mercoledì 30 marzo 2011

Quando i nordafricani eravamo NOI

 Un  figlio di quel bambino conserva ancora con orgoglio la carta che aveva accompagnato il viaggio della speranza di sua nonna e suo padre per N, York. Ora vive in America e si sente americano ma non disdegna le sue radici. Osserviamo con dovuto rispetto cosa emerge da questo documento inedito ed originale.

 Questa donna ha scelto N.York ma molte hanno orientato la loro bussola  verso Milano e quei bambini hanno costruito un pezzo di Italia e  sono stati i padri e i nonni dei Bossi ( Calabria), dei Cota (S. Severo,Foggia), degli Zaia ( Veneto, terroni del nord) dei  Calderoli  ( zingaro sardo) dei Maroni, Bricolo, Castelli e....
Son passati tanti anni ma il linguaggio colorito degli scugnizzi del sud scorre ancora nelle vene dei suoi discendenti anche se è cambiato il suono.
La demenza fa affiorare alla mente i ricordi e le frasi usuali della propria infanzia.

                                                               FORA  DA' I BALL


Qualcuno diceva " Padre perdona loro perchè non sanno quello che dicono" ed il sommo Dante continuava " ... Non ti curar di loro ma guarda e passa "

lunedì 28 marzo 2011

Il mio è più migliore del tuo

In un campo dello schieramento , che qualcuno definisce sinistra ma potrebbe essere anche chiamato indifferentemente  il laterale sud o quello di sotto , si assiste con grande melanconia ad un tiro e molla per poter piazzare un proprio rappresentante come il più migliore alle prossime consultazioni provinciali. 
 Da una parte si pongono gli eletti , i prescelti nominati da una farsa o combine poco conta, e quindi autorizzati a fare tutte le cavolate possibili perché esse sono fatte in nome del popolo sovrano, da cui hanno ricevuto il mandato.. 
Dall'altra lo schieramento dei giusti, dei saggi e degli onesti che cercano di contrastare e correggere  le scelte errate dei primi e che potrebbero danneggiare il Popolo.
 Sempre Lui, Ma chi è questo signore che si chiama POPOLO che è così fortunato che tutti dicono di agire in suo nome e si pongono al suo servizio, Beato Lui!!.  
 I primi con abile mossa spiazzano i secondi e gli fregano,letteralmente gli scippano dalle mani, la candidata  ( bella figura!  poteva essere scelta da un voto ampio ma ha preferito la certezza della nomina. Son tutti uguali quando annusano il potere perdono o si montano la testa. Non cambiano mai!)  e li fanno piombare nel buio più nero, per rabbia e indecisione. I secondi si definiscono autoconvocati, convocati da se per se, e quindi baciati dal Signore e si arrogano il diritto di scegliere e nominare. Hanno cercato di far intravedere un piccolo spiraglio dove si prospettava la possibilità di una decisione condivisa, non  da tutti ( altrimenti è bulgara )  ma almeno da tanti ,  ed avevano sbandierato ed  invocato  timidamente le primarie ma poi non hanno avuto il coraggio di perseverare e quindi, per mancanza di tempo, si sono caricati sulle loro nobili spalle il pesante fardello di    trovare il prescelto, anche per lavare l'onta subita.
In onore del 150° anniversario dell'Unità d'Italia riscoprono la carboneria e si riuniscono in segreto per decidere e cercare in ogni lido quel nome sublime per poi porgere al popolo.
 Il loro è il più migliore, il più onesto il più competente e il più dei più. Ma chi lo dice! Loro, ovviamente, che sono i più ....
  Sono in entrambi i lati le solite figure sbiadite che pescano sempre i migliori , secondo il loro unilaterale modo di vedere ed intendere, nel consueto recinto dove pascolano felici gli asini. 
Cambiano le persone ma il prodotto non cambia. Le solite “ oligarchie e comitati elettorali che selezionano invece che competenze, servi e portaborse proclamandosi democratici da qui all'eternità ma che , invece, agiscono nei fatti per precipitare la democrazia a demagogia e populismo” . Fermatevi o eletti e sublimi e ritornate modestamente sulla terra dove vi sono persone che sanno intendere e volere ed insieme si decida il futuro dove i rappresentati, che hanno dei doveri, siano responsabili. 
Autoconvocati scendete da quello scanno e mischiatevi con i non politici di professione e misuratevi e confrontatevi perché la politica è vita e non arte di arrangiarsi. 
La provincia di Campobasso  è persa ma  si è in tempo per  costruire  il nuovo per le prossime  regionali.

