sabato 15 settembre 2012

ASPETTANDO IL TERREMOTO: LIBERATORE DEI NOSTRI ERRORI


La sanità nel MOLLISE comincia a sgretolarsi, ma mai sino a tal punto.
Se disgraziatamente vi recate al Cardarelli, disgraziatamente perchè non credo che sia un luogo di piacere, alzate gli occhi al cielo. Non solo per ingraziarvi il Signore per ivostri malanni , nè tantomeno per ammirare strutture architettoniche di ineguale bellezza , ma semplicemente per osservare lo sgretolamento in atto delle strutture in cemento armato del grande ospedale.
Travi e pilastri a poco a poco scoprono la loro anima e mostrano le bacchette di ferro esitenti sotto la crosta. Il vento , la pioggia, la neve ed il gelo spazzano regolarmente questo cocuzzolo di montagna scoperta e compiono più che bene il loro dovere di logorio sugli elementi che incontrano nel loro cammino. E L'uomo preposto? Semplice, non sa. Poverino arriva sempre con finestrini fumè e smartphone alla” recchia”. Può mai perdere tempo ad ossservare le stelle? Infatti pensa a isolare una porzione di fabbricato ad allargare i parcheggi, a ristrutturare la stanza del neo o presunto pimario e vice, a regalar denari agli amici e parenti. Si resta in attesa del “terremoto” liberatore delle magagne umane . Sarà il colpevole ed anche se malnutrito e quindi poco scuotente sarà l'imputato principe e si assumerà tutte le responsabilità del caso. L'uomo sarà salvo. Ma dico nessuno,nessuno hai mai osservato dall'esterno il Cardarelli. E pure ogni giorno tra addetti,pazienti e visitatori vi orbitano intorno migliaia di persone.
Si intervenga subito, anzi si colga l'occasione con uno studio , aggratis e dico aggratis, demandato alla prestigiosa facoltà di Ingegneria dell'Università del Molise con sede a Termoli, non solo di riparare ma di progettare il rinforzo di queste strutture esterne con materiali moderni opportuni, fibre di carbonio.
Rinforzarle significa renderle capaci di resistere e non collassare alle spinte dell'amico “terremoto”. Se I soldi non ci sono allora tutti gli addetti e dico tutti, infermieri, medici, e amministrativi ,difendano il posto di lavoro e si impegnino a donare all'Ente quello che guadagnao extra in una settimana.
Se saranno onesti lo potremmo riscostruire dalle fondamneta!

giovedì 13 settembre 2012

E INTANTO VA E CONTINUA AD ANDARE

Ognuno si sforza di dire la sua, condannare questa società, ingiusta, crudele e fortemnete sbilanciata. O dorme e continua a dormine e intanto.....
Si disserta sui social-network, si parla del nulla, si portano avanti convinzioni libresche e filosofiche, si inneggiano a vecchi ideali . Si pubblica per la vanità di presenziare e non si nega un “ mi piace” all'amico. Si cerca di esserci di partecipare e intanto....
Il diseredato il pezzente lotta per la difesa del lavoro, tra la morte per fame oggi e quella per cancro domani.
Ci si rifugia sottoterra per avvicinare Belzeblù come le" tupanare" insieme a candelotti di dinamite o si ascende al cielo per raggiungere quel Dio salendo su torri sempre più alte . Si vuol dimostrare solo disperatamente che si è vivi . Si lotta per raggiungere un gradino di sopravvivenza e..intanto.....

I pupari nazionali cincischiano sulle preferenze, il maggioritario, il proporzionale, il primo turno, le primarie, il ritorno , le percentuali  per sforzarsi di dare da mangiare al popolo. Giammai! Si è solo alla disperata ricerca della quadra per come sopravvivere in eterno con le loro beate abitidini ed infiniti benefici.

Il profeta toscano, scribano-sindaco-presenzialista e chi più ce ne ha ce le metta, pontifica e lancia il dito contro il vecchiume per sprofondarlo negli inferi. Sono i suoi simili, i suoi numi, i suoi padri, con cui ha visuuto,mangiato e ben bevuto da quando portava i capelli all'Umberto e i calzoncini corti. Lui può perchè ha solo e soltanto un anno di nascita …..più vicino ai nostri tempi.

Iorio e tutta la sua cerchia scoprono l'acqua calda. Propongono venti e non trenta e...basta. Hanno concesso e travagliato troppo.

Alla provincia si tecnicizza il consiglio e si regala a tutti l'Ipad. Quell'aggeggio rettangolare inutile che non è né telefono né computer, ma solo trendy. I problemi del cittadino del contado di Campobasso ora saranno affidati alle magiche dita danzanti sugli splendenti touchescreen da parte di  personaggi......al passo dei tempi. Saranno colori!

A Campobasso si ristruttura un ufficio pubblico e si fa e si disfà a piacere .Ogni scaldasedia, romano di rango e solo di passaggio in questo buco di Regione, arriva e si fa l'ufficio a misura allargando, abbattendo e realizzando pareti con stucchi ed arazzi,soffitti con lampadari pendenti da sei stipendi Alcova e l'agolo bar. Chissà come si arrederà questo posto di piacere dove forse si lavorerà? Si chiederà consiglio all'arredatore esperto di pubblici uffici. Ma dove sono i controllori o i controllori dei controllori?

La moltitudine continua a vivere modestamente in biano e in nero e l'unico lusso che gli è permesso di concedersi sono i sogni a colori.
Sogni fuori misura, quasi dolorosi, perchè la voglia di evasione è un tormento che non da requie

