giovedì 12 giugno 2008

IL PARTITO

Il sig. Luigi DI NUCCI ha inviato questa e-mail e si è ben lieti di pubblicarla senza esprimersi in merito. Si spera che questo sia l'inizio di un dibattito costruttivo ed altri avranno il coraggio di inviare loro pensieri o commenti.

IL PARTITO
Secondo il vocabolario “DE MAURO” in internet la politica è: “la teoria e pratica che ha come oggetto l’organizzazione e il governo dello stato / il complesso dei fini cui tende uno stato e l’insieme dei mezzi impiegati per ottenerli “. Per poter raggiungere questi orizzonti il singolo non dovrebbe avere possibilità alcuna e quindi si organizza con altri cittadini fondando il partito politico : “ associazione volontaria e strutturata di cittadini che condividono un’ideologia o un programma politico e mirano allo svolgimento di un’attività politico–sociale comune “ L'attività del partito politico si esplica nello spazio della vita pubblica. Attenzione, il singolo non potrebbe ma la storia passata e recente insegna che l’uno utilizzando il potere militare o , nei tempi moderni, quello economico raggiunge da solo la possibilità che dovrebbe essere prerogativa di tanti. Quest’uomo singolo che assumeva il potere, nel passato si chiamava dittatore ora che i tempi son cambiati e si chiama “leader”.
Questi sono gli ideali spiccioli di questa nobile arte e delle associazioni che la dovrebbero perseguire.
Poi troviamo in “WIKIPEDIA” Secondo Max Weber, «per partiti si debbono intendere le associazioni costituite al fine di attribuire ai propri capi una posizione di potenza all’interno di un gruppo sociale e ai propri militanti attivi possibilità per il perseguimento di fini oggettivi e/o per il perseguimento di vantaggi personali». E secondo il politologo americano Anthony Downs " il partito politico è una compagine di persone che cercano di ottenere il controllo dell’apparato governativo a seguito di regolari elezioni".
Calandoci nella realtà attuale e fatte le debite eccezioni, si può definire il partito come un’aggregazione che cerca di influenzare le decisioni pubbliche esclusivamente per fini personali mascherandoli e declamandoli come benessere di tutti i cittadini. La strategia principale è l'occupazione delle cariche elettive che vengono raggiunte principalmente attraverso la partecipazione “democratica” alle elezioni.
Si comprende benissimo che l'associazione diventa sempre più potente ed all'interno di essa ogni singolo occupa spazio e tenta di diventare elemento cardine capace di raggranellare consensi, (non importa come, basta il clientelismo spicciolo) e quindi crescere a dismisura . L'equilibrio instabile tra questi notabili catalizzatori aumenta il potere collettivo allargando agli altri associati , ma amici e servi fedeli, la possibilità di occupare sempre più cariche elettive : dividi et impera. E' la presa del potere : si presidiano i nodi nevralgici del paese e si rafforza sempre di più il gruppo di pochi illudendo tanti. Il numero iniziale di poltrone potrebbe essere limitato allora si aumentano le esistenti ( presidenti e assessori di province, Comunità montane, ASL, e .......) oppure , nel tempo , si inventano delle nuove ( Autorità di bacino, Commissari speciali, autority di controllo, Ambiti territoriali ) sino a moltiplicarle all'infinito : tutti i militanti attivi hanno la possibilità concreta di perseguire il proprio esclusivo vantaggio personale nel loro piccolo ed essere sempre fedeli scudieri e refenti del capo. Non si fa riferimento al partito ma al capobastone che siede nel consiglio di potere del partito. Questa ragnatela infinita costituisce lo Stato che dovrebbe garantire i diritti elementari sanciti dalla Costituzione che ognuno ha promulgato per superare le barbarie e gli abusi di poteri dominanti.
