetto ma essenzialmente per far quadrare i fatti suoi si offre di ripulire anche le loro stalle. Sicuro della sua stalla ,uomo acuto e di parola, subito si mette all'opera e cerca di piazzare nelle stalle altrui i cammelli migliori che nella prossima fiera non creeranno problemi a quelli di proprietà. Analizza i cammelli esistenti nelle stalle vicine e considerato il cammino seguito ne deduce  che sono animali altamente affidabili e convince i padroni a lasciarli al loro posto. Ottime bestie  per la fiera e per il successivo pascolo di cinque anni. I giovani acerbi ed inesperti provenienti dalla masseria Pentra sono discreti cammelli da fiera e sono mansueti anche perchè privi di balle. Quello giovan del mare , dormiente sempre per cui passa inosservato e non lascia tracce, e quello di razza nana della masseria Monforte son talmente docili e servili che hanno perso l'uso della lingua per emettere bramiti o forse  latrare. In fin dei conti non osano nemmeno più far sentire la loro voce, si accontentano di poche carrube e tirano avanti. Un solo cammello sembra irrequieto, anzi malato, si muove sempre , si agita ad ogni rumor di foglia e parla e scrive: può andar bene per valorizzare anche gli altri.
 Il vicino massaro più potente del regno sta raggiungendo un accordo favorevole per i suoi nuovi cammelloni, oni perchè di stazza notevole, per condurli alla fiera e riportali vincenti nelle stalle. Principlamente si preoccupa del figliolo e del  nuovo che avanza, nuovo perchè da poco approdato alle sue stalle ma vecchio e navigato, circondato sempre da docili cammellini. Nella sua bontà infinita si adopera per accontentare le potenti famiglie del regno e si preoccupa di trovare insieme una nuovo rifugio ai loro cammelli che non ce l'hanno e corrono il rischio di venir scartati alla fiera o addirittur di non parteciparvi. Per il cammellino, per il lampadino scarafone e per il piccolo trombato ma giovin-vecchio condottiero , amico da sempre di merende, trova una nuova casa rinnovata per cui almeno è garantita la partecipazione  ed hanno un tetto dove ripararsi, . Sarebbe un peccato sono collaudati ed affidabili per inezia e fedeltà. Spera ,altresì, di trovare posto in qualche stalla all'avvenente cammella, utile già per la fiera del mare. Ama i cammelli ma una cammella rinvigorisce il gruppo. Gli altri quadrupedi esistenti , introvabili ed insignificanti, saranno sciolti e lasciati di girare in libertà tanto non se ne accorgerà nessuno della loro perdita e mancata partecipazione. Nessuna preoccupazione per la sua mandria sarà rinnovata o immutata non cambia niente. Le stalle son ripulite e la fiera è assicurata.
Abbuffà sei grande! Viva

venerdì 6 agosto 2010

DOPO I FUOCHI DELLA NOTTE

     di San Basso del  4 Agosto sul litorale di rio Vivo, spiaggia degli straccioni, a Termoli.
( Riceviamo e pubblichiamo)
Nell'Italia 
VERDINI per la vergogna
VERDI per la tracotanza e la cafonaggine
 VERDI le canne ...... sul mare

 una VERDE   gioventù...... si sveglia al mattino ,si fa per dire, all'esile fumo dell'utimo ceppo e  lascia .
........................  il  segno del suo passaggio













lunedì 31 maggio 2010

Il baluardo del nulla

Nel teatrino nazionale si celebra la farsa : province si ,province no. Nel vostro califfato,invece, si esalta la provincia del contado dei Monforte come ultimo baluardo allo strapotere di Mustafà. Una farsa nella farsa dato che non rappresentano nessuno, ma solo se stessi ed il capo clan si impunta come una asino e non vuole ragliare come ordina il padrone che spinge, incita e bestemmia. Gli ultimi difensori del popolo si stanno arrovellando in dibattiti accesi. Gli argomenti son tanti e di alto spessore e si dipanano sui  capisaldi fondamnetali: primo se dare senso ancora a questa istituzione e secondo se perseguire una linea programmatica che salvaguardi il territorio e lo proietti in un futuro prossimo verso una crescita ed uno sviluppo . Errore e pura illusione è il  nulla. Pura lotta tra bande dove le idee, i confronti si perdono in inutili giochi per aumentare i numeri ed  accapigliarsi per una seggia che non vale niente ( oddio per tanti è pur sempre una bella rendita) ma che permette di sollevarsi e quindi emergere dalla folla e farsi notare per la passerella delle prossime regionali. Agognato posto al sole di lusso, ambito per la succulenta paga dove si stravacca e si abbuffa. Alcuni personaggi ,invece, tirano per il puparo che li manipola e li fa svolazzare per un breve tempo come il battito d'ali di una farfalla. Il membro più pesante nicchia e fa intender che resterà  solo se avrà non un qualunque posto a sedere ma la poltrona più bella altrimenti si aggrega alla stalla dei cammelli di Mustafà.
Che bello spettacolo!
Ricamato come baluardo a Mustafà. Azz!!
I bimbi succhiano il pollice e pisciano a letto.
E i pecoroni, indegni eredi di guerrieri mai domi ,ostentano indifferenza.
Ultima dalle stalle del califfo: il cammello del lido sprizza gioia da tutti i pori e mostra i denti nel suo sorriso sfrenato perchè la termolesità ed il suo protettore han trionfato anche al giro d'Italia!