martedì 1 maggio 2012

LA CARRESE

Oggi 30 aprile è iniziato il trittico della manifestazione più bella del nostro Molise : LA CARRESE.
E' la simbiosi di buoi , cavalli e cavalieri. Sono tutti uniti, raccolti e protesi alla ricerca di quel meraviglioso equilibrio tra uomini e animali.
 E' un volo radente in una danza frenetica  avvolgente e trascinante. Un blocco unico avanza con i  grandi balzi dei due buoi, il galoppo dei superbi cavalli  ed il cigolio impercettibile del carro.
Ti passa davanti in un batter di ali mentre l'attesa è stata sfibrante,
Si è iniziato con S. Martino in Pensilis, si prosegue il 3 maggio con  Ururi  e si finisce il Lunedi dopo la domenica di  Pentecoste a Portocannone.
 In tutti e tre i paesi corrono tre carri espressioni di tre "partiti" ( non hanno i tesorieri ma tante spese) dai nomi particolari "giovani", "giovanotti" e "giovanissimi". Ognuno ha i suoi colori " bianco celesti", "giallo rosso" e " giallo verde". Il carro ha il timone e due ruote enormi a raggiera ed è guidato da tre carristi. Al timone ,tramite il giogo in legno, si attraccano due buoi e portano il carro. I cavalieri spingono il carro e due guidano lateralmente i buoi. A S.Martino e Ururi le  posizioni di partenza sono quelle conquistate l'anno precedente, mentre a Portocannone si sorteggiano ogni anno. La partenza avviene con i carri fermi  nelle posizioni prestabilite, distanziate di circa 20  m., e girati per cui al segnale prontamente gli uomini che controllano girano il carro che parte con gran salti dei buoi ed i cavalieri si affiancano.
Quella di S. Martino è la più spettacolare, è la più lunga . A metà gara c'è il PIT-STOP " La svista" e si cambiano i motori: I buoi. Il tutto avviene in corsa senza fermarsi e tanti "meccanici" provvedono al cambio in un sincronismo perfetto. E' uno spettacolo nello spettacolo.
Quest'anno i giovanotti ,partenti dietro ai giovani e prima dei giovanissimi, hanno sorpassato i giovani prima del cambio utilizzando la strada parallela  realizzata ed al cambio sono volati verso la vittoria. E' un percorso durissimo e dopo il cambio è tutto in salita.
Onore ai  Giovanotti vincitori , ma anche ai Giovanni e Giovanissimi.
Grazie, per un giorno abbiamo rivissuto una competizione leale,vera ma dura dove la vittoria sorride ai migliori e non ai ....soliti.

sabato 14 aprile 2012

IL COMMISSIORIO

Una volta il commissario era una figura leggendaria ed umana nella lotta al crimine. Rappresentava nella visione collettiva l'amico su cui contare.
 E allora alcuni scrittori hanno costruito figure mitiche nei loro romanzi impersonanti questo personaggio: il "Maigret"  di Simeon, il "Montalbano " di Camilleri .
Inoltre nella vita reale alcuni veri "commissari"  hanno sacrificato la loro vita al servizio dei cittadini.
Ma come accade ormai nel nostro tempo arriva il leone sordo e si mangia il violinista incantatore dei felini nella savana. Il leone sordo è la politica che tutto fagocita e figuriamoci se non si appropriava anche di questa nobile professione.
Io politico, non dico rubo ma ci vado vicino o almeno lascio il dubbio, però posso combinare tranquillamente pasticci, sperperi di denari  e grandi casini in settori strategici della società sia perchè incapace sia perchè faccio piaceri ad amici e a me, e più sono grandi meglio è. Nessuno osa contraddirmi, mettermi in discussione,  anzi  si genera una necessità ed un emergenza per cui occorre chiamare il paladino delle masse il risolutore dei casi difficili: il commissario. 
E chi diventa commissario dai poteri speciali? Cioè unico padrone, lo stesso generatore dell'emergenza o il solito padrone del vapore. E allora il vostro Iorio incapace di gestire la sanità indebitata, le emergenze naturali  sopravvenute dovute al sisma ed all'alluvione , si fregia del titolo di COMMISSIORIO.  Diventa il patreterno in terra di questa regione sputazza e fa come i Ras nella repubblica del centr'Africa. 
Incappa anche in guai con la magistratura e viene condannato. In Italia la condanna di I° grado è un patacca da portare in petto e non una vergogna da nascondere. Ma come non si è innocenti o colpevoli sino al terzo grado di giudizio? E poi c'è sempre la prescrizione : tutti illibati!  Qualcuno si accorge del suo strapotere e vuole muoversi specialmente ora che nella nostra Italia il TROTA ,unico fesso da non emulare, si dimette  e la Padania fa ramazzate in casa. Certo la cacca era arrivata in ogni dove dopo che qualcuno l'aveva fatta anche nel ventilatore.
 E in MOLISANIA?  La cacca è dappertutto ed i ventilatori funzionano a palla.
Nel silenzio senza gridare per non farsi sentire un gruppetto di consiglieri,  gaudenti dei benefici e privilegi ma leggermente distaccati dal Commissiorio, mette in scena la commedia della  richiesta formale delle dimissioni. E' una pura prassi per giustificare l'esistenza di una vita politica nella vostra  Molisania, infatti il popolo non viene informato a dovere nè tantomeno coinvolto.
E' allora ? Semplice la formalità viene sbrigata è tutto resta come prima. Anzi si da occasione alla stampa acritica e superpartes di poter esprimere il suo sdegno sull'accaduto.
E via con le celebrazioni. Sintomatico è il titolo del menestrello particolare del Commissiorio.  Ricompare Bruto , figura squallida nella storia antica e....moderna. E' tutta una favola. E come nelle favole, tutti continuarono,continuano e continueranno a vivere felici e contenti.

martedì 10 aprile 2012

PULIZIA DI PRIMAVERA...SI CAMBIA ARMADIO.