I partiti , nella chimera di tanti, dovrebbero essere i mediatori tra lo Stato e i cittadini e dovrebbero svolger la funzione di controllo dei governati ( il popolo) sui governanti ( gli eletti ) presentati all’interno di liste, invece nella realtà, diventano di fatto lo strapotere dell'eletto . Si esalta l'impossibilità del cittadino “popolo sovrano “ ( Che paroloni!) di poter scegliere o decidere e si spunta la sua unica arma :il voto. Il voto lo si cerca di destabilizzare e banalizzare e si studiano metodi nuovi ( vedi Porcellum!) per renderlo una pura formalità solo per onore di democrazia, altrimenti, i capi che si sono impossessati del partito ed hanno blindato le posizioni acquisite ne farebbero volentieri a meno. Il popolo, massa di zulù, che si permette di alzare la voce e forse per cercare o per dimostrare di esistere, viene aizzato contro i “rom” i “neri” i “diversi” ( prima andavano di moda gli "albanesi" ora i "romeni" domani ,chissà!) oppure viene blandito con banchetti o tornei ( una volta cavallereschi e circensi) ora di pallone così ha altro da pensare e non disturba il manovratore . In questo periodo tutto è calcio europeo, si è ingozzati sino a scoppiare e le problematiche italiche sono svanite attenuate : la munnezza, la sicurezza, Alitalia, lavoro, stipendi di fame, casa ..... In questo degrado totale che si avvolge in una spirale senza fine si erge anche il partito nuovo il “PD”. Nasce dalle nobili intenzioni di un uomo che forse il nostro paese non è degno di avere come figlio: PRODI. E' un uomo fuori dal tempo ( non di quello del popolo ma dei potenti), sincero, pulito e fondamentalmente onesto: rarità in questa palude rappresentativa. Voleva creare un nuovo gruppo dinamico , scollegato col modo di essere del passato, capace di prevenire i tempi e non subirli. Una dialettica interna continua con interscambi di ruoli doveva aleggiare nel suo interno per perseguire su tutto gli interessi del cittadino e non dell'eletto e premiare fondamentalmente il merito : cioè provare almeno a mettere la persona giusta al posto giusto. Bene, bravo, via , la vecchia guardia, i soliti noti, le vecchie volpi, si assumono l'onere , non l'onore, di traghettare i vecchi stantii partiti verso il nuovo e si fonda ( o si fonde !) il PD. Germogliano nuove speranze ed ,intanto , si trova un agnello sacrificale come segretario “VELTRONI, se no altrimenti non si è credibili. Si sbandierano idee si blaterano parole pompose ma fondamentalmente si ha la presunzione di mostrarsi come i veri gli onesti , gli angeli dalla faccia sporca ( Non c'entra un c…. erano i famosi calciatori argentini Angelillo, Sivori e Maschio !). Tutto cambia a parole ma nei fatti è tutto uguale a prima, agli altri: si manda da Roma, centro dell’Impero, scavalcando gli adepti con baldanza e disinvoltura sia la Finocchiaro in Sicilia, sia Rutelli a Roma che VELTRONI alle politiche . I risultati son davanti agli occhi di tutti: viena alla mente la barzelletta di quello che telefona alle due di notte e dice parlo con il 34562829 e dall'altro lato risponde una voce sconsolata “ ne avessi azzeccato uno”. Nessun problema per i generali sconfitti : FINOCCHIARO , sonoramente batostata nella sua Sicilia, torna vincitrice non solo al Senato ma ne diventa la capa, RUTELLI torna al Senato e viene eletto in una presidenza spettante di diritto all'opposizione. Allora il paese ,unico sconfitto, si interroga: ma in che cosa sono diversi i sinistri dai destri? Perchè gli uni si credono di essere sempre più bravi degli altri? Contano i fatti o bastano le parole? Si analizzi quella macchia scura ed informe che si vede all'orizzonte, pardon il governo ombra, e lo si confronti singolarmente nei suoi componemti con i veri governanti: qual'è la differenza?. Nessuna: sono entrambi uomini di potere, incalliti dall'avere che non sanno più essere. La sinistra ed ora il PD è solo capace di parlarsi addosso gongolandosi nelle sue frasi fatte con modi boriosi e schiattosi e si illude di saperlo fare bene : nei fatti è uguale ai destri anzi inferiore perchè ne è la copia. Il cittadino posto di fronte ad una scelta, preferisce sempre l'originale. Si disprezza il MASTELLA lo si pone al pubblico ludibrio e si accusa la sua politica del fare ... denaro e potere dove anche la moglie diventa commensale al banchetto e diviene presidente del consiglio campano, ma facciamo una introspettiva dentro il PD e si provi a scavare in tutte le legislature, anche in quelle della vecchia DC : non si troverà in nessuna la presenza contemporanea di Marito e Moglie ( che ne dici FASSINO è bello avere in famiglia 30.000 € al mese, in un momento tragico dove anche 600 sono accettati dal disgraziato disoccupato, che garantiscono panza piena, futuro per due generazioni e la grande possibilità di potersi poi anche sciacquare la bocca con idee sul sociale e pensieri nobili sui derelitti :... “ma mi faccia il piacere “diceva Totò). Voi grandi pensatori credete che la gente questo non lo vede e poi vi mandi a “fanculo” e non perchè lo dice un comico perchè LO PENSA ? Stranamente anche se voi ne dubitate hanno una testa pensante e forse è più valida della vostra. Si vuole creare una distinzione netta dalla destra allora non si agisca come il BERTINOTTI ( fine ingloroisa la sua ! ) che aborriva i preti ma era seguace del loro motto: Fate ciò che dico non quello che faccio. L'operaio si arrabatta con il suo vivere difficile con le sue problematiche e lui andava per i salotti buoni di Roma. L'uomo che crede nelle idee della sinistra abbi la modestia di fare un sano esame di coscienza, non incolpi sempre gli altri ( chi sono poi non è dovuto saperlo), faccia una salutare ed atroce autocritica e, fondamentalmente, dimostri nei fatti che è diverso: un buon esempio val più di cento parole. Ogni uomo si distingue fondamentalmente per le sue azioni non per le parole. Veltroni hai toppato queste elezioni dall'inizio nella formazioni delle liste e non hai voluto le primarie perchè , schiavo degli apparati, sei stato condizionato dalla paura di tutte le teste coronate di correre il rischio di saltare se non si garantivano posti doppi e sicuri in regioni, ai più , sconosciute ( vedi la Finocchiaro nelle Marche, e la Serafini in Sicilia e....tanti altri) Hai formato le liste come BERLUSCONI, FINI e BOSSI ma forse li hai scelti male i candidati visti i risultati . Emblematico è il Molise dove piccoli potenti sicuri, baldanzosi e pieni di sé sono stati letteralmente spazzati dal popolo bue e son tornati a …mietere il grano.
