venerdì 3 ottobre 2008

LA VERITA'

La verità : caratteristica di ciò che è conforme alla realtà - ciò che è vero in senso assoluto o in relazione con determinati fatti - affermazione o conoscenza che corrisponde a un concetto ideale del vero.
Già definirla è difficile quindi ricercarla risulta impresa ardua perchè è altamente improbabile che la realtà sia rappresentata uguale per tutti, perchè determinati fatti sono veri secondo quale è il punto di osservazione infine è complicato se non impossibile rendere univoco il concetto di vero.
Immaginate se poi si voglia ricercare la verità nella politica italiana e molisana in particolare. Specialmente se politica vuol dire bieco interesse individuale e quindi l'azione di ognuno si mostra con una facciata asettica , pulita che nasconde una miriadi di possibili variazioni.
Il Fatto . Il presidente ,utilizzando una sua prerogativa di potere, destituisce un suo assessore esterno e lo sostituisce con un altro esterno. Il segretario di partito di appartenenza degli attori principali della sceneggiata non è d'accordo sull'operato e minaccia di far cadere il presidente.
Questi resiste e pur di difendere il suo mandato convince e coopta due consiglieri di centro destra. L'utilitarismo personale che è la moneta di scambio permette di ottenere per l'Uno la presidenza per l'Altro niente di appariscente . (Si mormora presumibilmente incarichi cospicui ad un parente stretto). Ultimo atto : l'assessore destituito fa il salto del fosso e passa alla destra per alti disegni politici.
L'analisi. Unica constatazione oggettiva , almeno incontrovertibile, è che in tutta questa storia emerge l'emarginazione del popolo, destinatario delle azioni, con tutte le sue esigenze reali e le sue scelte manifestate . Altra piccola considerazione sfiora il cittadino che si illude e sogna nei suoi ideali e si domanda sconsolato quale nobile motivo di sinistra giustifica questa azione . Tutto sembra rientrare in un semplice gioco di scontro e normale volgare corsa di potere. Non ha nessuna etichetta.
Si comincia con il valzer delle visioni personali.
I° ipotesi.
Non si guarda affatto ai figuranti della storia, non si analizza il pastrocchio conseguito. Non interessa nulla , si vede solo il colore della coalizione al potere. La parola d'ordine è : restare in carica a tutti i costi . Sbandierare al vento che la sinistra detiene ancora una roccaforte. Il cattivo è il segretario e l'assessore destituito ed il buono è il presidente con il nuovo assessore. Viva il centrosinistra e viva il PD che ha conservato due paladini mentre gli altri scappano. Interpretazione che emerge fortemente nelle periferie , ad Isernia, Venafro, Termoli , perchè non si cerca di capire e forse non si conoscono i personaggi principali : il Presidente e il suo nuovo Assessore E' il male per la politica nostrana e lentamente va verso la deriva mentre il cittadino dovrebbe interrogarsi e chiedersi chi sono i protagonisti espressi ai vertici del potere ? Cosa erano nella vita prima della loro scesa in campo? Di che cosa hanno vissuto all'infuori della politica? Quali benefici economici hanno tratto dalla politica? Perchè L'uno compie questa azione e difende a spada tratta il nuovo, anche a costo di perdere tutto? Quale oscuro gioco o ricatto si nasconde ?
II° ipotesi.
Non si accetta la scelta operata dal presidente ritenendola sbagliata ed inopportuna. La piazza di Campobasso si ribella fortemente alla nomina del nuovo: Ritiene che non investa la persona più idonea e forse meno adatta in questo momento dove si chiede trasparenza ed onestà di intenti. Non si dimentica il suo passato da assessore al bilancio e lavori pubblici (due incarichi!!!!), da consigliere regionale nella passata legislatura ( trombato nell'ultima!!) e da subcommissario nel biennio del governo Prodi su diretta nomina del ministro Fioroni ed ora da disoccupato. Sembra che non svolga alcuna mansione. Il segretario, che ha tante colpe, almeno in quest'occasione ha cercato non di difendere il futuro transfuga ma di far cambiare semplicemente il nuovo perchè fortemente contrastato dalla città capoluogo : I suoi cittadini ben lo conoscono al contrario delle periferie. Si è cercato di mediare su qualunque nominativo, d'altronde non sembrava benedetta dal signore l'opzione operata. Niente il patto tra i due è stato d'acciaio, avvalorato dal fatto di avere conseguito in consiglio, in seguito a dimissioni di consiglieri nominati assessori, tre sicuri vassalli. Non si contesta la possibilità di ripetere per la seconda volta la destituzione di un assessore, non dimentichiamoci che il primo , anche lui non eletto, era stato nominato in seguito all'allontanamento di un cittadino assessore eletto dal popolo , ma almeno che si discuta nel partito chi deve subentrare cercando di scegliere personaggi validi e non chiacchierati dalla gente.
Qual'è la verità ? Essa è stata è sarà come la pelle dei testicoli che si stira e si allunga in qualunque direzione.
Io credo che l'unico ancora una volta sconfitto è il popolo che fa la figura di quelli della pelle mentre i soliti gozzovigliano e si abbuffano con i soldi della politica.

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