giovedì 6 ottobre 2011

Quando il Ministero mente e sa di mentire

Mentre le agenzie battono che Moody's declassa il rating della Regione Molise da “A2” a “Baa1”, più basso di quello nazionale “A2” nella nostra Regione echeggia solo il clap,clap delle forbici che tagliano nastri ed il bla, bla di castini e castati  festanti  appoggiati da titoloni sul Web e sulla carta stampata . Il ministero finalmente chiarisce " Alle prossime elezioni si eleggono 30 consiglieri" poi, Dio pensa . Tutti soddisfatti della sicurezza del posto di lavoro brindano con Champagne offerto dai soliti servi che non alzano mai lo sguardo verso il sole, vedono solo scarpe e ciabatte. Ognuno tace perchè nel suo piccolo pensa: ma se tagliamo i posti  il mio parente deficiente o figliolo che sa fare solo l'attacchino o compare nulla facente o caporale  YesMen (uomo sì)  perfetto imbecille  rischia poverino di rimanere disoccupato. E  poi  come farà per vivere? Haimè dovrà lavorare, morirà prima,  perchè il lavoro lo uccide, non lo conosce affatto: poche gocce di sudore sul suo volto saranno il preludio della sua fine.  I titoli emessi a garanzia dei nostri debiti li faremo pagare  ai 14 impiegati regionali in esubero per i prossimi 5 anni ( 10 consiglieri e  4 assessori superflui) . Magari!.
  In merito Luigi DI NUCCI  ha inviato il seguente comunicato .
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IL MINISTERO HA PRESO UN GRANCHIO
"Perchè la rinuncia a 60 milioni passa attraverso l'abbaglio delle istituzioni centrali"