martedì 25 maggio 2010

L'economia del qualunquista

Economia, parolona mistica, oscura e impenetrabile ma non dovrebbe essere il semplice ” utilizzo di risorse scarse per soddisfare al meglio bisogni individuali e collettivi contenendo la spesa”? ( Wikipedia)
Una disciplina amica che dovrebbe scandire i ritmi del nostro vivere invece diventa una religione indefinibile, impalpabile ed i suoi sacerdoti la usano e la manipolano per creare, inventare sempre nuove vie complesse e intricate per fregare i tanti e favorire i pochi .
Lo scopo unico e quello di abbindolare gli sciocchi e magnificare i furbi.
La cancelliera teutonica richiama i suoi bischeri “ Le spese non devono superare le entrate” ed invita l'Europa a seguirla. Azz!! Finalmente una pensata geniale di economia spicciola, “della serva” per dirla alla paesana. Vuoi vedere che anche Angela è una sporca qualunquista!
Ma l'Italia il pierino della situazione svirgola e finge di non capire.
La crisi avanza, la disoccupazione incalza e la politica si allarga la panza !
La vocetta stridula, strascichi del bullismo giovanile, si inventa manovre e geniali trovate per mantenere e perpetrare lo status quo. Il verde ex cavatore di denti scudiero del demente lancia il 5 per cento in favore degli straccioni ed il divo Giulio risponde che è un aperitivo. I fannulloni del PD tacciono, concordano  e fanno orecchie da mercante. Baffino perderebbe gli spiccioli per comprare le sue scarpe extra luxe o per fare il pieno alla sua bagnarola da 20metri! E' accolto all'umanità, pardon unanimità, e con indifferenza tutto ciò che interessa o sfiora la verità : i porci mangiano troppe ghiande ed utilizzano più trogoli. Cade nel nulla nel dimenticatoio in fretta. Allora si cercano altri percorsi per fare cassa, tracciati sempre nel solco di perseguire lo scopo ultimo e nobile che viene sempre ripetuto sino alla noia ” Noi non metteremo mai le mani nelle tasche degli Italiani” E ti credo non vi troverebbero nemmeno un cent ma solo due palle talmente grosse che orlerebbero benissimo le grandi teste che ci governano. Il debito pubblico è un abisso senza fine ed allora puniamo gli sprechi, questi maledetti statali fannulloni,assenteisti ed incapaci,quelle schiere di vecchi sanguisuga che pensano di non lavorare più e di vivere di rendita, quegli invalidi tutti falsi che fanno vita gaudente: basta devono pagare , sono loro la causa di tutti i mali. Azz.!! Il qualunquista sciocco e sempliciotto concorda con la teutonica e pensa che il nostro paese non può permettersi il lusso di avere papaveri inutili,sbiaditi e  prezzolati oltre ogni decenza e schiere di parassiti che succhiano e non quagliano, non partecipano alle spese. Il cittadino non tecnico , non politico e quindi qualunquista invoca invece :
-l'eliminazione dei doppi ,tripli incarichi ( Cosa ne dite assessori al comune di CB che sedete ancora sugli scanni dirigenziali della ASL, mungendo due vacche! O Mustafà che non sai nemmeno quante cose fai, dato che non ne fai nemmeno una buona!) ;
-il riposizionamento degli stipendi dei dirigenti e dei politici a dei livelli compatibili con quello medio della massa, come ogni paese avanzato e non come bongo bongo, massimo sei volte con punte rare del dieci ( Papaveri inutili ed incapaci, visti i risultati, di Comune,Provincia, Regione,Asl, e.... non vi vergognate di prendere remunerazioni 10-15 volte superiori a quelle del fortunato occupato! Perchè gli altri sono disoccupati) ;
-abolizione delle consulenze da favola,( Vi fsichiano le orecchie amici di merende al soldo di Mustafà : Bartollino, Colavita,....);
-soppressione degli Enti inutili , attenzione la scomparsa di capi e capetti e non dei lavoratori ( Mandiamo a casa il cammello pentro e mascellone dismesso, Presidenti di comunità montane, i commissari , non di polizia! ) ;
-diminuzione drastico del numero dei politici e della loro busta paga, tanto integrano abbastanza bene con mazzette e tangenti.
Certo sarà un aperitivo per l'economia ma un buon augurio per il solito misero pranzo degli straccioni : tozzi di pane ed ossi di porco. Almeno la numerosa compagnia al tavolo dei sacrifici rende l'ombrello senza vasellina più facile da sopportare.
Poi si vorrebbe:
-Le intercettazioni costano tanto ed allora non le paghiamo alle compagnie telefoniche, Siamo o non siamo stato sovrano?.
-La barchetta elude le tasse perchè batte bandiera enne enne , bene allora stazioni in alto mare ma quando attracca paghi ed anche con gli  interessi.
-Il divo, il campione risiede all'estero bene ma se poi dorme spesso e sempre in Italia paghi molto caro il pernottamento.
-Il mercante l'imprenditore il professionista muoiono di fame bene ma quando comprano la villa, la barchetta ed il Suv paghino salato.
-Il politico, il funzionario mangia bene ma quando poi va al cesso, perchè deve pur cagare, paghi cara la carta igienica.
-Il medico,il barone univeristario, vuol fare il grande nel privato ma munge dal pubblico, bene abbandoni il pubblico e faccia il gradasso con il solo privato: la scodella deve essere unica e non multipla!
Invece sfornate di fresco  nella crisi
--Il governo Italiano , forte delle sue finanze, si permette il lusso di regalare le frequenze alle TV, (che strana coincidenza !), mentre gli altri paesi ci guadagnano miliardi di Euro,per inciso in Italia gli esperti hanno valutato che si potevano incassare circa 2 miliardi. Sono briciole non servono direbbe la vocetta con sarcasmo e le opposizioni tacciano, anzi incassano. Forse!
--Il consiglio del califfato del Molise, viste le notevoli entrate, decide di dare ai suoi diligenti dirigenti più denari dell'intero sultananato, ma  viene smentito e sputtanato dai suoi amici e  la decisione impugnata. Mustafàu Akbar.
Quanto è semplice ma allora sono un povero qualunquista e non un grande politico,manager o professionista di questi tempi.
Se sei povero, non hai il diritto di rendere la tua sopravvivenza una questione prioritaria.

martedì 18 maggio 2010

L'altra faccia

La nostra italietta viene rappresentata sempre con due facce. Una bella pulita che convince ammalia affascina l'altra insozzata che disgusta da fastidio, l'una vera che abbaglia l'altra falsa che delude, l'una popolana genuina che piace l'altra aristocratica pacchiana che deride. Le due facce servono all'occorrenza l'una per mostrare una realtà virtuale che cela e fa sfumare l'altra, quella vissuta. E' partita alla grande la pubblicità dell'otto per mille da donare alla chiesa cattolica ed allora si mostra la cristianità nella sua essenza pura e missionaria, vicino all'uomo e per l'uomo. Una facciata ideale e carismatica che serve a coprire quella falsa e bigotta , a finanziare una chiesa di burocrati prelati con alte cariche e ricche vesti , vicina al potere e lontana dai bisogni elementari dell'individuo. Domenica si è svolta la marcia della pace da Perugia ad Assisi, simbolo dell'esigenza primaria di ogni uomo e ogni uomo libero partecipa di contro a piazza S. Pietro,nel cuore della chiesa temporale, si celebra la figura del Papa e di tutta la gerarchia per illudere e convincere di essere la guida della spiritualità cristiana. L'intero apparato si mostra tronfio e trionfante portando schiere di persone da riempimento. Son tanti poveracci portati dalle parrocchie abbindolati da parroci convinti dai vescovi ubbidienti ai cardinali comandati da Benedetto. La ragnatela del potere è propinata come religione dell'anima, da far rivoltare le povere ossa di Francesco, Antonio, Benedetto,Madre Teresa e tante anime nobili e sublimi. Il nostro Mignottin non ha dubbi nella scelta e celebra dal suo schermo i padroni mostrandoli gaudenti in piazza S. Pietro e non affaticati ed ansimanti nella marcia della pace. Fa la paserella alle solite sottane nere col cifrullino rosso e ai chierichetti impomatati e falsi che illudono e pensano di comparsi l'eternità dell'anima e non di conquistarsela. Dell'altra faccia una notizia scarna e veloce senza immagini. Nei nostri lidi il faccione di Mustafà sorridente e pacioso viene sparato sempre in primo piano a rassicurare noi scemi del villaggio della sua bontà di governo ed ad ammaliarci per prendere la solita supposta senza vasellina. Insieme partecipa la moccioseria che si scambia le figurine e gioca "a mazza e piuz". Di contro il popolo arranca la, disoccupazione avanza le fabbriche chiudono. Chiediamo tutti la residenza al leghista Zaia o Cota , regioni virtuose ed accoglienti, così le nostre tasse se le paga solo Mustafà con la sua corte dei miracoli.