Don Peppino, Mastro Totonno, sommo Cesare e ranchero Bobby potete scegliere nel recinto qualunque asino vi pascola ma poi ci pensa quello del Massaro Don Michele.
Nello steccato anche il più bello e capace è sempre un asino, mentre ora occorrono per correre dei cavalli.

sabato 26 marzo 2011

Un sole di fuoco per la nuova alba del nostro Molise

Nulla cambia per volontà divina solo gli uomini possono costruire il proprio futuro. Esso sarà pari a come si sforzeranno di lottare e di crederci. Nulla è dovuto in questo mercato mondiale dove anche la carità ha un prezzo. Ormai sono crollati i sentimenti di solidarietà e mutuo sostegno,  la famiglia si allarga e scricchiola : la vecchiaia è e sarà badante con solitudine. Quella solitudine rifugio del nostro spirito che diventerà incubo se non ne saremo consapevoli. Chi ha vissuto e palpato i tremiti e gli sconvolgimenti del lontano 68, ( il maggio della contestazione giovanile) credendo di lottare per un mondo di sole splendente di fiori e di libertà con giustizia sociale e benessere diffuso, si ritrova al tramonto della luce e sballottato nel buio più nero dominato da libertà pagata dove il diritto è scritto ed il sorriso dei bimbi soffocato.
Forse, anzi sicuramente, si è colpevoli di essere stati ingenui e poco attenti facendo in modo che quella società per cui ci si era battuti ed in parte raggiunta poi a poco a poco scivolasse nelle mani di profittatori di ideali e spegnitori di sogni, che hanno trovato il filo per il solo ed esclusivo tornaconto. Si è vissuti in modo forse spropositato sui debiti creando un buco spaventosamente immenso. La dura verità è che si è falliti in pieno e si è responsabili di questa pattumiera senza senso e senza ordine che si lascia in eredità ai nostri figli e nipoti. Siamo la generazione della logica del nucleare : ai posteri i problemi. ( scorie, radiazioni, buco nell'ozono, monneza, inquinamento, devastazione della natura, debiti ….) Ora si può e si deve risorgere e risvegliare quel moto di ribellione che si è coltivato e forse vissuto per riscattare il senso di colpa che opprime o dovrebbe pesare.
 Discorso inimmaginabile per il mediocre ed il nullo che governa e serve ed occupa inopinatamente il posto non suo. 
Si riprendano le redini che si sono trascurate ed abbandonate e si meni la danza in questa landa desolata e piatta, dove si sprofondano le eccellenze ed emergono i cretini. Si faccia riemergere il positivo ed il succo vivo che la polvere del tempo ha inesorabilmente annullato. Nessun spazzino riuscirà a rimuoverla se non ciascuno insieme all'altro e nel suo piccolo si attrezzerà in tal senso.
Tramontate e perse le provinciali di Campobasso dove la coalizione dei confusi si è mossa come i personaggi della guerra libica .( Ottenuto il permesso Onu la Francia unilateralmente decide , che ne pensi Di Pietro, L'America si propone, l'Inghilterra accetta e l'Italia si accoda e gli impongono anche il campo per giocare) O forse non interessavano più di tanto anche all'altra parte, visto i manifesti di presentazione dei soliti personaggi che si cominciano a vedere nei luoghi adepti alle scamorze e carciofini.
Si preparino le armi per la rinascita regionale del prossimo autunno : il sole di fuoco rischiari la nuova alba del Molise.
Considerato il fallimento degli attuali padroni del vapore nel gestire le nuove speranze di cambiare , di interessare e di coinvolgere il cittadino, scaturisce la necessità di impegnarsi TUTTI in prima persona. Costituire subito un nuovo gruppo Rinascita dove devono confluire solo gli uomini di buona volontà senza personalismi ed aspirazioni individuali e possibilmente privi di sigle ed inutile etichette di comodo che i soliti furbi si appioppano.
Si deve riscoprire il dibattito ma anche la condivisione per cui un idea deve emergere e l'idea prevalente diventa di tutti e difesa con disciplina ferrea, chi non è d'accordo fuori. La democrazia , parola abusata e priva di significato per molti, è partecipazione ma anche essenzialmente condivisione per cui non ha senso conservare serpi in grembo che mordono alla prima occasione, è meglio perderle che coccolarle. 
Si propone, si discute, si dibatte si vota e ci si ricompatta e si porta avanti. 
Basta con le ciance inutili e le solite farsi fatte: fuori gli artigli ed idee nuove , proposte concrete su cui confrontarsi e decidere non aria fritta.
Le riunioni , incontri devono essere fucina di idee che dovranno guidare le azioni, non pulpiti di autocelebrazioni con elencazione infinita dei soliti mali che ci affliggono. Basta li conosciamo tutti è ora di passare alla fase propositiva con progetti nuovi che dovranno essere fortemente credibili, altrimenti si è facce nuove che si sostituiscono semplicemente alle vecchie.
Spero che molti saranno disposti a battagliare e nei prossimi post  si illustrerà  meglio l' idea e si farà appello direttamente anche con corrispondenza privata per cominciare a muovere i primi passi.
In natura le forze di attrito sono fortissime in partenza ma appena si crea il movimento diminuiscono.