La politica riflette benissimo il nostro modo di essere anzi in essa i soliti battitori hanno trasportato per intero le nostre abitudini e forse tradizioni. Il primo pallido sole annuncia la primavera e nella casa della famiglia italiana si procede al cambio di stagione e si rispolvera il vecchio armadio e si cambia la biancheria pesante ,retaggio del lungo inverno, con quella nuova fresca e colorata della primavera.  Cappottoni, montoni, maglioni giacchette e calzettoni e nella politica sembrano evocare i vecchi parrucconi, tromboni, panzoni : sempre “oni” sono!.
 Ma nella politica quest'operazione semplice di scambio e pulizia di biancheria per l'avvicendamento delle stagioni si sta perdendo nel tempo e non si si ripete più , anzi mai. Spesso , ormai consuetudine, si cerca solo di mischiare la stessa biancheria diventata buona per tutte le stagioni, benchè obsoleta e inutile. Per questa mescolanza basta un normale martedì come per Barton che regalò alla sua Liz un meraviglioso anello, solo perchè era martedì.
La politica ormai è un insieme semplice di intrighi complessi e contorti dove predomina l'interesse personale ,condiviso in tante cerchie magiche, per accrescere il proprio tenore di vita ed il proprio patrimonio con i soldi degli altri. Queste operazioni di potere comportano alcune manovre, a dire spericolate è fare un complimento, per cui spesso si lasciano tracce e scheletri che si depongono tranquillamente nell'armadio del tempo dove la polvere copre e nasconde. Ogni uomo politico che si rispetti ha il suo, se non moltitudini di grucce con appesi gli scheletrucci, dipende dal grado ed il numero aumenta come le patacche sulle giacchette dei generali. Ognuno controlla e sa dello scheletro dell'altro . Gli scheletri restano silenziosi al loro posto ed il segreto diventa il guardiano ed il garante dell'uno nell'intera combriccola: una cerchia di fratelli retta da una ragnatela fitta di ricatti reciproci. Tutti hanno il loro silenzio protettore , pegno del loro persistere. 
Però questa conservazione sta ammuffendo nel tempo ed una sua apparizione nella ristrutturazione dell'armadio non fa più impressione a nessuno, ormai anche questo è diventato consueto nella devastante corruzione dominante a tutte le latitudini. La giustizia è ormai imbrigliata , basta un buon avvocato e una barca di soldi.
Accade d'improvviso che nell'aria si annusi la possibilità di fare effettivamente il cambio della vecchia biancheria perchè divorata dalla muffa e segnata dal tempo in qualche strappetto e nei colori sbiaditi. Allora subito si adoperano i soliti incalliti furboni che prevedono il cambiamento e si affrettano a cercare di mettersi la camicetta nuova e di rifarsi un nuovo look. Essi si ingegnano a ripurificarsi l' anima e subito fanno pulizia generale eliminando gli scheletri con tutto l' armadio.
 Questo è il momento favorevole sia per l'inasprimento degli animi , a livello generale, dovuto alla crisi economica sia per l'incertezza della politica locale che vive in una sospensione perenne per cui nessuno si sbilancia. Il ricorso elettorale incalza ed il 17 maggio si discute e su tutti gli eletti incombe la funesta possibilità di annullamento con il ritorno al voto. Nessuno di essi, a parte le chiacchiere di facciata, ha tanta voglia di ricomprarsi il biglietto della lotteria regionale avendo già vinto , anzi cominciano a temere che la lotteria non si vincerà più. A questo proposito temono il nuovo numero di consiglieri, finalmente 20. 
Iniziano le grandi manovre dei generali: i perenni illusi di essere invincibili, unici ed indispensabili. I pupari si svegliano e muovono le file. Particolarmente attivo è il vicerè del CD che spera di scaricare il Re per arrivare a quella poltrona ambita da tanto tempo. Sembra il principe Carlo che è sempre Duca e lo sarà per sempre e non sarà mai re se non si mette da parte.... la regina.
Prima mossa fare un accordo forte con un altro cavallo scalpitante e chi meglio del principe della piana degli ulivi? Ormai anche Lui è stanco di stare all'ombra e si agita per occupare un posto al sole e nello stesso tempo di scaricare la figura ingombrante ed ormai monotona del caro Boss ( senza la i perchè quello già si è sistemato da solo con tutto l'acquario).
  Occorre a questo punto dileggiare e smontare la figura del vecchio capo e chi meglio di complici esterni insospettabili , ma  visibili al grande pubblico, anzi personaggi alfieri di crociate e scopritori di altarini. Di punto in bianco la regione Molise scompare dall'anonimato e dall'oscurità ed emerge alla ribalta delle cronache nazionali ed ogni settimana le tv di stato e private, senza sovrapporsi, si scatenano a trasmettere servizi esaltati, al limite della comicità, sul vostro governatore. Lo canzonano e discreditano alla grande. Si sono collezionate in un breve arco temporale perle esaltanti del vostro: le macchinette della sanità, la cucina con studio, il terremoto, l'aeroporto e l'autostrada. Frasi da antologia lasciano il segno : ” Lasciatemi programmare la mia giornataVabbè, ia. iamm, su “    Poi si colpisce ai fianchi sul territorio nei santuari di potere scalzando i fedeli “bravi” ed allora si occupa la Cosib mettendo fuori i cammelli dello sceicco, si prende in mano definitivamente lo zuccherificio ed infine si trama ad Isernia cercando di non far elegger la sorella di mustafà. Tutti sono sulla carta pronti ad appoggiare Rosetta ma nei fatti si cercherà di farla cadere con il voto incrociato,convergendo sull'altro alfiere o su uno qualsiasi.Segnale forte e definitivo da mandare all'ultimo dei governatori di farsi, finalmente, da parte. ( Oddio se gli isernini saranno ancora più bravi scacceranno da soli la Rosetta senza aspettare le faide).
 Ultima perla il panino con Frattura, normale pausa pranzo tra colleghi di lavoro, solo che questi non sono colleghi che lavorano ma serpi che tramano, pensano e sfruttano ogni possibilità per far volgere il vento a favore dei loro desideri. L'immagine innocua nel suo significato è subito  rimarcata allusivamente ed il popolo ne ricava subito un giudizio negativo solo per Frattura non per Lui per cui tutti pensano che sia una manovra di rientro e incuicio. Lo scopo è raggiunto si inizia a minare la fiducia nel leader del CS, riconosciuto da popolo nelle primarie e nel voto, e  si mette in dubbio la sua leadership. Si incrina in tal modo anche la compattezza del fronte opposto. Si vince non solo con le proprie truppe ma anche dividendo gli avversari.  In contemporanea si manovrano personaggi minori, ma presenti nello schieramento opposto , pronti a schierarsi col capocordaro di turno che esternano alla stampa , subito amplificatrice, dubbi e proclami farneticanti ma significativi a gettare scompiglio nel  CS e sul primariato.
 Infine si defila apertamente dai grandi contrasti ma lancia sassolini nello stagno, subito ripresi da fiancheggiatori occulti, a cercare di far emergere la sua figura di statista magno e super partes. Il web è il mezzo migliore. Lavora su due fronti o riappropriarsi dell'intero CD cambiando non l'organigramma ma solo il vertice oppure,in ultima analisi, convergere le proprie truppe verso una grossa ammucchiata al centro. Per questa seconda analisi , forse la più probabile, deve coinvolgere alcune schegge del CS. Il puparo genialoide del Pd  ricercatore di novità sarà il primo alleato e non troverà ostacoli ,muovendo i suoi mongol...oidi a fare rotta verso il centro e l' Idv farà altrettanto. A questo gruppo guidati dal padre padrone  basterà promettere, gloria, potere ed il salvataggio del rampollo visto la fine che fanno nella macelleria politica nazionale, i pesci di fiume. La trota è già in tavola ed ora si aspetta la carpa attacchina. Nell'ammucchiata  poi sarà facile trascinare qualche cespuglietto che cerca la sopravvivenza ed il gioco è fatto. 
Il mare al parlamento e la piana ovest alla regione o al contrario è la stessa cosa, i contorni nei piccoli centri di potere.

Sembrano  scenari da favola, follie di marzo.
Può darsi ma quando si muove la volpe son tempi duri per i tacchini ed i polli.

lunedì 19 marzo 2012

SUSSURRI E GRIDA


L'etere è percorso come non mai da suoni e rumori : assordanti e silenziati , dipendono dalle casse di risonanza o dai tromboni dei padroni. E' un coro a tante voci, ascolti quella del popolo mesto e bastonato    mischiata e confusa con quella dei suoi signorotti o cavalier genuflettenti. Sono vibrazioni che scuotono l'aria sembrano fare sfracelli , ma poi si assopiscono nell'infinità dei cieli e scompaiono come un leggero batter d'ali.  Rincorrono il vento!
Rimbombano dalle alpi sino al mare libero della trinacria, si amplificano sugli appennini e si confondono e sovrappongono nella nostra regione minuscola con quelle locali.