venerdì 14 maggio 2010

Mustafàu Akbar

Non pensiate infedeli che Mustafà stia lanciando una nuova linea di bar “u AK bar” in sostituzione dell'ormai conformista “snak bar”, dove non più tavolini all'aperto ma tavolate al chiuso e dove oltre ai classici servizi di un bar (caffe, americanino, cappuccino, te, camomilla, etc.) é impossibile gustare anche ottimi panini, bruschette, insalate fresche, ma solo ingozzarsi di pasti lenti ed abbondanti fino a mangiarsi anche gli ossi contornati da generose libagioni e canti antichi. Primo fedele seguace è il cammello Panzarotto con il suo gruppo di musicanti del borgo antico che riporta alla luce storiche cantine. Al motto di piazza pulita si lancia la linea degli spuntoni succulenti e costosi invece degli spuntini genuini ed economici.
No spergiuri non è solo questo perchè “Mustafàu Akbar” (Mustafà è grande) è il grido di gioia che i beduini del Molise fanno riecheggiare nelle loro valli e colline. Lanciano il grido e lodano il loro idolo perchè li sta guidando verso la loro terra promessa. Il deserto non è più un sogno. Sperpera ed accumula debiti come una vecchia bagascia che perde clienti ma non il tenore di vita. Molti lo criticano ma gli spiriti puri riconoscono la sua sapiente guida tra ostacoli ed impedimenti. La sua cricca si accresce ogni giorno ed i migliori seguono le sue orme (la quaglia, il porcaro, giudotto, mascellone, ruttino, ) per perseguire insieme lo scopo finale: la desertificazione del MOLISE. Gli oppositori ufficiali giocano con le playstation ed a “coccitelli”, mentre la massa dorme e sta a guardare. Un altra pietra miliare si è aggiunta alle sue perle. Il sultanano riconosce al fedele Mustafà i meriti nel campo sanitario. Accoglie la sua richiesta ed accetta la sua rinuncia ai fondi FAS che diventano FARS ( Fondi Aree Restanti Sottosviluppate) e gli concede l'agognata possibilità di mettere nuovi balzelli per i suoi sudditi. Alla notizia si mostra sapientemente contrariato ma finge come meglio lui nessuno sa fare. Grande gioia !  Il cammino si illumina : i giovani sono nuovamente invitati ad abbandonare questa terra e rispolverare la vecchia baligia di cartone. Altrimenti disoccupazione e tasse li aspettano. Che senso ha restare in questa terra? Essa è il regno dei cammelli delle stalle del califfo e tre di ottima fattura sono stati insediati, a breve anche il quarto nel contado che parte dai Monforte e degrada verso il mare. I vecchi cafoni dovranno spaccarsi ancora di più la schiena per pagare i vizi e non le virtù del loro Mustafà. Altro che legge Bossi-Fini per respingere a mare e buttare fuori gli infedeli basta accumulare debiti, governare male in modo da rendere invivibile il territorio.
Tutti i topi abbandoneranno spontaneamente il relitto ed il deserto avanzerà.
Per Mustafa Michellud Al Iorine Bin Abbuffaten HIP HIP HIP URRA'

giovedì 13 maggio 2010

Il Molise zampillo nazionale

La regione Molise ormai è sempre più spesso menzionata come esempio negli articoli dei giornali nazionali e fa capolino anche nei nei dibattiti o servizi  televisivi. Gli italiani cominciano a conoscere questo sputo di terra ed ad apprezzarla.
I giornali e le TV esaltano il suo limpido mare e le sue coste vergini,  le sue verdi colline pettinate che degradano dolcemente verso le valli dei fiumi Biferno, Trigno, Fortore e Volturno, le sue montagne selvagge incontaminate dove faggete maestose si stagliano verso il cielo, i suoi siti archeologici Pietrabbondante ,Altilia e San Vincenzo al Volturno vestigia dei nostri avi sanniti e romani, le sue splendide tradizioni cariche di originalità, fantasia e dinamismo quali le carresi, la Ndocciata, la festa del grano i Misteri,  le sue care e dolci acque ed i suoi nuovi specchi d'acqua splendenti al sole come gli occhi del signore.
Il Molise risponde e si prepara all'accoglienza con nuovi punti di ristoro punteggianti le dune verdi e oro, con tante camere divise tra piccoli alberghi nelle vette e nei borghi caratteristici, con infrastrutture nuove ed organiche. Schiere di giovani preparati e competenti occupano il loro tempo per se e per la loro terra.
Pia illusione siamo sotto il dominio di Mustafà e della sua banda e veniamo sempre ricordati agli altri per le sue belle gesta.
A Ballarò il politologo Edward Luttwak dice che " Huston ,Texas, un sindaco tredici consiglieri tre milioni di abitanti Molise 300 mila abitanti una regione e due province...." dove la tavolata non ha mai fine e  si aggiunge sempre un posto a tavola per gli amici.
A Report veniamo portati come esempio per le spese di ricostruzione, ricordate sempre la pietra turchese, pardon la patata turchese.
Infine sull'espresso nell'articolo “scippo al sud” si legge …......” si realizzano fondamentali infrastrutture come il museo del cervo a Casteluovo Volturno e quello dei misteri a Campobasso,il visitor center a Scapoli,.... si valorizza la palazzina liberty di Venafro,si implementa il sito web della Regione Molise, si restaurano conventi, chiese e cappelle a decine come a Montelongo, Castropignano e Gambatesa, si acquistano teatri come a Guglionesi, si consolida il santuario di Montenero di Bisaacce ….fiume di regalie per la valorizzazione della collezione Brunetti, delle valenze naturalistiche di Oratino, del museo ornitologico di Montorio dei Frentani e della realizzazione dell'enoteca molisana. Insomma un insaziabile vocazione a spendere
E' talmente frenetico lo sviluppo ed il progresso del nostro territorio che ci sfuggono queste inezie e ce le devono sempre ricordare gli altri. L'informazione locale ha sempre la testa bassa e non può guardare in alto e vedere.
La fotografia del nostro panorama è completa con tutte le sue sfumature di grigi e zone d'ombra.
Allora Molise zimbello nazionale!
Intanto quelli che si autodefiniscono l'opposizione giocano a palline con i bambini, o dormono o interrogano.
La tv del califfato annuncia con squille di tromba che a Campobasso panzer-geometra ha deciso di applicare la raccolta differenziata, pardon ,mi correggono, l'isernino Mustafà ,con i suoi sceriffi il termolese vit-bul-acido e barbetta collese volture, dichiara dai monitor con volto sprizzante felicità da tutti i pori  di aver stanziato 2 milioni di euro per la città di Campobasso.( Perchè tanto denaro? tanto costa lo sviluppo ecologico? Che cosa ci devono fare con tanti soldi? ).  Biada per il suo cammello ed il dromedario alla munnezza. Ma chi è?
Giudotto rottama le vacche, idea sublime solo lui la poteva pensare e si prepara per la campagna del 2011. Che emozione sarebbe vederlo con le vacche in campagna. Finalmente coronerebbe il suo sogno! Pascere le vacche.
Grazie Mustafà sei una grande testa ( o testa grande! ) , le future generazioni, se vivranno ancora in questo deserto, ti ricorderanno per sempre e ti venereranno come un dio. Santo subito ed uniamoci al coro di lodi della cazzetta del molise di nuovo molise di sempre molise di telemolise e di tutto il molise.
“Molise, puozz'esse accise”, cantava un tuo figlio.