martedì 22 marzo 2011

L'urlo dei mediocri

Copre ed annienta il sospiro dei giusti.
Il mediocre ha bisogno di individuare come obbiettivo un elemento estraneo semplice ma ben definito per giustificare il suo operato e distogliere dalla sua incapacità. Ogni individuo di contro dovrebbe specificare il fine a cui tendere, indipendentemente da contrapposizioni e posizioni,e lottare per raggiungerlo mettendo in atto strategie e pensieri. Sarebbe un uomo modesto e semplice, arso da dubbi e desideroso di apprendere e di incontrare per confrontarsi , migliorarsi e migliorare. In apparenza titubante ed indeciso invece coscienzioso e sicuro perchè una scelta implica sempre ampi convincimenti interiori e valutazioni tra le infinite opzioni che la mente ricerca:conosce il proprio limite nell'immensità dello scibile. Il mediocre si è formato, oddio cresciuto senza accorgersene, in una visone ristretta per cui esiste sempre una ed una sola opzione ed opera solo in tal senso per cui se non la vede raffigurata in qualcosa di schematico è incapace di agire.
In una visione del genere chiunque si sente autorizzato a ritenersi il migliore, l'unico capace di guidare ed indicare e qualunque suo pensiero, oddio insieme semplicistico di parole, il verbo indiscusso.
Udite! Udite! Un semplice e sconosciuto partecipante ai triti e tristi simposi televisivi, il classico prescelto dal capo e portato in parlamento ( per dirla come i nostri commentatori politici un senatore PDL) si è permesso di dire, in merito ad un dibattito sul nucleare “ Ma Rubbia in fin dei conti non è esperto di nucleare” ! Stiamo parlando del grande fisico , ITALIANO Carlo Rubbia , insignito del Nobel che si era permesso di esprimere un dubbio sullo stato dell'arte raggiunto dalla scienza in merito alla fissione nucleare ed invitava ad una maggiore prudenza e scelte più sicure , scaturite da un contesto scientifico piuttosto che da altri. Rubbia era inesperto mentre Lui poteva tranquillamente esprimere le sue cazzate. Questo nasce dall'aver forgiato una mente con elementi minimi per cui un fisico, ( chissà cosa vuol dire e cosa studia! Forse si intende di materia! Bah !!) non capisce di nucleare mentre un politico e onnisciente.
Il PDL, tribù estesa a tutte le latitudini,  nel nostro campo locale fa parlare sia il capo Grande Tuono ( Ulisse Di Giacomo) che il Piccolo Soffio (Claudio Pian) ed entrambi si ergono ad acuti osservatori della politica e sparano le loro sentenze attinenti alla loro logica elementare ,dominate e conformista. 
L'uno giustifica Di Pietro nella diatribe delle candidature  perchè ha almeno scelto il suo cavallo per la corsa provinciale. Questo scaturisce  dal fatto consolidato che la sua mente piccina ritiene, senza mezzi termini,  che è il mercante che deve scegliere la vacca alla fiera e non altri per cui il capo è sempre ed unico il capo e non deve subire condizionamenti.( Una volta si chiamavano consigli o scelte condivise.)
