lunedì 21 novembre 2011

IL TIRO AL PICCIONE

L'arte più semplice del cacciatore è quello di tirare a questi poveri pennuti. Non si richiede esperienza o bravura nelle armi e nei tiri . Basta una “frezza” (fionda) e via alla caccia.  E allora ! Tutti sono cacciatori e cecchini, ognuno vuole provare e tutti si divertono. Una volta diventati ed assaporato questo gusto è difficile perdere questa abitudine anzi la si espande e si trovano sempre nuovi “ piccioni” da impallinare. Nell'esercizio delle chiacchiere, “arte legia” , è ancora più bello sparare , contestare e disdire. Si aspettano le occasioni per ripristinare il tiro e qualunque avvenimento eccita ed invoglia.
Quale momento migliore di questo? Si registrano le dimissioni del nano, eletto dal popolo ed unto dal Signore, e si insediano nel governo i famigerati tecnici. Personaggi rari in questo mondo di prescelti ,castati e privilegiati perchè questi si presentano con  una storia personale di competenze e professionalità . Sono Italiani e manager di successo ed ognuno è legato ad un percorso individuale con servigi a variegati committenti in settori specifici .
Occasione ghiotta e via, la caccia è aperta : ognuno non perde l'occasione di fare almeno un tiro al piccione. Perchè poi potrà sempre dire: Io c'ero, cioè l'avevo detto.

Il politico incapace, di qualunque condomino di appartenenza , accusa i tecnici di usurpare posizioni che dovrebbero appartenere agli eletti del popolo. Si dimentica che noi nel parlamento non abbiamo eletto nessuno né quantomeno il presidente perchè siamo una repubblica parlamentare e non presidenziale.
“Munnizza” si aggira per Montecitorio con il braccio al lutto e distribuisce manifesti sulla morte della democrazia. Lui è la democrazia.

Altri “Soloni” spernacchiano il tecnico perchè incapace di capire i problemi dell'uomo di strada, del cittadino: massacrerà il popolo. Loro capiscono il popolo e sono vicini a lui nell'alleviare i drammi e le problematiche di vita. L'Italia è un paese felice, dove il popolo gode e i privilegiati soffrono!

Il professionista nominato è legato alle banche, alla chiesa, alla burocrazia statale e difenderà gli interessi delle banche, della chiesa e dei burocrati. E' la visione del servo perchè ogni sua azione è guidata dal padrone e lui ha sempre un padrone. Ogni uomo libero, di contro, assolve l'incarico avuto con serietà e professionalità perchè è prescelto per queste sue caratteristiche e non diventa automaticamente il servo della committenza. Egli mette le sue capacità prima di tutto a servizio di se stesso , guadagno e gloria, e poi del gruppo e delle lobby. Non è lobbista per sempre e se ora ha avuto l'incarico dallo Stato Italiano, e ben certo che metterà al servizio dell'Italia la sua abilità operativa alla ricerca del miglior risultato per onorare l'incarico avuto. Certo sarà libero nel suo pensiero ed individualità. Non dovrà distribuire clientele, favori e saldi di debiti ad amici e compari.

Si cerca nell'immensità della rete qualunque errore o inciampo nel loro curriculum e lo si espande ed amplifica con enfasi, per poter dimostrare la bravura certosina di ricerca e la soddisfazione meschina   di sputtanare i nostri dipingendoli come sono stati e soliti saranno. Si scredita adesso per dimostrare domani di essere stati presagisti ed indovini. Il classico : te l'avevo detto IO!

Ed ancora e tanti tiri. Poveri piccioni! Aspettiamo e poi ognuno sparerà, facciamoli volare liberi in questi cieli scuri pieni di tutti i nostri lezzi. Almeno di quelli lasciati dai seduti su quegli  stessi scanni!

Dedichiamo la nostra attenzione ai piccioni locali. Mister Clap.clap forbici Dorio si accinge a fare il suo ennesimo governo regionale scegliendo i migliori per competenze e capacità nel mondo lavorativo e manageriale del nostro Molise, continuando quella linea di sviluppo e benessere intrapresa almeno 20 anni fa.
Sogni ad occhi chiusi. Dovrà scegliere nel solito recinto, non i migliori ma quelli legati a compromessi appartenenza e comparizia, indipendentemente se hanno competenze nel settore o esperienze emergenti dal loro curriculum di lavoro.( Se hanno mai lavorato fuori dalla politica!) Si continuerà nel solito immobilismo bruciando risorse e capitali sottraendo al popolo molisano , ormai distrutto, e dando alla casta ed agli amici degli amici.
Si sceglierà non il numero minimo , che dovrebbe essere 4 per le regioni con meno di 1 milione di abitanti ( figurioamoci siamo in trecentomila!!) secondo la nuova legge, ma quello massimo di 8, per accontentare più amici. Si dice che gli assessori non si dimetteranno! E i trombati Picciano, Molinaro, Pallante, Sabatino, Muccillo staranno zitti a guardare. Dovranno trovare un escamotage . Chi vivrà vedrà.

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