martedì 11 maggio 2010

Nun c'è bisogno 'a zingara

......p'andiviná, amici .
 Gli eventi sono così scontati e fluidi per cui anche uno spettatore distante dalle beghe di palazzo e dai giochetti dei bimbi e dei bassi immagina il logico, il loffio. Tutto è accaduto come si pensava, ed era una fugace intuizione, non una meditazione politica e giusta considerazione. Il centrodestra, ovvero il potere, costruisce le armate con veterani e mercenari d'urto e dall'altra sponda si contrasta con mocciosetti che puzzano ancora di latte. Ma il motto è " largo ai giovani" e avanti i giovani a combattere nelle trincee dell'opposizione perenne. Ma quando la finiamo con le mode e le cazzate e non ci rimbocchiamo le maniche e ricominciamo a dare senso e peso alle parole che son seguite da azioni concrete e valide? Il giovane di per sè è un bene un investimento ma non deve essere necessariamnete l'unica panacea ai mali della cattiva e pessima politica. Invece il giovane è strumentalizzato da chi pensa di essere l'illuminato capobanda ed in questa fase lo offre come agnello sacrificatore da immolare per sedare i mugugni ed i malcontenti che si elevano silenziosi dai vicoli e dai meandri del nostro borgo. I capi, che si illudono di essere tali, amano circondarsi di giovani per dimostrare prima a se stessi e poi agli altri la loro lungimiranza e darsi quel tocco di classe in accordo con la moda dei tempi. Inoltre, non sottovalutiamo che la gioventù è spesso sintomo di libertà, di pulsioni e passioni che spesso si infrangono davanti alle difficoltà che impongono scelte  sistematiche e organiche , derivanti da esperienze di vita ,da lotte e sacrifici di lavoro. E Allora! Semplice interviene papà che indica la strada al figliolo che mogio mogio obbedisce e ringrazia ed allora emerge la figura da mazzo di scopa del giovan signore. La tela è tessuta sempre dallo stesso o dagli stessi o tutti insieme appassionatamnete! La politica del villaggio sta diventando l'asilo nido e l'ente di collocamento per i pochi fortunati giovanotti. Rieccheggiano voci che rallegrano ed illudono lo spirito : il tenebrone è finito ed il solito  e gli amici si rifugiano nella masseria di Mustafà. Evviva ! E si risponde con il coro delle voci bianche che non spaventano nemmeno i passeri ,dato che la passera e i passerotti sono impegnati!

venerdì 7 maggio 2010

Il circo di Campobasso si anima

Domenica la macchia scura ed incerta vuol tornare al sole come una talpa cecata. Apparirà al solito brutta nella sua pelliccia nera e si brucerà gli occhi. Ci ha messo del tempo ma finalmente lo spettacolo ricomincia. Rivedremo i vecchi giocolieri, i nuovi trapezisti, i consumati domatori e i tanti pagliacci.
Cavolo ! Non è il circo ma il circolo di Campobasso del PD, ma fa lo stesso lo spettacolo non cambia.
 Dal giorno del tesseramento, una qualsiasi domenica di luglio nella stanca e deserta Campobasso non sono mai stati convocati i tesserati ed ora si vota. Ognuno sperava di conoscere il vicino di banco: il vecchio genitore e tutto il casato del sig. Antonio di campagna (fervente aspirante al seggio regionale), gli amici del nostro piccolo borgo, i tanti agricoli delle contrade ed i soliti servi della gleba. Il qualunquista ( il fesso che sconfessa la manfrina, chiamata politica) si illudeva di incontrare qualche testa sparsa e scapigliata che almeno trotta da sola con convinzione ed autonomia. Niente! La democrazia del potere nega anche questa piccola soddisfazione. Il dialogo è chiuso in perfetta sintonia con i vicini promotori della libertà: sono gli stessi . Cambia il nome ma la banda è la stessa.
Non è dato scambiarsi idee.
 Idee, idee idee non le conosco !
Non le ho mai mangiate o cucinate!
Cretino! è il tuo Io che si esteriorizza e cerca di dare un fine ai tuoi pensieri alle tue aspettative al tuo mondo. Invece niente è pericoloso! Meglio se il percorso è stato individuato ed ora bisogna propinarlo. Una volta era olio di ricino.
Domenica si vota. Cosa ? Chi? Nel nome del rinnovamento e della moda del momento un nuovo bimbo sarà prescelto dai bambocci del potere e sarà presentato come scelta degli iscritti.
 Azz che bella pensata.! Sarà il giovanotto allineato che pompato e gasato si crede e si illude di essere l'illuminato e non lo scemo del villaggio. Ma un pover uomo tu sei gli risponderanno i cipressi che in duplice filare vanno sino a S. Giovanni, forse vicino alla sua casa!
I soliti han già aperto la campagna non per spaccarsi le spalle a lavorare ma per ricavarsi l'agognato posto al sole nelle regionali del 2011. Occorre occupare e presenziare sempre e rigorosamente da soli ( o con quattro cagnolini) per bucare le TV di Mustafà e mai in compagnia. Non dicono niente a nessuno perché è meglio soli che male accompagnati, con le cattive compagnie si corre il rischio di essere oscurati.
 Se questa è l'alternativa, lunga vita a Mustafà.

