lunedì 27 febbraio 2012

Battiam battiam le mani arriva il COMMISSARIO

Riprende un modo di dire e di fare della nostra scuola elementare negli anni della ricostruzione postbellica quando si invitavano le scolaresche, sempliciotte nei loro lunghi grembiuloni neri e fiocco bianco, a battere le mani felici per salutare l'arrivo del Direttore. Il potere maximo scendeva nei villaggi.
Ora ,analogamente, si invita il molisano, fessacchiotto come non pochi, nei suoi umili panni del cafone a battere le mani felice per inchinarsi all'arrivo prossimo del Commissario.
Commissario di che? Ma come ogni  emergenza richiede il Commissario e noi siamo in emergenza.... neve. 

E chi sarà costui? Non certo un Carneade qualsiasi, ma  sicuramente il Nostro Governatore . Avrà l'onore di aggiungere un altra seggia alla sua collezione al fine di avere un valido ricambio di prestigio dove poggiar quella sua nobile parte anatomica e di poter dimostrare a noi sudditi feteli il suo grande valore di ...Statista.
Ridarà splendore al settore martoriato, come nella sanità e nella ricostruzione post terremoto.
La situazione determinatasi dopo questa abbondante nevicata, caduta disgraziatamente in un periodo inaspettato, l'inverno , devastando il nostro territorio equatoriale è dura e molto difficile. La coltre bianca ha causato disagi al popolo molisano intero ma in particolar modo al mondo contadino. Quest'ultimo ha dimostrato di essere una realtà  impreparata a questi fenomeni classici delle alpi e non degli appennini tropicali per cui  ha subito sconquassi che l' hanno messo in ginocchio sia nella sua agricoltura fiorente che negli allevamenti.
Un settore all'avanguardia  nel nostro Molise sia nelle colture, con macchinari di ultima tecnologia o forse terzultima ( fa lo stesso effetto) , sia nella zootecnia con ricoveri moderni del secolo scorso. L'enorme peso della neve , pensate la neve fresca ha un peso specifico enorme pari a tanti e tanti chili , mediamente 100-150kg/mc, ha sfondato i solidi tetti di ricoveri mezzi e bestiame dei ridenti paesi di mare di S.Massimo, Cecemaggiore e Trivento. 