L'uscita di scena del nano è stata ampiamente pagata dal popolo dei lavoratori e pensionati con doppia moneta: la prescrizione dello stesso nel suo processo “MILLS” e l'annullamento in cassazione della condanna del suo compare di giovinezza. Per quest'ultimo “ è tutto da rifare” ,si ricomincia dal secondo capo, l'appello, e si va spediti verso la prescrizione. La giustizia trionfa. La pena per i danarosi in un'Italia perdonista è sostituita dalla prescrizione. I nostri tre gradi funzionano sempre per correggere le ingiustizie! Basta aver denaro per percorrerli  foraggiando  principi e principesse del foro.

Il senatore nostrano ,prescelto e non eletto mai, si diverte a giocare con la verità e coglie l'attimo per non stare zitto. Prende al balzo la volontà di qualcuno del CS ,ricorrente per le elezioni regionali del novembre 2011 , di voler stralciare dal ricorso presentato il riconteggio delle schede e subito si scatena a difendere il diritto di giustizia del suo popolo . Giustizia negata se non si fa la conta e quindi il ricorso deve fare il suo corso, cioè contare, contare e ricontare, ricontare e verificare, verificare almeno per i prossimi cinque anni. Ipocrisia pura! Si maschera con la giustizia la certezza di una lungaggine oltre il mandato elettorale. Scopo ultimo è la nullità del ricorso. Parole accolte con somma gioia velata da tutta la truppa appollaiata sugli scanni del dolce far niente con sacchette di soldi e privilegi. Errore del ricorrente non aver scisso il maxi ricorso presentato in spezzoni validi ed ognuno con il suo percorso e non in unico calderone. Almeno uno poteva giungere in porto. non ultimo quello sulla ineleggibilità dei trenta contro i venti previsti.
OH, Fusse ca fusse!!! No! Lungi il malpensiero della notte!

La magistratura in Italia non interviene su denuncia ma autonomamente difende , in nome di appropriazione indebita di risorse pubbliche, una entità astratta e nebulosa, perchè ormai inesistente, derubata da ignoto ma celebre e conosciuto per una paccata di milioni. La margherita , povero fiore calpestato ancora di più nel suo candore da questi esseri immondi, partito in estinzione permette un lusso extra large al suo tesoriere, e che tesoro! Anzi il poveretto non sapendo cosa farsene , lo sperpera,dona agi a se stesso, lo disperde in mille rivoli verso il fiume del suo conto e semplicemente frega a più non posso . Nessuno denuncia, poveretti! Ma sapevano del tesoro o spartivano il tesoro. Sono meravigliati dell'ammanco ma mica per un caffè sottobanco. Poveretti erano tanti i piccioli! L'allevatore di porci riceve soldi dallo stato per rimborso del mancine alle bestie, mai comprato! Ma il porcaro se li mangia con tutti i porci ed i soci ignari di tutto fan finta di niente e non denunciano. Ma come fa a intervenire la magistratura se i derubati non dicono nulla? Bohh.

Il CD sembra si spacchi, a chiacchiere, ed a Isernia si contesta la sorella del nostro Puttino pronta per l'avanzamento di carriera, sindachessa della Pentria. Nessuno la contesta , ma come è la sorella? E poi qualcuno obietta sulla non veridicità del  famoso detto “i denari sporchi si lavano in famiglia”. Nasce la fronda interna e gli si contrappone il Mauro pittore indiscusso dei quadri stradali sui tartufi a guardia delle cunette sulle  provinciali di Sernia. Il cs gongola! E' convinto di poter andare al ballottaggio. Con chi? Con uno sconosciuto, forse  è l'unica nota positiva, ma prescelto dalle segreterie. Ma il popolo andrà a votare!

A termoli dopo lo zuccherificio si aspetta la torta Cosib e d il solito inutile collezionista di cariche si liscia il capello, come leccato da una vacca, pronto a sedersi. Ma lo sceriffo del basso pantano non accetta le scelte del califfo di lontani monti e con un colpo di mano, coadiuvato anche da compari del cs , fa eleggere un suo affiliato. Il territorio ai suoi figli, altra panzana lanciata per giustificare giochetti di potere e prove tecniche per scalzare il califfo.
La crisi italiana del lavoro è ed è solo l'art. 18 e lì tutti a menar danze, cazzate e filosofate genialoide. Quando la strada si incomincia a vedere subito arrivano i cavalli di turno che sollevano un gran polverone e nascondono l'obiettivo e il cammino da percorrere. Tutti sono presi a sollevare e scuotersi la polvere di dosso. E ci vuole tempo! Intanto i nostri giovani stanchi di aspettare vanno in altri lidi. Chissà se si toccheranno gli stages gratuiti richiesti dalle Ditte sfruttando tanti giovani e mai nessuno assunto e  le partite Iva fasulle con un solo cliente! Nessuno mai controlla! 

I Signorotti del paese lesti a stendere stuoie e tappeti al loro grande Puttino ( è sempre Lui!) in cambio di soldi perchè  amici e compari . Tutti sono felici e ben consci che la pacchia sarebbe durata almeno sino al 2013 , interregno del nano, o sino al 2016 regno del loro amato governatore. Ma qualcosa cambia ed il nano cade e son dolori! Improvvisamente ora di fronte ad un brusco risveglio si accorgono di avere una testa dotata di un orifizio chiamato bocca e la usano per blaterare anzi ci traducono che vogliono protestare. Il decreto di criticità del governo tarda a venire anzi viene ma è gia andato, finisce ad aprile , e per il povero commissario son ca...amari. Leggete Commissario ma è sempre lo stesso. Sbandierano sempre le quattro baracche montate con fretta ed approssimazione per esaltare un fenomeno sismico in una area dove al massimo è crollato qualche calcinaccio o intonaco o allargato il buco dove stazionavano i ragni da sempre , segnale di puro degrado ed abbandono. Una struttura iperdinosaurica con tecnici a stipendio fisso e tecnici ad incarichi continui, col ciclostile. Nessuno fa un inchiesta a verificare quali tecnici hanno ricostruito e se hanno rispettato il decreto del Commissario che limitava il numero di progetti. Figuratevi in questa Regione?? In un Municipio di un Comune del "buco " con grande meraviglia e sdegno si è di fronte allo sfarzo architettonico inconsueto per il luogo: cristalli, acciaio e marmi. Uno spreco inconcepibile contro la povertà e semplicità di quelli "fessi" fuori dal "buco". I molisani devono fare un tour in quelle aree e vedere con i propri occhi lo sperpero e l'imboscamento di soldi pubblici che sprizza da ogni "mattone".

