sabato 7 maggio 2011
IL VOTO DELLA RISCOSSA
Si è giunti alla frutta se l'azione è l'annullamento del voto ma non si intravede alcuna alternativa per uscire dal guado , per non dire altro, in cui siamo precipitati.
Si vogliano dare alcuni numeri, se questo può confortare.
Alla provincia di Campobasso va a votare mediamente già il 60% dei cittadini, non ritorneranno mai gli studenti fuori sede e i nostri residenti all'estero, a cui sicuramente si aggiungerà il 10%, figlio dello scoramento e sfiducia esistente per non dire dell'incazzatura dilagante. Se dal 50% dei voti espressi emerge una valanga di schede annullate, sogniamo il 20%, restano validi un misero 30%, pari a circa ( 0,3x 240.000 = 72.000 voti circa). La vittoria di un candidato ( la grande armada del centrodestra !) anche con il 60% dei voti validi raccoglierebbe solo circa 43.000 voti., pari ad un vergognoso 18%.
DIVENTEREMMO UN CASO NAZIONALE E FORSE QUALCUNO SI INTERROGHERA'.
Che senso ha di invitare il cittadino ad esprimere un voto d'opinione che diventerebbe di dissenso a livello nazionale contro le attuali cricche che imperversano? ( le teorie dei grandi soloni per i poveri fessi)
Per chi si dovrebbe votare?
Per il solito prescelto da Iorio e benedetto da Berlusconi!
Per quelli prescelti da gli altri capibanda e passati sulle teste dei cittadini! ( fosse almeno uno solo a rappresentare uno schieramento! Allora chi sa! Forse!)
Non è il qualunquismo e il disfattismo come i soliti convinti e fiancheggiatori subito ,inorriditi, blatereranno.
Se esiste un spiraglio per un altra alternativa valida si abbia il coraggio di dirla
Esprimere il dissenso in detto modo significa validare fortemente il desiderio di eliminare le provincie, e quindi gli sprechi della politica.
Finiamola di essere complici guardoni di quest'obbrobrio diventato il pianeta della stupidità, dove anche noi siamo di diritto abitanti attivi.
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