giovedì 22 aprile 2010

Meno male che GRECIA c'è

Altrimenti bisognerebbe inventarla.
 E che fatica per le menti sopraffine della nostra politica!
La sua esistenza dà la possibilità ai grandi ciarlatani, è sempre un onore per doppia scoreggia aver questo titolo, di poter vendere chiacchiere a noi scemi del villaggio. E' pur vero che ogni gruppo sceglie come capi sempre i migliori!
La crisi viene da lontano e non è colpa nostra. Il nostro governo ha saputo ben affrontarla e fronteggiarla per cui la nostra situazione attuale non è disperata come nel Portogallo, la Spagna , per non parlare di quella catastrofica nella Grecia. A dimostrazione del buon operato del governo il popolo ci riconferma con valanghe di consensi
Nel sultananato le fabbriche chiudono, la disoccupazione si espande velocemente come il petrolio sul Lambro o lentamente,ma inesorabilmnete, come la nube di polveri sull'Europa, i soliti colgono l'occasione per sottopagare e ricattare il morto di fame o per sfoltire i ranghi e porlo a carico dello stato liberista. Da non confondersi con quello comunista! E come si affronta il problema! Spargendo ottimismo, lanciando monetine di elemosina ai pezzenti e spruzzando profumo per nascondere il lezzo della merda che ci avvolge e ci sommerge e recitando la solita litania, imparata a memoria, in ogni tempo e ogni luogo :meno male che la Grecia c'è. Per detta missione stanno oscurando tutti i peones affetti da demenza senile! Qualcuno ha notizie del p2 2232, grande saltatore di fossi? E' il classico discorso del mediocre che afferma con prosopopea che non è l'ultimo della classe. Mica si preoccupa di rincorrere il primo si accontenta e lo comunica con convinzione di non essere l'ultimo. La nostra nazione, quando ancora lo era, si vantava di essere la quinta potenza economica del pianeta ed ora  galleggia sopra le ultime. I primi corrono mentre noi zoppichiamo ed il distacco aumenta in ogni settore. I primi rincorrono un benessere comune noi quello dei soliti. I primi informano noi droghiamo la massaia, il pensionato, l'ignorante, il ceto medio basso con le illusioni e lo martelliano con slogan e parole forti. I beduini felici di superare la Grecia dormono sonni tranquilli e dimenticano le loro ansie quotidiane , anzi le proiettano verso illusioni e chimere lontane.
La mediocrità si espande e tarpe le ali di quel gran genio che una volta era con orgoglio l'Italiano.
Avanza la trota respinta tre volte agli esami di maturità ma matura per occupare una poltrona.
In prima fila perchè e il figlio del BOS.

martedì 20 aprile 2010

Non ci resta che ridere

Almeno si spera.

In seguito all'eruzione del vulcano islandese si è riunito il simposio tecnico europeo per tamponare il fenomeno ed impedire la fuoriuscita di polveri e lava. Dopo attenta analisi e discussione  si è giunti alla conclusione che occorre un grande tappo.
Berlusconi è preoccupato.
-----------------------------------------
Riunione in gran segreto tra il vaticano ed il governo italiano per trovare un accordo comune per la salvaguardia della fauna. L'intesa  eco-faunistica è stata subito  raggiunta perchè  il governo italiano ama la passera il vaticano i passerotti.
                                             -------------------------------------------
L'eruzione del vulcano Eyjafjallajökul  di Islanda è al centro dell'attenzione ed il portavoce del senato, doppia scoreggia, è scomparso dal video. Dice che non riuscirebbe a leggerlo  dal gobbo ed a pronunciarne il nome.
                                             ------------------------------------------
Il sindaco panzerotto è talmente innamorato delle rotonde che per regolare l'accesso al bagno a casa sua ne ha istallata una!
                                        -------------------------------------------

lunedì 19 aprile 2010

Mustafà buca l'etere

Mustafa Michellud Al Iorine Bin Abbuffaten , semplice e mediocre califfo di un luogo sperduto, abbandonato per merito suo da Dio e dagli uomini, finalmente buca l'etere. Non più solo sulla televione del suo piccolo regno dove paggi, servi e sciacquini lo odorano e fanno a gara per porgergli rotoli di carta igienica.
Diventa  astro nazionale e sale alla ribalta dell'intero sultanato.
Partecipa da protagonista a "Report". Tutta la nazione dei beduini ha finalmente conosciuto le imprese del Nostro comissario e del suo sub. Nulla a che spartire con gli eroi del Chiapas messicano. I nostri sono normali politici che pascolano e si abbuffano nelle colline verdi del Molise. Si presenta rubicondo e sorridente davanti alle telecamere come se fosse sulla piazza di Termoli o Sernia davanti ai suoi sudditi felici.  Sembra uscito frettolosamnete dal camerino dopo una esibizione al circo da clawn :  ha ancora evidenti sul volto tracce del trucco del suo personaggio.
O forse  è al naturale!
Sciorina le sue imprese in merito alla gestione dei fondi per la ricostruzione dopo il terremoto del 2002. Sembra Alessandro Magno che ha conquistato l'Asia o forse Michelud Magna.  Ci spiega a noi ultimi scemi del villaggio che il famigerato art. 15 non era da intendersi solo per la ricostruzione e ripresa  dell'area del cratere ma per l'intero califfato. Allora si finanzia l'amore per la patata turchese, da non confondersi con la patana della maga turchese, l'iniziativa del ferry-boat  Larivera per la Croazia, non è la spiaggia  amena ma lo sceriffo del lido, lo sviluppo per  macchina cino-molisana DR, altro grande potente della sua tribù di origine,  e tante stronzate per la gioia e la tasca dei soliti compagni di scampagnata. Il giornalista, irriverente al cospetto di tanta eccellenza, gli ricorda che forse ha stornato detti fondi per la sua campagna politica, comprando cavoli, citrioli e rafanielli. Irretito risponde che tanti infedeli ci hanno accusato ma NOI gli abbiamo fatto tagliare la lingua e bruciati al rogo. Forse l'intervistatore vuol mettrsi in fila!  E intanto nel cratere si continua a dormire nelle case in legno, nei villaggetti isolati. Le crepe si allargano nelle case diventate ruderi e nei cuori dei poveracci. I vecchi edifici cadenti  sorreggono i puntelli in legno, mentre a S. Giuliano si sciala  in ville e villette, mega scuole e piscine e ci si lamenta che manca il telefono.Chissà se la vasca di massaggio va bene! Siamo preoccupati ed in attesa di risposte. La ricostruzione prevista solo per la "A", (che vuol dire! cioè dei cittadini di serie "A"! Mah!)) ci spiega il sub ( altra aquila del nostro deserto, sottopancia del nostro e quindi .....) tarda a partire.  I tecnci si sente dire che non hanno ancora presentati i progetti , forse ne hanno tanti! in barba del decreto di Mustafà che ne limitava il numero.
Ma son tutti beduini della tribù di Sernia fratelli del nostro.
Andate a S. Giuliano vedete e osservate.
A 27 angeli gli stanno spezzando e macchiando di nuovo le candide ali.

