mercoledì 21 ottobre 2009

I SIGNORI E I CAFONI

Ovvero il popolo e gli eletti.
Lor signori vivono nel nulla divertendosi a sputarsi addosso milioni di euro e lanciando palline di spiccioli ai questuanti che silenziosi si azzuffano per accaparrarsi l'obolo del padrone. Nel loro ozioso trastullarsi si sforzano di utilizzare al minimo, se no si brucia, la loro materia, grigia per i normali ma dorata per essi. Pensano e ripensano a come accrescere il loro potere accumulare ricchezze e, sempre, a divertirsi alle spalle dei gonzi. Ritornerà anche lo IUS PRIMAE NOCTIS.

I cafoni, di contro, si dannano l'anima per vivere anzi per sopravvivere non avanzano pretese enormi ma pretendono solo quel tozzo di pane che li mantenga in vita ed in cambio non disturberanno il manovratore.
Subiscono in doveroso silenzio soprusi , angherie, ingiustizie, arbitri.
Nella nostra piccola regione il martedì si celebra la cerimonia del formalismo e la sfilata delle mezze cartucce : si certifica e si avvalora volontà imposte . In altri luoghi: vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandar. I cafoni osano permettersi in detta occasione di dimostrare che esistono e tirano fuori timidamente l'audacia riposta e vanno a presenziare l'accesso di via IV Novembre sede del consiglio.
Non vengono per chieder, d'altronde è il loro diritto, perché non hanno il coraggio, ma vengono a prostrarsi per ricevere quell'obolo che gli eletti si sono dimenticati di lanciare in una delle loro sceneggiate.
Oggi, ieri per chi legge, la piccola massa variopinta che si è esibita davanti alla sede del consiglio veniva dalle montagne del nostro altissimo Molise. Sono arrivati con le slitte trainate dai cani e con l'osso di orso tra le nari, pardon si sono adeguati ed hanno utilizzato il pulmanno. Volevano far presente a lor signori che si sono dimenticati di questi rudi montanari e chiedono di non morire. La Giunta con delibera n. 1005 del 29 settembre 2009 ha approvato la costituzione di una nuova società che dovrà promuovere la sola stazione sciistica molisana di Campitello Matese e dell’Area Matesina, finanziando l’intervento con 350mila euro ed escludendo Capracotta e l’altissimo Molise. Campitello ed il Matese sono luoghi di incanto e posti meravigliosi. Campitello è la stazione sciistica più a sud d'Italia con un bacino d'utenza indefinito: Puglia e Campania. Eppur non si muove, non decolla non si sviluppa. Divora finanziamenti, si creano società che durano un battito d'ali : falliscono e ricrescono con i soldi dei fessi. Solo i presidenti ed i consiglieri ingrassano e succhiano risorse. Dopo l'ennesimo fallimento una nuova invenzione e 350 mila euro per foraggiare il solito tromabato, ma questa volta il cuoco , potente signorotto del luogo, fa mangiare solo i suoi amici e fuori l'altissimo. Si è venuti a chiedere di continuare a non morire : una questua per la gestione degli impianti e non linee programmatiche di sviluppo. Si attendono i potenti, son giovani, uomini, anziani, donne ed i bambini con i loro costumini e le loro amate sci.
Intanto i Signori arrivano in perfetto ritardo, con le loro scintillanti e potenti audi A8 , Mercedes, BMV con tanto di autista. Macchine pagate di tasca loro : notizia vera per i gonzi. Spregio per la tanto bistrattata Italianità e per la crisi della nostra regione : la pezzentaria vo lu sfogh. Finalmente si apre il consiglio, tutti dentro. Ma come vi permettete cafoni di montagna, subito esordisce quello seduto sullo scanno più alto, nel consiglio per ,questione di ordine pubblico e sicurezza, sono ammessi solo quelli che occupano i posti a sedere ed in rispettoso silenzio e senza coppole o colbacchi. Gli altri fuori: hai cacciato dal tempio non mercanti e ladri ma giovani bambini che forse credevano ancora nel tuo ruolo. Povero cafone, sei sceso e ritornato quello che sei sempre stato. Il consiglio introduce dopo pause infinite la richiesta nell'ordine del giorno, ma la sequenza non si può stravolgere. Si deve passare ad approvare la variazione di bilancio : la nomina dei membri della FIN MOLISE passa di competenza alla giunta e non più al consiglio.
Era la notizia tanto attesa dai Molisani , finalmente possono sperare di essere eletti nella FIN MOLISE e mettersi alle spalle la crisi di sviluppo e di lavoro che li attanaglia.
Ma quando perderem la nostra calma, la nostra educazione, il senso di rispetto che ancora abbiamo e non facciamo una tritata di sangue ed un mucchio di ossa. Prendiamo una mazza, una forca e li defenestriamo tutti, locali e nazionali.
Svegliamoci che la guerra è finita!

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