 L'altro racconta la solita storiella che accade nella sinistra, identificazione e raffigurazione dell'avversario politico in una definita entità astratta priva di contenuti, e spara la sua dicendo “... non ha un leader” . Intende come tale un personaggio forte, indipendentemente dalle sua capacità ma solo dotato di verga di comando . Unico delegato per le decisioni senza che altri interferiscano. L'avversario ,identificato nel nome generico e generale, è raffigurato come una massa di pecore senza un pastore e non come elementi che esprimono idee e progetti non condivisibili. Si analizza il male del nostro Molise sempre nell'incapacità degli altri di rientrare nell'unico schema semplice dettato dalla loro logica :il capo, i prescelti, la massa ubbidiente . ( Iorio, la cerchia degli eletti, i molisani)
Nel nostro Molise per alcuni l'elemento-scopo è rappresentato dal Governatore Iorio per cui chiunque lo additi come causa di tutti i mali ( oddio non si hanno poi tutti i torti!) e quindi da battere, automaticamente si autocandita come paladino e difensore degli oppressi in nome dell'eguaglianza e del diritto. Indipendentemente se ne è capace e sa quale azione deve far seguire alle parole. 
 Di Pietro, uno dei tanti mercanti, fedele a questa logica nomina il suo prescelto e se il PD locale, altri mercanti, non sono d'accordo sulla vacca pretende dal segretario nazionale Bersani che il simbolo del PD sia accanto a quello suo. Ha già acquisito nella designazione Pingo e Pallino ( La lampadina ed il guerriero) due gruppi forti. ( Il Di Pietro urla e sbraita perchè si dice che, presumibilmente, ha barattato il suo accordo incondizionato al PD purchè gli lascino carta bianca nelle provinciali di Campobasso e al comune di Napoli, ed inoltre ha detto palesemente che nel Molise gli interessa solo sistemare il figlio. Si profila un altro pesce d'acqua dolce: la Carpa.)
Gli autoconvocati o forse gli esclusi dal banchetto del signore si muovono anch'essi in questa ottusità di pensiero per cui non sono sfiorati minimamente dall'idea di aprire finalmente ad un estraneo della cricca ( scusate dell'élite di pensiero) per dare inizio ad un nuovo corso. Tutti chiedono di cambiare mentre  i pochi partoriranno il nome , scelto sempre dai pochi ma in nome di tutti e sempre tra i loro pochi. Non hanno il coraggio di indire libere primarie dove non si presenta il trombato di turno o l'uscente illuminato.
Un operazione inutile ma palcoscenico per qualcuno utile a racimolare punteggi nel vero concorso indetto per novembre alla regione: il posto dei nababbi.
Il merlo probabilmente ,o forse sicuramente dirà qualcuno, è il soltito mediocre ed anche idiota che urla alla luna, ma almeno ne è consapevole.

