martedì 28 ottobre 2008

LA MUNNEZZA .... DEL COMUNE BAGNATO

La politica dimostra sempre più quanto fosse vero l'assioma di A. Einstein " due cose sono infinite: l'universo e la stupidità , sul primo ho qualche dubbio ....." Allo scadere del tempo rientrano le dimissioni del sindaco di Termoli, che emerita stronzata anche nella politica entra la suspense: tutto all'ultimo minuto. Si perde il gusto, lo sfizio se le cose si risolvono subito, al contrario, bisogna dimostrare che le problematiche sono complesse, si stanno limando le divergenze e condividendo le linee programmatiche. Che balle per i soliti fessi ! Si discute semplicemente quale assessore mi tocca se no ti rompo e tu me lo devi e inserire il solito compare sputazza che mi permette di accontentare la cerchia di clienti ( come le puttane che tanto si combattano! Ma sono sante in confronto a questi!!) e garantire la conservazione del piccolo potere nel mio pollaio ( sti cazzi, uno stipendio da favola alla regione). Alla fine emerge la solita lista che ricompone la crisi e ricostruisce la ciurma. Una accozzaglia di nomi scaturiti dai bivacchi notturni e dal cilindro dei soliti noti dove come nel gioco delle tre carte le fanno turbinare dinanzi agli occhi dell' improvvido giocatore, ma sono sempre le stesse pilotate da mani abili. Oddio direi zozze, capaci di sporcarsi facilmente e di raccogliere ogni letame, che si mischia e cerca di rigenerarsi, ma sempre il solito lezzo emana “....il che di per se’ è politicamente aberrante.....se la Politica si riappropriasse delle regole elementari che le sono proprie e si spogliasse degli eccessivi personalismi...” per usare parole di Oreste Campopiano ( Gazzetta di domenica 26 ottobre, a dimostrazione che la politica ha perso la collocazione di destra o di sinistra e deve essere semplicemente impersonata da uomini che si devono riappropriare del senso di vergogna e intenderla come una virtù).
Il sindaco resta in groppa e si stabilizza con gruppi vari da cui emergono alcune piccole verità. L'inutile del santo dei cornuti ( centro nevralgico del basso Molise) giostra e fa in modo di far nominare elementi, anche ostili, ma che dimettendosi portano in consiglio una sua defecazione, che gli conserverà gli adepti, vero S. D. F. ? Il nano che non muore mai, i serpenti se non gli schiacci la testa col bastone difficilmente crepano, costruisce la sua vendetta e riporta in sella tutta i suoi accoliti eliminando i compari dell'altra combriccola. Sembra una guerra di camorra, due bande si uniscono e poi il capo di una delle due coglie l'occasione di eliminare i componenti dell'altra per occupare definitamente gli spazi lasciati liberi. Operazione appoggiata con il silenzio dei caporali e delle mezzecalzette della banda soccombente, comprate con lusinghe e false promesse. Signori se non l'avete capito i DS a Termoli, alla provincia di CB , sono scomparsi con il tacito silenzio assenso dei vecchi e nuovi capibastone. Nel PD ormai domina incontrastata la Capessa e i fiorellini tornano a galla, come gli stronzi nel mare.
Unica nota positiva l'abbattimento dei montanari, presuntuosi d'alta quota. Hai baciato il nano e ti sei scottato , ora stai trascinando nel baratro tutti i tuoi paesani.
Altra nota dolente che emerge e si rafforza a Termoli è il misterioso partito del Campano che si butta dove si comanda senza guardare il colore e la posizione. Alla Regione abbraccia il grande Presidente ( Centro destra), alla provincia di CB e a Termoli la pagnotta ( Centrosinistra). Mette in atto le direttive morali del gruppo: accocchiatiti dove si impera. Sta costruendo le basi clientelari per il ritorno del grosso Capo. Una volta si diceva che Mao aveva il più grosso membro perchè aveva la testa in Cina e i coglioni in Italia ora lo si può benissimo dire dell'apparente defunto grande Giuda che ha la testa nel Beneventano e i coglioni nel Molise.
Grande vita ai Capi che conservano al centrosinistra il governo di Campobasso, Termoli e della provincia di CB.
Altra nota di orgoglio per noi Molisani ed in particolare PD ed ancora più in particolare, ex DS.

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