lunedì 19 aprile 2010

Mustafà buca l'etere

Mustafa Michellud Al Iorine Bin Abbuffaten , semplice e mediocre califfo di un luogo sperduto, abbandonato per merito suo da Dio e dagli uomini, finalmente buca l'etere. Non più solo sulla televione del suo piccolo regno dove paggi, servi e sciacquini lo odorano e fanno a gara per porgergli rotoli di carta igienica.
Diventa  astro nazionale e sale alla ribalta dell'intero sultanato.
Partecipa da protagonista a "Report". Tutta la nazione dei beduini ha finalmente conosciuto le imprese del Nostro comissario e del suo sub. Nulla a che spartire con gli eroi del Chiapas messicano. I nostri sono normali politici che pascolano e si abbuffano nelle colline verdi del Molise. Si presenta rubicondo e sorridente davanti alle telecamere come se fosse sulla piazza di Termoli o Sernia davanti ai suoi sudditi felici.  Sembra uscito frettolosamnete dal camerino dopo una esibizione al circo da clawn :  ha ancora evidenti sul volto tracce del trucco del suo personaggio.
O forse  è al naturale!
Sciorina le sue imprese in merito alla gestione dei fondi per la ricostruzione dopo il terremoto del 2002. Sembra Alessandro Magno che ha conquistato l'Asia o forse Michelud Magna.  Ci spiega a noi ultimi scemi del villaggio che il famigerato art. 15 non era da intendersi solo per la ricostruzione e ripresa  dell'area del cratere ma per l'intero califfato. Allora si finanzia l'amore per la patata turchese, da non confondersi con la patana della maga turchese, l'iniziativa del ferry-boat  Larivera per la Croazia, non è la spiaggia  amena ma lo sceriffo del lido, lo sviluppo per  macchina cino-molisana DR, altro grande potente della sua tribù di origine,  e tante stronzate per la gioia e la tasca dei soliti compagni di scampagnata. Il giornalista, irriverente al cospetto di tanta eccellenza, gli ricorda che forse ha stornato detti fondi per la sua campagna politica, comprando cavoli, citrioli e rafanielli. Irretito risponde che tanti infedeli ci hanno accusato ma NOI gli abbiamo fatto tagliare la lingua e bruciati al rogo. Forse l'intervistatore vuol mettrsi in fila!  E intanto nel cratere si continua a dormire nelle case in legno, nei villaggetti isolati. Le crepe si allargano nelle case diventate ruderi e nei cuori dei poveracci. I vecchi edifici cadenti  sorreggono i puntelli in legno, mentre a S. Giuliano si sciala  in ville e villette, mega scuole e piscine e ci si lamenta che manca il telefono.Chissà se la vasca di massaggio va bene! Siamo preoccupati ed in attesa di risposte. La ricostruzione prevista solo per la "A", (che vuol dire! cioè dei cittadini di serie "A"! Mah!)) ci spiega il sub ( altra aquila del nostro deserto, sottopancia del nostro e quindi .....) tarda a partire.  I tecnci si sente dire che non hanno ancora presentati i progetti , forse ne hanno tanti! in barba del decreto di Mustafà che ne limitava il numero.
Ma son tutti beduini della tribù di Sernia fratelli del nostro.
Andate a S. Giuliano vedete e osservate.
A 27 angeli gli stanno spezzando e macchiando di nuovo le candide ali.

1 commento:

Anonimo ha detto...

'Allora si finanzia l'amore per la patata turchese, da non confondersi con la patana della maga turchese'

LOL:)