sabato 19 marzo 2011

La solita minestra

Una brutta pagina ancora della nostra politica: protagonisti i soliti che giocano con nomi a scapito dei molisani. Dopo 150 anni siamo sempre gli stessi : sempre garibaldini pronti con la valigia nell'armadio per …. fuggire. Siamo più borbonici che garibaldini! Di fronte ai problemi scappiamo sempre. Mai che imbarchiamo un po di coraggio, di impegno : sotto i vestiti niente. Non siamo capaci di autodeterminarci, aspettiamo sempre che qualcuno prenda decisioni per noi. E che qualcuno! La mediocrità che si sposa con la furbizia e prende coraggio e diventa arroganza. Molti non vedono o forse non vogliono vedere. 
Di Pietro prima difende con cocciutaggine bossiana la teoria della Nutella “ sono il primo e resto il migliore” ( scritta che veleggiava dietro i furgoncini della Ferrero negli anni settanta), e quindi io decido e basta , poi attacca i compari di merenda di incoerenza e ridifende il suo pezzo da novanta. Che sia da novanta l'evidenza è palese che poi sia suo è tutto da verificare. A mio modo di vedere è il solito Scilipoti di turno che sosta alla sua corte da S. Stefano a Natale ,ad essere generosi!. Fin quando gli conviene, poi segue la quaglia e salta. Noi, funesta Cassandra , leggiamo nella palla e sappiamo riconoscere le balle dalle palle per cui pensiamo che il divorzio avverrà prima, molto prima delle elezioni regionali. Secondo voi un conquistatore di cariche ed un girovago incallito tra sigle e siglette si ferma a quest'ultima, ben sapendo che il prossimo unico papabile eletto alle regionali e il Carpa? E Poi sig. Di Pietro ci spieghi per bene chi è Nagni? Perchè noi dovremmo votarlo? Non avete fatto tempo addietro una miserevole “iacuvella” alla provincia di Campobasso? Cosa fa o ha fatto nella vita quotidiana , dove ogni cittadino si cimenta per vivere, per meritare la nostra stima e la designazione a guida del popolo molisano alla provincia di Campobasso? Ci spieghi le sue virtù nascoste e le sue indubbie capacità ? Noi non le abbiamo ma i viste, forse siamo cecati ed è colpa nostra, nè tantomeno riteniamo che sia un “ autorevole esponente” dal momento che da quando guida la sua ditta, pardon il suo partito, ha raccolto più defezioni che iscrizioni e non ricordo grandi scelte operate e coraggiosi decisioni prese per il bene comune. Se il suo unico avvocato difensore è ,udite udite, il sig. Ulisse Di Giacomo (porta ..voce di Iorio e coordinatore regionale PDL) che dice .”... almeno il proprio candidato se lo è scelto da solo, non cedendo ai ricatti e ai condizionamenti” allora vuol dire che ha sbagliato di grosso perchè se un nemico parla bene del mio pseudo amico vuol dire che il mio non è amico. Che esista un feeling con il grande capo si sapeva, ma mai che si  arrivasse al punto di essere difeso apertamente dal suo sottoposto sulle pagine dei giornali.
E poi qual'è il motivo che ha spinto il ragazzotto a scegliere la candidata? Ultimamente sapevo per certo, al cento per cento, che era la candidata del terzo polo e si era affacciata alla ribalta nella riunione degli esclusi, pardon autoconvocati. Come è finita poi nelle braccia di Leva? Mistero! E poi si dice largo ai giovani, ha fatto più cazzate lui che Fracchia nei suoi film.
Si parla, di terzo polo ed intanto De Matteis , esponente di MPA (Partitino di Lombardo) chiede dispensa e si fa presentare dal Capo come  aspirante alla carica di presidente. L'UDC di Velardi chiede dispensa e si affianca e non si discosta dal carro.
Che squallore, momenti sempre più bui ci attendono. A dire il vero alla provincia non è che abbiamo avuto un 'aquila. Tutt'altro. Siamo alle solite la politica è solo un ballo di nomi che aspirano a poltrone e scannetti per vivere gaudenti alle spalle dei fessi che lavorano sodo per sbarcare il lunario specialmente in questo momento di cacca.  
" Ci pisciano addosso senza nemmeno farci la cortesia di chiamarla pioggia "

