mercoledì 21 gennaio 2009

L'America ha Obama e noi ?

Noi chi? Gli italiani!
Abbiamo ancora la speranza o sta diventando illusione!
Abbiamo ancora la forza di creder che i nostri sogni approdino in una futura certezza o ci lasciamo sopraffare dalla sfiducia di vederli planare lentamente nel nulla. Come foglie di autunno si staccano dall'ultimo appiglio di vita.
Ormai il nostro è il paese dei balocchi dove lentamente cala il sipario per tante persone e si spengono le luci ovattate della ribalta e si accendono quelle neutre e sbiadite della strada. Si apre lo squarcio su un cammino duro e difficile.
Nessuno si profila all'orizzonte che possa finalmente dare un tono a questa luce triste e monocromatica.
Tutti i commedianti nel resto del mondo solcano le scene del palcoscenico per strappare un applauso gratificante allo spettatore divertito: da noi fanno i politici. Si cimentano svogliatamente nel loro teatro naturale: il parlamento. Ormai non ci va più nessuno, basta presenziare quando il campanello chiama e si vota la fiducia ad un pezzo di carta che qualcuno svogliatamente o premeditatamente ha scritto. Certo , richiede professionalità e competenza : sacrificio troppo elevato e poi manca il pubblico. Allora è meglio e più chic, più choc entrare baldanzosi nelle case degli allocchi, pardon Italiani.
Allora via a bucare l'etere insieme a vallette, veline, tronisti, cronisti, bande di inutili Si sorride e si parla con non chalance della fame, della miseria, della povertà degli altri con la pancia piena , trattenuta a stento entro pregiate stoffe da pochi bottoni. Stasera a “ballarò “ si sono solo parlati addosso senza ascoltare ed avvertire le drammatiche grida di dolore del paese. In particolare quelli del governo, i destri, denotano la scarsa capacità di porsi in discussione che presuppone il saper ascoltare per poter interloquire. Affatto, si cimentano solo nello schernire gli interlocutori e manifestano continui atti di insoddisfazione interrompendo e spezzando il dialogo: parola d'ordine non dire una cappella.
Non emerge nessuna idea nessuna prospettiva. Il solito gioco delle tre carte : si mischiano solo dando l'illusione allo spettatore di aver individuata quella vincente. Si spostano masse di denaro da un capitolo all'altro senza nuovi stanziamenti, anzi con perdite dovute a questi movimenti . Un contenitore chiuso con due liquidi a diversa densità : in qualunque modo lo muovi lo rigiri e lo sbatacchi alla fine sempre il liquido meno denso riaffiora in superficie. Se non si crea una diversa densità non si cambierà mai la stratificazione. Se nella nostra Italia non si ridistribuisce il reddito i pochi galleggeranno sempre sulla fame dei molti.
In una famiglia la crisi si affronta riducendo le spese e sacrificando i gioielli di famiglia : in Italia si devono tagliare gli sprechi nella pubblica amministrazione ( eliminare le provincie, accorpare regioni e comuni, eliminare le Comunità montane marittime, ridurre gli stipendi dei manager e dirigenti, eliminare consulenze, non foraggiare gli asini .....) ed eliminare i privilegi dei politici( Riduzione di numero , limitazione di stipendi, via scorte e portaborse, via gruppi parlamentari di uno,.......) per poter aiutare gli italiani a sopravvivere. Questa misera manovra darebbe fiato a tanti boccheggianti e non è demagogia.
Ma quale Obama vediamo avanzare? Solo vaghe figure si intravedono disperse nella nebbia dell'oblio.
E noi molisani! Abbiamo Iorio, Vitagliano, Fusco & Perrella, Picciano, Cavaliere, D'Alete, Di Falco, Romano, Pancia, Natalini e ......... via con la crema.
A volte ci si domanda se le idee, gli attacchi, le critiche ( altri dicono le ingiurie) destano qualcosa nei corregionali ( disappunto, approvazione, divergenza.,.. ) oppure è inutile smuovere il fango perchè in esso vi si rotolano e sguazzano felici !

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