In merito al punto tanto discusso sul numero di consiglieri da eleggere nelle elezioni del prossimo 16-17 ottobre si intendono chiarire alcuni elementi chiave per dare al cittadino una corretta informazione.
Le nuove norme indicate nell'art. 14 del DL del 13/08/2011 (NB 13 agosto 2011) si propongono, fermo restante il rispetto costituzionale della salvaguardia delle minoranze, la riduzione dei costi della politica in un momento economico molto delicato. Esse impongono la riduzione degli organici amministrativi proporzionando il numero di consiglieri e assessori alla popolazione della singola regione e sottolineando, senza mezzi termini, che l'adeguamento deve essere operativo a partire dalla prossima legislatura.
La regione Molise, conclusa la presente legislatura, va a nuove elezioni. Il Prefetto della provincia di Campobasso, rappresentante dello Stato per i rapporti con il sistema delle autonomie, emana il decreto di convocazione dei comizi elettorali ed il decreto con il quale è stato determinato il numero dei seggi del Consiglio e la relativa ripartizione tra le circoscrizioni elettorali provinciali di Campobasso e Isernia. I decreti sono trasmessi ai Sindaci della Regione Molise che hanno l'obbligo di affiggere manifesti al fine di informare gli elettori della data delle elezioni, del numero dei seggi e la ripartizione nei collegi provinciali . Il prefetto non risponde a tempi tecnici stabiliti per legge e solo i Sindaci devono preoccuparsi di affiggere i manifesti elettorali al massimo entro 45 giorni della data delle elezioni.
Nel nostro caso i 45 giorni antecedenti al voto cadono il 1 settembre. Il decreto prefettizio è emanato in data 4 agosto , 26 giorni prima della data ultima del 1 settembre. L'articolo 14 del decreto governativo del 13/08/2011 è pubblicato su Gazzetta ufficiale proprio il 13 agosto 2011 ossia 9 gg dopo la delibera del Prefetto. Nel 2006, anno delle precedenti tornate regionali, il decreto prefettizio è promulgato 9 giorni prima del termine ultimo. Oggi, quegli stessi 9 giorni, avrebbero significato una diffusione in data 23 agosto ossia 10 giorni DOPO l'entrata in vigore del Decreto Legge sulla manovra finanziaria.
E' solo a comizi elettorali convocati (ripetiamo 4 agosto 2011) che pertanto entra in vigore il DL dello Stato nel di cui art. 14 è citata la norma che dispone la riduzione del numero di consiglieri (da 30 a 20). Tale numero entra irrimediabilmente in contrasto con il medesimo conteggio già indicato, ai sensi della passata regolamentazione, dal Prefetto nel suo provvedimento. A beneficio di chiarezza il Funzionario chiede lumi al Ministero il quale, tuttavia, non risponde entro il 1 settembre ma solo intorno alla metà di settembre ed in risposta ad una interrogazione da parte di alcuni esponenti politici locali, il senatore Astore e il consigliere Pietraroia. La nota ministeriale sostiene, in sintesi, che l'art. 14 del DL del 13/08/2011 non gode della diretta applicabilità ma richiede altresì l'approvazione del Consiglio Regionale che dichiara la sua disponibilità a modificare il proprio Statuto regionale, approvato ai sensi della legge costituzionale n°1 del 1999. Cosicchè il Ministero, stando così i fatti, conclude che non esiste il 'tempo materiale' per adeguare lo statuto fermo restando che il termine utile riservato a questa operazione scade il 13 febbraio 2012 (nella giurisdizione tedesca, a titolo informativo, “entro sei mesi” da un termine massimo non vuol dire categoricamente ALLA data di scadenza dei sei mesi ma, ça va sans dire, nel tempo strettamente necessario ENTRO I 6 MESI da suddetto termine).
Qui entra in scena l'abbaglio.
Il Ministero sa che il MOLISE NON HA LO STATUTO APPROVATO nè si rende necessaria la sua approvazione. Pertanto, non applicandosi al Molise la dilazione (i famosi sei mesi) riservata alle Regioni munite di Statuto approvato dopo la Riforma del Titolo V della Costituzione, il Prefetto (o meglio il Ministro dell’Interno da lui interpellato) dispone ampiamente del margine giuridico e operativo necessario ad applicare la norma. O meglio, ne disponeva, perchè tale potere decade per l'appunto il 1° settembre 2011, giorno di pubblicazione da parte dei Sindaci dei manifesti di convocazione dei Comizi elettorali. La nuova norma statale obbliga i Consigli regionali ad adeguare i propri organici già a partire dalla prima legislatura successiva al 13 agosto 2011. Tale legislatura prenderà le mosse in Molise in data 18 ottobre 2011 (o quantomeno con la proclamazione degli eletti).
Questi i fatti oggettivi, ciò nondimeno è impossibile esimersi dal formulare alcune considerazioni di carattere socio-economico relative alle attuali condizioni del sistema Italia. Il difficile momento economico, madre del DL, chiede sacrifici enormi a tutto il paese, non esclusa, anzi, IN SPECIAL MODO, alla classe politica nostrana la quale, nel pieno rispetto delle istituzioni e della comunità, ha il dovere di rispondere al dettato legislativo. L'imperativo è di fare economia limitandosi allo stretto necessario per cui non esistono lungaggini, imprevisti o tempi tecnici tali da giustificare la rinuncia alla possibilità di risparmiare ben 60 milioni di euro per i prossimi cinque anni (a tanto ammonta la somma delle mancate retribuzioni, al lordo di imposte, bonus e benefits vari, dei 10 consiglieri e 4 assessori da rimuovere ai sensi del Decreto).
In definitiva, le elezioni che ci apprestiamo a vivere SONO ILLEGITTIME non tanto nelle modalità di convocazione quanto nel numero di candidati da eleggere (20 in luogo di 32). Eppure non tutto è perduto. L'ordinamento vigente stabilisce che un’eventuale contestazione non può essere mossa PRIMA ma soltanto DOPO CHE IL POPOLO SOVRANO HA ESESRCITATO IL SUO DIRITTO DI VOTO ED ESPRESSO LA SUA VOLONTA'. Ciò significa che un obbligo morale impone a noi cittadini di presentare RICORSO AL TAR, nei tempi tecnici previsti dalla legge, per consentire agli aventi diritto di eleggere, oltre al Presidente, unicamente i 20 candidati che hanno conseguito più voti, distribuiti nel numero di 12 a Campobasso, 4 a Isernia e 4 nel maggioritario. Così come stabilito per legge.
Lasciamo passare queste votazioni (che vinca il migliore) e dopo riappropriamoci dei nostri diritti e della nostra Costituzione. Facciamolo attraverso un sacrosanto ricorso, rispettoso dei bisogni del popolo, allineato alle norme vigenti e sostenuto con forza da tutti noi MOLISANI.
Il Cittadino molisano Luigi DI NUCCI

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