Si ricominci da capo e si stabiliscano regole ferree ( o forse ci sono !) nel nuovo partito ed una volta condivise ed approvate devono essere rispettate, da tutti: chi sbaglia fuori. Finalmente! . Si deve avere il coraggio di credere che un vecchio Santone non è inutile al partito anzi lo aiuta con le sue idee , anche se vecchie e sorpassate , ma forse sagge . Ma deve anche accettare che ormai ha fatto il suo tempo e farsi da parte. Se si è diversi è nella dinamica delle cose il ricambio, altrimenti solo il Padreterno ci aiuterà a cambiare. Una mela marcia rovina il canestro ma forse , ahimè, son tutte marce e bisognerebbe gettare le mele con tutto il canestro. Ma finiamola anche con le frasi fatte, largo ai giovani, alle donne : ben vengano, anzi devono venire, ma con teste pensanti e buone intenzioni altrimenti difendiamo solo l'estinzione delle razze.
Le primarie devono diventare il mezzo principale per scegliere i candidati a qualunque livello: ma si devono definire le sue regole spicciole o le si organizzano in fretta per fare in modo che servano solo a convalidare le scelte già perpetrate dall'alto ?. ( vedi primarie del 14 ottobre !! ). Si definiscano i tempi, i modi, la presentazione dei candidati ( ognuno è libero di presentarsi o occorre almeno un gruppo di presentazione?) : chi deve votare? Come si vota? Vogliamo ripetere le primarie del 14 dove la partecipazione è stata eccezionale ma dove si sono evidenziati disagi per seggi non formati o imbarazzi per risultati bulgari ! Non è semplice ma nemmeno impossibile basta affrontarli i problemi perché in questa nostra Italia è facile cadere nelle grinfie dei soliti furbetti o amici di merende che si plasmano a loro uso e costume le regole improvvisate. Si riaprano le porte per la discussione e tutti tornino a parlare ed anche se sono incazzati come muli si diano un limite allo sfogo e comincino, innanzi tutto , a saper ascoltare prima di leggere il solito inutile temino fatto a casa : dibattito significa confronto di idee di posizioni e non portare le proprie chiacchiere senza tener conto di ciò che ha detto l'altro.
Si comincino a sostenere idee valide innovative , emerse in un dibattito acceso ma aperto e non ci si trinceri sempre dietro al solito alibi “ ma ROMA !“ ROMA NON CONTA UN C…… MA TUTTI INSIEME SI E' IL PD: altrimenti si vegeti e si faccia il rimpasto alla provincia ed al comune , unici avamposti della sinistra ( che avamposti signori è meglio se erano di destra !!) per dare un posto ai poveri blasonati ( secondo il solito modo reverente di vedere la realtà) disoccupati PPN , RR e AM. Molti dissenzienti non andranno a fanculo o da Iorio, ancora garante di un posto sicuro per tutti, ma resteranno per cercare di spingere sempre dal di dentro verso posizioni di avanguardia e migliori .
Si osservino i primi cento contribuenti della Regione Molise, tranne pochi che lavorano con il privato, tutti gli altri sono arricchiti dallo stato con incarichi pubblici e la destra la fa da padrona : non la si cerchi di scimmiottarla perchè si perde dato che non ne si è capaci.
Luigi DI NUCCI

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