martedì 15 marzo 2011

L'IDV GETTA LA MASCHERA

Don Chisciotte combatte contro i mulini a vento e mena fendenti pesanti,  ma squarciano solo l'aria e sollevano polvere. Una nube che avvolge e nasconde e copre di oblio i fatti ed i misfatti. Il nostro corregionale nazionale , padre padrone di un manipolo di fedeli chiamato partito, sputa sentenze e come son grosse!. Si erge a cavallo senza macchia e senza paura ed attacca il cavaliere. Usurpa i nostri motti popolari e facendo lo gnorro incarna il perfetto “cafone” dei nostri lidi : si è creato e costruito nel tempo la figura del sempliciotto circondato da un alone di combattente per la dignità dell'uomo contro i potenti ed i loro soprusi. Solo chiacchiere vuote che non trovano un minimo riscontro nell'agire quotidiano, nella concretezza delle azioni. A livello nazionale ingaggia in ogni regione i migliori che hanno in dote solo una buona caterva di voti, utili per impinguare i numeri del suo partito personale ed accrescerne il potere e si vedono i risultati. Accusa  con foga gli altri di scorrettezza perchè comprano i parlamentari, ma questa sua rabbia non nasce dal credo  alle sue ciance ma semplicemente perchè gli han sottratto galline dalle uova d'oro, pardon voti.
A livello regionale, nella sua terra, è insuperabile : stringe presumibilmente accordi segreti con il governatore Iorio ,padrone incontrastato di questa sputazza di Italia, e poi gli dimostra nei fatti di essere un fedele, sicuro ed affidabile.
Nelle elezioni regionali del 2006 deve scontare la sua prima cambiale per acquistare un peso elettorale e fa eleggere nelle sue liste due giovani sconosciuti ai più ma con parentele illustri. Forse presumibilmente imposti dal nostro grande capo perchè uno è il nipote del suo assessore uscente nella giunta del quinquiennio 2001-2006 e l'altro è figlio di un influente ex sindaco. 
Nella politica nostrana non manca mai la riconoscenza verso gli amici!
Allo stato attuale entrambi hanno abbandonato il partito IDV.
Nell'ultimo interregno di Iorio, prossimo alla scadenza, compie capolavori ancora più geniali.
Nel 2008 alle politiche nazionali riesce a fare il pieno sfruttando la caduta in disgrazia dei designati del PD, che non vengono rieletti. Iorio Ringrazia.
Nelle comunali di Campobasso , Comune in mano alla sinistra da tre legislature, compie il capolavoro tattico impone come sindaco il suo giovane consigliere regionale : non consulta nessun alleato né tantomeno accetta di partecipare alle primarie di coalizione. Rompe, in tal modo, il fronte unito del centrosinistra insieme a Nagni e D'Ascanio che scoprono per l'occasione la farfalla Primavera Democratica . Dura il battito d'ali necessarie per la sconfitta. 
Si perde in malo modo e Di Bartolomeo ringrazia, Iorio ammicca.
Alle comunali di Montenero divide la coalizione sempre per scelte unilaterali ed impositive e perde il Comune, Berlusconi in persona gioisce e Iorio ringrazia.
Alle comunali di Termoli la sua base si impone e sta con Monaco ma riesce a convincere altri amici, Totaro Leva e Ruta a spezzare l'unione e presentare come candidato la sua ex pupilla alle Europee. 
Come è dura far quadrare i conti e rendere i piaceri agli amici: Di Brino brinda e Iorio plaude.
Le provinciali di Campobasso sono alle porti ed il popolo incazzato di sinistra chiede di cambiare registro e di trovare una figura rappresentativa che segni la svolta e che venga designato almeno dalle primarie. Giammai, questo matrimonio non s'adda fare e briga per rompere le uova nel paniere. Trova alleati nel temporeggiatore ed indeterminista Leva ed in qualche cespuglio ( ricordate quando c'era la grande quercia i piccoli erano cespugli!) e mena il can per l'aia. Siamo prossimi alle scadenze e cerca di far saltare le primarie, poi esce allo scoperto e propone allo schieramento unilateralmente il suo nuovo segretario Nagni. E' la rottura definitiva che porge  a De Matteis, candidato di Iorio,  la vittoria sicura  su un vassoio d'argento. Se e dico se  il popolo non si mobilita. Badate propone alla sinistra unita il Sig. Nagni , attualmente segretario di Partito a tempo pieno, che ha fatto scappare dall'IDV tanti giovani , sembra anche la nipote di Mubarak, pardon di DI PIETRO e che nelle comunali di Campobasso del 2009 era con Primavera Democratica e che nel 2006 era della Margherita. Io domando a Di Pietro ed a Nagni, senza malizia perchè la sinistra dovrebbe votarlo? E' un dono del Signore? 
“... quel ragazzo ne ha fatto di strada ….............. torna e ritrova gli amici di prima! ...
Che squallore, che disgrazia nel nostro Molise passi Iorio ma ora dobbiamo sopportare pure i capricci di DI PIETRO. Ha perso credibilità agli occhi del popolo di sinistra!
 FINALMENTE HA INDICATO NETTAMENTE DA CHE PARTE STA.
 Si raccontano solo fatti da barbiere, non emerge nemmeno una straccio di idea, una proposta per cambiare un sano e duro confronto!
Basta rompiamo definitivamente con questo partito, non consideriamolo più alleato nel centro sinistra e scacciamo, con coraggio, anche tutti coloro che in questi anni hanno solo diviso per perdere e regalare il potere agli altri : cominciamo a costruire qualcosa di nuovo per le prossime regionali. Ne abbiamo del tempo.
Non dimentichiamo le nostre ferite anche se se esse ci ricordano il passato, non ci indicano il futuro.