Intanto questi suoni hanno perso la loro intensità e si sono dissolti nel nulla da cui erano venuti.

martedì 6 marzo 2012

SANTITÀ in SANITÀ


La sanità è diventata la santità del singolo dottore eroico o del modesto gruppo, il tutto a  discapito del povero cittadino onesto e fiducioso  a cui, a questo punto, non resta altro che sperare nella sua buona stella, anzi stellone.  Contrapposto  alla santità la normalità del  furbone involpito nel  marciume in cui si  vegeta  e si  porcella. In Italia tutto ciò che sfiora la politica , figuriamoci quando ci affonda le mani, si immerdisce : poco importa la vita continua. L'indifferenza diventa apatia e  domina, essa è  avvalorata dalla ferma convinzione del singolo di avere sempre la chiave giusta per la soluzione dei propri problemi. Ma quando tocca la nostra salute allora son dolori in tutti i sensi.
I manager sanitari sono boccioli e frutti dell'albero contorto della politica e spesso affiliati o ex  trombati. Essi  dominano e si conservano  perchè coadiuvati da tanti complici operativi sul campo. La nobile missione , sogno della nostra gioventù , è diventata di contro  il business più appetito dai tanti avventurieri che osano ancora mettere il camicie bianco. Ormai il bianco è solo apparenza, è in disuso e tutto è sporco e lordo di gesta nobili. 
Ogni cosa trasuda di approssimazione, incompetenze, familismo, amicismo: siam diventate le scimmie da vivisezionare per la ricerca e se si muore, poco importa, avanti un altra!.

Siamo meno della mobilia nobile dello studio del primario di turno!
 Il pronto soccorso è diventato il "mutuo soccorso" cioè il primo ed unico punto in grado di dare aiuto al cittadino per risolvere le sue banalità quotidiane. Se sul territorio il cittadino è solo cosa deve fare per dare sollievo ai suoi acciacchi giornalieri? Semplice va al pronto soccorso.
Ormai le legende metropolitane raccontano in giro  che  la soluzione di  un qualunque  problema, di un dubbio di salute assillante o di una banalità è nell'andare al pronto soccorso dove si deve rappresentare  la sceneggiata  di dolore con  lamenti,contorsioni,svenimenti  per poter bypassare la fila,  entrare  ed essere ascoltato. D'altronde scusate ma se si ha un forte dolore , per esempio, ad una gamba dove si deve andare? Dallo specialista? E dove lo si trova? Dal mio segnatore di ricette? Certo! Si va, si fa la  fila, si  perde tempo e poi ... si ritorna lì : al pronto soccorso.
C'è una piccola differenza : ora non ci si va per scelta  ma si è stati  mandati.
Tutti vanno,ma  i medici e infermieri sono in numero insufficienti e l'attesa è infernale. Allora ha ragione il cotechino verde : rafforziamo gli ambulatori sul territorio per fare un primo filtro oppure aumentiamo il personale.  Ridiamo dignità e competenze a quei professionisti abbandonati sul territorio intenti solo ad essere degni emulatori dell'Albertone nostrano nel famoso film" il medico della mutua" , dove  l'unico scopo era quello di racimolare assistiti per raggiungere il tetto massimo. Distogliamoli dalla loro routine e noia per cui sono  diventati talmente bravi a scrivere solo ricette ,rimpizzarci di vagonate di medicine, di richieste di analisi e di visite specialistiche  per cui difficilmente si schiodano dalla comoda poltrona quando  ricevono per misurare una pressione o metterti un dito per palpare la prostata. Non hanno nemmeno più il famoso stetoscopio al collo e se per caso hanno un piccolo apparecchio infernale allora son patreterni e si paga,si paga ...si paga.
 Hanno perso di vista il lavoro di equipe per cui poterli riportare nell'interno di gruppi  operativi sarà difficile. Ma devono evolversi in tal senso perchè non ha ragione di esistere ancora il medico di base isolato con i suoi pazienti. Ormai la figura del medico di base deve fondersi nel componente di un equipe con buone conoscenze specialistiche operante in   ambulatori attrezzati di tutto punto, almeno nell'essenzialità per un primo screening teso a rassicurare il cittadino, spesso malato immaginario e fifone. Nelle attrezzature si intende anche  una rete telematica di tutto punto interconnessa con centri specialistici regionali. In tal modo non si perde di vista il rapporto fiduciario medico paziente ma si rafforza la possibilità di soddisfare le prime esigenze, anche banali,  dello  stesso paziente. Ambulatori , veri centri di medicina di base, in cui i medici  dovranno assicurare un turno continuo di presidio  di 24 ore su 24 senza più la povera guardia medica. Altra nota dolente e stonata, poverina costretta a dormire a pagamento fuori casa, probabilmnete in un paese sconosciuto. Gli ambulatori devono essere vincolati ad un consorzio di Comuni rispettando l'orografia del contesto e di conseguenza la comunicabilità tra essi e  pretendere che il medico risieda, (per intenderci :stazioni, abiti, ci sia fisicamente) nell'area dei suoi assistiti. ( Potrebbe essere il primo passo)
Nei centri maggiori  provvisti di ospedali con pronto soccorso oltre alla creazione di ambulatori  ,distribuiti nel tessuto urbano, si rafforzerebbe anche il pronto soccorso con la presenza di tutti i  medici di base.  Si dovrà imporre,anche nella prospettiva di aggiornamento professionale, ai medici di base di presenziare  almeno per 8 ore alla settimana ( con un turno di notte mensile) nella bolgia del pronto soccorso. Non sono preparati,si obietterà,  pazienza col tempo impareranno e se proprio sono negati, faranno gli infermieri di turno!  Infine tutti i medici dovranno svolgere un turno nei vari reparti ospedalieri come aggiornamento professionale, con ricaduta ottimale negli ambulatori.
Potrebbe essere il primo passo di una  riforma sanitaria  a costo zero con notevoli benefici per il cittadino  dove si  utilizzano  appieno le  tante professionalità, ora  perse nei ricettari .( Gli ambulatori con le attrezzature sarebbero  a carico dei signori medici)
Potrebbe essere l'inizio di rendere efficiente la sanità in questa grande Italia, dove esistono competenze supreme e prime al mondo.
Non interessano santità ma sanità efficiente con persone motivate ed  amanti del loro lavoro nel rispetto dei malati e di se stessi.