Paesi in cui la coltre è un imprevisto del patreterno in un periodo chiamato inverno.
Ad onor di cronaca, basta spulciare internet e non essere tecnici, le costruzioni sono costruite prevedendo un carico neve normato per legge e dipendente dalla zona e dall'altitudine. Rispettando le norme e facendo due conti della serva, non ce ne voglia la serva, le coperture dovevano sopportare all'incirca un “carico neve” di cicra 200kg/mq nei paesi ad un altitudine di 600m. slm sino a 300kg/mq in quelli superiori ai 900m. slm, Questo vuol dire in numeri che esse, le coperture, dovevano , se ben calcolate e manutentate , sopportare una coltre di neve fresca alta dai 1,5-2 m. sino ai 2,5-3m , senza collassare .Si trascura l'esistenza di un fattore di sicurezza nei calcoli ,sicuramente almeno pari a tre.  In nessun logo sembra che lo spessore della neve abbia superato i 4-5 metri.  Ergo, qualcosa non va e non è andata.
Inoltre il gelo ha seccato tutto il possibile, frutteti, oliveti, vigneti,ortaggi,semine : TUTTO. Ha bruciato una produzione prevista tripla o quadrupla per quest'anno speciale e portato sul lastrico gli operatori agricoli del Molise.
Come dimentichiamo in fretta! Ricordo di servizi dell'anno scorso in cui l'operatore agricolo si lamentava del mercato tiranno che costringeva a tener a marcire il prodotto sugli alberi. Ora di punto in bianco, causa il colore del colpevole, spuntano danni ingenti. Di CHE?  
Sembra di assistere a quando si pagava l'integrazione per il grano e risultava, dagli ettari denunciati,  coltivata una superficie pari a tutta la regione Molise, compresi tetti delle case, delle strade, dei boschi e parte del...mare.
Questa situazione è stata descritta drammaticamente dai nostri cronisti delle TV di stato e di regime. Hanno scovato con certosina pazienza elementi disastrati sul territorio. Son seguiti servizi strappalacrime al limite del dramma descritti magistralmente dalla nostra inviata coraggiosa sempre pronta a sfidare le intemperie e le tormente con i capelli sciolti al vento, un giubbettino, un paio di jeans ed un'espressione velata e seriosa su un viso orlato da una leggera linea di trucco. Ci ha fatto ascoltare le sofferenze :lamenti strazianti di pulcini schiacciati da lamiere contorte cedute al peso enorme della neve. Ci ha mostrato una disperazione infinita sui volti dei polli, pardon allevatori di polli rassegnati alla morte prossima dei loro figlioletti per mancanza di mangime e di calore ( costa molto caro accendere con questo caldo!). E in sequenza si sono susseguite lamiere sorrette da pali grissini  crollate miseramente e sono passate come ricoveri di foraggio o di cavalli. Capannoni nuovi sono stati piegati dalla sfida con la neve e si sono adagiati su macchinari nuovi di zecca in essi ricoverati. Vecchi ed arruginiti ricoveri non hanno retto il confronto come era logico aspettarsi.
Ma quando impareremo ad essere responsabili e non improvvisati. A piangere sempre alla minima occasione per sperare di succhiare sempre dalla solita mammella. Si è seccata!
I governanti paternalisti e clientelisti subito prestano orecchie a queste lamentele per accrescere il loro prestigio capace solo ad erogare aiuti e miserie ai soliti fessi e grosse fette e prebende ai soliti furbi,ma amici.


PS Il commissario in pectore  ha avuto nel frattempo un piccolo incidente di percorso per cui bisogna aspettare tempi più lunghi per la nomina....bisogna dare tempo alla polvere del tempo di coprire i suoi accadimenti.