giovedì 15 aprile 2010

Mustafà gonfia il petto

Lettera di ringraziamento ai sudditi
Noi Mustafa Michellud Al Iorine Bin Abbuffaten sommo onoratissimo e fregatissimo califfo del califfato del Molise rivolgiamo in questo giorno di vittoria e felicità per i nostri beduini del mare un saluto alla nostra servitù, pardon popolo. La nostra figura si sta proiettando verso l'apoteosi totale e stiamo spazzando via le ultime ridotte di opposizione al nostro splendore. Tutti i cammelli del regno blaterano ed emettono bramiti o rummel di gioia. Anche l'ultimo di loro, benchè azzoppato, incitrullito e imbiancato,  è riuscito a salire su per le scale del palazzo ed arrivare “uno” contro cavalli di razza ( Si fa per dire per avvalorare la vittoria , sono sempre degli asini o vecchi ronzini quelli che corrono!) . Abbiamo sistemati tutti i nostri cammelli, in special modo, quelli più inutili ed inoffensivi che nessun mercante avrebbe mai acquistato. Questi  ottimi portatori d'acqua, ubbidienti e scattanti ai nostri ordini vigileranno nei feudi più lontani e porteranno sempre più pappa per la nostra mangiatoia. Confermiamo la nostra fine abilità nell'arte del mercante in fiera che vende per cammelli semplici caproni ed acquista piccioni spacciandoli per falconi. Stiamo perseguendo con tenacia il nostro obbiettivo : riportare il nostro amato territorio alle sue antiche origini nel segno delle nostre tradizioni. Esso diventerà nuovamente deserto, luogo sacro dei nostri padri. Senza usare la forza ma semplicemente le mazzette ed il piacerificio stiamo lentamente spopolando il nostro regno da intrusi ,infedeli usurpatori, per riportarlo a quello splendore di landa bruna e solitaria, dove il vento ed il sole domineranno incontrastati ed il nostro popolo ritornerà finalmente ad essere nomade ( emigra e non rompe ) e dedito alle sue capre (riacquista il suo abito di buzzurro e pecoraio).  Il nostro acume politico faro per la strategia di governo ci permette di allontanare i discredenti,  carichi di conoscenze e capacità,  lasciando sul territorio i beduini genuini, ignoranti ed ubbidienti. Ora li facciamo chiamare dottori, assessori, presidenti ma son sempre cafoni e tarpani. Essi rappresentano l'essenza vera del nostro popolo di sottomessi ed esprimono lo spirito stesso del nostro esistere, delle nostre origini. Stiamo sconfiggendo lo sviluppo e le prospettive del futuro blasfemo inceppando il suo percorso con servi incompetenti posti nei punti chiave al fine di riportare la semplicità e l'ignoranza dei nostri avi.
Che grande vittoria per il nostro califfato!
La nostra azione inscindibile dalla nostra indole di mercante ci porta di continuo a raccattare tutti i cammelli ed anche le capre e caproni che pascolano nella nostra terra. Nasce allora la necessità di allargare le mangiatoie ma noi,furbo e taccagno, li lasciamo pascolare nelle stalle dei venditori. Diventano nostri infiltrati , al nostro soldo, e ci fiancheggiano nelle campagne di conquista. Un laudo e plauso mandiamo, a tal proposito, ai giovani capretti ( che credono di essere i “zurri” della mandria) dei greggi guidati dei nostri primi servitori ,Men RUTUF e AN-al AZZECCA , che con abili manovre han ingarbugliata la matassa o per dirla alla paesana “hann 'mbriacata la ciuccia “ e ci hanno consegnato la vittoria prima di andare alla guerra. Ricordiamo la prima strategia di favore messa in atto da AN al Azzecca a Campobasso che con la sua baby creatura ha scompaginato lo schieramento avverso che è stato ulteriormente indebolito dalle azioni di disturbo ai fianchi di Men Rutuf. Panzer ovvero geometra di campagna si insedia.
Ringraziamo la meravigliosa mossa politica sempre dei nostri fedeli servitori posti nelle leve di comando del campo nemico operata a Montenero per cui vincere è stato una normalità.
Il capolavoro dei nostri è stato a Termoli dove i capoccia hanno fatto passare le loro sporche porcate come capricci di bimbetti viziati e amnesie di vecchi rincitrulliti per consegnarci il dominio della città alla reggenza del nostro cammello barelliere. L'ultimo baluardo , la provincia di Campobasso, è in apparenza sotto la dominazione a noi avversa ma lo sceriffo Mascellonen ed il vicesceriffo Pien Porcaro Magnen, ed i suoi tre porcellini, sono nostri fidati scudieri e pascolano e si abbuffano in libertà da noi benedetti.
 "Il resto è noia" per dirla come il nostro ugual rango nella canzone.
Villani del califfato adulatemi e chinate la schiena che vi porterò sempre alla vittoria.
Lunga vita a noi.
Per Mustafa Michellud Al Iorine Bin Abbuffaten HIP HIP HIP URRA'

mercoledì 7 aprile 2010

La vittoria di Pirro o del Pirlo

C.D.D. tre semplice parole, ricordi che ci portano ai vecchi libri di geometria dove una volta si esercitava la mente ad un allenamento continuo per dimostrare per dedurre per consequenziare ( libertà poetica o di ignorante!) . Si faceva gran uso di logica per giustificare un enunciato partendo da fatti veri conosciuti , ipotesi, per arrivare alla soluzione, tesi. La conclusione di questa sequenza di deduzioni,osservazioni, calcoli che, partendo dall’ipotesi, porta ad affermare la verità della tesi era: Come Dovevasi Dimostrare, in sintesi C.D.D. .
Non si è crollati nel modo della follia con queste elucubrazioni e scopiazzature di nozioni, ma ci si vuole semplicemente infilare con spirito analitico e scientifico nel gioco preferito e conformista del momento: analisi semplicistica o realistica del voto nelle ultime elezioni amministrative della nostra regione e del ballottaggio a Termoli  .
Partiamo dall' enunciato : le decisioni prese dall'alto in assoluto contrasto con il territorio portano inevitabilmente alla sconfitta.
Il PD dei baby sotto le ascelle del babyone, differente da babbione ma nel senso di grande baby, baby cresciuto, con l'indifferenza e silenzio calcolati del vecchietto della triumviri e forse della compiacenza occulta del chiacchericcio opposto, ha deciso, con la presunzione ed i capricci dei bambini incaponendosi nei giochini di potere, di trascurare e deridere le voci e le esigenze del territorio. A termoli ha snobbato il suo naturale candidato per imporre a caso un gatti qualsiasi ed a Montenero ha diviso lo schieramento pensando al “dividi et impera”. Puntualmente è accaduto che a termoli il PD scompare, nessun consigliere ed a Montenero , da ignoranti della storia, vince il centro destra. C.D.D
Ma la guerra non è persa a Termoli un manipolo si oppone ancora. Ci si avvia verso la disfatta ma forse esiste una speranza! ( già il vivere di speranza e non di certezze è morte, ma soprassediamo).
 Giochiamo, creiamo , muoviamo le pedine sullo scacchiere vagheggiamo scenari. Le solite cazzate dei giornalai di turno.
Come dice il cammello zoppato nel suo nuovo manifesto il consiglio c'è già manca il Sindaco.
Ha ragione lui non c'è e non ci sarà.
Se lui vince ha vinto Mustafà ma in tal modo si contraddice l'ipotesi, il territorio tradito. Allora la matematica e la geometria lo da perdente! La sua vittoria fa piacere immensamente ai 19 eletti della sua coalizione che già pensano a come gestire e spartire. Forse, anzi certamente, coinvolge anche i tre topini del gattone. Insieme, e sono 22, sapranno eseguire gli ordini dei loro padroni, come cafoni servi arricchiti , e comanderanno peri i prossimi cinque anni. Nel contempo è scontenta l'enorme schiera dei notabili perdenti e dei tanti tappaliste. Dovrà trascorrere l'intero mandato per sperare in una seggiola o almeno uno sgabellino.
Se perde, vince Monaco. Azz che grande deduzione ! Termoli avrà un sindaco con una maggioranza avversa nel consiglio. Tranne se viene capovolta la grande affermazione del basso «Il Consiglio comunale non è un mercato delle vacche». Le vacche si accorderanno per sopravvivere e bivaccare seguendo gli esempi del califfo Mustafà , esperto in questo mercato. Quante vacche ha acquistato dal campo del vicino per riempire la sua stalla!. Se non dovesse accadere, improbabile che le vacche diventino tori, il regno del Monaco durerà da Natale a Capodanno.
A destra o a sinistra si abballa, pronti per un nuovo giro di danza! Tutti di nuovo al voto.
Si profila ,in tal modo , all'orizzonte un bagliore di luce per i cammelli della mandria di Mustafà di ritornare a competere nuovamente e scavalcare il prescelto. Come in un harem si lotta per diventare la preferita del califfo o per dirla adeguata ai tempi in un puttanaio tutte le zoccole si prostituiscono al massimo per accontentare il loro pappone e vivere una notte con lui. Si combattono le rivali e si tradiscono, senza esclusioni di colpi. In questo gioco si infila subito, anche, lo stratega fallito del PD. Portare alla vittoria Monaco significa per i notabili del PDL poter scegliere un cammello meno sciancato e babbone e contrastare il califfo, menter per i capetti dei  miseri resti del PD ritornare a giocare e fare cazzate per dimostrare l'onnipotenza. Inoltre per tutta la schiera dei delusi e dei non eletti, e sono tanti, significa alimentare una nuova possibilità di giocarsi nuovamnte la carta arrivare al potere.
Tutti per MONACO e Monaco vincerà.
E' la vittoria di PIRRO o del PIRLO!