domenica 4 marzo 2012

Il caldo sabato del villaggio

Le donzellette vengono... da ogni dove
in sul splendere del sole
e recano in mano cartelli e striscioni
per svegliare con fischi e fischietti
il sindaco del villaggio 
a richiudere il passaggio.
( Chiedo scusa al sommo Giacomo se  mi son permesso di storpiare la sua sublime poesia con quattro versacci,  ma mi è sembrato  un simpatico inizio)
Nella mattina di  questo sabato di marzo, baciato da un caldo sole , si sono  riversati per le strade del  centro di Campobasso i cittadini amanti del verde e degli spazi liberi . Si vogliono  riappropriare dei luoghi dove a poco a poco son tornate a rigirare le macchine rubando aree dove i  bimbi  possano giocare e correre in allegria, gli anziani sostare e respirare aria pura e  tutti i campobassani  passeggiare in relax.
 Il Campobassano ama tanto lo struscio per il suo corso  a tutte le ore , in ogni stagione e con qualunque condizione atmosferica. Basta vedere qualche foto dell'ultima nevicata.
Si diceva da giovani che se Campobasso si allagasse, la gente passeggerebbe imperterrita per il corso...in barca.
Si richiede con determinazione di ridare a   questa città  il suo antico splendore per cui  una volta era chiamata "città giardino" .
A dire il vero sono molto più numerose ed agguerrite le donne e manifestano con forza e convinzione al Sindaco  la volontà di ripristinare, senza intramezzi di traffico veicolare,  la zona pedonale nel centro di Campobasso, corso Vittorio e piazza G. Pepe.


Molti  giovani sfilano per le strade anche con biciclette.


Quest'isola, una volta felice,  sta perdendo i suoi connotati ed a poco a poco viene riaperta al traffico.
 Anzi piazza Pepe è già stata completamente riaperta ed è diventato un grande parcheggio di macchine...... per i signori commercianti ed operatori del centro.
E sono quelli  gli eterni  petulanti lamentosi per la chiusura perchè, a loro dire, ammazzava il commercio ed era  causa dei loro magri guadagni .
Il commercio non dipende dagli operatori del luogo con i loro prodotti e le loro offerte ma semplicemnete dalla possibilità data  al cliente di arrivare direttamnete entro il negozio con la macchina in un centro paralizzato dal traffico.
Se quest'analisi deve vincolare una città e condizionare le scelte politiche!
Speriamo che il Sindaco ritorni sui suoi passi e ridia il centro città ai cittadini.
Cavolo dimenticavo bisogna verificare se la chiusura sarà possibile economicamente , perchè il Comune non ha una lira e poi chi paga i guardiani ?
Completavano il folklore mattutino i grillini con il loro gazebo per la raccolta firma contro i privilegi della politica.
Altra nota dolente e condivisibile, molti cittadini hanno firmato non guardando con pregiudizio questi giovani, come molti filosofi fessi che non si ribassano a mischiarsi con dei...dilettanti della politica.
Il giovani del movimento 5 stelle sono molto utili per quei grandi politiconi che solcano i nostri lidi perchè questi soloni scaricano su di essi ,i grillini,  le loro colpe ed incompetenze, non ultima la causa della perdita alle ultime regionali.

Un sabato del villaggio ....molto caldo.
Dove alcuni  manifestavano, sottoscrivevano, condividevano  ed altri continuavano placidamente a passeggiare disinteressandosi dei problemi posti, anzi felici di delegare ad altri la soluzione degli stessi.
LA LIBERTA' E PARTECIPARE,  come è ancora distante quest'idea dai molisani!

giovedì 1 marzo 2012

LE CROCI......NEL MOLISE

Questa sera nella sala della Costituzione della Provincia a Campobasso si è scritta una bella pagina di arte e cultura nel nostro arido Molise.
La sala era gremita, tutti i posti a sedere erano occupati e molte persone stazionavano in piedi, sul fondo e ai lati.
Il parterre era agguerrito a cui si è aggiunto  anche Mons. Giancarlo Bregantini, il nostro vescovo, per un breve saluto.
  L'anfitrione della serata non ha deluso per la sua verve spontanea ed appassionata che ha trascinato, e a volte svegliato il numeroso pubblico. ( " c'è troppo silenzio! Non è che dormite?)
Pubblico molto variegato con forte presenza...giovanile.
Il Franco riesce ad affascinare e trascinare su argomenti a volte noiosi perchè la sua esposizione è il racconto incantato del figlio di fronte alle bellezze del suo e nostro Molise.
Dalle sue parole traspare uno studio profondo ed un  grande amore per i tanti esempi di arte che scopre in questo territorio abbandonato e dimenticato.
Ci mostra con orgoglio di molisano i grandi capolavori unici in campo europeo esistenti in diversi siti sconosciuti, o forse sottolinea  presenti nelle nostre menti più come contorni per altri avvenimenti che come gioielli di architettura.
Le sue parole suonano forti ed impetuose  e risvegliano in noi tutti la soddisfazione di essere molisani .
Anche noi abbiamo un nostro percorso nella storia costellato di tanti punti luminosi nell'arte e nell'architettura.
Una bellissimo incontro di cultura che forse poteva trovare il suo apogeo nella nuova sala ( ex cinema Odeon) del  nuovo centro GIL ristrutturato ed inaugurato : Fondazione Molise cultura.
Franco ha presentato il suo "mattone" ( definizione sua personale) ricco di tante illustrazioni e commenti  ed è stato eccezionale, poi e scivolato in politica ....ed è caduto.
A riprova che se resta nel suo ambito culturale ed artistico è geniale, mentre la politica ....non è per lui. ( non me ne voglia, perchè gli voglio un gran bene).
Memorabile l'abbraccio tra barboni, peccato che non è stato immortalato.

Stasera si e parlato di croci, tante  esistenti nel Molise, ma non  dimentichiamoci mai di Quella più grande che noi molisani portiamo sulle nostre spalle da tanti anni : lo Iorismo ed i suoi derivati ( Molti erano presenti in sala stasera, dove c'è passerella i gufi non mancano!!)

lunedì 27 febbraio 2012

Battiam battiam le mani arriva il COMMISSARIO

Riprende un modo di dire e di fare della nostra scuola elementare negli anni della ricostruzione postbellica quando si invitavano le scolaresche, sempliciotte nei loro lunghi grembiuloni neri e fiocco bianco, a battere le mani felici per salutare l'arrivo del Direttore. Il potere maximo scendeva nei villaggi.
Ora ,analogamente, si invita il molisano, fessacchiotto come non pochi, nei suoi umili panni del cafone a battere le mani felice per inchinarsi all'arrivo prossimo del Commissario.
Commissario di che? Ma come ogni  emergenza richiede il Commissario e noi siamo in emergenza.... neve. 