martedì 14 febbraio 2012

IL GENERALE INVERNO

Ha raccolto e schierato le sue truppe, nuvole ,vento e freddo.
Ha suonato corni e trombe, ha ordinato l'attacco ed ha scatenato l'inferno.
Ha mandato avanti le sue nuvole , avanzanti come truppe di terra lente ma dal passo inesorabile ed hanno oscurato il cielo. Son arrivate gonfie come mammelle di mucca padana da latte e scaricato dall'alto manti e manti di neve candida. I fiocchi danzanti sonoplanati nell'aria, sono scesi lentamente a folate continue ed hanno coperto ogni dove. Il tiro di fuoco si è protratto senza interruzione di sorta per almeno 24 ore . Poi ha inviato il vento, la cavalleria affiancante le armate, ed ha squassato le terre sconvolgendo ed oscurando ammucchiando e spazzando. Alla fine ha scagliato il freddo a stagnare una situazione delirante.
E l'uomo?. Ha raccattato armi e bagagli e si è arreso. Ha farneticato scuse e si è trincerato dietro alle solite paroloni “ emergenza, emergenza” per nascondere la sua inefficienza .
Ma quale uomo? Tutti gli uomini? O forse solo quegli omuncoli generali in pectoris e non de facto, mollicci occupanti una carica regalata e non conquistata. Preoccupati più a lucidar medaglie, lustrare nastrini e contare dobloni non hanno saputo prevedere gli attacchi di questo palese nemico e si sono trastullati nel loro dolce far niente. Non si sono preoccupati affatto di allestire le difese approntando gli eserciti , armando le truppe ed affilando le armi.
Tutto il mondo sa di essere in guerra dichiarata con lui, è il suo momento , il periodo ideale per i suoi attacchi, poi tornerà a riposare. Importante è non risultare impreparati. Le moderne tecniche ci permettono di individuare il movimento delle sue truppe e prevederne le cariche . Si chiamano previsioni meteorologiche, giunte ad un alto livello di conoscenze.
Tutti tranne l'Italia, noi siamo sempre nel pallone dell'improvvisazione e rimaniamo meravigliati quando l'inverno è inferno. Tutti stanno all'erta e pronti ad affrontare e parare i suoi assalti.
Noi ,NO! Ci appelliamo all'emergenza chiediamo il soccorso “dell'esercito della salvezza”.
I nostri comandanti pensano spavaldamente di poter dominare gli eventi e continuano pacatamente a dormire . Pensano sempre di essere nel mese di aprile” dolce dormire e gli alberi a fiorire” . Qualche caporale da strapazzo ha confuso l'acqua con la neve , i millimetri con i centimetri ed ha affrontato la battaglia da solo con caschetto,cappelluccio, paraorecchiucce e badile in mano. E' il solito scemo del villaggio diventato per magia il capo tribù .
E son guai per la tribù.
In un esercito che si rispetti c'è sempre un capo che coordina con i suoi generali un piano strategico di difesa o di attacco. Le sue truppe schierate in campo sono guidate dai centurioni informati collegati e preparati, anche Hitler nella sua follia sapeva coordinare e comandare.
I nostri no! Non sono folli, ma imbecilli.
Noi sul campo abbiamo tante truppe inglobate in diverse legioni ognuna con il suo console ma, al solito, manca il coordinamento tra esse per cui ognuna avanza a modo suo incrociandosi, calpestandosi o ignorandosi. In breve esiste il prefetto della provincia, il capo compartimentale della regione dell'ANAS, il capo della struttura provinciale ed il Sindaco del Comune. Ognuno ha la sua truppa, tranne il prefetto, con cui controlla le strade di competenza, statali, provinciali, comunali ed interpoderali. Il territorio e presidiato. Si aggiungano a questi uomini e mezzi le forze preposte ed esistenti sul territorio per vigilare l'ordine pubblico, PS. Carabinieri ,Finanza e Forestale e quelle per intervenire e soccorrere , VVFF e protezione civile . A ben guardare un esercito complesso schierato e pronto alla lotta ma incapace al solito di andare compatto sotto un unico coordinamento. E allora è successo il caos. Aggiungete a questo che alcuni generali non hanno armato e revisionato in tempo i loro eserciti per cui allo scoccare della battaglia non ci sono stati mezzi e uomini adeguati e pronti . La mobilitazione è avvenuta con ritardo e si è combattuto il nemico non con logica e razionalità ma con girate a vuoto, perdita di tempo e spreco di risorse enorme .
