Il grido del padrone che ordina, impone ed indica la strada da percorrere al suddito suona vuoto come un eco che si attenua e si perde nelle valli del silenzio.
Il Molise, invece, è ancora in pieno inverno e strati di neve, indurita ed insozzata dal tempo, impediscono al fiore di sorgere . Ormai tutto il suo territorio, dal mare ai monti dalle valli alle pianure , è battuto solo da aliti di venti monotoni ed oppressivi che avvolgano ed amalgamo impedendo alla terra di mostrarsi al sole.
Ma la neve si dovrà pur sciogliere e noi godremo della luce : l'attesa potrebbe essere lunga e la terra morire prima di rivedere lo sole . Non dobbiamo temere la solidità e lo spessore dello strato che ci opprime perché l'unione della volontà potrebbe spazzarlo e sbriciolarlo.
La nostra povera regione è ormai governata da 10 anni dal sig. Michele Iorio e dai suoi amici ( amici ad essere generosi!) e si avvia spavaldo alla riconferma in pompa magna del suo terzo mandato in autunno. Se non accadono elementi nuovi e significativi è inutile anche spendere soldi per andare a votare deleghiamolo ( e già tanti commissari) a scegliere i 30 consiglieri e ci fa sapere,bontà sua, quali sono quelli che dovrebbero essere di minoranza ( Oddio non ci vuole la zingara !)
La destra governa in tutto il Molise ( Regione, le 2 provincie ed i maggiori Comuni ) sia perché si è accattata la fame ma principalmente perchè un buon 40% dei suoi abitanti ha alzato bandiera bianca e si disinteressa della politica al grido qualunquista : son tutti uguali . ( Certo non è che sbagliano tanto! I nostri ultimi baluardi allo strapotere sono stati governati così male che le guide non hanno avuto nemmeno l'onore di riprovarci!).
Missione impossibile direbbero i soliti che perdono senza neanche lottare o i falsi democratici che giocano con le parole per continuare a galleggiare sull'invariabilità delle cose.
Tre sono gli elementi che potrebbero creare queste premesse ed aspettative per un' alternativa credibile :
Si mettano da parte, nei fatti e non a chiacchiere, le solite rivalità e personalismi e si cerchi di guardare il alto. Non accettiamo più lezione da i soliti tromboni che già cominciano a crearsi spazi e profferiscono le solite parole per dar fiato ai denti. .Uno dice “obiettivi comuni” da fissare al tavolo del centrosinistra. “Se si trova il candidato giusto “ L'altro ,della serie senti chi parla, “Un tonfo, una sconfitta senza se e senza ma che brucia politicamente e nell’animo di chi vede il proprio schieramento politico perdere in malo modo”.Alle liturgie dei tavoli di trattativa dei partiti noi preferiamo le Primarie, alle segreterie politiche noi preferiamo i cittadini".
Le primarie sono una battaglia ed i contendenti devono parteciparvi con vigore, ma calato il sipario ed operata la scelta senza alchimismi e trucchetti da bassa bettola di quartiere malfamato, tutti devono diventare un blocco unico e compatto come Pisapia e Boeri ci insegnano a Milano.
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