E chi sarà costui? Non certo un Carneade qualsiasi, ma  sicuramente il Nostro Governatore . Avrà l'onore di aggiungere un altra seggia alla sua collezione al fine di avere un valido ricambio di prestigio dove poggiar quella sua nobile parte anatomica e di poter dimostrare a noi sudditi feteli il suo grande valore di ...Statista.
Ridarà splendore al settore martoriato, come nella sanità e nella ricostruzione post terremoto.
La situazione determinatasi dopo questa abbondante nevicata, caduta disgraziatamente in un periodo inaspettato, l'inverno , devastando il nostro territorio equatoriale è dura e molto difficile. La coltre bianca ha causato disagi al popolo molisano intero ma in particolar modo al mondo contadino. Quest'ultimo ha dimostrato di essere una realtà  impreparata a questi fenomeni classici delle alpi e non degli appennini tropicali per cui  ha subito sconquassi che l' hanno messo in ginocchio sia nella sua agricoltura fiorente che negli allevamenti.
Un settore all'avanguardia  nel nostro Molise sia nelle colture, con macchinari di ultima tecnologia o forse terzultima ( fa lo stesso effetto) , sia nella zootecnia con ricoveri moderni del secolo scorso. L'enorme peso della neve , pensate la neve fresca ha un peso specifico enorme pari a tanti e tanti chili , mediamente 100-150kg/mc, ha sfondato i solidi tetti di ricoveri mezzi e bestiame dei ridenti paesi di mare di S.Massimo, Cecemaggiore e Trivento. 

Paesi in cui la coltre è un imprevisto del patreterno in un periodo chiamato inverno.
Ad onor di cronaca, basta spulciare internet e non essere tecnici, le costruzioni sono costruite prevedendo un carico neve normato per legge e dipendente dalla zona e dall'altitudine. Rispettando le norme e facendo due conti della serva, non ce ne voglia la serva, le coperture dovevano sopportare all'incirca un “carico neve” di cicra 200kg/mq nei paesi ad un altitudine di 600m. slm sino a 300kg/mq in quelli superiori ai 900m. slm, Questo vuol dire in numeri che esse, le coperture, dovevano , se ben calcolate e manutentate , sopportare una coltre di neve fresca alta dai 1,5-2 m. sino ai 2,5-3m , senza collassare .Si trascura l'esistenza di un fattore di sicurezza nei calcoli ,sicuramente almeno pari a tre.  In nessun logo sembra che lo spessore della neve abbia superato i 4-5 metri.  Ergo, qualcosa non va e non è andata.
Inoltre il gelo ha seccato tutto il possibile, frutteti, oliveti, vigneti,ortaggi,semine : TUTTO. Ha bruciato una produzione prevista tripla o quadrupla per quest'anno speciale e portato sul lastrico gli operatori agricoli del Molise.
Come dimentichiamo in fretta! Ricordo di servizi dell'anno scorso in cui l'operatore agricolo si lamentava del mercato tiranno che costringeva a tener a marcire il prodotto sugli alberi. Ora di punto in bianco, causa il colore del colpevole, spuntano danni ingenti. Di CHE?  
Sembra di assistere a quando si pagava l'integrazione per il grano e risultava, dagli ettari denunciati,  coltivata una superficie pari a tutta la regione Molise, compresi tetti delle case, delle strade, dei boschi e parte del...mare.
Questa situazione è stata descritta drammaticamente dai nostri cronisti delle TV di stato e di regime. Hanno scovato con certosina pazienza elementi disastrati sul territorio. Son seguiti servizi strappalacrime al limite del dramma descritti magistralmente dalla nostra inviata coraggiosa sempre pronta a sfidare le intemperie e le tormente con i capelli sciolti al vento, un giubbettino, un paio di jeans ed un'espressione velata e seriosa su un viso orlato da una leggera linea di trucco. Ci ha fatto ascoltare le sofferenze :lamenti strazianti di pulcini schiacciati da lamiere contorte cedute al peso enorme della neve. Ci ha mostrato una disperazione infinita sui volti dei polli, pardon allevatori di polli rassegnati alla morte prossima dei loro figlioletti per mancanza di mangime e di calore ( costa molto caro accendere con questo caldo!). E in sequenza si sono susseguite lamiere sorrette da pali grissini  crollate miseramente e sono passate come ricoveri di foraggio o di cavalli. Capannoni nuovi sono stati piegati dalla sfida con la neve e si sono adagiati su macchinari nuovi di zecca in essi ricoverati. Vecchi ed arruginiti ricoveri non hanno retto il confronto come era logico aspettarsi.
Ma quando impareremo ad essere responsabili e non improvvisati. A piangere sempre alla minima occasione per sperare di succhiare sempre dalla solita mammella. Si è seccata!
I governanti paternalisti e clientelisti subito prestano orecchie a queste lamentele per accrescere il loro prestigio capace solo ad erogare aiuti e miserie ai soliti fessi e grosse fette e prebende ai soliti furbi,ma amici.


PS Il commissario in pectore  ha avuto nel frattempo un piccolo incidente di percorso per cui bisogna aspettare tempi più lunghi per la nomina....bisogna dare tempo alla polvere del tempo di coprire i suoi accadimenti.