I comuni non hanno predisposto un piano neve ben congegnato , è prevalsa la solita burocrazia con approvazione di copia e incolla.
Tanto non accade mai niente! Poi quando accade , è emergenza!
Campobasso non è una città di mare o di pianura ma di alta collina dove la neve è altamente probabile che cada nell'inverno. Si sapeva benissimo con tanti giorni di anticipo che nella nottata di venerdì 3 ci sarebbe stata una violenta perturbazione con forti nevicate .
Domenica 5-o2 Corso V. Emanule CB
 Un buon Amministratore sapendo della prossima battaglia annunciata come minimo avrebbe dovuto mettere in atto il piano neve predisposto ( Nella certezza che esisteva ed era adeguato!) e revisionare ed allertare la sua armata “brancaleone” fatta di pochi mezzi comunali della “SEA” ( società municipalizzata) e tanti mezzi privati addetti allo sgombero. Privati cittadini che impegnavano i loro mezzi agricoli e edili, avvezzi al lavoro nei campi o alla movimentazione in cantieri liberi. Ogni mezzo , trattore ,pala, bobcat, all'uopo predisposti con la lama o benna apposita doveva immediatamente andare sul territorio e vigilare la sua zona e tenerla sgombera. La neve è caduta copiosa per un arco di 12-24 ore raggiungendo altezze del metro per cui bastava essere presenti continuamente sul territorio, con turni predisposti, girando e rigirando sulle strade assegnate. Si era , in tal modo, nella capacità di evitare pericolosi accumuli dato che cadevano al massimo 10-20 cm di neve ogni ora . Era almeno possibile spazzare e tenere libera, almeno percorribile, la sede stradale ed eventualmente alcuni marciapiedi. I mezzi schierati dovevano sapere bene quali erano le aree dove predisporre l'accumulo istantaneo per evitare ingombri ingestibili e presidiare e pulire le aree strategiche della città : Scuole, Edifici pubblici, Caserme, Ospedali, Centri commerciali e parcheggi. Inoltre si dovevano predisporre immediatamente squadre di spalatori pronti ad operare per le scalinate della città vecchia.
Niente! Organizzazione zero! Mobilitazione all'alba quando la situazione era già ingestibile con una coltre di circa 30-40 cm . Si sono trascurati i punti strategici, i mezzi sono scoordinati ed impreparati. Gli accumuli sui bordi son diventati a breve montagne non più gestibili ed alcune arterie principali sono diventate semplici passaggi molto stretti: senso unico alternato. Camminando per la città si sono incontrati spesso i mezzi circolanti con le pale alzate quasi si rincorrevano e si sovrapponevano lasciando scoperte alcune aree della città preoccupandosi solo di alcune. Ma non quelle nevralgiche per la vita operativa della città ma ,al solito come è pessima tradizione, quelle del centro, anzi il suo corso principale Vittorio E. :Strada anche a traffico limitato! E via con tre o quattro mezzi per pulire, corso e marciapiedi: anche con la neve il campobassano passeggia! Questa è stata la situazione a Campobasso , stendiamo un velo pietoso su gli altri piccoli e medi comuni :tutti montani e non marittimi. Impreparazione totale.
E l'informazione non a spronare ma a magnificare ed esaltare lo stato eccezionale che ha colpito a ferragosto un paese tropicale! In queste condizioni circolare era un enigma per cui si sono chiuse tutte le attività pubbliche: scuole ed uffici per circa otto giorni. Abbiamo come al solito dato un aiuto all'economia in questa situazione difficile. Gli uffici pubblici chiusi hanno rallentato ancora di più quella lenta burocrazia che strozza impresa e cittadini.
Infine su tutto il territorio appenninico della nostra regione le strade statali e provinciali si sono bloccate nei loro punti critici : tornanti di Castelpetroso, valico di Campolieto, salita a Campobasso dal bivio di Guardiareggia, Trignina nel tratto di Pietraabbondante e lungo la strada per Isernia e per Benevento.
Una baraonda infernale in un inverno più eccezionale rispetto ad altri.
In tutta l'Europa è INVERNO , in Italia è emergenza.

