venerdì 14 maggio 2010

Mustafàu Akbar

Non pensiate infedeli che Mustafà stia lanciando una nuova linea di bar “u AK bar” in sostituzione dell'ormai conformista “snak bar”, dove non più tavolini all'aperto ma tavolate al chiuso e dove oltre ai classici servizi di un bar (caffe, americanino, cappuccino, te, camomilla, etc.) é impossibile gustare anche ottimi panini, bruschette, insalate fresche, ma solo ingozzarsi di pasti lenti ed abbondanti fino a mangiarsi anche gli ossi contornati da generose libagioni e canti antichi. Primo fedele seguace è il cammello Panzarotto con il suo gruppo di musicanti del borgo antico che riporta alla luce storiche cantine. Al motto di piazza pulita si lancia la linea degli spuntoni succulenti e costosi invece degli spuntini genuini ed economici.
No spergiuri non è solo questo perchè “Mustafàu Akbar” (Mustafà è grande) è il grido di gioia che i beduini del Molise fanno riecheggiare nelle loro valli e colline. Lanciano il grido e lodano il loro idolo perchè li sta guidando verso la loro terra promessa. Il deserto non è più un sogno. Sperpera ed accumula debiti come una vecchia bagascia che perde clienti ma non il tenore di vita. Molti lo criticano ma gli spiriti puri riconoscono la sua sapiente guida tra ostacoli ed impedimenti. La sua cricca si accresce ogni giorno ed i migliori seguono le sue orme (la quaglia, il porcaro, giudotto, mascellone, ruttino, ) per perseguire insieme lo scopo finale: la desertificazione del MOLISE. Gli oppositori ufficiali giocano con le playstation ed a “coccitelli”, mentre la massa dorme e sta a guardare. Un altra pietra miliare si è aggiunta alle sue perle. Il sultanano riconosce al fedele Mustafà i meriti nel campo sanitario. Accoglie la sua richiesta ed accetta la sua rinuncia ai fondi FAS che diventano FARS ( Fondi Aree Restanti Sottosviluppate) e gli concede l'agognata possibilità di mettere nuovi balzelli per i suoi sudditi. Alla notizia si mostra sapientemente contrariato ma finge come meglio lui nessuno sa fare. Grande gioia !  Il cammino si illumina : i giovani sono nuovamente invitati ad abbandonare questa terra e rispolverare la vecchia baligia di cartone. Altrimenti disoccupazione e tasse li aspettano. Che senso ha restare in questa terra? Essa è il regno dei cammelli delle stalle del califfo e tre di ottima fattura sono stati insediati, a breve anche il quarto nel contado che parte dai Monforte e degrada verso il mare. I vecchi cafoni dovranno spaccarsi ancora di più la schiena per pagare i vizi e non le virtù del loro Mustafà. Altro che legge Bossi-Fini per respingere a mare e buttare fuori gli infedeli basta accumulare debiti, governare male in modo da rendere invivibile il territorio.
Tutti i topi abbandoneranno spontaneamente il relitto ed il deserto avanzerà.
Per Mustafa Michellud Al Iorine Bin Abbuffaten HIP HIP HIP URRA'

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