lunedì 14 marzo 2011

Dieci piccoli indiani

Dieci persone estranee l’una all’altra sono state convocate per designare il loro capo. Le dieci persone sono state invitate tramite una lettera anonima. Eppure, chi per curiosità, chi per bisogno, chi per opportunità, hanno accettato l’invito, ritrovandosi in un contesto di sconosciuti. Una volta arrivati non si accorgono o forse fanno finta di non sapere che il presunto anonimo organizzatore dell'incontro , è il grande capo della stessa nazione indiana del centro-est . Gli indiani sono piccoli di statura ma non di peso. Rappresentano o pensano di rappresentare le famiglie e le tribù del piccolo territorio del grande Michellù coda di Volpe della tribù dei Piedi Da Lavare, capo indiscusso. Cercano o fanno finta di trovare un accordo tra le varie anime della nazione per andare compatti sotto la guida di un unico valoroso guerriero al prossimo raduno dei pellerossa per eleggere un capo effimero della regione est del piccolo territorio. Si sono ritrovati i grandi capi delle tribù, le Iene Delle Valli accompagnato dal fratello Carpa Della Palude, i Pappagalli Dormienti con i suo guerrieri più significativi della collina e dei grandi laghi, e delle piccole le Pecore Smidollate, i Coyote Dannati, della famiglia dei Guerrieri , alcune di nova generazione e qualche eremita custode del nulla .
Non si son visti i guerrieri della tribù dei Serpenti E Lontre, sembra che hanno dissotterrato l'ascia di guerra tra le tre o quattro famiglie del clan.
Prima di sedersi intorno al fuoco sacro hanno invocato l'aiuto del grande spirito Manitù affinchè illumini le menti e rinforzi i cuori e li guidi verso scelte giuste per la nazione indiana. ( Mi viene in mente il napoletano che invoca l'aiuto di S. Gennaro per farlo vincere al totocalcio e S. Gennaro miserevole risponde “Ma vuoi giocare la schedina?”, nel nostro caso Manitù risponde “ ma volete portare le menti ed i cuori?”). Iniziano con il calumet della pace per rinforzare gli animi ed i legami , anche se son presenti guerrieri bambini. Il grande confronto è uno scontro di silenzi dove tutti son sospettosi ed i fumi della canna della pace non hanno sciolto i navigati piccoli indiani ma li hanno storditi e confusi. Non vengono segnali di fumo positivi e l'incontro si svolge con il nulla di fatto. Era la logica risposta al già prestabilito e serve solo per gettare fumo negli occhi degli allocchi stralunati e perdere tempo per evitare altre soluzioni dove gli allocchi potrebbero intervenire e dire la loro.
Il grande capo di tutta la nazione, oddio regione, Michelù ha già deciso insieme ai capi di alcune tribù avverse, le Iene e i Pappagalli,  di far eleggere il capo Pannocchia Per Neonati delle Iene Delle Valli per tre motivi
  1. Si ingrazia l'appoggio per il prossimo raduno della regione indiana sia del capo supremo delle Iene Delle Valli   garantendo la strada spianata al figliolo Carpa per il gran consiglio della Regione ( I figli dei capi non sono più pesci di mare, Delfini, ma di fiume, Trota, Carpa..Ed il grande padre , si dice presumibilmente, che il suo scopo è sistemare il figlio nel lago dei privilegi come il trota.) che del potente stregone Renna Ruspante dei Pappagalli , ricambiando le pellicce ricevute in dono;
  2. Lascia la provincia in apparenza ai suoi avversari dato che il capo prescelto abbandonerà subito le Iene per andare con i Piedi Da Lavare, dove i suoi fidati amici sono già trasmigrati ed hanno già approntato il tepee per il grande e grosso. (Si mormora nelle praterie che Pannocchia ha chiesto, tempo addietro, a Michelù di far parte della grande tribù dei Piedi da Lavare ma pretendendo di essere messo nel listino di Manitù, sembra che per il momento si è soprasseduto, chissà in seguito!.)
  3. Finalmente si toglie dai cavalli il guerriero Rospo Della Mattina.
Dieci piccoli indiani se ne andarono a mangiar, uno fece indigestione, solo nove ne restar.
Nove poveri indiani......