lunedì 6 febbraio 2012

Che culo signor Presidente.


Signor Uno e Trino ,Governatore nonché Commissario per la ricostruzione e per la sanità del Molise, chiedo venia per il titolo : non vuol essere affatto una mancanza di rispetto ma un doveroso omaggio e riconoscimente alla parte della sua grande e possente figura. La parola fortemente espressiva nel gergo volgare, preme sottolineare, non ha niente a che vedere in questo contesto con il significato di “fortuna” a cui spesso la credenza popolare la accomuna. Ella non è un uomo fortunato, perchè la fortuna aiuta gli audaci, ma un manovale semplice diventato nel suo lungo percorso sommo mastro per meriti e professionalità.  Lei è omaggiato in ogni angolo del suo Molise e qualcuno comincia a conoscerla anche sul territorio nazionale per i suoi grandi progetti, espressioni di una mente vivida e fucina di idee . Crea attenzione nei grandi giornali “Repubblica” e “L'Espresso”, niente a spartire con la modesta e limitata “cazzetta del Molise”, e diviene attore protagonista in rubriche televisive “Report di rai3” “ Gli intoccabili della7”, messe in onda da emittenti  un gradino leggermente superiore alla nostra e principalmente sua “Telemolise”. Tanto per citarne alcune delle più famose. In esse fa sempre la sua passerella trionfale e lascia un perenne e forte segnale di grandezza a tutti per le sue azioni , e nell'ultima con un tocco di classe esalta anche la sua origine paesana con la sua espressione popolana “ Vabbè, ia. Iamm, su “ ( Va bene. Andiamo ) quando invita alla porta il cronista.
Io voglio invece cantar le lodi di quella parte anatomica del suo armonioso corpo utilizzata senza parsimonia per fare il bene ai suoi conterranei con il nobile intento di plasmare la loro alla sua, per cui il famoso detto “ Ci fa il culo a tutti noi Molisani”. E' pare doveroso dar riposo alle sue stanche spoglia poggiando la loro base su sedute all'altezza del suo rango. Scartate troni e seggie regali , sanno troppo di stantio e di passato, si rivolge a poltrone di rango protese al di là di normalità e economia. Son cose adatte al popolino. E allora si combina cuoio blu e palissandro d'Africa nel top di classe del mercato.
 La poltrona troneggia maestosa al centro di uno studio all'altezza del signore indiscusso del regnucolo del Molise, invidiabile anche da potenti capi di regni ben più importanti.
Essa non è sola ma è contornato da scrivania di eccellenza, ferma carta ( da non confondere con quella igienica), cestino per la spesa, pardon per la carta, piantana in cuoio e cristallo,8 poltrone. Tutto lo studio semplice e modesto costa la modica cifra di 58.000 € . Essa non incide sul popolo perchè la fattura è a suo nome , pagata direttamente da Lei , e se lo porterà ,lo studio, a casa quando traslocherà per sopraggiunti limiti di senenza. 
Sono ridicoli quelli che perdono tanto tempo per questi grandi ...scandali.
 Ci mostrano solo il suo modesto posto di lavoro a noi sudditi feteli.
 Noi ci auguriamo che ha arredato con lo stesso gusto senza badare a spese, anche il suo studio personale presso la nuova “GIL” di Campobasso ( Palazzo della cultura). Ci dispiace solo veder riposare il suo sulla semplice seggia del consiglio di via IV novembre. Si confonde con la mediocrità. A maggior dimostrazione della sua modestia ed amore per noi molisani ha preferito arredare il suo studio-alloggio con una modesta cucina ( due fuochi gas e una credenza, si fa per dire) per prepararsi il caffè ed uno spuntino , tempo tiranno permettendo, e non essere servito e riverito. Ci piace immaginarla con il grembiulino a fiori mentre affetta il salame per prepararsi il panino e finalmente seduto sulla sua poltrona a gustarsi quel caffè preparato con le sue laboriose manine.  

