mercoledì 12 gennaio 2011

E' bello fare..

..i  froci con il culo degli altri.
I progressisti e intellettuali di sinistra ,con la pancia piena, disquisiscono sui diritti, sull'arretramento, sulle lotte sfumate, sulle paure di libertà , sul salto nel buio e sugli ultimi eroi : invitano al “NO”.
I liberali e liberisti di destra, con la pancia ultrapiena, osannano il piano industriale, brindano al ritorno del padrone, al trionfo dell'imprenditore, allo schiacciamento dello sciacquino ed all'esaltazione del crumiro : spingono verso il “SI”.

La solita amletica scelta tra un si ed un no interessa il fatto del momento: il referendum della Fiat Mirafiori di Torino.
Gli attori invitati al voto sono gli operai della Fabbrica Mirafiori e devono esprimersi sull'accordo stipulato ed accettato dai vertici dei sindacati CISL e UIL e l'AD FIAT Marchionne che prevede , detto in modo spicciolo, un robusto piano di investimento a Torino a patto che vengano rispettate e sottoscritte le nuove regole del capitalismo globale.

"La parola referendum riprende il gerundivo neutro latino del verbo refero ed indica lo strumento attraverso cui il corpo elettorale viene consultato direttamente su temi specifici; esso è uno strumento di democrazia diretta, consente cioè agli elettori di fornire - senza intermediari - il proprio parere su un tema oggetto di discussione." (Wikipedia)

Il referendum implica una libertà di scelta tra due alternative e nello stesso tempo obbliga le parti ad accettare la volontà espressa democraticamente dagli elettori.
Ed allora è giusto dal di fuori esprimere pareri ed indicare e sottolineare  la scelta con argomentazioni e disquisizioni altisonanti. Ma in questo caso la scelta è solo una chimera illusione perchè si impone agli operai Fiat , e solo ad essi ,  scegliere tra il:
No, voglio morire di fame disoccupato, ma libero
SI, voglio sopravvivere da pezzente ed anche con la catena al collo.

L'alternativa è tra la morte fisica da libero disoccupato e quella morale da schiavo.

Per l'istinto naturale di ogni essere vivente a conservare la specie , l'operaio FIAT , con la morte nel cuore voterà SI.
Il SI vincerà con almeno il 70% altrimenti la razza operaia si estinguerà a Torino, e non gongolate della vittoria D'Artagnan BONANNI ( alla vecchiaia e con la pancia si fa crescere il pizzetto!) e volpacchiotto ANGELETTI.

E' la vittoria sulla miseria della miseria.

Il grande condottiero Marchionne che cavalca i tempi, si arricchisce come top manager,( circa 40 milioni di euri all'anno. Azz!!!) e ristruttura con i ricatti , ben sapendo che non vi sono alternative.

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