lunedì 24 ottobre 2011

LA NOTTE DEI LUNGHI COLTELLI

Nel trapasso del lunedì 17 al martedì 18 si è consumato il capolavoro molisano di mister Clap-Clap.
Giocando sull'ingenuità dei suoi corregionali, creduloni e fessacchiotti ( basti pensare che ancora in 80.000 credono di nuovo alle sue strombate, vendute per genialità) , è stato un gioco da ragazzi consumare la pianificazione dello scippo. Alle ore 20 aveva capito di essere finito insieme a tutto il suo staff ed alle sue volpi più strette. Pochi si fregiano del titolo di volpe , gli altri sono semplici faggiani ,polli di rango con le piume colorate. Qualcuno aveva perso pure il piumaggio ma restava gallo di monta e di vanto.
E' calato il terrore. Madonna! Aveva lasciato in disordine la mangiatoia! Chissà cosa penserà il nuovo inquilino!. Tutti quei pizzini in giro!
Era scorretto e disdicevole, bisognava tornare anche momentaneamente alla stalla per mettere in ordine e levare il letame. Rientrato, avrebbe avuto tutto il tempo di sistemare ed  anche di arginare la poesia scatenante  per cacciarlo.
E allora! Che fare!. Semplice si organizzano le bande e si cercano di individuare i picciotti adatti a creare scompiglio e casino. In un batter d'occhio si comincia a rallentare la trasmissione dei dati e si bucano gli zoccoli degli asini usati nel trasporto dei messi comunali ,in sella per portare le notizie al Prefetto. Il tragitto è lungo e tortuoso la notte è buia e tempestosa e si perde la strada e per strada qualche pacchetto. La distanza ed il tempo spazientiscono gli animi ma liquefano gli inchiostri: I segni scompaiono e si deve riscrivere il numero.
Cavolo! Qual'era? Ma semplice era favorevole ed allora per magia compare sotto le stelle il numero propiziatore ed ammiccante. Tanti sono gli attori della sceneggiata e  tutti si prestano al gioco.
 Qualche pennivendolo di turno simula spazientamento e fastidio.
 Il vice si incazza e va a dormire.
Il banditore dall'aria furbastra per zittire gli ingenuotti all'ascolto anticipa la venuta dell'asino e tira fuori , come un mago dal cappello, il pezzetto di carta con i risultati attesi . Sono stati ricevuti via segnali di fumo nella notte, fumatore il capovillaggio del posto lontano e sconosciuto. Le ore passano lentamente ed i numeri si adeguano e si piegano alla volontà del capo e si inchinano al suo volere.
Ultimo atto. Bisogna dare al popolo la notizia della vittoria ed allora si svegliano le città con spari e champagne di contro silenzi e gazzose. Le scatole magiche , a servizio del capo massaro, sprizzano felicità da ogni bit e diramano, urbi et orbi, la lieta novella ai mollisani con l'osso al naso e la sveglia al collo. All'alba tutte le carte a rotoli colorate del regime riportano la notizia e le antenne diffondono nell'etere la vittoria. I soliti amici si inchinano e riconoscono e confermano la volontà del popolo. Sono i soliti  rosssi disastranti , non si rassegnano e si  appellano a poteri occulti per ribaltare le espressioni democratiche del popolo.  Azzz!
Tutti sono stati convinti.
Trombe , trombette, trombini e mezzi clarini ripetono la solita litania sino all'ossessione, sino a convincere se stessi.
Ora tutto è compiuto si aspetta solo la proclamazione ufficiale da parte del tribunale, anche se tarderà a venire. Giusto, non per creare suspense ma semplicemente a dimostrazione della scrupolosa verifica , senza lasciare dubbi e sospetti.
Importante è installarsi nelle scuderie!
Poi venga il ricorso, la richiesta del conteggio, l'annullamento del voto, l'adeguamento del numero degli eletti alla legge esistente.
Campa cavallo!
Il tutto lascia il tempo che trova. In soldoni , lungaggini burocratiche ed amministrative e scesa in campo di  centurie di   principi del foro , bastano anche stallieri. Missione possibile : si dilazioneranno ancora ad arte a dismisura le attese e le speranze. Le certezze si scioglieranno.
 E intanto! Semplice si governa e si razzia nel pollaio, mettendo in ordine le piume e lasciando ai posteri il nulla quando la giustizia trionferà.
E' la politica del fare e del continuare.

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