giovedì 2 febbraio 2012

Una giornata in consiglio


Oggi 1 febbraio 2012 era convocato il consiglio Regionale del Molise alle ore 10 ,aggiornamento del 17 gennaio 2012, sul seguente ordine del giorno.
1) Proposta di legge regionale n. 4. Revoca della deliberazione legislativa n. 35 del 22 febbraio
2011 avente ad oggetto:"Seconda deliberazione. Approvazione.".
2)Zuccherificio del Molise Spa. Informativa della Giunta regionale e determinazioni.
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Il consiglio viene aggiornato alle ore 11. Nella regione sta cadendo una placida neve e come le scuole si chiudono anche il consiglio si aggiorna.
-Ore 11 si aprono le porte del pubblico, accedono diverse persone dell'area basso Molise interessate dal 2° punto ( sembra tra di essi massiccia la presenza di produttori della Puglia) ed in consiglio non c'è nessuno.
-Ore 11,10 sono presenti pochi consiglieri.
-Ore 11,14 viene anche l'assessore Vitagliano
-Ore 11,15 arriva il consigliere Di Pietro
-Ore 11,17 s presenta il consigliere Romano
-Ore 11,20 ancora tutto tace.
-Ore 11,25 ,dopo 25 minuti di lassismo totale, finalmente l'aula sembra piena ed il presidente Pietracupa apre il consiglio , manca il governatore IORIO.
Il presidente elenca le interrogazioni presentate dai consiglieri Monaco ( collegamento Termoli con la Croazia) e  Romano ( incendio nell'area industriale di Vinchiaturo- Zona cupolette-) ed assicura una risposta per iscritto . Fa presente all'assise che sono assenti giustificati Di Sandro, Leva e Tedeschi sembra è dato di capire perchè impossibilitati a raggiungere Campobasso. E' dato di capire per causa neve , anche se sono presenti altri isernini!
-Ore 11,27 entra in aula Iorio, il governatore della Regione.
-Il consigliere Di Donato di altern@tiva chiede la convocazione della Commissione specifica per verificare gli eletti alla luce dei nuovi elementi sopraggiunti. ( Forse si spera in qualche ripescaggio)
-Ore 11,29 il Presidente si impegna in merito e comunica che entro fine mese sarà potenziata la rete WIFI con l'impegno di eliminare il cartaceo appena sarà completa, con notevole risparmio. ( dobbiamo aspettare sempre rinviando a dopo per  risparmiare, esistono sempre scuse. )
-Ore 11,30 la parola a Niro, presidente della commissione in merito al punto 1 dell'ordine del giorno . Lo statuto fu aprovato in seconda convocazione il 22-02-2011 con la seguente votazione : n. 21-no: n. 2 [Pangia(PSI, e Natalini (SEL)]-astenuti: n. 5 (Chieffo e Niro)-assenti: n. 5 (Bonomolo Pallante Romagnuolo Scarabeo e Romano), ed alla pubblicazione del 2-03-2011 fu richiesto ,come previsto, un referendum abrogativo da parte di 7 consiglieri e successivamente impugnato dal Ministro Fitto dinanzi alla Corte Costituzionale. Da allora il silenzio per non disturbare i manovratori alle votazioni.
Ore 11,35 arriva la Fusco Perrella.
-Il Presidente Niro enfatizza tutto il lavoro fatto ( Dodici anni per scrivere uno statuto impugnato! Perchè incostituzionale.) e chiede alla politica di volare alto con la condivisione di intenti, rimarca che questo statuto non lo ha votato ma ne accetta l'impostazione, ritiene il referendum una proposta valida politicamente ma in questo momento particolare è da evitare per l'alto costo, vede la riduzione dei consiglierei , facile populismo elettorale, nell'ottica della funzionalità del sistema ( dimentica o non conosce la legge 148 vigente?) ed alla fine si auspica un confronto e mediazioni con scelte di coscienza e fede. Parla , parla ,parla ed intanto l'assemblea sonnecchia ed alla fine propone l'approvazione della legge che annulla lo statuto approvato e ripartire da capo per la sua stesura.
-Di Pietro J per l'IDV è favorevole , ribadendo la validità del referendum.
-Monaco esordisce che la montagna ha partorito il topolino e 12 anni di lavoro inutile. Non è d'accordo per coerenza ed insieme a Ciocca e Di Donato non parteciperà al voto.