martedì 30 marzo 2010

IO HO PERSO

Nella celebrazione del solito bivacco televisivo,  il no stop dei risultati del voto regionale sfilano su tutti gli schermi i volti dei soliti commedianti. E' un film monotono e ripetitivo già visto diverse volte che mostra i segni del tempo. E' come la pellicola del vecchio cinema parrocchiale che si svolge e rivolge ad ogni tornata ed alla fine  denota segni di degrado con sfarfallii di luce dovuti alla perdita di grana. Nel nostro caso la pellicola è buona sono i personaggi che sono  sgranati perchè sono  invecchiati. Tutti ripetono il rito della vittoria  e lanciano il fatidico grido : abbiamo vinto. Ognuno tira fuori i numeri che gli piace ed è lì pronto a sciorinare dati,confronti, riferimenti a ruota libera. I conduttori compiaciuti non disturbano il manovratore e non pongono domande pungenti, calzanti, non dico intelligenti perchè offenderei il decoro dei giornalai. Non si cerca di  delineare  quale sarà il nuovo sviluppo del voto, quali nuovi orizzonti si aprono ad una vittoria,  quali sono le cause della sconfitta, se pur vi è stata dato che nessuno ha perso. In ogni parata non compare mai quello scemo del villaggio che ha eseguito in ordinata fila le desiderata dei padroni  ed ora può benissimo mettarsi da parte per i prossimi 5 anni . Mai un imbecille di cittadino che esprima la sua gioia o la sua delusione: niente i soliti noti. Mai che noi di Roccapipirozza sentiamo le ragioni delle scelte del vicino di Roccacannuccia. No! tutto è standardizzato: destra e sinistra. Probabilmente in questo appiattimento di idee e valori non esiste una delimitazione netta tra i due opposti schieramenti e forse se fossi ben informato se conoscessi le reltà locali, le peculiarità di essa, sicuramente non simili alla mia,forse mi potrei sentire più vicino a Cota che non alla Bresso e non seguire i risultati come un normale tifoso del suo schieramento. Guardiamo una realtà a noi prossima e conosciuta, Termoli. Un osservatore del PD della  padania leggendo i numeri emersi dal voto osserva che il centro destra non ha vinto  alla prima tornata ma ha strapazzato  il centrosinistra rappresentandolo nel PD, un misero 9%. Mentre vede sbalordito e con indifferenza che un candidato appoggiato da liste civiche  va al ballottaggio. Tifoso deluso abbassa  il capo ed omaggia la destra vincente. Invece non è così : la sinistra con  il PD,del popolo e non degli apparati, non è ancora sconfitto va almeno al ballottaggio. Allora io ho perso: perchè sembra che nessun segnale mi faccia intravedere un minimo cambiamneto del tran tran quotidiano. O forse ho ancora qualche speranza almeno nella bella vittoria di Vendola e nel ballottaggio di Monaco. Ci restano le briciole. Meglio di niente!