Solo, il povero indiano in un bosco se ne andò: ad un pino s’ impiccò e nessuno ne restò”.  

lunedì 7 marzo 2011

La logica della spazzatura

Spazzatura o munnezza la nobiltà decaduta delle cose : perso lo smalto dei tempi migliori quando aveva un senso il suo essere e dava splendori , diventa, alla scadenza, semplicemente inutile ed ingombrante. E' lo scarto della società ma se per molti è un peso per i creativi e funzionali diventa un bene. Si riconosce il suo valore intrinseco e si cerca di spolverare qualche virtù che la renda positiva al processo vitale. Ci si inventano scienzerie  possibili ed alla fine si trova una giusta collocazione nell'enorme giro del riciclo. Il rifiuto riacquista una luce e rioccupa un valore. L'inutile ridiventa utile nella legge propria della natura: niente si crea, niente si distrugge tutto si trasforma.
Dotta disquisizione di attualità ridando finalmente il ciclo naturale alle cose nel rispetto delle regole senza lasciare tracce ed accumuli nocivi .
Mcchè! Si parla della politica che scalza anche il posto alla spazzatura e si appropria del suo ciclo vitale e naturale: l'una si ricicla in tutte le salse l'altra si abbandona dove capita, a volte anche in discarica.
Il consigliere Petraroia scrive : “…......tenere unito il centrosinistra, assicurare il massimo coinvolgimento possibile della base e creare i presupposti per sconfiggere Iorio, Berlusconi ed il PDL. In questa fase chi spacca la coalizione si assume la gravissima responsabilità di regalare alla destra la vittoria su un piatto d’argento sia alla Provincia che alla Regione. Questa non è l’ora delle divisioni. Spetta a tutti i dirigenti del centrosinistra, ai segretari di partito, agli amministratori, al movimento degli autoconvocati, alle associazioni ( I soliti prescelti ed unti del Signore) e a quanti hanno come obiettivo la sconfitta del PDL, l’onere di ricercare una giusta sintesi che tenga unita la coalizione, assicuri il coinvolgimento degli iscritti e tracci linee di rinnovamento programmatico e di cambiamento politico.........”.
Mi dispiace per Petraroia ma è la logica della spazzatura.
Il cittadino è incazzato, fortemente incazzato . Non gli interessa di voler sconfiggere la destra, Iorio, Berlusconi, il PDL con la vittoria della sinistra , di mister X, dell'Anticristo Y e del partito tal dei tali , ma semplicemente abbandonare questa logica perversa, nobile per la vera spazzatura, e veder finalmente la luce riemergere da questo abisso di tenebre. La Vittoria del popolo non può essere il risultato della partita tra destra ( i cattivi, gli ignoranti , i ladri nell'immaginario popolare) e sinistra ( i buoni i sapientoni e gli onesti nello stereotipo del popolino) : sempre e solita munezza . 
Destra e sinistra sono entità astratte,contenitori vuoti , che hanno perso il senso nel vivere civile.
Sarà vera la vittoria se le masse saranno rappresentati , finalmente, da uomini veri che dimostrano con fatti concreti, di essere primo all'altezza dei compiti difficili che li attendono, di saper dare soluzioni ai problemi ed i mali infiniti e secondo di accettare questo peso per  impegnarsi a fondo al fine di risolvere e migliorare le condizioni di tutti e non principalmente delle proprie.
 Non ci crede più nessuno alle solite chiacchiere : le chiacchiere se le porta il vento, nel gergo popolare.
Vincere significa lottare per eleggere persone che daranno una svolta a questa logica perversa dominante e dimostreranno con diavolerie sensate e credibili   di non pensare solo a vincere il solito concorso pubblico con lauti stipendi, privilegi e dolce far niente.
Andremo tutti al mare per le provinciali ed in montagna per le prossime regionali: tanto Iorio o un suo sosia è la stessa cosa. Forse è meglio l'originale e non modeste caricature.
DI CORAGGIO E NON DI AUTOCOMPIACIMENTO NOI OGGI ABBIAMO BOSOGNO, DI LEADER CAPACI E NON DI ABILI VENDITORI “( J.F. Kennedy)