-Pietraroia,(ore 12,12) parla a nome del PD e si esprime favorevole e finalmente fa presente l'esistenza della legge 148 di settembre 2011 che disciplina già alcuni aspetti del nuovo statuto. A tal proposito con molte divagazioni nella savana dei problemi regionali ( niente soldi niente progetti,) propone un ordine del giorno articolato in 4 punti per accelerare i lavori in commissione. Il 1° riguarda il numero dei consiglieri, rispetto dell'art14 della legge 148, il 2° riguarda il rapporto tra provincia e comuni nell'ottica degli artt. 15-16 della succitata legge, il 3° chiede di ascoltare le volontà espresse dalle aree limitrofe di accorparsi al Molise, il 4° di sciogliere la regione Molise e di unirsi all'Abruzzo nell'ambito delle autonomie fiscali
Bizzarro parla e dietro nessuno
-Bizzarro è favorevole alla legge e poi si dilunga su problemi della provincia di Isernia riconoscendo la riduzione della natalità al problema grave dell'occupazione e chiede un consiglio monotematico sul lavoro.
Ore 12, 17 si vota per appello nominale : 22 si , 4 assenti ( De Bernardo, Leva,Di Sandro e Tedeschi) e 4 non partecipano ( Monaco, Ciocca, Di Donato e Frattura)
Proposta di legge di Pietracupa di portare avanti la discussione solo in commissione ordinaria e non in quelle speciali per la riduzione dei tempi di discussione.
-Chierchia non è d'accordo sul punto 4 dell'ordine del giorno di Pietraroia.
-Di Donato non è favorevole ai punti 3 e 4.
-Di Pietro J propone il referendum per l'unione con l'Abruzzo.
-Chieffo dice di prendere subito in considerazione la legge esistente.
-Ciocca non è d'accordo per la riduzione a 20 perchè annullerebbe la rappresentanza delle minoranze e quindi ridurrebbe la democrazia. Se si vuole ridurre il costo basta , a parità di spesa, tagliare le indennità.
-Niro (12,30) Ribadisce che in merito ai punti 1 e 2 si era già espresso nel suo intervento (??) con rispetto della legge anche se in molte regioni si cerca di impugnarne la costituzionalità ma ribadisce con forza l'autonomia regionale.
-Pietracupa definisce “dotta” la lezione di Niro ma ribadisce la necessità di accelerare i tempi di riscrittura.
-Iorio (ore 12,35) afferma che sia il caso di affrontare con serenità il numero dei consiglieri ed il federalismo fiscale. La riduzione senza verificare la funzionalità non è un argomento valido per cui è importante valutarne il peso in un clima sereno ed approfondito insieme alle laltre regioni. Alcune hanno fatto ricorsi sulla costituzionalità in merito al numero imposto per legge  perchè non si sono tenute in debito conto  le necessità e funzionalità del territorio. Tuttavia riconosce che il non adeguamento comporta oneri non sopportabili , dato che diminuiscono da parte dello stato le rimesse economiche perchè dichiarata regione non virtuosa. Bisogna approvare lo statuto adeguato alla legge ( sembra di non conoscerla anche se ricorda che il DL è stato emanato prima delle elezioni) e se poi la Corte entra nel merito lo si adegua nuovamente. E' nettamente favorevole all'autonomia perchè ritiene la fusione perdita di vantaggi inestimabili. Difende l'identità ed autonomia regionale che porterebbe di contro alla marginalità nel caso di accorpo con forte penalizzazione. Si augura che sia portata avanti una legge nazionale che favorisca la volontà dei territori , attualmente regolamentata con il oppio referendum ( legge voluta dalla lega).
-Petraroia per uniformità di intenti depenna il punto 4 , ma invita a non avere paura a parlare sull'autonomia fiscale.
Ore 12,46 votazione all'unanimità dell'ordine del giorno Petraroia.
-Pietracupa afferma che Noi coordiniamo con le altre regioni e non le subiamo.


Ore 12,50 Si passa al 2° punto dell'ordine del giornoed in merito  il Presidente sospende la seduta per 10 minuti invitando l'assise ad uscire dall'aula e riunirsi altrove al fine di coordinare il consiglio sulla proposta di giunta comunicata appena alle ore 11 in merito al salvataggio dello zuccherifico. Invita i consiglieri ad uscire nel rispetto del pubblico numeroso presente che dovrebbe uscire al freddo e poi rientrare.
Ore 13,10, son passati 20 minuti,  il consiglio ancora non rientra . 
Si abbandona e si affida il prosieguo alla stampa.


Un intera mattinata in consiglio per seguire un assise dove sembra dominare ed aleggiare l'indifferenza e lo sbadiglio nella totalità, anzi l'inadeguatezza dei membri ad un confronto serrato e senza fronzoli. 
Si sono spese circa 2 ore per dire semplicemnete che bisogna riscrivere lo statuto rispettando la costituzione e la legge vigente.