domenica 28 marzo 2010

Deliri di una notte di fine marzo

Il sonno al solito abbandona e la mente vaga nel buio nebuloso dei pensieri. Vola verso abissi profondi ,strade incerte, meandri intricati : medita e fantastica. Crea itinerari, li cambia e li distrugge in un gioco divertito di sensazioni di impressioni e colori.
Domani si vota , e a rifrega dirà qualcuno sempre la solita solfa mai che si parli di altro. Si è restati indietro legati al solito filo mentre il paese si evolve.  I tgì privati e pubblici parlano di tante simpatiche curiosità, di un solo uomo,( non pensate a Coppi scolpito nella memorabile frase “un solo uomo al comando”), di gente felice e sorridente. I  programmi TV sono allegri e spensierati ed esondano cultura. O forse chiaccherecci!  Sabato sera nel programma del sorridente perenne il concorrente non solo non conosceva Edmondo De Amicis ma non sapeva il significato della parola "omonimo" per cui ha risposto che il signore fabbricava sciacquoni. Chissà se sapeva cos'erano? Non e dato di sapere!
Si va al seggio in tredici regioni per cui, tolta la Sicilia ( circa 5,5 milioni di abitanti), si vota in Italia. Mancano all'appello  le due sputazze Molise e Valle D'Aosta (450 mila abitanti in due) e Friuli, Trentino, Abruzzi e Sardegna ( circa 5,2 milioni di abitanti in 4).  Si decide la sorte del paese dove, per dirla con il personaggio di A. Albanese “ abbiamo superato la crisi è siamo piombati nella miseria “. A livello nazionale l'irrequieto,capriccioso e nervoso sultanano si gioca l'apoteosi o l'inizio della sua fine. Dipende da che tempo che fa e non da percorsi progettuali condivisibili : solo stronzate. Risponderà al suo appello il popolo di “amici” “dell'isola dei Famosi, “delle telenovelas” “di domenica in” “dei fan di Pupo e dello svizzero” e di tante pizze e pizzette? Probabilmente sì! 
Nel piccolo per copiare il grande anche nel nostro minuscolo maccaturo di terra il porcellino Mustafà si gioca a Termoli la sua definitiva consacrazione a capo dell'intera porcilaia o l'inizio della sua fine verso la lenta e naturale esposizione davanti ad una macelleria. Simpatico con le sue picozze rubiconde, il ciuffetto a spirale ed il nasino tondeggiante da perfetto maialino in una rappresentazione fumettistica.
Che guaio invece per i poveri molisani : è pur sempre un porcello nella cruda realtà!
Il suo cammello del mare scalcia, sbuffa e scalpita temendo di deludere il padrone e di di tornare nella stalla abbandonato a pane e acqua salata. Teme la rivolta dei benpensanti, dei collettori bianchi , pardon colletti dato che i collettori in idraulica raccolgono merda mentre in politica denari e mazzette. Questa schiera selezionata appoggerebbe i suoi candidati , sparsi nelle infinite liste di appoggio, ma utilizzerebbe il voto incrociato per gratificare il loro referente, creatore, padrone e signore delle loro fortune. Ei fu. Inoltre teme i lavoratori che in una bolgia di nomi voterebbero il parente suo candidato ma gli preferirebbero il Monaco come sindaco. Ha paura  che il futuro ci ascolta ed allora lo dimentica e lo abbandona. Attende solo con fiducia la discesa massiccia delle truppe cammellate promesse dal nuovo boss borioso,rampante e manipolatore, insieme a PPN l'uomo più ricco tra i politici nostrani. Da verificare quanti soldati ha il papa! A Campobasso per il suo lingienista ricciaiolo è riuscito a malapena a raggranellarne 200!  Spera, infine,  nei rudi e prodi uomini di mare ossequiosi al loro Patrono San Basso solo perchè s'appella Basso. Un pover'uomo tu sei!
Incognita è il “ei fu” al secolo Di Giandomenico , volto nuovo e giovane di Termoli, l'uomo che esprime una nova classe dirigente. I termolesi lo aspettavano da tempo e si rammaricano che non l'abbiano conosciuto prima. Presenterà il conto ai tanti imprenditori, professionisti e lingienisti diventati famosi non per l'isola ma per le tasche allargate a borse capaci e voraci. La sua azione di disturbo vuol contrastare ed annientare quei cari amici di merende che l'hanno dimenticato. La politica è potere ma anche strapotere sadico di bere nel calice amaro della vendetta pur di  riaffermare se stesso.
 Lezione seguita prontamente dai boys del puparo che nel delirio della loro onnipotenza per acchiappare topolini non scelgono il gatto maschio del loro accampamento ma se lo son fatti prestare dal vicino. Sono talmente ciechi che gli mollano una miciona. Non importa, odora di rinnovamento e fa trend. Poverina fa le fusa ai topolini e se li sogna di portarli ai padroni perchè gli amici forse ricercheranno nel monaco la salvezza delle loro anime. Tranne i più irriducibili bravi e scagnozzi del geometra, del riesumato e del piccolo pendolo che voteranno basso, in tutti i sensi. Meglio un nemico dall'altra sponda che un amico forte che ti oscura nella tua.
Il monaco in questo guazzabuglio, "in cerriglium gaudeat" ,cercherà di arraffare quanta più immondizia possibile per arrivare al ballottaggio. Spera tanto negli incroci anche se ora vanno di moda le rotonde.Teme qualche rattuso che quando vende un lembo di coscia  s'imbriaca.
 Ultimo i fedeli del cane sciolto senza lacci e laccioli , forse il più vero, ma deriso ed abbandonato in questa palude dove conta il giochino e la possibilità di garantire piaceri.
Questo labirinto di interessi dovrà esprimere il governo di una città. Azz!
Il futuro nelle mani del nulla!
Ci sentiamo lunedì sera.

domenica 21 marzo 2010

C'ero anchio

Il nostro stanco ma felice della bella gita alla capitale nella paura di non essere intercettato ( ha la stessa mania del suo capo supremo che ama tanto che gli altri lo ascoltano e guai se non lo scrivono)  manda direttamnete alla redazione  del giornale "Il servo" la sua telefonata a Romolo della sera.
-Pronto Romolo ci sei! mi senti!
--Carmelo certo che ci sono e ti sento. Ma, dimmi, sei venuto a Roma? Mi sono affacciato sia a  piazza della Repubblica che a piazza Navona  ma non ti ho visto. Che bello! C'era tanta gente spontanea, del popolo, con cartelli seri, le bandiere tricolori portate con eleganza a fascia e poi tante bandiere rosse. Ma avete cambiato colori?
-Romolo sei il solito coatto e non hai mai capito niente sei andato alla manifestazione sbagliata. La nostra era a piazza S. Giovanni e le nostre bandiere erano tante ma bianche. Dovevi vedere che spettacolo!
--Scusami Carmelo ma tu lo sai che come te non mi sono mai interessato di politica e di colori, ma raccontami c'erano gli uomini importanti? C'era il Capo?
-Cavolo c'era tutti li ministri, gli autisti, i portaborse e pure le nostre miss. Poi ti mando le foto.
Mancava quella piu bona, tra di noi lo possiamo dire, però si mormorava che stava nascosta sotto al palco quando parlava il Capo. Chissà cosa faceva? Forse si vergognava? I comandanti portavano uno striscione molto bello e grosso ma non era tanto alto forse perchè il nostro simpaticone de Venezia  non si sarebbe visto! Boh.
--Raccontami che cosa vi ha raccontato il capo.
-Raccontare! E che siamo cretini a cui si raccontano le favole? Sei sempre il solito spiritoso. In verità ti dico io ed il mio gruppo ci siamo stancati e ci siamo fermati a riposare. Meno male che avevo la bandiera. Allora non ci siampo preoccupati di sentire Lui tanto sono le solite parole : rossi, magistrati rossi, sinistra ladrone, e bla bla bla. Poi dei bei giovanotti eleganti ci hanno consegnato un CD con il discorso di oggi e di tutti quelli importani che ha pronunciato . E la cosa bella sul Cd sono incise tutte le sue canzoni e riportate tante barzellette. Che organizzazione Romolo mio! Stasera quando torniamo sul pulmann ce lo gusteremo.
-- Carmelo allora sei tu quello che si vede  nella foto dormiente appoggiato alla bandiera? Ha Ha Ha.
Certo che potevate portarvi qualche giovanotto con voi. Che avete svuotato tutte le case di riposo? Vedo che avete utilizzato il kit dei promontori, dalla foto si vede lo zainetto, i cappellini, le bandiere i fazzoletti. I fischietti li avete mangiati così fischiate sempre?.
-Romolo promotori e non promontori! , non ti voglio rispondere più se no mi arrabbio e faccio peccato, perchè noi siamo il partito dell'amore. Ciao e buonanotte.
--Buonanotte e buon ritorno.