martedì 14 febbraio 2012

IL GENERALE INVERNO

Ha raccolto e schierato le sue truppe, nuvole ,vento e freddo.
Ha suonato corni e trombe, ha ordinato l'attacco ed ha scatenato l'inferno.
Ha mandato avanti le sue nuvole , avanzanti come truppe di terra lente ma dal passo inesorabile ed hanno oscurato il cielo. Son arrivate gonfie come mammelle di mucca padana da latte e scaricato dall'alto manti e manti di neve candida. I fiocchi danzanti sonoplanati nell'aria, sono scesi lentamente a folate continue ed hanno coperto ogni dove. Il tiro di fuoco si è protratto senza interruzione di sorta per almeno 24 ore . Poi ha inviato il vento, la cavalleria affiancante le armate, ed ha squassato le terre sconvolgendo ed oscurando ammucchiando e spazzando. Alla fine ha scagliato il freddo a stagnare una situazione delirante.
E l'uomo?. Ha raccattato armi e bagagli e si è arreso. Ha farneticato scuse e si è trincerato dietro alle solite paroloni “ emergenza, emergenza” per nascondere la sua inefficienza .
Ma quale uomo? Tutti gli uomini? O forse solo quegli omuncoli generali in pectoris e non de facto, mollicci occupanti una carica regalata e non conquistata. Preoccupati più a lucidar medaglie, lustrare nastrini e contare dobloni non hanno saputo prevedere gli attacchi di questo palese nemico e si sono trastullati nel loro dolce far niente. Non si sono preoccupati affatto di allestire le difese approntando gli eserciti , armando le truppe ed affilando le armi.
Tutto il mondo sa di essere in guerra dichiarata con lui, è il suo momento , il periodo ideale per i suoi attacchi, poi tornerà a riposare. Importante è non risultare impreparati. Le moderne tecniche ci permettono di individuare il movimento delle sue truppe e prevederne le cariche . Si chiamano previsioni meteorologiche, giunte ad un alto livello di conoscenze.
Tutti tranne l'Italia, noi siamo sempre nel pallone dell'improvvisazione e rimaniamo meravigliati quando l'inverno è inferno. Tutti stanno all'erta e pronti ad affrontare e parare i suoi assalti.
Noi ,NO! Ci appelliamo all'emergenza chiediamo il soccorso “dell'esercito della salvezza”.
I nostri comandanti pensano spavaldamente di poter dominare gli eventi e continuano pacatamente a dormire . Pensano sempre di essere nel mese di aprile” dolce dormire e gli alberi a fiorire” . Qualche caporale da strapazzo ha confuso l'acqua con la neve , i millimetri con i centimetri ed ha affrontato la battaglia da solo con caschetto,cappelluccio, paraorecchiucce e badile in mano. E' il solito scemo del villaggio diventato per magia il capo tribù .
E son guai per la tribù.
In un esercito che si rispetti c'è sempre un capo che coordina con i suoi generali un piano strategico di difesa o di attacco. Le sue truppe schierate in campo sono guidate dai centurioni informati collegati e preparati, anche Hitler nella sua follia sapeva coordinare e comandare.
I nostri no! Non sono folli, ma imbecilli.
Noi sul campo abbiamo tante truppe inglobate in diverse legioni ognuna con il suo console ma, al solito, manca il coordinamento tra esse per cui ognuna avanza a modo suo incrociandosi, calpestandosi o ignorandosi. In breve esiste il prefetto della provincia, il capo compartimentale della regione dell'ANAS, il capo della struttura provinciale ed il Sindaco del Comune. Ognuno ha la sua truppa, tranne il prefetto, con cui controlla le strade di competenza, statali, provinciali, comunali ed interpoderali. Il territorio e presidiato. Si aggiungano a questi uomini e mezzi le forze preposte ed esistenti sul territorio per vigilare l'ordine pubblico, PS. Carabinieri ,Finanza e Forestale e quelle per intervenire e soccorrere , VVFF e protezione civile . A ben guardare un esercito complesso schierato e pronto alla lotta ma incapace al solito di andare compatto sotto un unico coordinamento. E allora è successo il caos. Aggiungete a questo che alcuni generali non hanno armato e revisionato in tempo i loro eserciti per cui allo scoccare della battaglia non ci sono stati mezzi e uomini adeguati e pronti . La mobilitazione è avvenuta con ritardo e si è combattuto il nemico non con logica e razionalità ma con girate a vuoto, perdita di tempo e spreco di risorse enorme .
I comuni non hanno predisposto un piano neve ben congegnato , è prevalsa la solita burocrazia con approvazione di copia e incolla.
Tanto non accade mai niente! Poi quando accade , è emergenza!
Campobasso non è una città di mare o di pianura ma di alta collina dove la neve è altamente probabile che cada nell'inverno. Si sapeva benissimo con tanti giorni di anticipo che nella nottata di venerdì 3 ci sarebbe stata una violenta perturbazione con forti nevicate .
Domenica 5-o2 Corso V. Emanule CB
 Un buon Amministratore sapendo della prossima battaglia annunciata come minimo avrebbe dovuto mettere in atto il piano neve predisposto ( Nella certezza che esisteva ed era adeguato!) e revisionare ed allertare la sua armata “brancaleone” fatta di pochi mezzi comunali della “SEA” ( società municipalizzata) e tanti mezzi privati addetti allo sgombero. Privati cittadini che impegnavano i loro mezzi agricoli e edili, avvezzi al lavoro nei campi o alla movimentazione in cantieri liberi. Ogni mezzo , trattore ,pala, bobcat, all'uopo predisposti con la lama o benna apposita doveva immediatamente andare sul territorio e vigilare la sua zona e tenerla sgombera. La neve è caduta copiosa per un arco di 12-24 ore raggiungendo altezze del metro per cui bastava essere presenti continuamente sul territorio, con turni predisposti, girando e rigirando sulle strade assegnate. Si era , in tal modo, nella capacità di evitare pericolosi accumuli dato che cadevano al massimo 10-20 cm di neve ogni ora . Era almeno possibile spazzare e tenere libera, almeno percorribile, la sede stradale ed eventualmente alcuni marciapiedi. I mezzi schierati dovevano sapere bene quali erano le aree dove predisporre l'accumulo istantaneo per evitare ingombri ingestibili e presidiare e pulire le aree strategiche della città : Scuole, Edifici pubblici, Caserme, Ospedali, Centri commerciali e parcheggi. Inoltre si dovevano predisporre immediatamente squadre di spalatori pronti ad operare per le scalinate della città vecchia.
Niente! Organizzazione zero! Mobilitazione all'alba quando la situazione era già ingestibile con una coltre di circa 30-40 cm . Si sono trascurati i punti strategici, i mezzi sono scoordinati ed impreparati. Gli accumuli sui bordi son diventati a breve montagne non più gestibili ed alcune arterie principali sono diventate semplici passaggi molto stretti: senso unico alternato. Camminando per la città si sono incontrati spesso i mezzi circolanti con le pale alzate quasi si rincorrevano e si sovrapponevano lasciando scoperte alcune aree della città preoccupandosi solo di alcune. Ma non quelle nevralgiche per la vita operativa della città ma ,al solito come è pessima tradizione, quelle del centro, anzi il suo corso principale Vittorio E. :Strada anche a traffico limitato! E via con tre o quattro mezzi per pulire, corso e marciapiedi: anche con la neve il campobassano passeggia! Questa è stata la situazione a Campobasso , stendiamo un velo pietoso su gli altri piccoli e medi comuni :tutti montani e non marittimi. Impreparazione totale.
E l'informazione non a spronare ma a magnificare ed esaltare lo stato eccezionale che ha colpito a ferragosto un paese tropicale! In queste condizioni circolare era un enigma per cui si sono chiuse tutte le attività pubbliche: scuole ed uffici per circa otto giorni. Abbiamo come al solito dato un aiuto all'economia in questa situazione difficile. Gli uffici pubblici chiusi hanno rallentato ancora di più quella lenta burocrazia che strozza impresa e cittadini.
Infine su tutto il territorio appenninico della nostra regione le strade statali e provinciali si sono bloccate nei loro punti critici : tornanti di Castelpetroso, valico di Campolieto, salita a Campobasso dal bivio di Guardiareggia, Trignina nel tratto di Pietraabbondante e lungo la strada per Isernia e per Benevento.
Una baraonda infernale in un inverno più eccezionale rispetto ad altri.
In tutta l'Europa è INVERNO , in Italia è emergenza.